Un’introduzione all’Agenda 2030 e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

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Un’introduzione all’Agenda 2030 e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) sono i nuovi target che le Nazioni Unite (ONU) hanno deciso di lanciare come agenda post durante il Sustainable Development Summit che si è tenuto dal 25 al 27 settembre 2015 a New York. L’idea dei nuovi target che guardano al 2030 è stata avanzata nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile del 2012 (nota anche come Rio+20). L’Agenda 2030 e gli OSS

Gli SDGs vanno a sostituire gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs, Millennium Development Goals), in scadenza, che hanno caratterizzato i primi quindici anni del Terzo millennio. Rispetto ai loro predecessori, gli SDGs sono il doppio: sedici più uno che invita alla cooperazione tra paesi. Per questo sono anche più specifici nel fissare i campi entro cui raggiungere risultati concreti. La nuova Agenda 2030, si propone di proseguire il lavoro iniziato con gli MDGs nel 2000 e portare a termine quelli che sono rimasti in sospeso. L’Agenda 2030 e gli OSS

La nuova agenda dovrebbe essere molto più efficace di quella precedente anche per un altro motivo: mentre gli MDGs erano stati imposti dall’alto, da un intesa raggiunta dal Fondo Monetario Internazionale, dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), dalla Banca Mondiale e dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, gli SDGs sono nati da lunghe e intense negoziazioni portate avanti dai Paesi membri stessi, con il contributo della società civile. Sono stati, quindi, i Paesi membri a decidere, trovando un compromesso, in che cosa si vogliono impegnare invece che lasciarlo decidere alle istituzioni internazionali. L’Agenda 2030 e gli OSS

I 17 nuovi obiettivi, declinati in 169 target specifici, possono essere suddivisi in tre macroaree: -porre fine della povertà estrema, -combattere disuguaglianza e ingiustizia, -contrastare i cambiamenti climatici e il degrado ambientale. Per il raggiungimento di tali obiettivi, le UN richiamano esplicitamente la necessità di un'azione congiunta tra mondo istituzionale, società civile e business. L’Agenda 2030 e gli OSS

Gli obiettivi maggiormente oggetto di discussione sono stati: obiettivo n. 5, che riguarda principi fondamentali come il raggiungimento dell'uguaglianza di genere e l'empowerment, il processo di crescita, delle donne, tema sul quale esistono diverse, e molto spesso inconciliabili, visioni della donna tra stati diversi come l’Iran, l’Arabia Saudita e Nigeria e la visione occidentale; L’Agenda 2030 e gli OSS

Gli obiettivi maggiormente oggetto di discussione sono stati: obiettivo n. 16 sulla promozione di società giuste, pacifiche e inclusive. Dietro questa discussione si celava un grande dibattito tra filosofie completamente diverse. L’occidente voleva imporre la sua idea di «stato di diritto», che poco si adatta a contesti e tradizioni differenti dalla nostra come possono essere quelle russe o cinesi. La discussione su questo SDG si è risolta quando l'Occidente ha accettato di togliere la parola "stato di diritto" dal titolo del sedicesimo obiettivo. L’Agenda 2030 e gli OSS

Gli obiettivi maggiormente oggetto di discussione sono stati: Obiettivo 17, sul «partenariato globale per lo sviluppo sostenibile». In questo obiettivo è manifesta l’intenzione di trovare sempre più sinergie tra il settore pubblico e privato. Servizi essenziali come i trasporti, la sanità, l’educazione, dovranno poter contare sempre di più sul contributo del settore privato che sarà chiamato a svolgere il suo ruolo nel sociale, alla ricerca di quelle condizioni che possano portare un vantaggio sia a se stesso che al Paese nel quale operano. L’Agenda 2030 e gli OSS