GENERALI ABITANTI CAPITALE DELLA PROVINCIA DI FERRARA APPARTIENE ALLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA
STORIA FACCIATA CATTEDRALE Fra il VII e l'VIII secolo, a causa delle continue invasioni barbariche che devastarono Voghenza, la sede vescovile venne spostata da Voghenza al Borgo San Giorgio, situato sulla riva destra del fiume Po. Questo primo insediamento abitativo di Ferrara è individuabile nel sito dell'antica cattedrale di San Giorgio fuori le mura. In età romanica la città prese a svilupparsi maggiormente sull'altra riva del Po mettendo in ombra il Borgo San Giorgio e di conseguenza la sede vescovile venne spostata nel 1135 nell'attuale Cattedrale di Ferrara
La guerra di Ferrara Adelardi morì nel 1146 e sua nipote, ultima erede sposò Azzo I d'Este. Governo d'Este inizia a Ferrara. Erano in guerra con Bologna, Mantova e Verona. Venezia Azzo di aiuto, ma muore. Francesco, escluso dalla successione, offrì il feudo di Ferrara a Clemente V con in cambio il riconoscimento del suo potere sulla città. Le truppe pontificie occuparono così Ferrara in nome della chiesa insediandovi il marchese Francesco d'Este. Come conseguenza alla dichiarazione di guerra i legati di Clemente V lanciarono la scomunica al doge di Venezia e a tutti coloro che avessero sostenuto l'occupazione della città Nonostante la successiva vittoria, Ferrara visse alcuni anni difficili
La seconda e più famosa guerra di Ferrara si svolse dal 1482 al Girolamo Riario, nipote del papa Sisto IV, promosse un'alleanza tra lo Stato della Chiesa e la Repubblica di Venezia, nel tentativo di impossessarsi di Ferrara. Girolamo Riario Sisto IV
Gli Este nell'età medioevale e moderna Dopo la creazione del governo Este, Ferrara è la capitale regionale di uno Stato piccolo ma culturalmente attiva. Il periodo aureo della città fu la seconda metà del Quattrocento sotto il potere di Leonello, Borso, ed Ercole I d'Este, quando alla corte ducale convertivano personaggi come Piero della Francesca, Pisanello, Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna e Rogier van der Weyden, mentre si era sviluppata una scuola ferrarese in pittura, con capiscuola del calibro di Cosmè Tura, Ercole de' Roberti e Francesco del Cossa. Leonello d’Este Borso d’Este Ercole I d’Este L.B Alberti
Il 1492 fu l'anno della più importante crescita urbanistica, l'Addizione Erculea progettata da Biagio Rossetti su ordine di Ercole I, che ampliò verso nord la città con uno schema razionale di vie e palazzi, uno dei primissimi progetti urbanistici in una città europea. Via capo della Volta Palazzo dei diamanti
Nel Cinquecento vissero in città grandi personalità: Artisti: Dosso Dossi, Tiziano, Giovanni Bellini Letterati: Ludovico Ariosto, Torquato Tasso Musicista: Luzzasco Luzzaschi Tiziano Ludovico Ariosto Luzzasco Luzzaschi Il complesso eccellente delle Dame di Ferrara (tre cantanti accompagnate da strumentisti) era anche un asso nella manica diplomatico della corte estense, che invitava ai concerti riservatissimi soltanto nobili e diplomatici che riportavano nei propri paesi la fama della musica raffinata di Ferrara.
Ottocento e XX secolo Nel 1598 la città entrò bruscamente nello Stato della Chiesa, segnandone un inevitabile declino, fino al 1859 quando Ferrara entra a far parte del Regno di Sardegna. Nell'Ottocento la città visse una ripresa economica grazie alla scoperta della vocazione agricola, mentre è più del secolo successivo la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico cittadino, culminato con l'inclusione della città nella lista del Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1995
Significativi edifici Castello Estense *Costruito dopo una rivolta nel 1385, per proteggere la famiglia d’Este. Ci sono camere importante. Piano terra Sale Gotiche, cucine, soggiorni di Cordova, prigioni di Don Giulio, Ugo e Parisina e la rampa d'artiglieria. Sale Gotiche Prigioni di Parisina
Primo piano Galleria, Loggia e il giardino dei aranci, camerino dei Baccanali, Capella Ducale, Sale dell’Aurora, Saletta dei giochi, saletta della Torre dei leoni, Saletta dei Veneli, Salone dei Giochi, Camera della Torre di Santa Caterina, Anticamera della Galleria, Sale de Ettore e Andromaca, Sale del Governo, Sale della Devoluzione, Sale degli Stemmi e qualque piú. Giardino dei aranci Salone dei Giochi Sale dell’Aurora Camerino dei Baccanali Sale degli Stemmi
Duomo Costruita da Guglielmo I degli Adelardi, dove è sepolto, in onore di San Giorgio. Iniziata nel La scultura della porta è firmata da Nicholaus. La parte superiore della facciata principale è del XIII secolo. Interno è stato restaurato in stile barocco nel 1712, perche era un movimento terra del 1570 distrusse l'interno del Duomo. La campana è una rinascita del , ma il ultimo piano è stato aggiunto alla fine del XVI secolo
Palazzo del comune Era la prima residenza degli Este. Conserva solo il XV secolo scala Palazzo de la Ragione Costruito in mattoni in stile gotico tra1315 e Vi rimodellamento dopo la II Guerra Mondiale, ma la bellezza dell'originale è più grande.
Palazzo schifanoia Costruito nel 1385 da Alberto V d'Este, con affreschi raffiguranti la vita di Borso d'Este, i segni dello zodiaco e rappresentazioni allegoriche dei mesi. Il Pape è stato dipinto con la calce per cancellare ogni ricordo della famiglia d'Este.
Palazzo dei diamanti Si chiama cosi per le punte di diamanti che sono tagliate da blocchi di pietra della facciata. Attualmente é la National Galleria Sua caratteristica principale è la forma esterna punte di diamante. Sono circa blocchi di marmo bianco cha danno un effetti dei diversi punti di vista di orientamento dalle punte. Adesso c’é esposizione da Giovanni Boldini
Universitá L'Università degli Studi di Ferrara è una delle quattro università presenti in Emilia- Romagna e una fra le più importanti d'Italia tanto da ricoprire il 7º posto fra le migliori università italiane. L'Università di Ferrara è stata fondata dal marchese Alberto V d'Este nel 1391 su concessione di Papa Bonifacio IX. L'ateneo ferrarese ospita oggi più di studenti iscritti alle numerose facoltà ferraresi: Facoltà di Architettura Facoltà di Economia Facoltà di Farmacia Facoltà di Giurisprudenza Facoltà di Ingegneria Facoltà di Medicina e Chirurgia Facoltà di Scienze Facoltà di Lettere e Filosofia In questa Università è laureato Niccolo Copernico e Paracelso nel XVI secolo
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Altri edifici L’edificio è disposto su un unico piano rialzato: il portale marmoreo è dotato di trabeazione, con le mezze colonne sormontate da capitelli corinzi; ai lati sono disposte dodici finestre, nell’ultimo tratto inquadrate le lesene. La facciata su Corso Giovecca, oggi restaurata completamente, presenta un paramento in laterizio a vista. Dai restauri eseguiti nel 2000, che hanno interessato il prospetto sud, sono emersi significativi lacerti di intonaco di tre diverse tonalità: grigio, giallo e rosso mattone. Palazzina Marfisa d'Este
Casa di Ludovico Ariosto Un anno dopo la pubblicazione dell’Orlando Furioso (1516), Ludovico Ariosto oppone al Cardinale Ippolito d’Este un risoluto rifiuto di seguirlo in Ungheria, adducendo a motivazione la salute cagionevole. Ma nel 1522, nonostante la fama acquisita con il Furioso, non può declinare l’incarico di governatore della Garfagnana, conferitogli da Alfonso d’Este per sedare il brigantaggio e le liti fra i valligiani, incarico che lo tiene lontano da Ferrara per tre anni. Al ritorno da Castelnuovo il poeta ha cinquantadue anni e avverte il forte bisogno di ritirarsi in un ambiente domestico rassicurante, che possa ricompensarlo del forzato allontanamento da Alessandra Benucci. Questa intima e privatissima esigenza, è espressa nei versi allusivi della VII Satira, diretta dall’amico Bonaventura Pistofilo: Se perché amo sì il nido mi dimandi, / io non te lo dirò più volentieri / ch’io soglia al frate i falli miei nefandi /. Beneficiario già nel 1518 di un mensile di sette scudi assegnatoli dal Duca Alfonso, oltre al vitto per tre persone e due cavalli, acquista da Bartolomeo Cavalieri, con rogito 30 giugno 1526 del notaio Ercole Pistoia, la casa di Contrada del Mirasole. Ai primi di gennaio del 1528 acquista l’area cortiliva attigua alla proprietà per ricavarne un giardino. Attribuito a Girolamo da Carpi, l’edificio subisce su indicazione dello stesso Ariosto le necessarie trasformazioni atte a configurarlo come luogo adibito al ritiro famigliare, appartato e discreto. Ariosto vi si trasferisce con il figlio Virginio il giorno di San Michele Alessandra Benucci, di Tito Vespasiano Strozzi, diviene moglie del Poeta fra il 1528 e il 1530, ma resta a vivere nella sua casa in Contrada di Santa Maria in Vado, dove il marito la raggiunge di frequente attraversando la città. Ormai dispensato da incarichi gravosi, Ariosto può dedicarsi alla terza edizione del Furioso, uscita nel 1532 dai torchi tipografici di Francesco Rosso da Valenza con l’aggiunta di sei canti. Assistito da Virginio e dalla moglie, qui si spegne il 6 luglio 1533, all’età di 58 anni
Lapidario Civico L’ex chiesa di S.Libera, attuale sede del Lapidario, fu costruita nel XV secolo nell’angolo fra Via Scandiana e Via Camposabbionario, di fronte a Palazzo Schifanoia; era attigua al complesso conventuale di S.Andrea oggi scomparso. Fu fatta erigere dal Cavaliere Antonio Angelici per i frati Agostiniani di S.Andrea, che nel 1556 la cedettero all’Arte dei muratori che provvide a restaurarla ed abbellirla. Dopo l’invasione francese del 1796 la chiesa fu adibita ad usi impropri, divenne magazzino, stalla, laboratorio e infine officina metallurgica fino al 1979, quando l’amministrazione comunale ne ha disposto il recupero e il restauro per adibirla a museo lapidario.
Palazzo Bonacossi Dal 1940, e per oltre quarant’anni, fu utilizzato ora per ospitare famiglie indigenti, ora come magazzino, fino al momento in cui l’Amministrazione Comunale decise di avviare il recupero e di includere il complesso tra quelli offerenti al Polo dei Musei Civici di Arte Antica. Gli uffici e i servizi della Direzione dei Musei d’Arte Antica si sono qui trasferiti nel mese di giugno del Determinante è il progetto di musealizzazione che intende realizzare accanto ai servizi per il pubblico come la Fototeca e la Biblioteca specialistica di archeologia e arte, un percorso espositivo che dia visibilità al consistente patrimonio storico e artistico conservato presso i musei ed ancora poco conosciuto. Un primo esempio di questo programma è rappresentato dall’allestimento dedicato alla preziosa collezione Riminaldi che costituisce uno dei nuclei più rappresentativi dei Musei Civici di Arte Antica di Ferrara
Chiesa di San Cristoforo alla Certosa Acquisito dal Comune di Ferrara, il Tempio venne riaperto al culto nel 1813, mentre l’area adiacente fu adibita a cimitero pubblico. Le trasformazioni furono rilevanti, in quanto interessarono l’antica Chiesa e parte del chiostro, che furono abbattuti, mentre successivamente fu costruita l’ala sinistra del portico curvilineo, che segna in modo così caratteristico la piazza antistante. I bombardamenti del secondo conflitto mondiale inflissero anche a San Cristoforo ferite gravissime: nell’estate del 1944 due bombe distrussero parzialmente l’abside, il coro, il lato destro della Chiesa e il campanile. Nel corso del dopoguerra e nei decenni successivi seguirono vari interventi di manutenzione che, tuttavia, si rivelarono insufficienti, anche se consentirono la parziale riapertura dell’edificio al culto. Oggi, dopo l’opera di recupero avviata negli corsi anni, il Tempio ha riacquistato, accanto alla sua originaria funzione sacra, anche l’importante ruolo culturale di monumento fra i più significativi e preziosi del patrimonio storico-artistico ferrarese
Chiesa e Monastero di S. Antonio in Polesine Si deve ad interventi operati nel XVIII secolo la sistemazione della selciata della corte, come attestano le perizie coeve. Furono queste le ultime opere eseguite prima del tracollo del monastero, provocato dall’arrivo degli eserciti francesi: nel 1796 S. Antonio il Polesine ebbe chiuso il tempio, ed il convento fu ridotto a reclusorio. La ripresa ufficiale dell’abito monastico si ebbe solamente nel 1924, tra vicende alterne che videro pure sistemare il nuovo altare del SS. Sacramento (1806) e creare una sorta di cappella, decorata da una statua della Beata. Nel 1910 l’ala delle novizie fu adibita a Caserma. Nello stesso anno il Comune di Ferrara acquistò tutto il complesso affidandolo alla custodia delle benedettine. All’entrata del monastero ci si trova nell’ala settentrionale del chiostro, in cui si venera il sepolcro della beata fondatrice dalla cui tomba in marmo periodicamente stilla un’acqua miracolosa detta le "Lacrime della Beata".
Chiesa della Madonnina La chiesa di Santa Maria della Visitazione, o Chiesa della Madonnina, deve il suo nome ad un’antica immagine della Madonna dipinta sul torrione di una delle porte della città di Ferrara, la Porta di Sotto. Nel 1510 Alfonso I d’Este ordinò la demolizione della porta nel più vasto progetto della modernizzazione della cintura difensiva. La testa della Madonna rimase intatta. Le pietre su cui era dipinta l’immagine non si erano scomposte nella caduta nella fossa ed il suo volto non si era imbrattato. Un anonimo pittore completò l’affresco rendendolo a "figura intera assetata col suo Figlio in piedi" e fu murato per ordine del Duca in uno sprone del baluardo vicino. Consacrata nel 1536 è oggetto, ancora oggi di una fortissima devozione. L’attuale assetto della Chiesa e la facciata in cotto, risalgono a qualche decennio successivo alla costruzione, quando, a causa dei danni del terremoto del 1570, fu ricostruita dall’architetto Alberto Schiatti. Dal 1615 fu affidata ai chierici dell’ordine di San Camillo de Lellis, detti Ministri degli Infermi. La chiesa e il convento furono espropriati dal Demanio nel Quando nel 1813 la municipalità la acquistò per destinarla nuovamente al culto, la trovò completamente spogliata degli arredi interni, quindi nel 1813, fu riaperta e affidata nuovamente ai Camilliani, che la custodirono fino al Dopo un decennio passò ai Missionari del preziosissimo "Sangue", già titolari della vicina Chiesa di Santa Maria in Vado. Dal 1957 è chiesa parrocchiale.
Chiesa di San Paolo - Affreschi Chiesa di San Paolo Situata sull’asse viario che congiungeva la riva del Po con il centro della città, la primitiva chiesa di San Paolo è documentata già nel X secolo. Dalla fondazione fino alla fine del XIII secolo, appartenne alla Badia Camaldolese di Sant’Alberto in Pereo di Ravenna e poi fu donata al vescovo di Ferrara che a sua volta la diede ai Carmelitani Conventuali. Dopo il disastroso terremoto del 1570, la ricostruzione della chiesa a croce latina con tre navate, fu iniziata nel 1575, su progetto dell’architetto Alberto Schiatti, terminati i lavori nel 1583, il tempio venne consacrato dal vescovo Fontana nel Monastero Il grave terremoto lasciò intatto il muro perimetrale di San Paolo Vecchio, che lo stesso Schiatti non manipolò perché fungeva da elemento separatorio tra la chiesa nuova e il convento. Indagini condotte nel 1991 hanno portato alla luce proprio su questo muro un ciclo di affreschi di grande interesse. In particolare sono state identificate diverse cappelle della vecchia chiesa.
Musei Il Museo della Cattedrale di Ferrara Il Museo della Cattedrale rappresenta una particolarità nel panorama dei musei italiani. Creato nel 1929, esso è il risultato della collaborazione fattiva tra Enti di diversa natura quali il Capitolo Cattedrale e il Comune di Ferrara. Principale artefice della creazione del Museo fu Giuseppe Agnelli, Direttore dellla Biblioteca Ariostea, fondatore e Presidente della "Ferrariae Decus" (associazione che collaborò i prima persona alla fondazione del muovo Museo) il quale da anni perseguiva l’intento di raccogliere in una nuova e prestigiosa sistemazione gli importanti capolavori artistici medioevali e rinascimentali conservati nella Cattedrale ferrarese.
Museo Archeologico Nazionale Il Museo Archeologico Nazionale, allestito all'interno di Palazzo Costabili detto di Ludovico il Moro, ospita i reperti della città etrusca di Spina, emporio commerciale che fiorì dal VI al III secolo a.C, che scompare senza lasciare traccia nella prima metà del II secolo a.C. La scoperta di Spina è legata alle opere di prosciugamento delle Valli di Comacchio che hanno portato alla luce più di tombe oltre che a una parte dell’abitato. Nelle sale del Museo sono esposti corredi funerari, dalle tombe più antiche a quelle più recenti. Particolarmente numerosi e di pregio sono i grandi Corredi da Simposio, un’usanza sociale di origine greca il cui nome significa “bere insieme” che costituiscono la più grande collezione al mondo di ceramiche attiche a figure rosse.
Museo d'Arte Moderna e Contemporanea Filippo de Pisis Il museo, situato al piano terreno di Palazzo Massari, conserva la più ampia collezione di opere di Filippo de Pisis, una cospicua raccolta di dipinti e sculture dei maggiori artisti nati o vissuti a Ferrara nel corso del Novecento ed una piccola sezione di opere di artisti non originari della città. Il percorso si apre con le sale dedicate a Mario Sironi, Aroldo Bonzagni e Achille Funi. Segue la sala riservara alla scultura. Il museo conserva anche una significativa collezione di opere del ferrarese Roberto Melli, dalla produzione scultorea giovanile ai dipinti della maturità. Un'ampia sezione del museo è dedicata all'opera di Filippo de Pisis ( ): dalla giovinezza ferrarese al periodo romano, dal soggiorno parigino - segnato dalla personalissima rivisitazione della pittura metafisica e dalla succesiva maturazione di quella prodigiosa "stenografia pittorica" con la quale il pittore traduce sulla tela l'emozione di un paesaggio o di un interno - fino al rientro in Italia e agli anni di Villa Fiorita, dove prende forma un'inedita sintassi figurativa ridotta all'essenziale.
Museo del Risorgimento e della Resistenza Il Museo fu inaugurato nel 1903, è costituito da una ricca collezione di documenti e cimeli storici di importanza locale e nazionale. Nella sezione dedicata al Risorgimento si trova una ricca collezione di illustrazioni d'epoca, uniformi e armi. La sezione dedicata alla Resistenza è organizzata in modo simile e conserva documenti che vanno dal 1919 al 1945.
Museo di Storia Naturale Il Museo è articolato nelle sezioni di Zoologia, Geopaleontologia e Mineralogia, oltre a ospitare interessanti reperti paleontologici ed etnografici. La sezione zoologica possiede, fra gli altri, un grande orso polare, un maschio di canguro gigante, alcuni enormi pipistrelli fungivori e due splendidi esemplari maschi di cervo nobile. Nella collezione ornitologica spiccano un grande emù, una coppia di condor delle Ande, un uccello lira e alcune straordinarie paradisee. Molto interessante, inoltre, l’esposizione mineralogica e petrologica, comprendente fra l’altro una bella collezione di cristalli di quarzo e di agate del Brasile, accanto a una serie di minerali fluorescenti.
Museo Giovanni Boldini Le sontuose sale del piano nobile di Palazzo Massari ospitano il Museo Giovanni Boldini, pittore ferrarese vissuto fra il 1842 e il Dopo i primi anni di formazione passati fra Toscana, Parigi e Londra, l'artista si stabilì definitivamente nella capitale francese, dove sviluppò il proprio, inconfondibile stile e divenne il più conteso ritrattista dell’alta società. Le donne più affascinanti del tempo fecero a gara nel posare per lui, sicure di essere rese immortali dal suo pennello e dal suo tratto personalissimo. Moltissimi anche i disegni, gli studi e gli oggetti personali del pittore. Boldini restò profondamente legato alla sua città d'origine dove riposa nel cimitero della Certosa.