UNA NOTA SUGLI ESITI DELLA POSSIBILE MANOVRA FISCALE “ DA IRPEF A IVA ” 22 GIUGNO 2011 MARIANO BELLA DIRETTORE UFFICIO STUDI CONFCOMMERCIO
Perché questo studio? Perché non capivamo, e non capiamo ancora adesso, il motivo di tanto entusiasmo (da parte di alcuni, più che delle istituzioni) per un’operazione che sposta gettito dal reddito prodotto al reddito consumato. “SPOSTA” non implica variazioni: infatti c’è il vincolo della parità di gettito. Allora: quale felicità?
Trattazione oscura della materia (complessa) Supposte ragioni “strutturali” (a favore della crescita) 1)svalutazione competitiva che fa crescere le nostre esportazioni - si riduce il costo del lavoro e il cuneo fiscale - e rende meno convenienti le importazioni (su cui si paga l’Iva) MA IL COSTO DEL LAVORO SI RIDUCE SE LE IMPRESE TRATTENGONO PARTE DEI MAGGIORI REDDITI DOVUTI AI LAVORATORI; VICEVERSA, COME SOSTITUTI D’IMPOSTA, NON HANNO ALCUN VANTAGGIO; POI: I VIAGGI E LE SPESE DEI TURISTI IN ITALIA DIVENTANO MENO CONVENIENTI E GLI ITALIANI HANNO MAGGIORE CONVENIENZA AD ANDARE E SPENDERE ALL’ESTERO; QUINDI LA MANOVRA PROBABILMENTE E’ COMPETITIVA PER ALCUNI SETTORI, MA SICURAMENTE E’ ANTI-COMPETITIVA PER ALTRI (CHE CONTRIBUISCONO POSITIVAMENTE ALLA BILANCIA DEI PAGAMENTI)
Trattazione oscura della materia (complessa) Supposte ragioni “strutturali” (a favore della crescita) 2)In Italia la composizione del gettito penalizza il lavoro (troppe imposte dirette); negli altri Paesi sono maggiori le imposte indirette; siccome gli altri Paesi crescono più dell’Italia vuoi vedere che questa composizione incide negativamente sulla crescita? Cambiamo dunque la composizione aumentando l’Iva e abbassando l’Irpef. MA LE ALIQUOTE LEGALI IVA IN ITALIA SONO CASO MAI PIU’ ALTE E NON PIU’ BASSE DEGLI ALTRI PAESI. BISOGNA COMBATTERE L’EVASIONE, NON AUMENTARE LE ALIQUOTE (anche secondo il FMI). 2 bis) la Germania ha aumentato l’Iva, e vedi come cresce!! MA LA GERMANIA AVEVA ALIQUOTE PARTICOLARMENTE BASSE. E’ LA GERMANIA CHE SI DOVEVA ADEGUARE E SI E’ ADEGUATA.
Ragioni per non aumentare l’Iva CONSUMI STRUTTURALMENTE DEBOLI ED ELEVATA SENSIBILITA’ DEI CITTADINI-CONSUMATORI ITALIANI ALL’INFLAZIONE PERCEPITA; RISCHIO RIDUZIONE DELLA PROPENSIONE AL CONSUMO, IN UN CONTESTO GIA’ DI PER SE’ POTENZIALMENTE INFLAZIONISTICO (DA MERCATI INTERNAZIONALI DELLE MATERIE PRIME); NON QUANTIFICATO IN QUESTO LAVORO EFFETTI REGRESSIVI: 10 MILIONI DI INCAPIENTI DOVREBBERO ESSERE COMPENSATI (A PARTE: GIA’ ADESSO NON PAGANO IRPEF); NON QUANTIFICATO IN QUESTO LAVORO Ma le ragioni della nostra contrarietà, evidenziate in questo lavoro, sono più profonde: la manovra “meno Irpef e più Iva” ha effetti recessivi su consumi e Pil…
Due ipotesi teoriche di variazione dell’IVA (sempre con trasferimento totale sui consumatori finali) ipotesi A: incremento di un punto percentuale assoluto delle 3 aliquote Iva dal 4 al 5%; dal 10 all'11%; dal 20 al 21%; gettito aggiuntivo ex ante teorico: 6,65 miliardi di euro correnti equivalente a circa un punto di riduzione Irpef su tutte le aliquote ipotesi B incremento differenziato delle aliquote nessuna variazione aliquota al 4%; dal 10 al 12%; dal 20 al 23% gettito aggiuntivo ex ante teorico: 14,53 miliardi di euro correnti equivalente a circa due punti di riduzione IRE su tutte le aliquote
Risultati maggiore inflazione reddito da restituire agli italiani attraverso la riduzione Irpef (un punto ipotesi A, 2 punti ipotesi B, tutte le aliquote) RISULTATI
Risultati: quali le ragioni degli effetti depressivi su consumi e Pil? I consumi dipendono dal reddito corrente e dalla ricchezza accumulata, principalmente la ricchezza finanziaria. Consumi (reali) = reddito disponibile (neutralizzato dai maggiori prezzi) ricchezza finanziaria (ridotta dai maggiori prezzi) altra ricchezza (ridotta dai maggiori prezzi) questo non varia come potere d’acquisto (parità di gettito) Il potere d’acquisto della moneta liquida, dei soldi sul conto corrente, delle azioni e delle obbligazioni, dei fondi e delle assicurazioni scende… Non posso effettuare gli acquisti programmati oppure per farlo devo risparmiare di più… quindi taglio i consumi correnti (o viceversa tengo sui correnti e taglio sui futuri). Nel breve-medio termine i consumi comunque si riducono.
Risultati: variazioni sulle specifiche voci di spesa I consumi più colpiti sono quelli più sensibili al reddito (informatica, cellulari, telefonia, abbigliamento e calzature, durevoli) e quelli legati in qualche modo al turismo. Anche l’alimentazione patirebbe riduzioni in termini reali.
Risultati: possibile extra-deficit Stabilito all’inizio della manovra un possibile gettito Iva ex ante, viene restituito, attraverso la riduzione delle aliquote Irpef, un pari ammontare di reddito nominale (la parità di gettito). Poiché ex post, per gli effetti ricchezza appena visti, i consumi si riducono, il gettito Iva ex post sarà inferiore a quanto programmato (il gettito ex ante) e distribuito ai consumatori come minore Irpef. Questo potrebbe comportare un extra deficit, crescente al crescere dell’importo spostato da Irpef a Iva.
UNA NOTA SUGLI ESITI DELLA POSSIBILE MANOVRA FISCALE “ DA IRPEF A IVA ” 22 GIUGNO 2011 MARIANO BELLA DIRETTORE UFFICIO STUDI CONFCOMMERCIO