Prezzo di mercato ed equilibrio dell’impresa xixi p Cm M Cmg p*p* Rmg R C PROFITTO xixi * x p D S E x*x* Ci sono due nessi che legano l’equilibrio del.

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Transcript della presentazione:

Prezzo di mercato ed equilibrio dell’impresa xixi p Cm M Cmg p*p* Rmg R C PROFITTO xixi * x p D S E x*x* Ci sono due nessi che legano l’equilibrio del mercato concorren- ziale all’equilibrio dell’impresa: (1) La curva di offerta del mercato è la “somma” delle curve di offerta delle singole imprese presenti nel mercato. (2) Il prezzo di equilibrio p * è lo stesso prezzo che la singola impresa assume come un dato per la sua scelta. (Concorrenza perfetta)

Ingresso e uscita Nel lungo periodo il numero delle imprese che offrono il bene è variabile : possono entrare nel mercato nuove imprese; possono abbandonare il mercato alcune delle vecchie Nel lungo periodo l’entrata e l’uscita delle imprese sono libere Il meccanismo che regola i flussi di imprese in entrata e in uscita è il seguente: (1) si registra un flusso in entrata di imprese nel mercato del be- ne x se in quel mercato le imprese conseguono extraprofitti, ovvero profitti superiori al livello normale incorporato nel costo totale (  ). (2) si registra un flusso in uscita di imprese dal mercato del bene x se in quel mercato le imprese conseguono profitti inferiori al livello normale incorporato nel costo totale (  ). (Concorrenza perfetta)

Effetti dell’entrata di nuove imprese Prendiamo un mercato in cui le imprese conseguono extraprofitti xixi p Cm M Cmg pvpv Rmg v xixi v x p D SvSv V Quando il numero delle imprese aumenta, cresce la produzione complessiva per ogni livello del prezzo. Di conseguenza la curva di offerta del mercato si sposta a destra. Dato che , entreranno nel mercato nuove imprese. Il prezzo di equilibrio scende e perciò il profitto delle imprese presenti si riduce. N SnSn Rmg n V N xixi n pnpn xvxv xnxn (Concorrenza perfetta)

L’equilibrio del mercato nel lungo periodo Finché le imprese conseguono extraprofitti continuerà l’afflusso di nuove imprese nel mercato. Il processo si arresterà soltanto quando l’ultima impresa entrata farà scendere il prezzo fino la punto in cui l’extraprofitto si annulla. Ciò avviene quando il prezzo diventa uguale al costo medio. Infatti  = x(p  Cm) = 0  p  Cm. In questo caso il mercato è in equilibrio di lungo periodo xixi p Cm M Cmg p*p* Rmg xixi * x p D S L x*x* (Concorrenza perfetta)

La curva di offerta nel lungo periodo (Concorrenza perfetta) Inizialmente il numero delle imprese è dato (breve periodo) e il prezzo aumenta ( p b  p v ). Le imprese esistenti fanno extraprofitti. Consideriamo l’effetto di uno spostamento a destra della curva di domanda in un mercato in equilibrio di lungo periodo. xixi p Cm L Cmg Rmg xixi * x p DvDv SvSv V Aumenta il numero delle imprese, anche la curva di offerta si sposta a destra, finché si ritorna a p v con un maggiore prodotto. La curva di offerta di lungo periodo è perciò orizzontale. DnDn pbpb B Rmg b B xixi b SnSn B L L B L xbxb xvxv xlxl pvpv

Concorrenza imperfetta Quando manca anche uno solo dei requisiti prima menzionati il mercato acquista caratteristiche di concorrenza imperfetta. Principali esempi di concorrenza imperfetta: 1.Monopolio - una sola (grande) impresa e barriere che impediscono l’ingresso di altre imprese nel mercato. 2.Concorrenza monopolistica - come la concorrenza perfetta ma prodotto non omogeneo (differenziato). 3.Oligopolio - poche grandi imprese (ci possono essere o non essere barriere; il prodotto può non essere omogeneo).

Monopolio Esiste il “monopolio naturale ” e il x A p xaxa 0 D B xbxb È la dimensione stessa che funziona come barriera all’entrata. Essendo l’unica a vendere il bene, l’impresa monopolista fronteggia l’intera curva di domanda del mercato. La curva di domanda rappresenta per l’impresa l’insieme delle sue possibilità di scelta : può decidere qualsiasi coppia di quantità e prezzo, purché, appunto, sulla curva di domanda. papa pbpb monopolio difeso da altri tipi di barriere (non legate alle economie di scala), come, per esempio, le barriere legali (licenze, brevetti, ecc.), o merceologiche (acqua minerale). Ma, quanto maggiore è la quantità, tanto minore deve essere il prezzo.

Ricavo marginale e monopolio Abbiamo visto che l’impresa può scegliere qualunque punto (combinazione di x e p ) sulla curva di domanda. Quale sceglierà? Sceglierà la quantità x (e di conseguenza il prezzo p ) che rende massimo il suo profitto, ossia la quantità identificata dalla solita condizione Rmg = Cmg. Questa volta, però, il ricavo marginale non coincide col prezzo. Se vuole vendere una unità in più, l’impresa deve vendere tutta la sua produzione a un prezzo più basso. Perciò il ricavo che ottiene da quella unità in più (appunto il ricavo marginale) è dato dal prezzo incassato su quell’ultima unità meno il minor prezzo su tutte le unità precedenti.

La scelta del monopolista La scelta del monopolista può essere ora identificata con lo stesso procedimento seguito per l’impresa in concorrenza perfetta. x Rmg p 0 D Cmg x*x* p*p* Cm Graficamente, il monopolista massimizza il suo profitto nel punto Rmg= Cmg dove individua l’ottima quantità da produrre x *. Il prezzo viene fissato salendo da questo punto sulla curva di domanda (D). il profitto può essere evidenziato graficamente come l’area del rettangolo rosa

INEFFICIENZA DEL MONOPOLIO Dato che il monopolista applica un prezzo superiore al costo marginale non tutti i consumatori lo acquistano per cui la quantità prodotta e venduta è inferiore a quella socialmente efficiente. Si parla allora di PERDITA SECCA Maggiore è la perdita secca maggiore sarà l’inefficienza del monopolio

La discriminazione di prezzo Talvolta il monopolista non applica lo stesso prezzo a tutti i clienti ma pratica prezzi diversi a consumatori diversi in modo da aumentare il suo profitto. Ad es. edizioni di lusso ed edizioni economiche; voli aerei settimanali o nel weekend oppure Pratica prezzi diversi allo stesso consumatore Ad es. gli sconti sulla quantità acquistata

Risultati della discriminazione di prezzo Una discriminazione di prezzo imperfetta può far aumentare, diminuire o lasciare invariato il surplus totale del mercato ma certamente fa aumentare il profitto del monopolista fino a uguagliarlo al surplus totale quando tale discriminazione di prezzo è perfetta.

Risultati della discriminazione di prezzo Quando non è possibile segmentare il mercato (come si fa ad es. nel caso di tariffe ferroviarie) La discriminazione di prezzo può essere impedita dalle forze del mercato attraverso l’arbitraggio cioè la capacità di trarre vantaggio dai differenziali di prezzo acquistando a basso prezzo in un mercato per vendere a prezzo elevato in un altro.

La regolamentazione Lo stato può affrontare il problema del monopolio regolamentandolo. Ad es. nel caso dei monopoli naturali come gli acquedotti o l’elettricità. In tali casi l’impresa non può stabilire autonomamente il prezzo del bene ma DEVE applicare la tariffa imposta dall’autorità di controllo.

La regolamentazione Qual è il prezzo che lo Stato deve imporre al monopolista? Se lo Stato imponesse al monopolista l’uguaglianza tra prezzo e costo marginale, in modo da avere un’allocazione efficiente delle risorse, l’impresa monopolistica incorrerebbe in una perdita; ciò perché nel monopolio naturale la curva del costo medio totale è decrescente e quindi quella del costo marginale è sempre inferiore al costo medio totale.

Soluzioni 1)SUSSIDIARE il monopolista: lo Stato si fa carico delle perdite provocate dall’uguaglianza tra prezzo e costo marginale. Per pagare il sussidio però introduce delle imposte. 2)PERMETTE al monopolista di praticare un prezzo superiore al costo marginale. Se esso è uguale al costo medio totale il profitto è nullo (per cui è simile all’imposta)

Soluzioni 3)Lo Stato gestisce direttamente il monopolio naturale attraverso la proprietà pubblica. (in tal caso non c’è incentivo da parte dei burocrati a minimizzare i costi) 4) NON AGIRE