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Concorrenza perfetta Come si determinano i prezzi assumendo che i mercati siano perfettamente concorrenziali? le imprese che producono x sono tutte “piccole”

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Presentazione sul tema: "Concorrenza perfetta Come si determinano i prezzi assumendo che i mercati siano perfettamente concorrenziali? le imprese che producono x sono tutte “piccole”"— Transcript della presentazione:

1 Concorrenza perfetta Come si determinano i prezzi assumendo che i mercati siano perfettamente concorrenziali? le imprese che producono x sono tutte “piccole” (piccola vuol dire che la quantità prodotta dalla singola impresa è trascurabile rispetto alla produzione totale del bene); le imprese che producono x sono “tante” (tante vuol dire che la presenza di una singola impresa in più o in meno non altera significativamente l’offerta complessiva); il prodotto x delle varie imprese è “omogeneo” (omogeneo vuol dire che per i compratori è indifferente l’impresa da cui effettuare l’acquisto  per loro i prodotti sono tutti uguali); Consideriamo il mercato di un bene qualsiasi ( x ). Il mercato di quel bene è di concorrenza perfetta se valgono i seguenti requisiti:

2 Concorrenza perfetta Gli altri requisiti sono: anche gli acquirenti sono “tanti” e “piccoli”; le ipotesi i, ii e v, vengono sintetizzate nell’espressione gergale di mercato “atomistico ” (sia dal “lato” dell’offerta che da quello della domanda); assenza di barriere o costi che impediscono od ostacolano l’ingresso e l’uscita delle imprese nel mercato); è l’ipotesi di libertà di entrata e di uscita ; tutti gli acquirenti e i venditori sono perfettamente informati sulle condizioni di vendita praticate da tutte le imprese; è l’ipotesi di mercato “trasparente ” (o di informazione completa e perfetta). In questo mercato il prezzo, per le imprese, è un dato (non conviene né aumentarlo né ridurlo). Ma, per motivi analoghi, è un dato anche per gli acquirenti in quanto se valgono le ipotesi precedenti essi non hanno alcun potere contrattuale.

3 Ricavo totale e quantità In concorrenza il prezzo lo stabilisce il mercato. Per ogni singola impresa il prezzo è appunto un dato. Essendo dato il prezzo, il ricavo è una funzione della quantità venduta x. Scriveremo x 0 Rt p Rt  R(x) Si tratta di una funzione particolarmente semplice. Il ricavo è proporzionale alla quantità venduta: Rt  px Il suo grafico, con x in ascissa e Rt in ordinata, è una retta che esce dall’origine con coefficiente angolare pari al prezzo p. A B xbxb x ax a Rt b Rt a R(x)R(x)

4 Ricavo marginale Il ricavo marginale ( Rmg ) è l’aumento di ricavo totale che si ottiene quando la quantità venduta aumenta di uno: Calcoliamo il ricavo marginale partendo dalla funzione R(x) valida per l’impresa in concorrenza (in cui il prezzo è dato): In concorrenza Rmg è costante e coincide col prezzo SPIEGAZIONE. Se l’impresa (essendo “piccola”) può vendere qualsiasi quantità decida di produrre al prezzo (dato) di mercato, su ogni unità venduta in più incassa appunto il prezzo. Il ricavo marginale può essere anche interpretato come il coefficiente angolare della funzione R(x) del ricavo totale.

5 Il massimo profitto Il grafico riporta direttamente le curve Rmg (= p) e Cmg. x 0 Cmg Rmg M Rmg, x* p Nel grafico, prima di x* si ha Rmg = p  Cmg e conviene produrre di più (dopo vale il contrario  vedi frecce rosse).

6 Il grafico del profitto L’impresa che massimizza il profitto sceglie la quantità x* per cui si ha Cmg = p (vedi slide precedente). Come si può visualizzare il profitto nel grafico? x Cm M Cmg p Rmg x*x* R C “Mettendo in evidenza” x nella formula  = Rt  Ct si ottiene Questo permette di visualizzare nel grafico il profitto (massimo) come l’area del rettangolo (in colore) che ha per base la quantità x* e per altezza la differenza p  Cm, misurata dal segmento RC. PROFITTO  = x(p  Cm), formula che dice che il profitto può essere espresso come il prodotto di due numeri: la quantità x e la differenza tra prezzo e costo medio p  Cm.

7 Curva di offerta della singola impresa Cosa succede alla scelta dell’impresa quando cambia il prezzo p ? Evidentemente cambia la produzione x. Vediamo come. x A Cm p xvxv V pvpv papa xaxa B pbpb xbxb S(p)S(p) Essa si chiama curva di offerta e si scrive x = S(p). Il suo grafico coincide con quello del costo marginale, (la variabile indipendente è ora p ). Consideriamo la situazione del grafico. Inizialmente il prezzo è p v e l’impresa sceglie di produrre (data la condizione p = Cmg ) la quantità x v. dice che la scelta si sposta nel punto A, dove si produce x a  x v (la Ora il prezzo aumenta diventando p a  p v. Il grafico ci produzione aumenta). anche la quantità prodotta si riduce Se invece il prezzo diminuisce ( p b  p v ) (si passa nel punto B ). prodotta dipende dal prezzo, è una funzione crescente del prezzo). La quantità

8 Domande e offerte di mercato Funzioni di domanda e di offerta individuali : esprimono le scelte (in funzione del prezzo p ) del singolo consumatore o della singola impresa in merito all’acquisto o alla vendita del bene x. Con lo stesso procedimento (sommando per ogni p tutte le offerte individuali) si può ricavare anche la funzione di offerta. Funzioni di domanda e di offerta di mercato : esprimono le scelte (sempre in funzione del prezzo p ) di tutti gli acquirenti e di tutti i venditori del bene x. Le funzioni di mercato si ricavano aggregando quelle individuali. Per ogni dato valore di p si sommano tutte le quantità domandate dai singoli consumatori (che si ricavano dalle loro funzioni di domanda individuali) e si ottiene la domanda di mercato per quel valore di p.

9 Equilibrio “parziale” e “generale” Le quantità del bene x domandate e offerte nel mercato non di- pendono solo dal prezzo del bene p, ma (come quelle individuali) anche dagli altri prezzi e da altre grandezze. Siccome l’analisi di equilibrio generale è difficile da fare e da interpretare, si preferisce studiare quel che succede in un singolo mercato (assumendo dati tutti gli altri prezzi e tutte le altre grandezze rilevanti). Questa è l’analisi di equilibrio parziale. L’influenza delle altre grandezze viene studiata vedendo come cambiano i risultati, usando il metodo della “statica comparata”. Questo fatto rende piuttosto complicata l’analisi della determinazione dei prezzi, perché quel che succede in un mercato dipende da quel che succede negli altri (interdipendenza dei risultati dei vari mercati). Perciò si dovrebbe studiare la determinazione dei prezzi simulta- neamente in tutti i mercati (analisi di equilibrio generale).

10 Costruzione della domanda di mercato Indichiamo con x d la quantità del bene complessivamente domandata nel mercato e con x c la quantità domandata dal singolo consumatore. L’andamento grafico della curva di domanda di mercato (con x in ascissa e p in ordinata) è analogo a quello della curva individuale. In questo caso, per ogni dato livello di p, la quantità domandata nel mercato sarà n volte quella individuale: Supponiamo, per semplicità, che ci siano n consumatori e che siano identici, abbiano cioè tutti la stessa curva di domanda x c = d(p).

11 Costruzione dell’offerta di mercato come per la domanda si indica con x s la quantità del bene complessivamente offerta nel mercato e con x i la quantità offerta dalla singola impresa. Anche l’andamento grafico della curva di offerta di mercato (con x in ascissa e p in ordinata) è analogo a quello della curva individuale (sarà crescente). In questo caso, per ogni dato livello di p, la quantità offerta nel mercato sarà m volte quella della singola impresa: Supponiamo, per semplicità, che ci siano m imprese e che siano identiche, abbiano cioè tutte la stessa curva di offerta x i = s(p)

12 I grafici delle curve di domanda e offerta la forma dei grafici è analoga a quella delle curve individuali: la curva di domanda è decrescente, mentre quella di offerta è crescente. x p papa pbpb xaxa xbxb D(p)D(p) 0 x A p papa xaxa B pbpb xbxb S(p)S(p) A B 0

13 L’equilibrio tra domanda e offerta Sovrapponiamo i due grafici. Si può perché sull’asse delle ordinate c’è sempre p e su quello delle ascisse vi sono due grandezze omogenee: quantità domandate e quantità offerte. x p p*p* D(p)D(p) 0 S(p)S(p) E Il punto di incontro delle due curve identifica il prezzo di equilibrio ( p * ). x*x* È un prezzo di equilibrio perché la quantità domandata, iden- tificata sulla curva di domanda, è uguale alla quantità offerta, identificata sulla curva di offerta: D(p * ) = S(p * ) = x *. Sono soddisfatte le due condizioni dell’equilibrio: (1) Nessuno ha motivo di cambiare scelta. (2) Le decisioni dei compratori e dei venditori sono compatibili.

14 Quando il mercato non è in equilibrio La curva di domanda, la curva di offerta e la condizione di equilibrio x d = x s sono tre elementi essenziali per la descrizione di un modello di mercato (in concorrenza perfetta). Per completare la descrizione manca un quarto elemento. Esso deve modellare “cosa succede quando il mercato non è in equilibrio”, ossia quando x d  x s. Se il prezzo è p a  p *, la quantità domandata x d è identificata dal punto D, x p p*p* D(p)D(p) 0 S(p)S(p) E x*x* DS xdxd xsxs papa mentre quella offerta x s è identificata dal punto S. Il mercato non è in equilibrio, perché x d  s. x Se il prezzo fosse invece p b  p *, il mercato non sa- rebbe  in equilibrio, ma con x d  x s. Come reagiscono acquirenti e venditori?

15 La “legge della domanda e dell’offerta” Quando p  p *, sicché la domanda è inferiore all’offerta (x d  x s ), i venditori, per evitare che parte del prodotto resti invenduto, reagiscono facendosi concorrenza, ossia fanno scendere il prezzo. Quando p  p *, sicché la domanda è superiore all’offerta ( x d  x s ), i compratori, per non restare senza prodotto, reagiscono facendosi concorrenza, ossia fanno salire il prezzo. Questo complesso di reazioni che si mette in moto quando non c’è equilibrio, è chiamato legge della domanda e dell’offerta.

16 La “convergenza” all’equilibrio Molto in breve, la “legge della domanda e dell’offerta” afferma che in presenza di un eccesso di domanda il prezzo sale mentre in presenza di un eccesso di offerta il prezzo scende convergendo all’equilibrio (p  p * ) La legge della domanda e dell’offerta descrive il funzionamento del mercato fuori dell’equilibrio (è il “quarto ingrediente”). Il suo operare assicura che il mercato tende all’equilibrio. (Concorrenza perfetta)

17 Le variabili “esogene” dell’equilibrio parziale Il modello presentato descrive un equilibrio parziale, Questi dati sono “variabili esogene”, ossia grandezze determi- nate “fuori” del modello, che però ne influenzano i risultati. che cambia quando cambia uno dei dati del problema. Principali “esogene” che riguardano la curva di domanda: Principali “esogene” che riguardano la curva di offerta: (1) i prezzi degli altri beni (determinati negli altri mercati); (2) i redditi dei consumatori (che possono dipendere da altri prezzi, come, per esempio, il salario). (1) il salario (che determina il costo marginale); (2) i prezzi degli altri inputs ; (3)il numero delle imprese che producono il bene.

18 Ancora su Breve e lungo periodo BREVE PERIODO : il numero delle imprese attive nel mercato è dato (non ne entrano e non ne escono). LUNGO PERIODO : il numero delle imprese attive nel mercato è variabile (può aumentare o diminuire). (Concorrenza perfetta)

19 La statica comparata dell’equilibrio parziale Finora abbiamo sempre assunto dato il numero delle imprese. Perciò l’equilibrio che abbiamo descritto è di breve periodo. Si applica il metodo della statica comparata: (i) si vede come il cambiamento di una esogena fa spostare una curva (o le due curve di domanda e di offerta); (ii) si confronta il vecchio equilibrio col nuovo equilibrio. studiamo l’effetto della variazione di una variabile esogena sull’equilibrio di breve periodo del mercato. (Concorrenza perfetta)

20 Spostamenti delle curve di domanda e di offerta L’effetto del cambiamento di una variabile esogena è quello di spostare, nel grafico, la posizione della curva di domanda, o di quella di offerta, o anche di tutte e due. Lo spostamento a destra della curva di domanda fa crescere prezzo e quantità venduta (viceversa lo spostamento a sinistra) x p DvDv 0 S V DnDn N xvxv xnxn pnpn pvpv x p D 0 SvSv V SnSn N xvxv xnxn pnpn pvpv Lo spostamento a destra della curva di offerta fa calare il prezzo e aumentare la quantità venduta (viceversa a sinistra) (Concorrenza perfetta)

21 Cambiamenti delle variabili esogene Vediamo gli effetti sull’equilibrio (di breve periodo) di alcuni cambiamenti delle diverse variabili esogene: (1) l’aumento del prezzo di un bene succedaneo sposta a destra la curva di domanda (aumentano prezzo e quantità del bene); (2) l’aumento del prezzo di un bene complementare sposta a sinistra la curva di domanda (prezzo e quantità si riducono); (3) l’aumento del reddito dei consumatori sposta a destra la curva di domanda (prezzo e quantità aumentano); (4) l’aumento del salario ha due effetti: sposta a destra la curva di domanda (cresce il reddito dei consumatori); sposta a sinistra la curva di offerta (cresce il costo marginale); il prezzo di equilibrio aumenta; l’effetto sulla quantità è indeterminato. (Concorrenza perfetta)


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