Dr. Franco Gerardini Obiettivi nuovo PRGR DGR n.694/C del 16.07.2007 REGIONE ABRUZZO Forum tematico: “Economia.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
Advertisements

TESTO UNICO DELLE NORME IN MATERIA INDUSTRIALE, ARTIGIANA E DEI SERVIZI ALLA PRODUZIONE L.R. 28 ottobre 2003, n. 20.
Il Piano di Governo del Territorio del Comune di Paderno Franciacorta
Un buon esempio di Programmazione del
Normativa sulla gestione dei rifiuti
1 Il Gruppo Autostrade opera nella convinzione che ladozione di politiche ambientali e sociali responsabili costituisca un investimento strategico per.
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
Organizzazione del servizio idrico integrato
La cooperazione territoriale vicentina SBPV : Servizio Bibliotecario Provinciale di Vicenza.
Ecomondo Rimini, 05 novembre 2010 Progetto: LIFE08 ENV IT RELS « Innovative chain for energy REcovery from waste in naturaL parkS » Comune di Reggio.
Regione Umbria SMALTIMENTO FINALE DEI RIFIUTI: TRATTAMENTO TERMICO E COMPOSTAGGIO Aspetti tecnologici, ambientali e sanitari Il ruolo del trattamento nella.
STUDIO DI FATTIBILITÀ: COME COSTRUIRE UN PERCORSO FINALIZZATO ALLA COSTITUZIONE DI GESTIONI ASSOCIATE.
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE LO SVILUPPO SOSTENIBILE
1 REGIONE ABRUZZO PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VALUTAZIONE DI POSSIBILI SCENARI EVOLUTIVI DELLA GESTIONE DEI.
I Rifiuti.
Coordinatore della Segreteria Tecnica del Progetto Monitoraggio
Modalità gestionali del piano di zona Gestione del Piano e gestione dei progetti.
Obiettivo CReO Competitività Regionale e Occupazione FESR – Fondo Europeo Sviluppo Regionale VAS - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Avvio delle.
Comune di Savona Progetto di riforma PERCORSI ORDINAMENTO DECENTRAMENTO ORGANIZZAZIONE Memo randum.
Il decentramento del Catasto ai Comuni Proposta operativa 27 settembre 2006.
PIATTAFORMA RIFIUTI. ARGOMENTI: 1. GLI OBBIETTIVI DELLOSSERVATORIO RIFIUTI - OPR 2. LINTRODUZIONE DELLA PIATTAFORMA RIFIUTI 3. I RISULTATI DA RAGGIUNGERE.
Provincia di Padova Pianificazione Territoriale - Urbanistica
3° Conferenza Programmatica Gianluca Intini – Politecnico di Bari
LINTESA REGIONE-PROVINCE PER LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE 4 GIUGNO 2008.
Rete Ecologica Regionale: definizione di un disegno di rete e condivisione del suo recepimento negli strumenti di pianificazione regionale e provinciale.
Un Piano Strategico per lo Sviluppo dei Sistemi ITS in Italia ROMA 13 Dicembre 2007 Prof. Giovanni Tesoriere I SISTEMI ITS A SUPPORTO DELLE POLITICHE SULLA.
WORKSHOP WORKSHOP QUALITÀ DELL’ARIA E DINTORNI QUALITÀ DELL’ARIA E DINTORNI Realtà e prospettive nella Provincia di Livorno Livorno 27 Giugno 2008 Livorno.
Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari
Le cooperative in Lombardia oggi Oltre cooperative in Lombardia cooperative sociali attualmente registrate nell’Albo regionale 2 milioni sono.
LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA
Riciclaggio Mi rivolgo a te, produttore di beni, per evitare che con il tuo comportamento, la tua fabbrica, la tua città, la tua regione diventino una.
I GIOVEDI’ DELLA CULTURA SCIENTIFICA
Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI.
Il Documento Unico di Programmazione
Viviamo in una società usa e getta, che produce, consuma e spreca …
ATLA URB ATLANTE COMUNALE PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA Amministrazione Provinciale di Piacenza, 5 giugno 2015.
CHE COS'E' L'AMBITO TERRITORIALE SOCIALE?
PROGETTO DI LEGGE DISPOSIZIONI A SOSTEGNO DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, DELLA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI, DEL RIUSO DEI BENI A FINE VITA,
Dal P.R.G. al P.G.T. PIANIFICAZIONE TERRITORIALE NELLA LEGISLAZIONE VIGENTE PTCR; PTCP; PGT L.R. 12/2005 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (P.G.T.) L’11.
Valutazione di scenari alternativi di gestione dei rifiuti urbani per un territorio provinciale Antonio Scipioni Tania Boatto
La programmazione sociale a livello locale Un welfare che crea valore per le persone, le famiglie e la Comunità 24 novembre 2015.
L’Accordo Quadro ANCI CONAI Bologna, 13 gennaio 2016.
La Raccolta Differenziata Porta a Porta La raccolta rifiuti diventa una faccenda domestica Comune di Corniglio 6 Luglio 2012.
Milano IL PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL DECENTRAMENTO Milano, Marzo 2012 Direzione Centrale DECENTRAMENTO E SERVIZI AL CITTADINO.
Il Piano d’Ambito dell’ATO Vicentino RU Riccardo Venturi (Sintesi Srl)
Analisi della governance rispetto alla Direttiva 60/2000 Andrea Calori Poliedra – Politecnico di Milano 1 Workshop locale – Sacca di Goro ottobre.
D.G.R. n del Approvazione Indirizzi regionali in materia di gestione rifiuti urbani. Finalità: - -definire i parametri dell’azione degli.
PROBLEMI DI GEOINGEGNERIA: LO STOCCAGGIO GEOLOGICO DELLA CO 2 ALLA LUCE DELLA DIRETTIVA EUROPEA 2009/31/EC Il protocollo di intesa fra il MSE e la Regione.
Il consorzio rifiuti La legislazione vigente dispone che i comuni assicurano tutta la gestione dei rifiuti (raccolta, trasporto, impiantistica e nettezza.
L’Abruzzo che Ricicla Filiere ed esperienze territoriali La filiera cartaria Maurizio Gualdi – I.C.O. S.r.l. Direttore Tecnico Antonio Ciaffone - Comieco.
Il Sistema CiAl 175 imprese consorziate oltre 300 operatori convenzionati 24 fonderie per il riciclo oltre 32 milioni di cittadini coinvolti nella raccolta.
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO NELLE PP.AA - I DOCUMENTI ALLEGATI AL BILANCIO DI PREVISIONE PRIMA DEL D.LGS. 118/2011 -
Utilizzo fanghi in agricoltura in Provincia di Pavia opportunità e pericoli Pavia 19 febbraio 2016.
L’assetto gestionale del settore in Toscana e la nuova normativa sui rifiuti urbani e i servizi pubblici locali Andrea Sbandati – Direttore Cispel Toscana.
Diminuire le emissioni, migliorare la qualità della vita, far crescere l’economia verde. TERAMO 9 GIUGNO 2011 ore Sala Polifunzionale Provincia di.
LA TRANSIZIONE VERSO UN SISTEMA DI RACCOLTA AD ALTA RESA NEL COMUNE DI CIAMPINO 1.
ALCUNE PAROLE CHIAVE : EFFICIENZA VALUTAZIONE E MERITO TRASPARENZA DEMATERIALIZZAZIONE RESPONSABILITA ’
01/06/2016 Siracusa - Castello Maniace 1 Presidenza della Regione Siciliana Dipartimento regionale della Programmazione Autorità di Gestione PO Italia-Malta.
Programma d’Azione per il Re-Impiego di lavoratori svantaggiati da PARI a PARI 2007 Programma PARI: risultati della prima fase e prospettive nell’ottica.
Il sostegno di Conai alla raccolta differenziata di qualità La Spezia, 9 febbraio 2011 Pierluigi Gorani Area Rapporti con il territorio.
I sistemi di Programmazione e Controllo nelle Amministrazioni pubbliche (P & C) a cura della Dott.ssa Paola Contestabile.
Il recupero energetico nella gestione dei rifiuti urbani Andrea Sbandati Direttore Confservizi Cispel Toscana.
La riforma dei servizi pubblici locali e l’impatto sulle aziende L’art. 35 della Legge Finanziaria 2002 Andrea Sbandati - Direttore Cispel Toscana.
LA CARTA DEI PRINCIPI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: CONTESTO ED OBIETTIVI DELL’INIZIATIVA CONFEDERALE Area Politiche Industriali - Confindustria Confindustria.
Osservatorio Provinciale Rifiuti di Roma L A R I D U Z I O N E D E I R I F I U T I N E L L A P R O V I N C I A D I R O M A C o m p o s t a g g i o.
PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE Travacò Siccomario.
Informativa sulle attività dell’Autorità Ambientale 13 Maggio 2016 POR FESR Informativa sulle attività dell’Autorità Ambientale 13 Maggio 2016.
1 Il riciclo eco-efficiente: l’Accordo Quadro Regione Abruzzo - Conai Francesca Perotti Area Rapporti con il Territorio L’aquila 5 ottobre 2007.
Organizzato da: LINEE GUIDA TECNICO-GIURIDICHE PER L’EFFICACE UTILIZZO DEI SISTEMI DI BIGLIETTAZIONE ELETTRONICA Alessia Nicotera Vice Direttore Generale.
L’avvio dell’accreditamento per i servizi sociosanitari: governo del processo, criteri, procedure, standard. Assessorato Politiche per la Salute Assessorato.
Transcript della presentazione:

Dr. Franco Gerardini Obiettivi nuovo PRGR DGR n.694/C del REGIONE ABRUZZO Forum tematico: “Economia del riciclo in Abruzzo” 5 ottobre 2007 – L’AQUILA

L’EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO E DELLA PIANIFICAZIONE DEI RIFIUTI IN ABRUZZO Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo Con l’attuale legislatura, la Regione Abruzzo ha deciso di aggiornare la pianificazione regionale in materia di gestione dei rifiuti, ritenendo la L.R. 83/2000, pur attuale in molte parti del suo articolato, complessivamente superata. Con questa finalità è stata emanata la DGR n.1242 del 25/11/05 nella quale si sono delineate le linee ispiratrici (criteri ed indirizzi) del nuovo PRGR.

IMPIANTO NORMATIVO DEL NUOVO PRGR - DDLR composto di n. 67 articoli INDICE RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO AL DDLR TITOLO I - NORME GENERALI TITOLO II - COMPETENZE ED ORGANIZZAZIONE TITOLO III - PIANIFICAZIONE TITOLO IV - GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI TITOLO V - RIFIUTI SPECIALI TITOLO VI - NORME PER L’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI TITOLO VII - POTERI DI EMERGENZA, VIGILANZA E POTERI SOSTITUTIVI TITOLO VIII - BONIFICHE DEI SITI CONTAMINATI TITOLO IX - FONDO AMBIENTALE, INCENTIVI, TARIFFE, COMPENSAZIONI E SANZIONI TITOLO X - DISPOSIZIONI TRANSITORIE ED ABROGAZIONI

Percorso di valutazione ambientale strategica del PRGR Direttiva Europea 2001/42/CE DGR n. 908 del BURA n. 97 dell’  analizzata la coerenza del Piano con gli altri strumenti della pianificazione ambientale e territoriale;  messi a fuoco gli obiettivi del Piano articolati anche sulla base dei diversi possibili scenari evolutivi presi in considerazione nel percorso di redazione del Piano stesso;  definito un set di indicatori ambientali tali da consentire che, al termine del processo, siano: - individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l’attuazione del PRGR potrebbe avere sull’ambiente; - prese in considerazione le alternative possibili alla luce degli obiettivi e dell’ambito territoriale del Piano. Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo

Verso una gestione integrata dei rifiuti nella Regione Abruzzo 2007 Attuali criticità del sistema regionale di gestione dei rifiuti  la L.R.83/00 (contenente il PRGR) non recepisce le normative più recenti (es. DLgs.36/03, DLgs.209/03, DLgs.133/05, DLgs.59/05, DLgs.151/05, DLgs.182/05,..etc). Recentemente introdotte modifiche con la L.R.27/06 “Disposizioni in materia ambientale”;  eccessiva frammentazione dell’architettura del sistema istituzionale di governo (n. 14 consorzi intercomunali);  squilibri territoriali e differenze operative e gestionali anche tra aree contigue;  criticità nel sistema di regolazione dei costi (es. tariffe di conferimento agli impianti, costi raccolte,..etc);  basse performance ambientali; aumento della produzione dei rifiuti; l’85% circa dei rifiuti viene smaltito in discariche; i sistemi di RD sono basati su modelli organizzativi inefficienti (< 10% dei comuni con sistemi RD domiciliari);  insufficiente livello (gap) tecnologico ed impiantistico (n. 4 impianti attivi di trattamento dei rifiuti);  assenza di strategie gestionali di “filiera”;  settore economicamente rilevante e di crescente interesse.

Fonte: Servizio Gestione Rifiuti su dati APAT, CONAI e Consorzi di Filiera Kton 608 Kton RD 22,7% RD 15,40% RD Obiettivo 35% Sistema CONAI 12,5% Confronto sistemi di gestione dei RU dati 2005 Sistema CONAI 6,7% Kton Sistema CONAI 22,6% RD 40,9%

Gestione dei rifiuti: analisi per Regione Fonte: Rapporto sulla competitività del settore dei rifiuti in Italia, Cnel, 2007

Obiettivi del nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Il disegno della futura gestione dei rifiuti tiene conto della fondamentale priorità costituita dalla necessità di conseguire complessivamente migliori prestazioni ambientali; l’obiettivo di una maggiore sostenibilità ambientale dovrà essere progressivamente conseguito grazie allo sviluppo di azioni che interesseranno l’intera filiera della gestione dei rifiuti sulla base delle priorità di intervento definite dalla normativa. Il nuovo PRGR prevede una gestione integrata dei rifiuti che include il complesso delle azioni volte a:  eliminare la frammentazione gestionale – riorganizzazione istituzionale;  attuare politiche di prevenzione (modelli di produzione e di consumi);  conseguire una riduzione della produzione di rifiuti e della loro pericolosità;  aumentare i livelli di intercettazione delle frazioni recuperabili dai rifiuti (riciclaggio);  prevedere, per una quota parte del rifiuto prodotto, il recupero di energia dai rifiuti residui non altrimenti riciclabili;  minimizzare il ricorso a discarica per i rifiuti non trattati e per i residui dei trattamenti;  garantire l’utilizzo delle tecnologie di trattamento e smaltimento più appropriate alla tipologia di rifiuto (flessibilità dei sistemi impiantistici);  favorire lo smaltimento dei rifiuti in luoghi prossimi a quelli di produzione (criterio di prossimità). Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti

Sintesi obiettivi e scenari del PRGR PARAMETROUNITA’ DI MISURA SITUAZIONE (2005) SCENARIO PRGR (2011) Produzione rifiutiT Raccolta differenziataT Produzione pro capiteKg/ab530,5519,9 % RD%15,760,4 % termovalorizzazione%024 Conferimento in discarica %84, * * in funzione della possibile evoluzione del sistema impiantistico

Riepilogo percorso temporale previsioni PRGR Riepilogo percorso temporale previsioni PRGR

Individuazione degli Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione dei RU Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo ARTICOLAZIONE DEGLI ATO - PROPOSTA PRGR 2007

ATO L’Aquila (AQ) Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo Include tutti i Comuni della Provincia di L’Aquila

ATO Teramo (TE) Include tutti i Comuni della Provincia di Teramo. Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo

ATO Pescara - Chieti (PE/CH) Include tutti i Comuni della Provincia di Pescara e i seguenti Comuni della Provincia di Chieti: ARI BUCCHIANICO CANOSA SANNITA CASACANDITELLA CASALINCONTRADA CHIETI CRECCHIO FARA FILIORUM PETRI FRANCAVILLA AL MARE GIULIANO TEATINO MIGLIANICO PRETORO RAPINO RIPA TEATINA ROCCAMONTEPIANO SAN GIOVANNI TEATINO SAN MARTINO SULLA MARRUCINA TOLLO TORREVECCHIA TEATINA VACRI VILLAMAGNA Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo

ATO Chieti 1 (CH1) Include i seguenti Comuni della Provincia di Chieti: ALTINOMONTELAPIANO ARCHIMONTENERODOMO ARIELLIMONTEODORISIO ATESSAMOZZAGROGNA BOMBAORSOGNA BORRELLOORTONA CARPINETO SINELLOPAGLIETA CARUNCHIOPALENA CASALANGUIDAPALMOLI CASALBORDINOPALOMBARO CASOLIPENNADOMO CASTEL FRENTANOPENNAPIEDIMONTE CASTELGUIDONEPERANO CASTIGLIONE M. MARINOPIETRAFERRAZZANA CELENZA SUL TRIGNOPIZZOFERRATO CIVITALUPARELLAPOGGIOFIORITO CIVITELLA M. RAIMONDOPOLLUTRI COLLEDIMACINEQUADRI COLLEDIMEZZOROCCA SAN GIOVANNI CUPELLOROCCASCALEGNA DOGLIOLAROCCASPINALVETI FALLOROIO DEL SANGRO FARA SAN MARTINOROSELLO FILETTOSAN BUONO FOSSACESIASAN GIOVANNI LIPIONI FRAINESAN SALVO FRESAGRANDINARIASAN VITO CHIETINO FRISASANTA MARIA IMBARO FURCIS. EUSANIO DEL SANGRO GAMBERALESCERNI GESSOPALENASCHIAVI DI ABRUZZO GISSITARANTA PELIGNA GUARDIAGRELETORINO DI SANGRO GUILMITORNARECCIO LAMA DEI PELIGNITORREBRUNA LANCIANOTORRICELLA PELIGNA LENTELLATREGLIO LETTOPALENATUFILLO LISCIAVASTO MONTAZZOLIVILLA SANTA MARIA MONTEBELLO SUL SANGROVILLALFONSINA MONTEFERRANTE Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo

GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI Autorità d’Ambito - AdA L’Autorità d’Ambito, è una struttura dotata di personalità giuridica costituita in ogni ATO, alla quale gli enti locali partecipano obbligatoriamente ed alla quale è trasferito l’esercizio delle competenze in materia di gestione integrata dei rifiuti. I comuni ricompresi in ciascun ATO, costituiscono le Autorità d’Ambito stipulando una convenzione di cooperazione che regola i reciproci rapporti tra gli stessi. L’Autorità d’Ambito organizza il servizio e determina obiettivi da perseguire nel rispetto delle indicazioni del PRGR; a tal fine adotta il Piano d’Ambito (PdA) che include il piano finanziario. All’Autorità d’Ambito è demandata l’organizzazione, l’affidamento ed il controllo dei servizi di gestione integrata dei rifiuti. L’AdA aggiudica il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, comprensivo delle attività di gestione e realizzazione degli impianti; tale gestione in funzione di specificità locali potrà essere effettuata in ambiti territoriali di minore estensione ricompresi nell’ATO purché sia superata ogni frammentazione antieconomica della gestione stessa. L’Autorità d’Ambito istituisce il “Comitato consultivo degli utenti”, per il controllo della qualità dei servizi di gestione integrata dei rifiuti; viene redatta la “Carta dei servizi”.

Azioni per il raggiungimento degli obiettivi di recupero e di sostenibilità ambientale della gestione dei rifiuti  programma regionale per la prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti (accordi volontari, promozione GPP,..etc) -2% al 2011 – valore guida delle iniziative -5%;  “piani straordinari” per promuovere la diffusione delle raccolte differenziate e per la realizzazione di una rete regionale di “piattaforme e stazioni ecologiche” (anche attraverso l’utilizzo di risorse economiche specifiche, fondi DOCUP e PTTA);  le azioni di sviluppo del “compostaggio domestico”, che in contesti non urbanizzati riveste un’importanza fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di recupero, contribuendo anche al conseguimento di numerosi altri obiettivi ben più generali rispetto alla programmazione sui rifiuti, collegati con gli obiettivi di sostenibilità ambientale;  utilizzo delle Frazioni Organiche Stabilizzate (FOS) provenienti dal trattamento meccanico e biologico dei rifiuti, da destinarsi a interventi di ripristino ambientale (approvata una direttiva tecnica);  sviluppo del mercato dei prodotti riciclati (GPP – D.M. 203/03) – programma regionale specifico per favorire gli “Acquisti verdi”;  sviluppo del compostaggio di qualità, finalizzato alla produzione di compost da destinarsi a usi agronomici e a interventi di tutela della fertilità dei suoli (la Regione Abruzzo ha approvato la L.R 22/07);  utilizzo dei rifiuti non altrimenti riciclabili per recupero energetico inteso come attività complementare e non sostitutiva del riciclaggio. Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo

GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI Azioni per lo sviluppo del recupero e del riciclo In tutto il territorio regionale sono attivate le raccolte differenziate previste dal PRGR e dai PdA privilegiando l’adozione di sistemi di raccolta intensivi “domiciliari o di prossimità”. L’Autorità d’Ambito assicura che nel territorio dell’ATO sia conseguito il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal PRGR:  almeno il 40% entro il 31 dicembre 2007;  almeno il 50% entro il 31 dicembre 2009;  almeno il 60% entro il 31 dicembre Al fine di garantire il maggior reimpiego dei materiali raccolti è definito un obiettivo medio tendenziale di riciclo pari al 90% del materiale raccolto. E’ prevista la possibilità di non conseguimento degli obiettivi di RD se sono conseguiti al contempo significative riduzioni della produzione complessiva di rifiuti. L’Autorità d’Ambito prevede agevolazioni a favore dei comuni in proporzione agli obiettivi di raccolta differenziata. Sono vietati lo smaltimento diretto ed il recupero energetico di flussi di materiale da RD ad esclusione di quanto tecnicamente indispensabile (es. scarti processi valorizzazione).

Previsioni di sviluppo dei servizi di raccolta e obiettivi di Raccolta Differenziata Si sono definite ipotesi di sviluppo dei servizi di raccolta tali da consentire il progressivo incremento dei recuperi e il conseguimento degli obiettivi di differenziazione definiti. Le ipotesi di sviluppo dei servizi sono state dettagliate facendo riferimento a tre diversi schemi di servizi da applicare ai singoli Comuni:  servizi di raccolta differenziata domiciliari (raccolte differenziate domiciliari per la frazione organica, il verde, la carta e la frazione residua indifferenziata) ;  servizi di raccolta differenziata stradali (avranno indicativamente raccolte stradali per il rifiuto indifferenziato, la carta, il vetro e i contenitori in plastica, con sviluppo dell’autocompostaggio domestico per organico e verde e con la presenza di piattaforme per la raccolta differenziata);  servizi di raccolta differenziata stradali estensivi* (come i servizi di raccolta differenziata stradali). * Per servizi stradali estensivi si intendono servizi in aree del territorio con rarefazione degli insediamenti tali da presentare aspetti di criticità anche nell’attivazione di raccolte di tipo stradale, per la difficoltà ad associare i singoli contenitori a località abitate di adeguate dimensioni. Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo

A supporto dell’attuazione degli indirizzi di Piano, in materia di sviluppo delle raccolte differenziate e del recupero dei rifiuti e di riduzione degli smaltimenti, si prevedrà anche il ricorso a strumenti economici e amministrativi basati su meccanismi di incentivo/disincentivo, con possibilità di:  modalità di applicazione dell’ecotassa sullo smaltimento dei rifiuti (Tributo Speciale L.R.17/06) con l’introduzione di meccanismi atti a favorire la riduzione, il trattamento, la RD, l’utilizzo della FOS,..etc;  definizione di tariffe di smaltimento differenziate anche in funzione dei livelli di RD conseguiti nei territori di origine dei rifiuti (Direttive regionali);  definizione di contributi premiali da erogare ai Comuni che si siano particolarmente distinti nello sviluppo delle raccolte differenziate e finanziamenti per la riorganizzazione dei servizi di RD per lo sviluppo di sistemi domiciliari (iniziative già avviate);  applicazione di sanzioni per inadempienze nell’azione amministrativa (criteri incentivanti e disincentivanti);  eventuali altri strumenti di interesse che possano emergere nel corso delle attività di aggiornamento del PRGR. Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Azioni per il raggiungimento degli obiettivi di recupero e di sostenibilità ambientale della gestione dei rifiuti Regione Abruzzo

Azioni per il raggiungimento degli obiettivi di recupero e di sostenibilità ambientale della gestione dei rifiuti Il ruolo che la Regione intende svolgere è di supporto e stimolo all’iniziativa da parte di tutti gli attori del sistema (Province, Comuni e loro Consorzi e Società, altri operatori del settore, cittadini, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste). In quest’ottica si inserisce la recente stipula di alcuni Accordi volontari tra cui: l’Accordo Quadro regionale con CONAI, per supportare il sistema delle raccolte differenziate, attraverso azioni quali:  l’impegno da parte del sistema CONAI al ritiro dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata e al riconoscimento dei relativi corrispettivi;  l’individuazione di un sistema di stazioni ecologiche / piattaforme che costituisca un adeguato supporto all’intercettazione dei rifiuti e al loro avvio a recupero, garantendo la copertura dell’intero territorio abruzzese;  l’organizzazione di campagne di comunicazione, eventi o manifestazioni che stimolino le azioni per il perseguimento degli obiettivi assunti;  lo sviluppo di un “marchio di informazione” che consenta il riconoscimento da parte dei consumatori di beni con ridotta quantità e/o pericolosità di imballaggi;  la definizione di linee guida regionali per l’applicazione di indici di efficienza dei servizi comunali e consortili che tengano conto anche del grado di soddisfazione degli utenti;  la promozione e la pubblicizzazione di circuiti specifici che adottano il sistema di cauzionamento degli imballaggi al fine di favorirne lo sviluppo;  il supporto all’utilizzo di prodotti ottenuti dall’attività di recupero anche mediante l’inserimento degli stessi nei capitolati delle opere pubbliche;  l’attivazione di “progetti pilota” inerenti la gestione integrata dei rifiuti di imballaggio. L’accordo regionale con il Consorzio Italiano Compostatori (C.I.C.), già sottoscritto, interesserà la gestione delle frazioni organiche (marchio compost di qualità). L’accordo regionale con i cementifici (n. 3), interesserà l’utilizzo del CDR in sostituzione dei combustibili fossili ai fini del miglioramento tecnologico e del quadro emissivo generale (circa t/a). Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo

CRITERI E INDIRIZZI PER LA REVISIONE E L’AGGIORNAMENTO DELLA PIANIFICAZIONE REGIONALE Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo Riorganizzazione sistema gestionale-amministrativo  conformare la gestione alla responsabilizzazione e cooperazione di tutti i soggetti coinvolti, perseguendo l’economicità, l’efficienza e l’efficacia,  assicurare una gestione unitaria dei RU all'interno di ciascun ATO superando la frammentazione istituzionale e della gestione (Province);  riorganizzare le competenze e favorire la cooperazione tra i livelli istituzionali valorizzando la concertazione (utilizzo di accordi, contratti di programma e protocolli d’intesa)  prevedere direttive ai fini della chiara ed uniforme applicazione della normativa e per promuovere una funzionale semplificazione amministrativa;  definire un metodo standard per il calcolo e la valutazione dei risultati di RD attraverso l’organizzzione di un sistemadi monitoraggio dati (ORR, ARTA, e ORP);  prevedere la stima dei costi delle operazioni di gestione inclusi gli investimenti;  predisporre un sistema sanzionatorio e strumenti di “ecofiscalità”  promuovere l’applicazione del sistema tariffario (T.I.A.).

GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI Incenerimento dei rifiuti urbani L’incenerimento di CDR è ammesso in impianti non dedicati in sostituzione di combustibili fossili ed è finalizzato al miglioramento delle prestazioni ambientali dell’impianto interessato; la Giunta Regionale emana apposite direttive per definire le modalità operative ed efficaci controlli nei confronti dei soggetti interessati. L’incenerimento in impianti dedicati di frazioni ricomprese tra i rifiuti urbani, gli assimilati, i fanghi di depurazione ed i rifiuti non pericolosi derivati dalle attività di trattamento dei RU è ammissibile al raggiungimento della media regionale del 30% di RD. Al raggiungimento di tale obiettivo, la Giunta Regionale definisce apposite linee guida al fine di stabilire:  criteri per l’individuazione delle aree maggiormente vocate alla localizzazione;  le migliori tecnologie alla luce delle esperienze maturate;  indirizzi operativi al fine di garantire la prevalente partecipazione delle AdA. Le potenzialità di trattamento termico di RU in impianti di incenerimento dedicati, non potranno superare complessivamente il 25% del totale dei flussi interessati (circa t/a).

GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI Accordi, contratti di programma, protocolli d’intesa – Informazione e formazione nell'ambito dei servizi La Giunta regionale promuove accordi volontari con altri soggetti, pubblici e privati, coinvolti nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. La Regione, le province e le Autorità d’Ambito, promuovono iniziative e campagne di comunicazione ed informazione al cittadino. La Regione promuove iniziative per la formazione diretta a potenziare professionalità specifiche nei soggetti addetti alle attività di erogazione dei servizi di gestione integrata dei rifiuti. La Regione riconosce e valorizza l'apporto delle organizzazioni, legalmente riconosciute, del volontariato.

GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI Contenuti ed effetti del Piano d’Ambito Il PdA si basa sull’analisi della situazione esistente e contiene:  l’eventuale articolazione in bacini idonei alla gestione integrata dei rifiuti, ferma restando la delimitazione dell’ATO;  l’individuazione delle aree idonee per la localizzazione degli impianti previsti dal piano regionale, sulla base delle indicazioni del PTCP;  i progetti preliminari, completi dei relativi piani economici e finanziari per gli impianti e gli interventi previsti;  le modalità organizzative per il raggiungimento degli obiettivi di RD di ogni singolo comune, al fine di conseguire per l’intero ATO gli obiettivi previsti;  i criteri per la determinazione delle tariffe;  le linee guida e le risorse finanziarie previste per il piano di comunicazione ed educazione ambientale in attuazione della carta dei servizi;  la ricognizione degli impianti esistenti al fine di individuare quelli incompatibili con le previsioni del PTCP. Il PdA è sottoposto alla procedura di VAS. Le previsioni contenute nel PdA sono vincolanti per tutti i soggetti pubblici e privati che esercitano funzioni ed attività rilevanti ai fini dell’oggetto dello stesso.

Opportunità di valorizzazione energetica dei rifiuti pretrattati Si potrebbero valutare, dando per consolidato l’orientamento verso il pretrattamento di bioessiccazione del rifiuto indifferenziato residuo, diverse alternative di strutturazione del complesso del sistema impiantistico. Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo La comparazione tra le diverse ipotesi potrebbe essere sviluppata sulla base di: impatti ambientali attesi (fabbisogno di discarica residua, emissioni di gas climalteranti; bilancio energetico (consumi e recupero di energia da rifiuti); affidabilità del sistema impiantistico; tempi di attuazione; costi di realizzazione e gestione.

. Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo LA GESTIONE DI PARTICOLARI CATEGORIE DI RIFIUTI SPECIALI Il PRGR includerà indicazioni su alcune tipologie di rifiuti, di particolare interesse in funzione anche delle loro caratteristiche di pericolosità o degli ingenti quantitativi in gioco, quali: amianto; imballaggi da G.D.O.; rifiuti sanitari; rifiuti agricoli; fanghi di dragaggio; veicoli fuori uso; pneumatici; RAEE; rifiuti inerti fanghi di depurazione PCB/PCT Per queste tipologie di rifiuti vi sono opportunità di miglioramento dei sistemi di intercettazione e raccolta e di recupero o smaltimento. Per diverse delle problematiche relative alla gestione di tali flussi, la Regione ha attivato specifici Studi ed approfondimenti (gestione rifiuti agricoli, rifiuti inerti, rifiuti sanitari, rifiuti contenenti PCB)

Valutazione energetico-ambientale: risultati dell’analisi – bilancio energetico complessivo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo attesi al 2011 benefici per diminuzione consumi pari a TEP/a; bioessiccato a trattamento termico consente un incremento del 18% del miglioramento energetico rispetto a sua collocazione in discarica

Valutazione energetico-ambientale: risultati dell’analisi – bilancio emissivo complessivo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo attesi al 2011 benefici per diminuzione emissioni pari a ton CO2eq/a; bioessiccato a discarica presenta un lieve incremento (2%) del miglioramento emissivo rispetto a suo avvio a trattamento termico

Valutazione energetico-ambientale: risultati dell’analisi – considerazioni di sintesi Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo Considerando gli inevitabili margini di incertezza che caratterizzano le analisi, in relazione alle diverse assunzioni effettuate, si può affermare che:  l’evoluzione delineata nei diversi scenari alternativi di Piano comporta un netto beneficio in termini energetici, emissivi e di fabbisogno di discarica rispetto alla situazione attuale;  l’alternativa evolutiva con trattamento termico comporta un beneficio energetico rispetto alla sua non previsione;  in termini emissivi, l’avvio del bioessiccato a discarica o a trattamento termico si caratterizza per una sostanziale invarianza;  in termini di fabbisogno di discarica, sulla base delle assunzioni effettuate, che al momento non prevedono il possibile avvio a recupero di quota parte delle scorie da combustione, lo scenario con trattamento termico del bioessiccato comporta comunque una riduzione dei fabbisogni di discarica, rispetto allo scenario in cui il bioessiccato va a discarica, dell’ordine delle t/a.

Valutazione economica: i costi complessivi degli scenari 2005 e 2011 Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo Costi complessivi di gestione dei rifiuti per scenario Costo scenario 2005 a tariffa di smaltimento attuale in linea con costo complessivo regionale da valutazioni APAT per il 2003: €/a spazzamento escluso (si consideri effetto da adeguamento inflattivo) Con smaltimento diretto in discarica a 70 €/t: lo scenario 2011 ha incrementi di costo tra l’1,4% e il 15,9% Con smaltimento diretto in discarica a 100 €/t: lo scenario 2011 ha riduzioni di costo tra lo 0,7% e il 13,2%

Valutazione economica: composizione dei costi complessivi degli scenari Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo Costi complessivi di gestione dei rifiuti per scenario Nel passaggio dal 2005 al 2011: per i costi di raccolta e trasporto aumento del 20-45% per i costi di recupero/trattamento/smaltimento diminuzione del 30-50%

. Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Regione Abruzzo DEFINIZIONE DI STRUMENTI DI CONTROLLO E MONITORAGGIO DELL’ATTUAZIONE DEL PRGR Potenziali criticità nell’attuazione del PRGR, in relazione anche al ruolo assegnato ai Piani Provinciali, possono essere riscontrate nella necessità di una corretta gestione “dinamica” degli strumenti di pianificazione, essendo questi caratterizzati da valenza pluriennale. Nel contesto del PRGR si definiranno strumenti di controllo e monitoraggio dell’attuazione del Piano che potranno comprendere: a)la definizione di procedure di gestione dei flussi informativi legati alle attività di gestione dei rifiuti intercorrenti tra Regione, Province, Comuni, Gestori di servizi e impianti; b)l’istituzione di un ORR, in collaborazione con l’ARTA e la rete degli OPR, con il compito di monitorare e valutare i risultati e l’efficienza (controllo di qualità) dei dati del PRGR, delle raccolte differenziate e dei servizi, svolgendo nel contempo un’attività di promozione della comunicazione in materia (accesso ai documenti, alle banche dati, ecc.); c)la definizione e/o l’aggiornamento di un metodo standard per il calcolo e la valutazione dei risultati di raccolta differenziata ai fini del raggiungimento degli obiettivi di Piano.