AGGETTIVO E PRONOME
LA FUNZIONE Aggettivo: parola che si aggiunge al nome per attribuirgli una caratteristica. Esempio: Quel ragazzo alto è mio fratello. Pronome: parola che sostituisce il nome, attribuendogli allo stesso tempo una caratteristica. Il pronome richiama alla memoria del destinatario della comunicazione un nome che è già stato indicato. Esempio: Quello invece è il mio. (quello = quel ragazzo; il mio = mio fratello)
LE CARATTERISTICHE DELL’AGGETTIVO L’aggettivo e il pronome non hanno morfema intrinseco, ma assumono genere e numero del nome che accompagnano o che sostituiscono. In base ai morfemi che utilizzano, distinguiamo gli aggettivi in: Aggettivi della 1°classe: 4 diverse uscite per genere e numero (bello – belli – bella – belle) Aggettivi della 2° classe: 2 uscite, per il numero (grande – grandi) Aggettivi indeclinabili: 1 sola forma, sempre valida (qualche, ogni…)
VALORE ATTRIBUTIVO E PREDICATIVO Se l’aggettivo appartiene allo stesso SN o SP del nome che accompagna, ha valore di attributo. È unito direttamente al nome. SV-PV SN Esempio: Hanno abbattuto/ la grande quercia. A volte però l’aggettivo aiuta il verbo a dire qualcosa su un nome: è il caso, ad esempio, del predicato nominale. In questo caso l’aggettivo è parte del SV e ha valore predicativo, cioè ha bisogno del verbo per essere unito al nome. SN-SOGG SV-PN Esempio: La quercia / è grande
LE CARATTERISTICHE DEL PRONOME Il pronome può: sostituire un sintagma nominale Quello / è mio fratello. Lo / conosci? sostituire un sintagma preposizionaleMi / piace! far parte del sintagma verbale Il colpevole / è lui! = quel ragazzo = lui SN = a me SP SV
TIPOLOGIE Solo aggettiviAggettivi e pronomiSolo pronomi QualificativiDimostrativi Numerali Indefiniti Interrogativi Esclamativi Possessivi Personali Relativi Doppi
AGGETTIVI QUALIFICATIVI L’aggettivo qualificativo esprime le caratteristiche e le qualità (fisiche, morali, temporali, spaziali; relative alla forma, al materiale, alla provenienza…) dell’essere indicato dal nome con cui concorda. Esempi:Luca è un abile pittore. Il nuovo compagno è simpatico. Il sole è caldo e allegro. Il campo da calcio è erboso e rettangolare.
I GRADI DELL’AGGETTIVO Alcuni aggettivi qualificativi possono essere graduati per instaurare dei paragoni. 1)Grado positivo: forma base dell’aggettivo. Luigi è veloce. 2) Grado comparativo: esprime un paragone tra due persone o cose. Luigi è più veloce di Mario → comparativo di maggioranza Luigi è meno veloce di Mario → comparativo di minoranza Luigi è veloce come Mario → comparativo di uguaglianza I due sintagmi confrontati sono chiamati termini di paragone. Luigi = primo termine di paragone Mario = secondo termine di paragone
I GRADI DELL’AGGETTIVO 3) a. Superlativo relativo: esprime un paragone tra un essere e tutti gli altri appartenenti ad un gruppo. Luigi è il più veloce della squadra / Luigi è il meno veloce della squadra. b. Superlativo assoluto: sottolinea la straordinarietà di una caratteristica, senza esprimere un paragone. Luigi è velocissimo.
FORMAZIONE DEL SUPERLATIVO ASSOLUTO suffissi Luca è lentissimo. / L’attore divenne celeberrimo. avverbio (molto, alquanto, piuttosto…) Luca è molto lento. prefissi (stra-, ultra-, super-...) Luca è stralento. ripetizione dello stesso aggettivo Luca arrivò lento lento.
I gradi dell’aggettivo qualificativo POSITIVOCOMPARATIVO di maggioranza di minoranza di uguaglianza SUPERLATIVO relativo assoluto
AGGETTIVI SOSTANTIVATI Gli aggettivi preceduti dall’articolo svolgono la funzione propria del nome, cioè indicare la realtà. In questo caso parliamo di aggettivi sostantivati. Tipologie più frequenti: - aggettivi che identificano una certa categoria di persone grazie all’aggiunta dell’articolo (i vecchi, i giovani, gli italiani …) - aggettivi che diventano nomi astratti (il bello = la bellezza, il vero = la verità …)
I NUMERALI Cardinali: danno indicazioni sulla quantità degli esseri denominati. Mi dia due bistecche (aggettivo numerale cardinale) Due di voi non hanno capito (pronome numerale cardinale) Ordinali: indicano il posto occupato in una serie. È la centesima volta che te lo ripeto! (aggettivo numerale ordinale) Moltiplicativi: indicano un rapporto tra quantità. Vorrei una doppia porzione di pasta! (aggettivo numerale moltiplicativo) Spesso vengono sostantivati (Ho mangiato il doppio di te).
I DIMOSTRATIVI Individuano un essere nella realtà dando informazioni circa la sua posizione rispetto a mittente e destinatario (nello spazio e nel tempo). Questa bicicletta ha le ruote sgonfie. (vicina a mittente e destinatario) Quel bambino è mio fratello. (lontano da mittente e destinatario) Gli aggettivi dimostrativi questo, quello, codesto possono essere usati anche come pronomi. Quello non è il mio zaino. Non voglio parlare di questo.
Altri pronomi dimostrativi sono costui (costei, costoro); colui (colei, coloro); questi, quegli (riferiti a persone di numero singolare); ciò; i pronomi impliciti ne, ci (quando significano «di ciò, di questo»). Non posso rivolgermi a costui. Colui che vorrà arrendersi, dovrà alzare bandiera bianca. Questi è davvero un gentiluomo. Non parlare di ciò che non conosci. Non ne voglio più! Non ci capisco niente!
GLI INDEFINITI Esprimono una quantità non misurata e, allo stesso tempo, un giudizio del parlante su di essa. In classe ci sono venti studenti. → l’aggettivo numerale indica una quantità precisa. In classe ci sono molti studenti. → In classe ci sono troppi studenti. l’aggettivo indefinito non indica una quantità precisa, ma permette di esprimere un giudizio: secondo chi parla, gli studenti presenti in classe sono molti; secondo un altro, gli stessi studenti potrebbero essere troppi.
Aggettivi e pronomi indefiniti: moltotantotuttoaltropocoalquantonessuno altrettanto parecchio troppo alcuno certociascunotale AggettivoPronome qualchequalcuno, qualcosa, alcuni, taluni qualsiasichicchessia ogniognuno nessunonulla, niente qualunquechiunque
GLI INTERROGATIVI Hanno il compito di introdurre una domanda, anche in dipendenza da un’altra frase. Aggettivi/PronomiPronomi chechi qualeche cosa quanto Che cosa fai domani? → domanda diretta, indicata dal punto interrogativo. Vorrei sapere che cosa fai domani. → domanda indiretta, introdotta da un’espressione di domanda o dubbio.
GLI ESCLAMATIVI Introducono frasi, spesso nominali, intenzionate a manifestare sorpresa, stupore, felicità, rabbia, disapprovazione rispetto a una certa situazione. Hanno le stesse forme dell’interrogativo: Aggettivi/pronomi cheChe bel cielo! (aggettivo esclamativo) qualeQuale onore! (aggettivo esclamativo) quantoQuanto mi manchi! (pronome esclamativo)
I POSSESSIVI Esprimono una relazione di possesso o un legame tra due esseri. Maschile singolare Femminile singolare Maschile pluraleFemminile plurale mio tuo suo, proprio, altrui nostro vostro loro mia tua sua, propria, altrui nostra vostra loro miei tuoi suoi, propri, altrui nostri vostri loro mie tue sue, proprie, altrui nostre vostre loro
N.B. Il possessivo può essere sostantivato, facendolo precedere dall’articolo. Esempio:I miei sono partiti. ( = i miei genitori) Erano tutti dalla sua. ( = dalla sua parte) Non stare sulle tue. ( = da solo, in disparte)
PRONOMI PERSONALI Sostituiscono sintagmi nominali o preposizionali che indicano esseri coinvolti nella situazione comunicativa. In base alla loro funzione sintattica i pronomi personali si declinano in diverse forme: se sostituiscono il soggetto hanno una forma, se sostituiscono un’altra funzione logica (complemento) ne assumono un’altra. Tu sei un ragazzo davvero intelligente! → pronome personale soggetto Non voglio parlare con te. → pronome personale complemento
I pronomi personali complemento si suddividono in forme toniche (accentate) e atone (non accentate, devono appoggiarsi sulla parola che segue o che precede). Voglio parlare con te. → forma tonica, ha accento proprio Ti díco di stare attento! → forma atona, si appoggia sulla parola successiva Spóstati ! → forma atona, si lega alla parola precedente
Pronomi soggettoPronomi complemento forme tonicheforme atone I pers. sing. IOMEMI (me, a me) II pers. sing. TUTETI (te, a te) III pers. sing. m.EGLI, ESSO f. ELLA, ESSA, LEI SÉ, LUI SÉ, LEI SI (sé, a sé) GLI (a lui) LO (lui) NE (di lui, di lei) LA (lei) LE (a lei) I pers. plur. NOI CI (noi, a noi) II pers. plur. VOI VI (voi, a voi) III pers. plur. m. ESSI, LORO f. ESSE, LORO SÉ, LOROSI (sé, a sé= LI, LE (loro) NE (di loro)
NOTA BENE MI – TI – CI – VI Possono corrispondere a un SN o SP. Non mi guardare così! = me (SN) Ti piace sciare? = a te (SP) GLI – LE GLI si riferisce a un nome maschile, LE a uno femminile! LI – LORO LI corrisponde sempre a un SN (=loro); nel caso di un SP occorre usare LORO non: Io li parlo !!! Bensì: Io parlo loro. (= a loro: SP)
NE ha diversi valori: - pronome personale: Non conosco tuo fratello, parlamene. (= di lui) - pronome dimostrativo: Io non ne so nulla. (= di ciò) - avverbio: Me ne vado subito. (= via da qui) CI ha diversi valori: - pronome personale: Ci dai una mano? (= a noi) - pronome dimostrativo: Non ci capisco niente. (= di ciò) - avverbio: Mi piace Rapallo, ci vado spesso. (= lì) - parte del verbo: Non c’entra (entrarci). Ci sono le nuvole (esserci). ME LO – TE LO – GLIELO... Nell’analisi morfosintattica è necessario esplicitarli: Me / lo / restituisci? = a me = quello SP SN