Esperienze di Prevenzione e di Approccio all’Obesità Infantile Mariangela Cisternino Dipartimento di Scienze Pediatriche Università degli Studi di Pavia.

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Esperienze di Prevenzione e di Approccio all’Obesità Infantile Mariangela Cisternino Dipartimento di Scienze Pediatriche Università degli Studi di Pavia Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Pavia

Congresso Endocrine Society S. Francisco giugno 2008

Il numero di bambini italiani obesi è risultato più alto nelle regioni centro-meridionali rispetto a quelle del nord (11% vs 8%). La prevalenza di obesità è maggiore tra i 6-13 anni rispetto all’età adolescenziale e nei maschi rispetto alle femmine. Il 70-80% dei casi di obesità in età pediatrica evolve verso un’obesità in età adulta. Si ritiene che, se non si riuscirà ad invertire il trend, il futuro costo sociale delle patologie associate all’obesità infantile supererà quello derivante dal fumo di sigaretta. EPIDEMIOLOGIA

Complicanze Precoci: disturbi respiratori A medio termine: cardio-vascolari, ipertensione arteriosa, dermatologiche, gastroenterologiche Tardive: S. metabolica, Endocrine, Ortopediche, Cardiopatia ischemica, Vasculopatia arteriosclerotica La maggior parte delle complicanze legate all’obesità compaiono in epoca adolescenziale e in età giovane adulta. Tali complicanze alterano la qualità della vita e determinano un aumento della morbidità.

Complicanze a medio termine cardiovascolari Aumento dell’iperaggregabilità piastrinica Aumento della viscosità ematica Alterazioni micro- circolatorie diffuse Fattore di rischio per patologie cardiovascolari

DISFUNZIONE ENDOTELIALE RIGIDITA’ ARTERIA Complicanze tardive cardiovascolari PRECOCITA’ DI INIZIO DEL PROCESSO PATOLOGICO LESIONI ATEROMASICHE Soprattutto le aa.coronarie

IPERTENSIONEARTERIOSA (valori di PA>95°C per età e statura) Nel 20-30% pz obesi tra 5 e 11 anni Stretta associazione con i valori di insulina Rischio di ipertrofia ventricolare sinistra Rischio elevato di ipertensione in età adulta (8.5% negli adolescenti obesi)

Complicanze endocrinologiche 1.IPERINSULINEMIA, INSULINO-RESISTENZA 2.DIABETE MELLITO DI TIPO 2 3.SINDROME METABOLICA 4.SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO 5.PUBERTA’ PRECOCE 6.IPERCORTISOLISMO

Prevalenza 4.2 % all’età di anni Prevalenza in età pediatrica in bambini obesi- sovrappeso (8.9-50%) Presenza di 3 o più delle seguenti condizioni: – Obesità BMI> 97°centile per età e sesso – Alterazioni quadro glucidico (DM o IGT) – Alterazioni quadro lipidico Trigliceridi: > 95°centile per età e sesso, colesterolo HDL < 5°centile per età e sesso –Ipertensione Pressione arteriosa > 95°centile per età e sesso Familiarità SINDROME METABOLICA Insieme di fattori di rischio cardiovascolare, legati tra loro attraverso l’associazione con l’insulinoresistenza.

191 obesi (BMI>97°)  3.4 anni 76 non obesi  moderatamente obesi (BMIz-score 2-2.5) 74 severamente obesi (BMIz-score >2.5) 45 sovrappeso (BMI 75-97°) 31 normopeso (BMI <75°) SINDROME METABOLICA (SM) Presenza di 3 o più delle seguenti condizioni: BMI> 97°centile per età e sesso Ridotta tolleranza glucidica Trigliceridi: > 95°centile per età e sesso Colesterolo HDL < 5°centile per età e sesso Pressione arteriosa > 95°centile per età e sesso Insulinoresistenza se HOMA-IR>2.5 Calcaterra et al. Clin Endocrinol (Oxf). 2007

Component MSNormal-weight (n=31) Overweight (n=45) Moderately obese (n=117) Severely obese (n=74) BMI>97 th (%)00100 Triglycerides>95 th (%) HDL-cholesterol<5 th (%) Blood pressure>95 th (%) Impaired glucose tolerance (%) Prevalenza della sindrome metabolica 13.86% 0% normopeso o sovrappeso 11.97% moderatamente obesi 31.08% severamente obesi HOMA-IR>2.5 (%) N. of metabolic abnormalitiesNormal-weightOverweightModerately obese Severely obese %57.77%0% 16.45%37.77%58.97%32.43% 20%4.44%29.05%36.48% 3 or more0% 11.97%31.08% 13.86% 23.6% 41.9% 20.6% All Calcaterra et al.Clin Endocrinol (Oxf). 2007

Il rischio di sindrome metabolica aumenta con l’aumentare del grado di obesità. L’insulinoresistenza è presente nell’83.78% dei pazienti obesi con SM.La presenza di IR aumenta il rischio di SM di circa 3 volte (odds ratio, 2.96; 95% CI 1.01 to 8.69)

Rapid weight gain during infancy and obesity in young adulthood in a cohort of African Americans Stettler N, et al. Am J Clin Nutr 2003 Obese in young adulthood: Rapid weight gain category (0 to 4 months): Sex (F) Birth weight (kg) Gestational age (wk) Firstborn status Birth year Maternal BMI (kg/m 2 ) Maternal age (y) Maternal education (y) , , , , , , , , , Adjusted analysis OR95% CIP

Childhood overweight and adiposity: role of breast-feeding. Bergmann KE et al. International Journal of Obesity 2003 triceps skin-fold thickness subscapular skin-fold thickness Prevalence of overweight Prevalence of obesity

Steenhout P, et al Concentrations of IGF-1, insulin and insulin-releasing amino acids (IRAA) in breast-fed and formula-fed infants Age (months) Insulin (pmol/l) IGF-1 (ug/l) p<0.001 IRAA (mmol/l) 1 p<0.001 Formula fed Breast fed

 Bambini allattati al seno imparano ad autoregolare l’intake calorico meglio di quelli allattati artificialmente.  Il latte materno provoca una minore elevazione dell’insulina.  I latti formulati hanno una maggiore concentrazione proteica con ripercussini negative sul metabolismo glicidico.  I bambini allattati al seno hanno un più rapido adattamento ai cibi del divezzamento, specie minestre vegetali, e quindi sviluppano l’attitudine a prediligere cibi a basso contenuto calorico. Effetti positivi dell’allattamento materno

Protein intake during infancy and association with BMI and BF percentage at 7 y of age. Günther A LB et al Am J Clin Nutr 2007

Raccomandazioni alimentari a)Eliminare tutte le bevande zuccherate (compresi succhi di frutta), e sostituirli con acqua, bevande non caloriche e latte a basso contenuto di grassi b)Ridurre l’introito di calorie tanto da produrre un bilancio energetico medio negativo c)Ridurre il consumo di grassi saturi, snacks salati e cibi ad alto contenuto glucidico, compresi dolci, pane bianco, riso bianco, pasta e patate d)Seguire una dieta bilanciata a base di vegetali, frutta, grano intero, fibre, carne magra, pesce e prodotti caseari a basso contenuto di grassi Raccomandazioni esercizio fisico a)L’esercizio dovrebbe essere divertente, età specifico, adeguato alla capacità fisica del bambino e al suo livello di abilità b)Coinvolgere ampi gruppi muscolari per aumentare la spesa energetica c)Aumentare progressivamente la frequenza, l’intensità e la durata dell’attività fisica d)Limitare le abitudini di vita sedentarie (TV, videogames, internet) INTERVENTI SULLO STILE DI VITA

Prevenzione in famiglia - adottare abitudini alimentari sane - controllare uso della TV - avvicinare alla pratica di attività sportive Prevenzione a scuola - educazione alimentare come materia di studio - maggior tempo dedicato ad attività fisica - controllo su alimenti durante intervalli - controllo mensa scolastica - consiglio di raggiungere scuola a piedi Prevenzione a livello istituzionale - promozione educazione alla salute e corretta informazione su alimentazione - programmi di prevenzione Prevenzione a livello di associazione consumatori - chiedere etichette chiare - pretendere pubblicità corretta soprattutto se rivolta a bambini - adoperarsi per controllo prezzi su alimenti indispensabili

Particular consideration in the future of gene-environment interactions during critical periods of early development may open a wide area of primary prevention, by integrative approaches on genetic predispositions and perinatal epigenetic risk factors promoting lasting “malprogramming” and functional teratogenesis. Plagemann A. J Perinat. Med.2004

Plagemann A. Horm Res 2006