LA PARIGI DI RENOIR “Nelle strade di Parigi mi sentivo a casa; ancora non c’erano le automobili e si poteva camminare col naso in aria…”
I GIARDINI DELLE TUILERIES “Una finestra delle Tuileries si apriva e una signora molto dignitosa vi si affacciava…i bambini vi si raccoglievano ben presto sotto e la signora distribuiva dolciumi alla turba. Era la regina di Francia, Maria Amelia che tentava inutilmente di procurarsi un po’ di tranquillità.”
LO STUDIO GLEYRE “Si rivedeva a vent’anni mentre oltrepassava la soglia dello studio Gleyre, uno stanzone nudo pieno di giovani chini sui cavalletti. Non si sentiva a suo agio in quell’ambiente così diverso da quello degli artigiani parigini nel quale era vissuto sino allora.” “Egli era lì per imparare a disegnare figure umane. Copriva il foglio di tratti a carboncino e ben presto si assorbiva completamente nella modellatura di un polpaccio o nella curva di una mano.”
IL SALOTTO CHARPENTIER “La Signora Charpentier, una vera dama… i suoi venerdì erano affollati dai più bei nomi della letteratura. Proteggeva i naturalisti come aveva protetto i neoromantici. Maupassant, Zola, i Goncourt erano gli assidui commensali della casa. Vi compariva talvolta anche Victor Hugo. In pittura, Charpentier era nettamente per gli intransigenti, ancor prima che diventassero gli impressionisti.” CAFFE’ GUERBOIS E NOUVELLE ATHÈNES insieme al salotto luoghi di ritrovo degli impressionisti.
STUDIO DEL FOTOGRAFO NADAR “Presero in affitto lo studio del fotografo Nadar, in boulevard des Capucines. L’apertura della mostra ebbe luogo pochi giorni prima di quella del Salon. I risultati sono noti. Un altro disastro! L’unica cosa che ricavammo dalla mostra fu quell’etichetta di impressionismo che non posso soffrire!” Gli artisti partecipanti alla mostra erano Renoir, Monet, Sisley, Berthe Morisot (cognata di Manet), Pissarro, Cèzannes e Degas.
LE MOULIN DE LA GALETTE “Durante tutto il tempo che gli ci volle per dipingere Le Moulin de la Galette si insediò in una vecchia casetta li di fronte. Si lasciò assorbire interamente dal villaggio di Montmartre.” “C’erano già i caffè e soprattutto esisteva già il Moulin de la Galette dove le sartine e i commessi dei negozi si recavano a ballare il sabato sera e la domenica.”
FORESTA DI FONTAINEBLEAU “Era un trampolino di lancio che doveva consentir loro di accostarsi alla struttura stessa delle cose.” “Dietro il facile effetto dei raggi di luce attraverso il fogliame, scoprivano l’essenza medesima di quella luce.” “Ammiravo i tronchi dritti delle grandi querce e la luce azzurra filtrante attraverso il fogliame che le ricopre come un arco. Sembra di stare sul fondo del mare in mezzo ad alberi di navi naufragate.”
MARLOTTE – DALLA SIGNORA MALLET “Marlotte era costituita da alcune case di contadini sparse all’incrocio delle strade di Fontainebleau e di Montigny à Bourron.” “A Marlotte rafforzarono ancor più, se possibile, il loro senso di poetica realtà e la volontà di dipingere soltanto dal vero per arrivare secondo le parole di Monet a captare la luce per gettarla direttamente sulla tela.”