GLUCOSIDI CARDIOATTIVI Hanno un nucleo comune fondamentale a 19 atomi C con in posizione 17 un anello lattonico insaturo di 5 (cardenolide) o 6 atomi (bufadienolide,

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Transcript della presentazione:

GLUCOSIDI CARDIOATTIVI Hanno un nucleo comune fondamentale a 19 atomi C con in posizione 17 un anello lattonico insaturo di 5 (cardenolide) o 6 atomi (bufadienolide, dalla cute di un rospo: Bufus comensis) che costituiscono la porzione detta genina o aglicone che contiene fissi 2-OH in 3 e 14; all’ossidrile in 3 è legata la catena zuccherina (genina + zucchero = glucoside, il responsabile degli effetti farmacologici).

Struttura chimica della digossina

Formula chimica della proscillaridina

Sono classificati in: 1. Glucosidi cardioattivi di I ordine, estratti, in quantità maggiori rispetto a quelli di II, dalla digitalis lanata e purpurea. 2. Glucosidi cardioattivi di II ordine estratti, in quantità minori, da strofanto, scilla e tevetia.

I ordine: Dalla Digitalis Lanata :.Lanatoside A -Digitossina - Digitossigenina.Lanatoside B - Gitossina - Gitossigenina.Lanatoside C - Digossina - Digossigenina Dalla Digitalis Purpurea:.Purpuroside A - Digitossina- Digitossigenina.Purpuroside B - Gitossina - Gitossigenina

II ordine: Strofanto: dai semi di S. gratus e S.Kombè si ricavano Uabaina, Strofantina G e K Scilla: il bulbo di S. maritima dà la proscillaridina (bufadienolide) Tevetia: i semi dell’oleandro giallo danno il glucoside Peruvoside con attività farmacologica simile alla Strofantina G.

Azioni cardiache e vascolari Effetto inotropo positivo: aumento forza e rapidità contrazione; Effetto cronotropo negativo: diminuzione frequenza cardiaca prima per azione vagale, poi per azione sul nodo atrio- ventricolare con maggiore riposo cardiaco; Effetto dromotropo negativo: rallentamento della diffusione dell’eccitamento dall’atrio al ventricolo (impossibile in caso di fibrillazione atriale);

Effetto batmotropo negativo: diminuzione dell’ipereccitabilità cardiaca (con miglioramento della funzionalità, dell’irrorazione e dell’ossigenazione), stimolazione del vago e depressione del tono simpatico per azione indiretta. Azioni vascolari: diminuzione del ritorno venoso ed abbassamento pressione venosa per un meccanismo di venocostrizione attiva, aumento pressione arteriosa per costrizione arteriolare e aumento resistenze periferiche; aumento della filtrazione glomerulare (effetto diuretico indiretto).

Meccanismi d’azione: varie ipotesi I ipotesi: influenza sul metabolismo del miocardio rendendo più efficace il processo di trasformazione dell’energia chimica in energia meccanica senza aumento del consumo di O 2. II ipotesi: influenza sulle proteine contrattili con un aumento della rapidità di polimerizzazione dell’actina globulare in actina fibrosa.

III ipotesi: effetto sugli ioni K+ e Ca++ (inibendo ATP-asi impediscono il rientro di K+ nella cellula; diminuendo l’affinità del fattore rilasciante verso il Ca++ lo rendono maggiormente disponibile per il complesso actina-miosina al momento della contrazione.

Farmacocinetica Assorbimento completo per digitossina, 50-80% digossina, scarso strofanto. Minore è l’assorbimento, maggiore è l’effetto terapeutico. Pervenuti nel sangue, contraggono legame + o - tenace e duraturo con le sieroalbumine (sono dei trasportatori che assicurano una quota di farmaco non disponibile). Più è forte il legame, meno il farmaco potrà agire.

Metabolismo in sede epatica (induzione enzimatica), ma solo il 10-20% viene eliminato per via biliare; la restante quota per via renale (a seconda della tenacità del legame). Strofantina: azione in 3-10 minuti, massimo 2h, termine dopo 8-10 h Digitossina: azione in 30 min-2h, massimo 8-10 h, termine dopo 2-3 settimane. Dose di digitalizzazione: necessaria a produrre l’effetto terapeutico (dose media totale 2-6 mg/die). Dose di mantenimento: da somministrare ogni giorno per mantenere l’effetto terapeutico (dose media totale 0,1-1,5 mg/die).

Effetti collaterali e tossici GI: scialorreea, nausea, anoressia, diarrea, vomito Vomito precoce, in seguito alla prima somministrazione: è sintomo di intolleranza al farmaco perché il glucoside ha delle saponine irritanti a livello gastro-enterico. Vomito tardivo, dopo la terapia: tossicità per accumulo. SNC: astenia, depresssione CUORE: extrasistoli atriali e ventricolari, blocco senoatriale, bradicardia fino a fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco in fase sistolica: trattamento (sospensione digitalico) con KCl o farmaci antiaritmici (chinidina solfato). KCl: g per os (dose iniziale), g per 2 volte ogni 2h Chinidina: mg per os, 6-12 mg/Kg per 4-5 volte ogni 2h (è preferibile la terapia per via orale e non endovenosa, perché la sostanza è oleosa)