Filosofia della mente Semestre II 14-15

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Filosofia della mente Semestre II 16-17
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Transcript della presentazione:

Filosofia della mente Semestre II 14-15 Francesco Orilia

Lezione 1 - 9/2/15

Convegno Ontologia e scienza 9 Febbraio - ore 16,30-19,30 Sessione I - Presiede Francesco Orilia Sebastiano Moruzzi Vaghezza metafisica Michele Paolini Paoletti Le sostanze come cause Francesco Calemi (Università di Perugia) Universali e ontologia rada   10 Febbraio - ore 10-13 Sessione II - Presiede Marco Buzzoni Marta Bertolaso Ontologia, Dipendenze contestuali e sistemi biologici complessi Valentina Savojardo Il concetto di meccanismo nella "nuova filosofia meccanicistica" Matteo Morganti La scienza ci suggerisce veramente un'ontologia di strutture? 10 Febbraio - ore 15-18 Sessione III - Presiede Marcello La Matina Federico Laudisa Il naturalismo scientifico tra ontologia ed epistemologia Mauro Dorato Meccanica quantistica e ontologia di eventi Francesco Orilia La sopravvenienza di Armstrong e la fondazione ontologica

Prossima lezione Lunedì prossimo

Titolo del corso: "Causazione mentale e percezione" Filosofia della mente Filosofia analitica

Obiettivi Questo corso si concentrerà in particolare sull'impatto che le teorie ontologiche di base hanno sulla filosofia della mente, in particolare su temi quali la causazione mentale contenuti della percezione.

Valutazione Modalità I (a scelta per gli studenti frequentanti) 1) partecipazione attiva alle lezioni e presentazione in classe di un argomento concordato con il docente (40% del voto finale). 2) tesina di circa 10 pp., su un argomento concordato con il docente, da consegnare alla fine del corso e da discutere brevemente all'appello (60% del voto finale). Modalità II: esame orale sui testi obbligatori

Argomenti - Ontologia di base: oggetti, proprietà, relazioni, stati di cose, eventi. - I principali approcci al problema mente-corpo: dualismo, fisicalismo riduzionista, fisicalismo non-riduzionista, monismo neutrale, emergentismo. NB: Gruppo di lettura sull'emergentismo Continua ...

- I principali approcci alla percezione: realismo, rappresentazionalismo, teoria dei dati sensoriali, avverbialismo, intenzionalismo, teoria disgiuntiva. - Questioni specifiche quali la natura dei qualia, la coscienza del tempo, l'autocoscienza, il problema di Molyneux, il problema della gallina maculata,la supposta percezione di oggetti incompleti, incoerenti, inesistenti.

Testi C. Calabi Filosofia della percezione Laterza Bari-Roma 2009 Alfredo Paternoster Introduzione alla filosofia della mente Laterza Roma-Bari 2010. Richard, Fumerton, Knowledge, Thought, and the Case for Dualism, Cambridge UP, 2013 http://www.cambridge.org/us/academic/subjects/philosophy/epistemology-and-metaphysics/knowledge-thought-and-case-dualism

Filosofia della mente 14-15 Lez. 2 - 16/2/15

Annunci Leggere i capp. 1-2 di Fumerton entro la prossima settimana Prossimi eventi su emergence Convegno con Munford e Pemberton: 19 Feb., ore 15,30. Abstracts in www.emergenceinmacerata.it Gruppo di lettura: The Causal Autonomy of the Special Sciences di Peter Menzies e Christian List, 24 febbraio, dalle 15 alle 17, aula S1

Stati di cose e proposizioni proposizioni (portatori di verità) vs. eventi/stati di cose (fattori di verità) [Obama corre] vs. /Obama corre\ oggetti particolari vs. proprietà e relazioni Predicazione vs. esemplificazione Proposizioni e stati di cose come enti complessi (Russell, Wittgenstein, Armstrong)

Eventi Eventi vs. stati di cose Jaegwon Kim vs. Donald Davidson Condizioni di identità (Quine: "no entity without identity") Kim: <F, x, t> = <F', x', t'> sse F=F', x=x', t=t' Davidson: e = e' sse e ed e' hanno stesse cause e stessi effetti Tropi (v. Maurin su Stanford Encyclopedia of philosophy)

Filosofia della mente 14-15 Lezz. 3-4 - 17/2/15

"trope" Il tropo (al plurale tropi), dal greco trópos, derivato da trépō, «volgo, trasferisco», è un termine che ricorre in ambiti disciplinari differenti, ciascuno connotato da una differente portata semantica. Un tropo, ad esempio, è l'aggiunta di un testo nuovo a commento di un passo della messa o di un ufficio divino. Tropo - fatto retorico caratterizzato da trasposizione di significato Tropo - estensione di un canto liturgico attraverso l'inserimento di nuova musica o di nuovo testo Tropo - in filosofia, percorso confutativo che conduce alla sospensione di un giudizio (wikipidia) tropo In linguistica, figura semantica o di significato per cui una espressione dal suo contenuto originario viene ‘diretta’ o ‘deviata’ a rivestire un altro contenuto. Tra i t. (generalmente distinti dalle figure di parola e di pensiero: ➔ figura) vengono classificati fenomeni come la metafora, la metonimia, la sineddoche e altri su cui i trattatisti non sono unanimi: ironia, litote, iperbole, antonomasia ecc. (treccani)

"trope" in ontologia analitica Da Maurin, in SEP: The father of the contemporary debate on tropes was D. C. Williams (1997 [1953]; 1963; 1986). In 1953, he published “On the Elements of Being I” in which he argued for a one-category theory of tropes (for the first time so labeled) Da Bacon in SEP (versione precedente): The most compelling advocate of such objects in our time has been D. C. Williams (1953), who is responsible for the regrettable term trope. It has nothing to do with figures of speech in rhetoric,Leitmotive in music, or tropisms in plants. Williams coined it as a sort of philosophical joke: Santayana, he says, had employed ‘trope’ pointlessly for ‘essence of an occurrence’. Williams would go him one better and press it into service for ‘occurrence of an essence’ (1953: 78). ...

[Far from ridiculing Santayana, Williams published an appreciation of his views on essence and occurrence in a memorial issue of the Journal of Philosophy (1954).] Ironically, the word ‘trope’ is to be heard correctly these days mainly from the lips of the dreaded poststructuralists. (Few people outside of philosophy know Williams' special sense of the term.) 

Chiarimento su Kim Perché a Kim serve il simbolo "<...>" degli insiemi ORDINATI? Consideriamo eventi relazionali come x ama y a t e y ama x a t. Sono eventi diversi pur avendo gli stessi costituenti. Per distinguerli nella rappresentazione di Kim è rilevante l'ordine: <A, x, y, t>  <A, y, x, t>

Eventi mentali Mental event: the property in the event is mental, e.g., <being in pain, John, t> (this event occurs to/in John) Physical event: the property in the event is physical, e.g., <running, John, t> Mind =df creature with mental properties (first approximation)

Caratteristiche degli eventi mentali We seem to have direct/immediate knowledge of our mental properties: my knowledge that I have a toothache is not derived from other beliefs and observations, I just feel it This immediate knowledge seems also: private. The dentist cannot feel my toothache; his knowledge of it is derived from my reports, observation of X-rays, etc.; similarly his and my knowledge of the physical state of my tooth (e.g., presence of a cavity) is not immediate. Infallible/incorrigible. If I feel toothache, no evidence can convince me that I do not have it. Self-intimating. I cannot have a pain without knowing that I have it (Cartesian transparency of mind, see Chalmers 12-13). Intentionality?

Excursus sulle teorie mente-corpo v. parte I di Paternoster v. cap. 2 di Fumerton

Dualismo delle sostanze (ontologico) Platone (Fedone) Cartesio Mente e corpo sono due sostanze distinte e separate, che interagiscono causalmente; l'una esemplifica proprietà mentali, l'altra proprietà fisiche. Sostanza = esemplifica attributi, ma non è a sua volta esemplificata (ha esistenza indipendente, persiste nel tempo) Da non confondere con dualismo delle proprietà

Comportamentismo metodologico (Skinner): rifiuto di considerare i resoconti introspettivi e postulare enti (processi, strutture) inosservabili nella mente, utilizzare solo dati osservativi sul comportamento Chomsky (1959): la struttura grammaticale è troppo complessa per essere appresa solo da dati comportamentali => strutture innate per il linguaggio Logico (Hempel, Ryle, Wittgenstein? ( v. Paternoster p.21)) Hempel: enunciati psicologici traducibili in enunciati su comportamento Ryle: termini psicologici stanno per disposizioni al comportamento (credere che P = essere disposto ad assentire a "P")

Teoria dell'identità Place (1956), Feigl (1958), Smart (1958) (v. Paternoster 2002, p. 24), Armstrong, A materialist theory of the mind, 1968. Tutte le proprietà mentali sono proprietà fisiche (type-type identity) Tutti gli eventi mentali sono eventi fisici.

Teoria dell'identità (cont.) Identità contingenti (il concetto di) dolore = (il concetto di) eccitazione delle fibre C acqua = H20 calore = movimento molecolare luce = radiazione elettromagnetica AIDS = infezione da HIV gene = molecole di DNA Fisicalismo riduzionista fisicalismo vs. materialismo

Funzionalismo Putnam, "Minds and machines", 1960, "Psychological predicates", 1967 (considerato cruciale da Kim; ce l'ho in pdf) Lewis, Fodor Il problema della realizzabilità multipla Funzionalismo mente = computer hardware (cervello) vs. software (mente) fisicalismo non riduzionsta dualismo delle proprietà

Dualismo delle proprietà Le proprietà mentali sono distinte da quelle fisiche è una conseguenza del funzionalismo token identity: tutti gli eventi mentali sono eventi fisici Sopravvenienza del mentale sul fisico