1 Tavola rotonda L'iscrizione anagrafica dei cittadini comunitari Coordina : Romano Minardi Partecipano : Mauro Biondani Roberto Gimigliano Liliana Palmieri.

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1 Tavola rotonda L'iscrizione anagrafica dei cittadini comunitari Coordina : Romano Minardi Partecipano : Mauro Biondani Roberto Gimigliano Liliana Palmieri Massimo Stefanini

2 La dimora abituale tra istanze di legalità e di residenza Mauro Biondani

3 Residenza La residenza non è altro che la registrazione di una situazione di fatto che si autodetermina in presenza di precise circostanze che possono riassumersi in:  volontà dell’interessato di stabilire liberamente la propria residenza in qualsiasi comune del territorio nazionale o all’estero;  dimora abituale in luogo.

4 L’art. 43 del codice civile Domicilio e residenza Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi (Cod. Proc. Civ. 139). La residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale.

5 Circ. Min. Interno n. 21/2001 Ai sensi del codice civile la residenza è il luogo di abituale dimora, cioè il luogo ove abitualmente si esplica la vita familiare e sociale: il concetto di residenza resta così distinto da quello di domicilio, che indica il luogo ove si svolgono gli affari e gli interessi del soggetto e dunque solitamente il luogo di lavoro.

6 Vero è che la giurisprudenza ha distinto nell'ambito del concetto di residenza un elemento oggettivo, costituito dalla stabile permanenza in un luogo, ed un elemento soggettivo, costituito dalla volontà di rimanervi (cfr., ad esempio, Cass. 5 febbraio 1985, n. 791 Cass. Sez. II, 14 marzo 1986, n e, precedentemente, Cass. Sez. I, 21 giugno 1955 n. 1925, Cass. Sez. I, 17 ottobre 1955 n. 3226, Cass. Sez. II, 17 gennaio 1972 n. 126, ecc.), … …..segue (Circ. Min. Interno n. 21/2001)

7 tuttavia anche l'elemento soggettivo non può restare all'interno del soggetto, non può essere una mera intenzione, bensì deve essere rivelato dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle normali relazioni sociali (Cass., Sez. II, 14 marzo 1986 n. 1738), cioè deve essere reso conoscibile ai consociati attraverso la condotta del soggetto. Ne deriva che la residenza è comunque una situazione di fatto, alla quale deve tendenzialmente corrispondere una situazione di diritto contenuta nelle risultanze anagrafiche. …..segue (Circ. Min. Interno n. 21/2001)

8 Pertanto la mera dichiarazione resa da un soggetto all'ufficiale dell'anagrafe di non voler risultare residente in un certo comune o, viceversa, di voler risultare residente non è di per sé sufficiente a determinare la cancellazione o l'iscrizione nell'anagrafe, occorrendo che il soggetto interessato provveda ad instaurare una situazione di fatto conforme a tale dichiarazione. …..segue (Circ. Min. Interno n. 21/2001)

9 La residenza: 2 elementi costitutivi “oggettivo” rappresentato dalla stabilità della dimora, cioè stabile permanenza in luogo rilevata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle normali relazioni sociali, “soggettivo” che si esplicita nel comunicare all’Ufficiale d’anagrafe una situazione di fatto, nel dichiarare, cioè, la propria volontà, che non può essere una mera intenzione, di fissare in un preciso indirizzo la propria dimora.

10 L’art. 4 della legge anagrafica L’ufficiale d'anagrafe provvede alla regolare tenuta dell'anagrafe della popolazione residente ed è responsabile dell'esecuzione degli adempimenti prescritti per la formazione e la tenuta degli atti anagrafici. Egli ordina gli accertamenti necessari ad appurare la verità dei fatti denunciati dagli interessati, relativi alle loro posizioni anagrafiche, e dispone indagini per accertare le contravvenzioni alle disposizioni della presente legge e del regolamento per la sua esecuzione….

11 Il controllo sulle dichiarazioni La richiesta di accertamento si configura come attività endoprocedimentale nell’ambito, appunto, del procedimento amministrativo dell’iscrizione anagrafica. Di tale accertamento l’ufficiale d’anagrafe raccoglie solo l’aspetto conclusivo senza entrare nel merito dell’attività investigativa che porterà l’Agente di Polizia Locale ad individuare i requisiti di dimora abituale in luogo.

12 Dimore irregolari In alcuni casi di occupazione abusiva, sovraffollamento, sfratto, precarie condizioni igienico-sanitarie, inagibilità dell’edificio, ecc., non sarà possibile accertare l’esistenza del requisito di abitualità della dimora, a prescindere dalla presenza fisica del richiedente che sarà da considerare, pertanto, solo provvisoria o occasionale all’indirizzo, in quanto, per diversi aspetti, irregolare.

13 L’indagine non può limitarsi alla mera indicazione di aver trovato una persona all’indirizzo dichiarato, ma deve estendersi a 360 gradi e valutare quella presenza in luogo anche alla luce di considerazioni, in tema di legalità, sicurezza e igiene pubblica, che possano determinare con ragionevolezza, concrete possibilità abitative all’indirizzo di dimora dichiarato. Come accertare la dimora abituale

14 È evidente che questa impostazione sta in piedi se si basa sull’effettiva capacità d’intervento della competente Autorità, se cioè si riescono ad attuare, in tempi rapidi, quei provvedimenti di ripristino della legalità che “allontanino” il cittadino dall’indirizzo dichiarato. Solo così l’Ufficiale d’anagrafe potrà prendere atto della situazione (mancanza del requisito di dimora abituale) non registrando la residenza all’indirizzo. Intervento dell’Autorità competente

15 Accoglimento della domanda Se una situazione irregolare accertata non viene, in tempi rapidi, sanata con l’esecuzione di un provvedimento di allontanamento dall’alloggio, l’ufficiale d’anagrafe non ha scelta e sarà costretto a registrare quello che è diventato un consolidato “stato di fatto” a prescindere dalla precarietà e dalla legittimità di una situazione che non sta a lui, a questo punto, valutare né, tantomeno, correggere.

16 Sistemi Informativi Territoriali Per quanto fin qui esposto ritengo che le recenti realizzazioni di Sistemi Informativi Territoriali Integrati (i cosiddetti SIT o SITI), volti appunto all’integrazione del dato anagrafico con quello del territorio, siano di enorme utilità per la corretta e aggiornata tenuta dello schedario anagrafico e rappresentino ormai uno strumento indispensabile per Forze dell’Ordine e Polizia Locale, in grado di fare visivamente emergere situazioni abitative come il sovraffollamento e di tenere costantemente monitorati gli insediamenti abitativi nel territorio comunale.

17 La Carta della Sicurezza Urbana In tema di sicurezza, recentemente (Il Sole 24 Ore del 19 aprile 2008) 16 Sindaci di Comuni di medie dimensioni hanno sottoscritto a Parma la “Carta della sicurezza urbana”, un documento bipartisan che fa al nuovo Governo richieste molto concrete tra le quali una semplificazione delle procedure relative alla residenza.

18 Il punto 5 della “Carta della Sicurezza Urbana” propone, ad esempio: “di introdurre una nuova disciplina che semplifichi le procedure amministrative per la concessione o il diniego della residenza, prevedendo al contempo, coerentemente con le normative europee, requisiti più rigorosi sotto il profilo personale, della possibilità di integrazione e di maggiore coerenza con le norme urbanistiche, anche al fine di contrastare il fenomeno del degrado, del sovraffollamento urbanistico e delle locazioni irregolari”.

19 Ultime notizie L’art. 16 (modifica alla Legge , n. 1228) del disegno di legge che fa parte dei "pacchetto sicurezza" approvato dal Consiglio dei Ministri il , prevede l'aggiunta di un comma all'art. 1 della Legge Anagrafica. Il nuovo testo prevede che: L’iscrizione anagrafica sia subordinata alla verifica, da parte del Comune, delle condizioni igienico- sanitarie dell'immobile in cui il richiedente intende fissare la propria residenza, ai sensi delle vigenti norme sanitarie.

20 Tale misura interverrà nei confronti di tutti coloro che intendono chiedere l’iscrizione anagrafica in un Comune, compresi gli italiani. Come ha affermato il ministro dell’Interno Maroni, lo scopo è di evitare che possano ottenere l'iscrizione anagrafica quelle persone «che vivono in una grotta». Si modifica così una precedente impostazione data dallo stesso Min. Interno (Circ , n. 8) che sottolineava: …non può essere di ostacolo alla iscrizione anagrafica la natura dell’alloggio, quale ad esempio un fabbricato privo di licenza di abitabilità ovvero non conforme a prescrizioni urbanistiche, grotte, alloggi in roulottes…).