1 Il Processo di Bologna e la progettazione di corsi di studio di qualità Maria Sticchi Damiani 28 maggio t
2 DM attuativo del DM 270 VISTA la Dichiarazione di Bologna del 19 giugno 1999 e i Comunicati di Praga del 19 maggio 2001, di Berlino del 19 settembre 2003 e di Bergen del 20 maggio 2005, relativi alla convergenza dei sistemi dell’istruzione superiore dei paesi dell’area europea: PRESO ATTO, in particolare, di quanto il Comunicato di Bergen prevede circa i quadri dei titoli e circa la specificazione degli obiettivi didattici in termini di risultati di apprendimento attesi Art. 3 § 7: “Nel definire gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea, le università specificano gli obiettivi formativi in termini di risultati di apprendimento attesi, con riferimento al sistema di descrittori adottato in sede europea, e individuano gli sbocchi professionali anche con riferimento alle attività classificate dall’ISTAT
3 LA PROGETTAZIONE DEI CORSI DI STUDIO nel Processo di Bologna – Principi di base Risultati di apprendimento attesi Volume di lavoro studente previsto
4 Risultati di apprendimento attesi I risultati di apprendimento attesi descrivono quanto uno studente medio, in possesso di adeguata formazione iniziale, dovrebbe conoscere, comprendere ed essere in grado di fare al termine di un processo di apprendimento (conoscenze ed abilità). Si possono riferire ad interi corsi di studio di primo e secondo ciclo o a singole unità didattiche. I risultati di apprendimento attesi devono essere accompagnati da adeguati sistemi di verifica.
5 Volume di lavoro/studente previsto Il volume di lavoro, espresso in crediti, quantifica il tempo di cui uno studente medio a tempo pieno avrà prevedibilmente bisogno per svolgere tutte le attività di apprendimento necessarie al raggiungimento dei risultati di apprendimento attesi. Alla stima iniziale del tempo necessario devono seguire adeguate verifiche per assicurarne la corrispondenza con il tempo effettivamente investito dagli studenti
6 Quindi la progettazione dei corsi di studio si basa su: i risultati di apprendimento attesi piuttosto che sugli input disciplinari i risultati di apprendimento intesi anche come abilità e non solo come conoscenze i tempi di apprendimento (crediti) piuttosto che le ore di insegnamento
7 LA QUALITA’ NEL PROCESSO DI BOLOGNA Il termine qualità esprime la condizione di adeguatezza di un percorso di formazione rispetto alle esigenze che si propone di soddisfare rilevanza degli obiettivi, ovvero dei profili culturali e professionali individuati (fitness of purpose) adeguatezza dei percorsi di formazione per il raggiungimento dei profili culturali e professionali definiti (fitness for purpose)
8 Un sistema di assicurazione di qualità consente di perseguire e mantenere la condizione di adeguatezza (qualità) descritta sopra. Comprende anche azioni di valutazione interna ed esterna. La valutazione serve a verificare la rilevanza degli obiettivi, l’efficacia dei processi e delle azioni messe in atto per raggiungerli, l’efficacia dei risultati. Induce ad azioni di miglioramento interno ed ha anche la funzione di comunicare all’interno e all’esterno la qualità del percorso formativo.
9 Berlino 2003 Una delle priorità del Processo di Bologna è promuovere processi efficaci di assicurazione della qualità, per incoraggiare un uso efficace della struttura basata su due cicli e per migliorare il sistema di riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio.
10 Berlino 2003 La responsabilità delle istituzioni I ministri ribadiscono inoltre che, nel pieno rispetto del principio dell'autonomia istituzionale, la responsabilità di assicurare la qualità dell'Istruzione Superiore spetta in primo luogo alle singole istituzioni e ciò costituisce la base per una reale assunzione di responsabilità del sistema accademico nell’ambito del sistema nazionale di assicurazione della qualità.
11 Bergen 2005 Adozione del documento ENQA (European Network of Quality Assurance Agencies «Adottiamo i criteri e le linee di guida per l’assicurazione della qualità nello Spazio Europeo dell’Istruzione superiore quali sono state proposte da ENQA.»
12 Documento ENQA Criteri di base per l’assicurazione interna di qualità Necessità di: 1. una strategia, politiche e procedure pubbliche 2. meccanismi di approvazione, controllo e revisione dei corsi di studio 3. criteri e regole per l’accertamento del profitto 4. sistemi di promozione della competenza dei docenti 5. risorse e supporto adeguati per l’apprendimento 6. sistemi di raccolta di informazioni sull’efficacia dei corsi 7. sistemi perché l’informazione sui corsi sia trasparente e pubblica
13 Criteri di base per l’assicurazione esterna di qualità Necessità di: 1. valorizzazione dei criteri e procedure interne 2. pubblicazione degli scopi e delle procedure prima di sviluppare i processi di QA 3. criteri pubblici ed espliciti applicati in modo coerente 4. processi disegnati in modo da raggiungere gli obiettivi 5. rapporti sui corsi valutati pubblicati, scritti in modo chiaro e accessibile 6. raccomandazioni di miglioramento attraverso procedure predeterminate e applicate coerentemente 7. revisioni cicliche con procedure pubblicate in anticipo 8. analisi strutturali del sistema di educazione superiore
14 Criteri di base per le agenzie di assicurazione della qualità Necessità di: 1.Utilizzare i criteri e processi di assicurazione esterna (elencati sopra) 2.Base legale e stato ufficiale 3.Attività regolare 4.Risorse 5.Obiettivi chiari ed espliciti 6.Indipendenza 7.Criteri, procedure e processi usati devono essere predefiniti e pubblici 8.Esistenza di procedure di accountability delle agenzie
15 PROSPETTIVE ITALIANE COSTITUZIONE DI UNA AGENZIA DI VALUTAZIONE LEGGE 286/2006 Art. 2 § 138 Valutazione del sistema universitario e della ricerca 1. Al fine di razionalizzare il sistema di valutazione della qualità delle attività delle universita' e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici, nonche’ dell'efficienza ed efficacia dei programmi statali di finanziamento e di incentivazione delle attività di ricerca e di innovazione, è costituita l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), con personalita' giuridica di diritto pubblico, che svolge le seguenti attribuzioni: a) valutazione esterna della qualità delle attività delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici, sulla base di un programma annuale approvato dal Ministro dell’università e della ricerca; …..
16 PROSPETTIVE PER LE UNIVERSITA’ITALIANE QUALI AZIONI INTRAPRENDERE NELL’IMMEDIATO? elaborazione di politiche di Ateneo per l’assicurazione della qualità alla luce delle indicazioni del documento ENQA coinvolgimento e co-responsabilizzazione dei diversi attori (docenti – studenti – responsabili amministrativi) costruzione di un sistema informativo adeguato e comunicazione trasparente sui corsi di studio offerti revisione dei Regolamenti didattici di Ateneo, Facoltà, Corso di laurea attivazione di meccanismi di approvazione, controllo e revisione dei corsi di studio
17 In particolare, nella progettazione dei corsi di studio occorre garantire: la rilevanza dei profili culturali e professionali definiti, attraverso la consultazione con le parti interessate (datori di lavoro, laureati, ecc.) la coerenza tra profili, risultati di apprendimento attesi, contenuti delle attività formative, numero di crediti attribuiti, metodologia della didattica, sistemi di verifica dell’apprendimento. la presenza di risorse adeguate nella erogazione dei corsi di studio occorre assicurare: il monitoraggio costante dei risultati e dell’efficacia dei percorsi, procedure di revisione degli obiettivi e di miglioramento dei processi formativi