Seminario MOBBING E DISCRIMINAZIONE Roma, 20 maggio 2014 Il Mobbing Prof. Edoardo Monaco Cattedra di Medicina del Lavoro Dipartimento di Scienze Medico.

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Seminario MOBBING E DISCRIMINAZIONE Roma, 20 maggio 2014 Il Mobbing Prof. Edoardo Monaco Cattedra di Medicina del Lavoro Dipartimento di Scienze Medico Chirurgiche e Medicina Traslazionale Facoltà Medicina e Psicologia, Sapienza Università di Roma UO Medicina del Lavoro, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea

FORZA LAVORO 2012* Totale Uomini Donne Popolazione ** Forza Lavoro Occupati * espressa in migliaia ** riferita al mag. ’16 E. Monaco

TITOLO DI STUDIO 2012 (Occupati ) TITOLO UOMINIDONNETOTALE LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA LICENZA ELEMENTARE espresso in migliaia mag. ’163 E. Monaco

SETTORI DI ATTIVITÀ 2012 SETTORI DI ATTIVITÀ OCCUPATI UOMINI OCCUPATI DONNE TOTALE AGRICOLTURA INDUSTRIA SERVIZI NC mag. ’164 E. Monaco

COMPOSIZIONE FORZA LAVORO AnnoAgricolturaIndustriaTerziario mag. ’165 E. Monaco

6 Saturnismo Idrargirismo Silicosi Ipoacusie da rumore Broncopneumopatie Neoplasie professionali Patologie muscolo-scheletriche Patologie da lavoro d’ufficio Patologie della riproduzione Disturbi della sfera psichica (stress, mobbing, burn out)

Le persone, che “si sentono bene”, lavorano in modo più produttivo e incrementano il benessere organizzativo generale. Il benessere psicologico e la motivazione sono le variabili che meglio possono incidere sul rendimento lavorativo. E. Monaco 7mag. ’16

Cambiamenti economici Economia globalizzata Rapidi riassetti dei mercati internazionali Privatizzazioni Fusioni Accorpamenti, ecc. Si è iniziato a parlare di mobbing dagli anni ’90 Il mondo del lavoro è cambiato velocemente ed è diventato … … precario, incerto e pressante mag. ’16 E. Monaco 8

cambiamenti organizzativi  nuove forme di lavoro  introduzione di nuove tecnologie nelle aziende con trasformazioni nelle mansioni, funzioni e relazioni umane  mercato sempre più competitivo  produttività talvolta esasperata  flessibilità del singolo dipendente  fatica mentale correlata alle innovazioni mag. ’16 E. Monaco 9

Fattori che favoriscono l’emergere di rischi trasversali  utilizzo di nuove forme di contratti di lavoro (contratti precari)  l’incertezza e l’insicurezza del lavoro stesso (scarsità di lavoro);  forza lavoro sempre più vecchia (poco flessibile e poco adattabile ai cambiamenti) per mancanza di adeguato turn-over;  alti carichi di lavoro, con conseguenti pressioni sui lavoratori da parte del management;  tensione emotiva elevata, per violenze e molestie sul lavoro;  interferenze e squilibrio fra lavoro e vita privata. European Agency for Safety and Health at Work E.Monaco 10mag. ’16

 intensificazione dei processi di globalizzazione  riorganizzazione della produzione e delle attività lavorative  risoluzione dei rapporti di lavoro  sfaldamento delle relazioni tra colleghi e con il datore di lavoro  esternalizzazione, sub-appalti conflitti di ruolo mag. ’16 E.Monaco 11

MOBBING Percorso ancora lungo FENOMENO sconosciutofisiologico poco conosciuto mag. ’16 E. Monaco 12

MOBBING mag. ’16 E. Monaco 13

EMOTIONAL ABUSE BOSSING INTIMIDATION PSYCOLOGICAL TERRORIZATION PSYCOLOGICAL VIOLENCE HARCELEMENT PSYCOLOGIQUE ASSEDIO NO LOCAL DE TRABALHO ACOSO MORAL ASSEDIO MORAL MALTRATO PSICOLOGICO BULLYING WORK ABUSE MISTREATMENT VICTIMIZATION HARCELEMENT MORAL JOB HARASSEMENT 14

MOBBING nel mondo animale descrive il comportamento di aggressione del branco nei confronti dell’esemplare isolato “atteggiamento aggressivo e di violenza psicologica attuato da superiori e/o colleghi nei confronti di un lavoratore individuato come vittima bersaglio” mag. ’16 E. Monaco 15

MOBBING Comunicazione ostile e contraria ai principi etici, perpetrata in modo sistematico da una o più persone principalmente contro un singolo individuo che viene per questo spinto in una posizione di impotenza e impossibilità di difesa Heinz Leymann mag. ’16 E. Monaco 16

MOBBING Situazione lavorativa di conflitto sistematico, persistente e in costante progresso in cui una o più persone vengono fatte oggetto di azioni ad alto contenuto persecutorio da parte di uno o più aggressori in posizione superiore, inferiore o di parità con lo scopo di causare alla vittima danni di vario tipo e gravità. Il mobbizzato si trova nell’impossibilità di reagire adeguatamente a tali attacchi e a lungo andare accusa disturbi psicosomatici, relazionali e dell’umore che possono portare anche invalidità psicofisica permanente. Harald Ege mag. ’16 E. Monaco 17

18 MOBBING Violenza morale o psichica atti, atteggiamenti o comportamenti di violenza morale o psichica in occasione di lavoro, ripetuti nel tempo in modo sistematico o abituale, che portano ad un degrado delle condizioni di lavoro idoneo a compromettere la salute o la professionalità o la dignità del lavoratore Commissione Ministero della Funzione Pubblica mag. ’16 E. Monaco

Vessazioni sistematiche attuate, con intenzionalità lesiva, da superiori e/o colleghi nei confronti di uno o più soggetti attraverso azioni ripetute che mirano ad emarginare e danneggiare l’integrità psico-fisica del lavoratore Monaco 2004 E.Monaco 19mag. ’16

I lavoratori colpiti da mobbing:  sono in malattia 6 settimane all’anno;  hanno una produttività ridotta del 70%  hanno un “costo” per l’Azienda che cresce sino al 180% anche a causa degli effetti sullo stato di salute La stima del costo per l’Italia è di ~ 5 mld € / anno dati Ispesl mag. ’16 E. Monaco 20

Più di 2 milioni di casi in Italia ( ) / 29 milioni di occupati = il 9% Sesso maggiormente colpito: femminile Classe di età maggiormente colpita: anni (fonte ISTAT 2010) Soggetti tra i 15 e i 70 anni intervistati negli anni che hanno riferito mobbing nel corso della vita E.Monaco 38mag. ’16

Circa 2 milioni di casi in Italia ( ) / 29 milioni di occupati = il 6.7% Sesso maggiormente colpito: femminile Classe di età maggiormente colpita: anni (fonte ISTAT 2010) Soggetti tra i 15 e i 70 anni intervistati negli anni che hanno riferito mobbing negli ultimi 3 anni E. Monaco 22

Circa 1 milione di casi in Italia ( ) / 29 milioni di occupati = il 4.3% Sesso maggiormente colpito: femminile Classe di età maggiormente colpita: anni (fonte ISTAT 2010) Soggetti tra i 15 e i 70 anni intervistati negli anni che hanno riferito mobbing negli ultimi 12 mesi E. Monaco 23

MOBBING  MOBBING STRATEGICO  MOBBING EMOZIONALE O RELAZIONALE mag. ’16 E. Monaco 24

 VERTICALE da parte di un superiore  ORIZZONTALE da parte dei colleghi  DAL BASSO il bersaglio è il superiore TIPOLOGIE DI MOBBING E.Monaco 25mag. ’16

STRATEGICOVerticale STRATEGICO Verticale EMOZIONALE Orizzontale Trasversale E.Monaco 26mag. ’16

MOBBING Mobbing individuale oggetto il singolo lavoratore Mobbing collettivo oggetto gruppi di lavoratori mag. ’16 E. Monaco 27

 Ambiente lavorativo  Frequenza delle azioni  Durata  Intento persecutorio  Tipo di azioni E.Monaco 28mag. ’16

 Attacchi ai contatti umani  Isolamento sistematico  Cambiamento delle mansioni  Attacchi contro la reputazione  Violenza o minacce di violenza (almeno 2 delle 5 categorie di azioni ostili) E.Monaco 29mag. ’16

MOBBING Quick mobbing  Durata 3-6 mesi  Frequenza quotidiana  Tipologia di azioni (almeno 3 delle 5 categorie di azioni ostili) mag. ’16 E. Monaco 30

31  Accuse di scarsa produttività  Assegnazione di compiti superiori a subordinati  Assegnazione di obblighi dequalificanti o umilianti  Attribuzione di incarichi con indicazioni aspecifiche  Addebito di contestazioni infondate con sanzioni disciplinari pretestuose  Contestazioni o richiami disciplinari non adeguati  Controlli medico fiscali impropri e/o reiterati  “Divide et impera”  Esclusione da riunioni plenarie  Emarginazione e isolamento della vittima nell’ambito lavorativo E. Monaco

32  Esclusione reiterata del lavoratore ad iniziative formative, di riqualificazione e aggiornamento profess.  Esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo  Impedimento sistematico e strutturale all’accesso a notizie  Imposizione di turni gravosi  Imposizione di non parlare con la vittima  Inadeguatezza strutturale e sistematica delle informazioni inerenti l’ordinaria attività di lavoro  Lesione dell’immagine e/o della reputazione presso colleghi e superiori  Mancata assegnazione degli strumenti di lavoro  Mancata assegnazione dei compiti lavorativi, con inattività forzata E. Monaco

33  Marginalizzazione dalla attività lavorativa  Minacce di trasferimento  Prolungata attribuzione di compiti esorbitanti o dequalificanti rispetto al profilo professionale posseduto  Provocazioni al fine di indurre il soggetto a reazioni incontrollate  Richieste di lavoro urgente senza motivazioni  Richieste con obiettivi impossibili  Ripetute variazioni di orientamento sul lavoro  Ripetuti trasferimenti ingiustificati  Svuotamento delle mansioni  Tendenza a riferire giudizi negativi di terzi  Uso di minacce e di tono arrogante  Valutazioni di profitto non adeguate E. Monaco

mag. ’16 E. Monaco 34

MOBBING NON è Mobbing  una singola azione  un conflitto generalizzato  una malattia  un fenomeno solo collettivo  una molestia sessuale  non è un problema familiare  non esistono vittime designate mag. ’16 E. Monaco 35

Aggressore o mobber Vittima o mobbizzato Spettatori PROTAGONISTI E.Monaco 36mag. ’16

Disturbo dell’adattamento Disturbo post traumatico da stress Sintomi psichici Sintomi fisici SINTOMATOLOGIA E.Monaco 37mag. ’16

POSIZIONE NELLA PROFESSIONE ATTIVITÀECONOMICA Impiegati 47,2%Industria 19,8% Operai 34,3%Commercio 12,6% Quadri 5,9%Sanità 8,5% Liberi professionisti 2,4%Pubblica amministrazione 7,5% Dirigenti 2,1%Attività imprenditoriali 6,8% Lavoratori in proprio 7,9%Trasporti e comunicazioni 6,0% Istruzione 5,8% Alberghi e ristoranti 4,9% Altri 28,1% Soggetti tra i 15 e i 70 anni intervistati negli anni che hanno riferito mobbing negli ultimi 3 anni (fonte ISTAT 2010) E. Monaco 38

Soggetti tra i 15 e i 70 anni intervistati negli anni che hanno riferito mobbing negli ultimi 3 anni ( fonte ISTAT 2010) CLASSE DI ETÀ* NUMERO DI AUTORI MODALITÀ D’AZIONE DELL’AUTORE anni 0,9%1 52,4%Da solo 52,4% anni 6,8%2 24,5%Con altri dello 32,5% stesso ruolo anni 24,2%3 10,0%Con altri ma 15,2% di diversi ruoli anni 40,7%4 4,9% anni 21,2%5 3,5% 65 e più 6,2%Più di 5 4,7% * Casi in cui il mobber è un superiore E. Monaco 39

Soggetti tra i 15 e i 70 anni intervistati negli anni che hanno riferito mobbing negli ultimi 3 anni (fonte ISTAT 2010) FREQUENZA DEL MOBBING DURATA DEL MOBBING Tutti i giorni 49,8%Meno di 3 mesi 21,6% Una o più volte alla settimana 34,8% Da 3 a 6 mesi 11,6% Due o più volte al mese 15,4% Da 6 a 12 mesi 10,9% Da 12 a 18 mesi 7,7% Da 18 mesi a 2 anni 10,0% Da 2 a 3 anni 11,4% Più di 3 anni 26,9% E. Monaco 40

Soggetti tra i 15 e i 70 anni intervistati negli anni che hanno riferito mobbing * ( fonte ISTAT 2010) Persone che hanno subito attacchi a NEL CORSO DELLA VITA NEGLI ULTIMI 3 ANNI 3 ANNI NEGLI ULTIMI 12 MESI sfera della comunicazioni86,3%91,0%89,5% qualità della situazione professionale 60,0%63,9%60,4% immagine sociale59,7%64,1%63,9% relazione sociale45,0%50,4%51,0% salute ed altro2,9%3,9%2,7% * Il totale può superare 100 perché più tipologie di disagio possono essere riferite dalla stessa vittima. E. Monaco 41

UOMINIDONNE Danni alla salute fisica (emicranie, tachicardìa, gastriti…) 13,0% Danni alla salute fisica (emicranie, tachicardìa, gastriti…) 18,1% Danni alla salute psicologica (problemi di memoria, ansia, depressione, rabbia, insonnia…) 30,1% Danni alla salute psicologica (problemi di memoria, ansia, depressione, rabbia, insonnia…) 41,2% Danni alle relazioni interpersonali (intrattabilità, litigi frequenti…) 8,2% Danni alle relazioni interpersonali (intrattabilità, litigi frequenti…) 15,1% Danni alla sfera economica (diminuzione dello stipendio, costose spese mediche specialistiche…) 27,1% Danni alla sfera economica (diminuzione dello stipendio, costose spese mediche specialistiche…) 27,8% Danni sul modo di lavorare (ridotto interesse, ridotta motivazione, voglia di cambiare lavoro…) 42,8% Danni sul modo di lavorare (ridotto interesse, ridotta motivazione, voglia di cambiare lavoro…) 37,7% Soggetti tra i 15 e i 70 anni intervistati negli anni che hanno riferito mobbing negli ultimi 3 anni * (fonte ISTAT 2010) * Il totale può superare 100 perché più disturbi possono essere riferiti dalla stessa vittima. E. Monaco42

UOMINIDONNE Superiori 20,3% Superiori 28,1% Colleghi 48,0%Colleghi 57,3% Comitato pari opportunità 0,3%Comitato pari opportunità 0,9% Organizzazioni sindacali 15,4%Organizzazioni sindacali 8,0% Altri 0,8%Altri 0,4% Nessuno 31,3%Nessuno 23,0% Soggetti tra i 15 e i 70 anni intervistati negli anni che hanno riferito mobbing negli ultimi 3 anni * (fonte ISTAT 2010) * Il totale può superare 100 perché più strategie possono essere state messe in atto dalla stessa vittima. E. Monaco 43

UOMINIDONNE Si è dimesso 10,9%Si è dimesso 22,4% È stato licenziato 5,2%È stato licenziato 5,3% L’hanno trasferito in un altro ufficio 5,5% L’hanno trasferito in un altro ufficio 5,1% Ha chiesto il trasferimento ad altro ufficio 1,8% Ha chiesto il trasferimento ad altro ufficio 3,6% Non gli hanno rinnovato il contratto 1,2% Non gli hanno rinnovato il contratto 3,4% Nessuno, sono ancora in corso 29,9%Nessuno, sono ancora in corso 26,5% Nessuno, sono finiti 31,1%Nessuno, sono finiti 17,2% Nessuno, è cambiata la persona autore del mobbing 6,9% Nessuno, è cambiata la persona autore del mobbing 6,7% Altro 7,6%Altro 10,0% Soggetti tra i 15 e i 70 anni intervistati negli anni che hanno riferito mobbing negli ultimi 3 anni (fonte ISTAT 2010)

9,4% REINSERIMENTO LAVORATIVO 22,1% RISARCIMENTO E. Monaco 45

L’esperienza dell’ambulatorio mobbing dell’Ospedale Sant’Andrea dal giugno 2001 circa 2000 utenti oggetto dello studio 1545 utenti provenienza 89,9% regione Lazio uomini 50,7% donne 49,3% scolarità: 51% diploma, 31% laurea, 12% media, 2% elementare coniugati 53,2%, nubili/celibi 26,8%, separati/divorziati 14,5%, vedovi/e 1,5%, n.d. 4% mag. ’16 E.Monaco 46

L’esperienza dell’ambulatorio mobbing dell’Ospedale Sant’Andrea aziende pubbliche 26,1%, aziende private 64,7%, 9,2% n.d. terziario 84%, industria 9%, agricoltura 2%, 5% n.d. impiegati/operai 68,4%, quadri/dirigenti 21,3%, disoccupati/licenziati 6%, n.d. 4,3% contratto a t.ind. 82%, t.d. 3%, libero professionista 0,3%, n.d. 14,7% mag. ’16 E.Monaco 47

Iter diagnostico UU.OO. Medicina del Lavoro: anamnesi, esame obiettivo, raccolta ed esame della documentazione lavorativa Psichiatria: MMPI-2 Medicina Interna (neuroendocrinologia): ACTH, Cortisolo, DHEA-s, GH, FSH, LH, TSH, Testosterone, Estradiolo, …… mag. ’16 E. Monaco 48

mag. ’16 E. Monaco Lavoratori

mag. ’16 E.Monaco 50

utenti secondo attività economiche

mag. ’16 E. Monaco 52

tipologia di vessazioni riferite

Tipologia di vessazioni secondo il genere Tipologia di vessazione Maschi Femmine Demansionamento Isolamento Marginalizzazione Dequalificazione Compiti dequalificanti No accesso notizie Minacce Esclusione da riunioni Inattività No strumenti No comunicazione Esclusione formazione Eccessivo controllo Inadeguatezza strutturale Lesione immagine Trasferimenti Eccessive richieste Compiti esorbitanti mag. ’16 E. Monaco 54

Diagnosi psichiatriche

Certificazioni

mag. ’16 E.Monaco 57

Bersaglio tipo: lavoratore aa, azienda privata, contratto stabile  settore privato: ritmi di lavoro serrati, controlli sulla produttività, minore tolleranza  giovani favoriti: motivi economici, maggiore disponibilità, minori responsabilità familiari  difficoltà nella risoluzione del contratto (L.300) Considerazioni 1 58 E. Monaco

prevalenza di mobbing strategico a supporto di riduzione degli organici o ringiovanimento del personale esclusione di lavoratrici/tori con 104, 151 donne > uomini livello di istruzione/ruolo elevato: > consapevolezza del fenomeno > retribuzione elevata Considerazioni 2 59 E. Monaco

FENOMENI EMERGENTI  denuncia di illeciti  cunctatores  effetti della crisi economica Considerazioni 3 60 E. Monaco

codici etici ruolo dei CUG sportelli di ascolto consigliere di fiducia medico competente formazione ed informazione ruolo dell’Inail (circolare n.71) legge ??? Considerazioni 4 61 E. Monaco

PER IL MOBBIZZATO Psichiatriche (DA, DPS,....) Psicosomatiche (app. cardiovascolare e gastrointestinale, cefalea, vertigini,...) Relazionali (alterati rapporti con colleghi, familiari ed amici) Economiche (costi degli accertamenti e delle cure, perdita del reddito) PER L’AZIENDA Effetti negativi (riduzione produttività, danni di immagine, spese legali per contenzioso giuridico, …) PER LA COLLETTIVITÁ Costi sociali, danni erariali CONSEGUENZE MOBBING E. Monaco 62

 Prevenzione primaria progettazione dell’azione organizzativa  Prevenzione secondaria codici etici buone prassi accordi di clima valutazione dei rischi formazione ed informazione  Prevenzione terziaria sanzioni sostegno psicologico per le vittime E.Monaco 63mag. ’16

 ottimizzare ambienti e orario di lavoro;  promuovere cultura dell’impresa che favorisca il rispetto della dignità umana, disincentivando forme di violenza psicologica;  attuare condizioni di lavoro trasparenti;  favorire la partecipazione e la condivisione degli obiettivi dell’impresa;  attivare un processo continuo di informazione a due vie (dal basso verso l’alto e viceversa);  valorizzare le risorse umane, attraverso percorsi di formazione adeguati;  progettare compiti a misura d’uomo;  informare e formare sullo stress. E.Monaco 64mag. ’16

 Come diagnosi precoce in fase preclinica, è importante che vengano rilevati, indirettamente o direttamente dal lavoratore, quei sintomi fisici, comportamentali e psico- emozionali responsabili di un evidente cambiamento da una condizione psicofisica normale.  Attività di counseling (sportello d’ascolto, consigliere di fiducia)  Tali informazioni verranno trasferite immediatamente al medico competente. E.Monaco 65mag. ’16

 Istituire protocolli di riabilitazione supportati da competenze sanitarie specifiche.  Inoltre, un adeguato investimento in prevenzione, favorirà anche l’impresa in termini di minore assenteismo, minor numero di infortuni, di errori, ecc., in favore di una migliore qualità dei beni o dei servizi erogati e di una buona immagine dell’azienda stessa. Possibile previsione di mutamento di mansioni E.Monaco 66mag. ’16

Per la valutazione del mobbing non esiste un’unica modalità valida per ogni contesto, ma sono reperibili diversi protocolli valutativi ugualmente validi ed attendibili Per la valutazione del mobbing non esiste un’unica modalità valida per ogni contesto, ma sono reperibili diversi protocolli valutativi ugualmente validi ed attendibili. E.Monaco 67mag. ’16

 Rappresenta la prima struttura di accoglienza a cui chiunque può rivolgersi nel caso ritenga di essere vittima di mobbing.  È preposta al funzionamento dello sportello una persona (o più persone) di accertata competenza e qualità relazionali nel campo del mobbing, della psicologia del lavoro, del diritto del lavoro. E.Monaco 68mag. ’16

Mancata attribuzione di carichi di lavoro - demansionamento; Mansioni lavorative non confacenti alle proprie aspettative ed al proprio vissuto lavorativo; Presenza di atmosfera di lavoro ostile; Attacchi alla reputazione (personale, professionale, familiare, sessuale); Scarsa attenzione alle condizioni di salute; Pressioni psicologiche (rimproveri, urla, critiche sul lavoro svolto); Minacce fisiche verso la propria persona. E.Monaco 69mag. ’16

1.Ricevere in un clima riservato e favorevole al dialogo; 2.Raccogliere le potenziali istanze; 3.Fornire le informazioni principali sul fenomeno del mobbing provvedendo alla distribuzione di adeguata documentazione; 4.Illustrare le possibili procedure percorribili. Lo sportello di ascolto, su richiesta del lavoratore, concorda l’incontro con il Consigliere di Fiducia per procedere alla eventuale attivazione della procedura. E.Monaco 70mag. ’16

Figura, prevista da una direttiva del Parlamento Europeo del 1994, che si occupa in prima persona delle situazioni di disagio lavorativo o di rischio mobbing che vengono evidenziate allo Sportello di ascolto. E.Monaco 71mag. ’16

Il Consigliere di Fiducia, contattato dallo Sportello di ascolto, concorda con il lavoratore che ha esternato la situazione di mobbing, la procedura più idonea da attivare per la soluzione del singolo caso. Il Consigliere di Fiducia assiste il lavoratore per la più idonea gestione della situazione e lo guida nell’eventuale attivazione della procedura. E.Monaco 72mag. ’16

 Collabora alla valutazione del rischio  Gestisce la situazione con il datore di lavoro e con il consigliere di fiducia  Interviene sull’organizzazione del lavoro con l’RSPP  Valuta l’idoneità psico-fisica al lavoro E.Monaco 73mag. ’16

La necessità di promuovere un reale benessere organizzativo diviene sempre più impellente nell'ambito delle strategie per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro - azioni di prevenzione e (ri-)organizzazione del lavoro in considerazione di possibili rischi psico- sociali, e di riduzione dei fattori di disagio lavorativo e stress occupazionale - programmi di trattamento e di riabilitazione destinati a soggetti con segni di disagio lavorativo e potenziamento delle capacità delle persone di gestire gli stressor 74 Politiche di promozione della salute E.Monaco mag. ’16

Interventi sulle organizzazioni  diminuzione del carico di lavoro (incremento delle assunzioni, forme alternative di collaborazione, riduzione degli orari di lavoro,…)  ridefinizione delle mansioni, riduzione dell'ambiguità di ruolo, allargamento e rotazione delle mansioni lavorative, sviluppo delle carriere, aumento dell’autonomia  promozione della partecipazione dei dipendenti ai processi decisionali  promozione di processi di sviluppo e cambiamento organizzativo (indagini sul clima, sulla cultura, sul benessere,…)  modifica degli stili di leadership e della comunicazione 75 Buone pratiche per il reinserimento lavorativo E.Monaco mag. ’16

Interventi sulle persone  self-monitoring, self-assessment  informazione e prevenzione dello stress e delle sue patologie  promozione di stili di vita salutari  tecniche di rilassamento, controllo delle emozioni e di sviluppo di abilità  azioni sociali (es. assertività e gestione relazionale del tempo di lavoro)  servizi di counseling aziendali, funzioni di sostegno, supporto e supervisione per intervenire su vissuti personali e professionali dei dipendenti, ed aumentare la propria consapevolezza su punti di forza e di debolezza 76 Buone pratiche per il reinserimento lavorativo E.Monaco mag. ’16