Fabrizio Di Mascio Anagrafe: Stato dell’arte e prospettive di riforma 22 Novembre 2011
Lo scenario istituzionale 01 La gestione dei Registri è compito dello Stato che delega le funzioni operative ai Comuni L’informatizzazione delle anagrafi comunali ha avuto luogo sulla spinta dell’offerta di mercato in assenza di una normazione tecnica da parte del Ministero dell’Interno Anagrafe costituita dalle postazioni tecnologiche di ciascun comune come sistemi gestiti con proprie risorse in contesti organizzativi differenziati Non solo costi di gestione (200mln euro annui) ma anche scarsa completezza e attendibilità dei dati
Lo stato dell’arte: INA-SAIA 02 Interconnessione delle anagrafi garantita dall’Indice Nazionale delle Anagrafi quale banca dati di indirizzi che, una volta individuata posizione anagrafica di interesse, consente di risalire alla stessa attraverso il Servizio di Accesso e Interoperabilitò tra Anagrafi L’indice non contiene le informazioni anagrafiche del cittadino, che restano di esclusiva pertinenza dell’anagrafe del comune di residenza, ma solo i dati minimi che servono a reperirle Perdurante assenza di tempestività, completezza e fruibilità dei dati anagrafici
Lo stato dell’arte: Comuni Centralità dei responsabili e operatori degli Uffici Demografici Riluttanza a riconoscere la valenza informativa del dati anagrafico e degli aspetti tecnologici connessi alla sua gestione Governo della componente informatica attraverso il rapporto fiduciario con i fornitori che hanno sviluppato soluzioni in assenza di una certificazione degli applicativi Assenza di competenze ICT e resistenza a divaricare la responsabilità della gestione dei dati dalla responsabilità di gestione dei supporti informatici Piena circolarità anagrafica ostacolata da resistenze culturali e organizzative 03
Lo stato dell’arte: Ministero dell’Interno 04 Impegno di risorse finanziarie ma scarsa attenzione per gli aspetti di carattere organizzativo e gestionale Assenza di una leadership istituzionale capace di ripensare il modello organizzativo e di produzione relativo alla gestione delle anagrafi da parte dei Comuni Concorrenza del SIATEL in capo al MEF come fornitore di dati meno attendibili ma più facilmente acquisibili Trasformazione di ANCITEL da struttura di intermediazione tecnologica a servizio dei Comuni a semplice fornitore di servizi ICT al Ministero dell’Interno
Le prospettive di riforma 05 Necessità di una distinzione chiara tra gestione amministrativa e gestione tecnologica delle anagrafi Definizione di centri di competenza sulla gestione tecnologica delle anagrafi tanto a livello dei Comuni quanto a livello del Ministero dell’Interno Gestione delle basi anagrafiche affidata a soluzioni applicative certificate Ricorso alla gestione associata per ridurre la frammentazione istituzionale Ridefinizione del profilo professionale degli addetti ai servizi demografici
Le prospettive di riforma 06 Ministero dell’Interno è chiamato a guidare il processo di cambiamento realizzando partnerships strategiche con: Regioni, attraverso la costruzione di Centri Regionali Servizi Demografici governati da comitati misti DigitPa, come partner tecnologico per l’ammodernamento di INA-SAIA e la certificazione degli applicativi dei Comuni Anci, quale animatore del cambiamento tecnologico e organizzativo dei Comuni
Le prospettive di riforma 07 Garante Privacy, per superare la resistenza di fronte a ipotesi di arricchimento di INA-SAIA ANUSCA, da coinvolgere in un lavoro di riqualificazione delle competenze e dell’offerta di servizio ISTAT, per svolgere le funzioni di vigilanza sulle anagrafi Agenzia Entrate, INPS e altri grandi utenti, da coinvolgere in un tavolo tecnico permanente per la definizione degli standards di circolarità anagrafica da munire di poteri di monitoraggio sull’erogazione del servizio