D'ANNUNZIO “BELLO, IOCUNDO, ROBUSTOSO ET FORTE” D’ANNUNZIO GABRIELE 12 MARZO 1863 PESCARA ITALIANA GARDONE RIVIERA (BS) VITTORIALE SPIRITO LIBERO SCRITTORE E ARDITO PICCOLA RAPA CALVO INCANTATORI MANI BUCATE
D'ANNUNZIO E IL FRANCESCANESIMO
Biografia ●N●Nasce il 12 marzo 1863 a Pescara ●1● : periodo romano ●1● : periodo napoletano ●1●1894: conosce Eleonora Duse ●1●1898: si trasferisce in Toscana con la Duse ●1●1903: pubblica i primi tre libri delle 'Laudi' ●1●1911: soggiorno francese ●1●1915: torna in Italia per partecipare alla campagna degli interventisti ●1●1919: occupa Fiume ●1●1921: si ritira sul Lago di Garda in quello che sarebbe diventato il Vittoriale ●M●Muore il primo marzo 1938 al Vittoriale
D'Annunzio e il simbolismo ●I●Il simbolismo nasce nella seconda metà dell'800 come corrente poetica corrispondente al Decadentismo ●P●Per la sua capacità di creare di immagini D'Annunzio è stato chiamato “immaginifico” ●C●Come poeta simbolista cambiava i nomi alle persone o alle cose, usando denominazioni francescane -Porziuncola = villetta attigua alla “Capponcina” -San Damiano = villetta nel giardino di Cargnacco -Donne = sirocchie/sore -Fratello = i più cari amici -Frate Focu = se stesso
D'Annunzio si ispira al mondo francescano Per due motivi 1. Suggestioni biografiche2. Fascino per San Francesco a) Visse per un periodo nel convento Michetti, a Francavilla al Mare; b) Nel 1897 visitò Assisi e ne rimase affascinato; c) Si trasferì sul Garda, dove è presente lo spirito francescano. -Nonostante fosse ateo, era devoto a San Francesco e legato alla città di Assisi; -Dopo la figura femminile, il Santo fu la sua seconda mania; -Lo definì “il più italiano dei Santi e il più santo degli italiani”; -Si paragonava a lui e ne apprezzava le qualità.
Convento di Francesco Paolo Michetti (Francavilla al Mare)
Assisi
Chiesa di San Bernardino a Salò
Convento dei frati Cappuccini a Barbarano
Affinità tra D'Annunzio e San Francesco 1. Gaiezza e indulgenza 2. Povertà e mani bucate 3. Il gusto musicale 4. Amore per la natura e per gli animali 5. Contatto con le folle
1. Gaiezza e indulgenza D'ANNUNZIO Sembrava comprensivo, ma poteva anche essere duro, nonostante non serbasse rancore. SAN FRANCESCO Era sempre allegro e aveva scritto una “Regola non bollata” in cui impediva ai frati di sembrare tristi.
2. Povertà e mani bucate D'ANNUNZIO Nonostante fosse finanziato dallo Stato, aveva le “mani bucate”. Spendeva il suo denaro in donne, per abbellire il Vittoriale o per beneficenza. Il concetto di povertà si accostò spesso a quello di sperpero. Sembrava provare ribrezzo per il denaro. SAN FRANCESCO Lo stesso ribrezzo lo provava San Francesco, il quale visse in povertà. “Io ho quel che ho donato”
3. Il gusto musicale D'ANNUNZIO Riprodusse nelle Laudi dell'Alcyone il Cantico delle creature di San Francesco. SAN FRANCESCO Alla sua morte un frate gli cantava canzoni francesi.
4. Amore per la natura e, in particolare, per gli animali D'ANNUNZIO -Provava un forte amore per gli animali, i quali sono rappresentati in numerose statue al Vittoriale. (Cimitero dei cani) -Immerse l'uomo nella natura e li unì tanto da confonderli. SAN FRANCESCO -Chiamato da D'Annunzio “Orfeo Cristiano” per il rapporto con gli animali -Visse nella natura.
CIMITERO DEI CANI DI D'ANNUNZIO PREDICA DI SAN FRANCESCO AGLI UCCELLI
Visitando il Vittoriale si possono notare molti di questi aspetti francescani:
La casa è un vero e proprio itinerario (rituale) francescano. Esso inizia con un bassorilievo bronzeo, raffigurante un miracolo francescano, collocato a sinistra della porta di ingresso. Sul pianerottolo si aprono due porte, sormontate da lunette. Una riporta il ritratto di Santa Chiara, l’altra quello di San Francesco.
Il letto, a forma di culla e di bara (“le due età”) è ai piedi di un dipinto nel quale san Francesco abbraccia un lebbroso d’Annunzio
Statua del Santo
IL GRUPPO DI LAVORO