LEZIONE 11 DELLA SCUOLA DEL SABATO GESÙ A GERUSALEMME SABATO 4 GIUGNO 2016 SABATO 4 GIUGNO 2016 2° TRIMESTRE 2016.

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LEZIONE 11 DELLA SCUOLA DEL SABATO GESÙ A GERUSALEMME SABATO 4 GIUGNO 2016 SABATO 4 GIUGNO ° TRIMESTRE 2016

1.Una venuta profetizzata. Zaccaria 9:9; Aggeo 2:6-9.  L’entrata trionfale in Gerusalemme. Matteo 21:1-11.  Il Desiderato dalle nazioni. Matteo 21: Momenti di decisione.  Dare frutto, o dimostrarlo soltanto. Matteo 21:  Cadere sulla pietra, o essere sfracellato. Matteo 21:  Mettersi il vestito di nozze, o il proprio. Matteo 22:1-15. Durante i giorni che precedettero la crocifissione, Gesù compì alcune profezie messianiche per dare una testimonianza chiara della sua missione. I suoi messaggi furono caratterizzati da un intenso appello ad abbandonare il formalismo e a prendere una decisione per la vita eterna.

«Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia, o figlia di Gerusalemme; ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e vittorioso, umile, in groppa a un asino, sopra un puledro, il piccolo dell'asina» (Zaccaria 9:9) «farò tremare tutte le nazioni, le cose più preziose di tutte le nazioni affluiranno e io riempirò di gloria questa casa", dice il SIGNORE degli eserciti.» (Aggeo 2:7) Quando il popolo che ritornò da Babilonia collocò le fondamenta del nuovo Tempio, molti piangevano nel confrontarlo col Tempio di Salomone (Esdra 3:11-13). Dio chiamò due profeti, Aggeo e Zaccaria, per proclamare la gloriosa venuta del Messia nella Sua città e nel Suo Tempio. La presenza di Gesù avrebbe dovuto riempire di gloria questo luogo. Il motivo per cui stava nel Tempio era d’insegnare la salvezza attraverso Cristo. Ora, il Salvatore in persona camminava nei suoi cortili.

«E le folle dicevano: «Questi è Gesù, il profeta che viene da Nazareth di Galilea» (Matteo 21:11)

«Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedute le meraviglie che aveva fatte e i bambini che gridavano nel tempio: «Osanna al Figlio di Davide!», ne furono indignati» (Matteo 21:15) Dopo aver liberato il Tempio dal vergognoso mercato dei cambiavalute, Gesù fece cose «meravigliose» guarendo e predicando. In questo modo il Desiderato riempì di gloria la Casa (compiendo così la profezia di Aggeo). I sacerdoti erano i responsabili insegnanti per spiegare alla gente il significato dei riti del tempio. Ma molti, temendo di perdere la loro posizione di custodi del tempio, persero ciò che il loro servizio indicava: la salvezza in Gesù. Loro, più di chiunque altro, avrebbero dovuto ricevere con gioia Gesù e la sua opera. Tuttavia, «si indignarono».

«E, vedendo un fico sulla strada, gli si accostò, ma non vi trovò altro che foglie; e gli disse: «Mai più nasca frutto da te, in eterno». E subito il fico si seccò» (Matteo 21:19) «Un fico ben frondoso promette frutti di buone dimensioni, anche se non necessariamente maturi [fichi fioroni]. D’altra parte, gli alberi senza foglie, come nel caso del resto degli alberi del giardino, non risvegliarono false speranza che ci fossero dei frutti in essi e pertanto non potevano ingannare nessuno». (CBA, su Marco 11:13) Il fico simbolizzava i sacerdoti. Come il fico, anche loro avevano lasciato infruttuoso il ministero del Tempio. Questa parabola qui rappresentata, e le altre seguenti, vollero risvegliare le coscienze dei dirigenti. Ma solo alcuni ascoltarono questa chiamata. (Atti 6:7)

«Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale cadrà» (Matteo 21:44) Gesù raccontò la parabola della vigna [Israele], un padre di famiglia [Dio], e alcuni lavoratori [i dirigenti]. Questi maltrattarono i servi che venivano a raccogliere il raccolto [i profeti] e uccisero suo figlio [Gesù]. «I capi dei sacerdoti e i farisei, udite le sue parabole, capirono che parlava di loro». (Matteo 21:45) Ricordando un antico fatto relazionato alla costruzione del Tempio, Gesù si rivelò come «la pietra che i costruttori «avevano scartato». (Matteo 21:42) Allora, li invitò a spezzare il loro orgoglio su di Lui per evitare che, alla sua Venuta, fossero distrutti.

«Il regno dei cieli è simile a un re, il quale fece le nozze di suo figlio» (Matteo 22:2) Come il re che preparò la festa, Dio ha provvisto ampiamente per la salvezza di ogni persona, attraverso il sacrificio di Gesù. La parabola ci insegna che la salvezza è offerta gratuitamente a tutti. Ma coloro che per primi ascoltarono il messaggio non vollero riceverlo. Dio non obbligherà nessuno a condividere un’eternità che non desidera. Ne usufruiranno solo quelli che accettano di rivestirsi con il «vestito di nozze» (la giustizia di Cristo).

«Il Signore Dio, mediante Cristo, estende la sua mano tutti i giorni invitando i bisognosi. Egli riceverà tutti. Dà a tutti il benvenuto. Non rifiuta nessuno. Si gloría nel perdonare il più incallito dei peccatori. Toglierà la preda al coraggioso e libererà i prigionieri; strapperà il tizzone dal fuoco. Farà discendere la catena dorata della sua misericordia nelle più grandi profondità della miseria umana e della colpa, solleverà l’anima degradata dal peccato. Ma l’essere umano deve desiderare di avvicinarsi e collaborare nell’opera di salvezza della sua anima, utilizzando le opportunità che Dio gli dà. Il Signore non forza nessuno. L’immacolato vestito di nozze della giustizia di Cristo è preparato per coprire il peccatore, ma se lo rifiuterà, dovrà perire» E.G.W. (Al fine di conoscerlo - 17 Agosto)