Does the ILO definition capture all unemployment? paper by A. Brandolini, P. Cipollone and E. Viviano, within the Bank of Italy Gruppo 3 Vittoria Boetti Michela Igini Matilde Previato Schiesari Federico Scalese Economia del lavoro – codice Università Commerciale Luigi Bocconi
Agenda Obiettivo della ricerca Definizione ILO Criticità Test effettuati Risultati Conclusioni
Obiettivo della ricerca ILO (International Labour Organization) è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si occupa di tutelare e promuovere i diritti legati al lavoro. Con questa ricerca si vuole capire se la definizione di disoccupazione data da ILO è realmente rappresentativa della forza lavoro non utilizzata all’interno di un paese.
Definizioni ILO Disoccupati : persone senza lavoro al momento dell’indagine, disposte a lavorare subito e job seeker attivi nelle 4 settimane precedenti (valore arbitrario). Occupati : persone che hanno un impiego retribuito al momento dell’indagine (compresi i lavoratori in famiglia) FL = disoccupati + occupati Inattivi : persone che non rientrano nelle categorie precedenti, cioè chi non vuole lavorare, chi non cerca lavoro ma se offerto lo accetterebbe, chi è stato job seeker in un periodo antecedente le 4 settimane.
Criticità Il paper definisce Forza Lavoro potenziale (potentials) quegli inattivi che, come i disoccupati: sono senza lavoro dichiarano di cercare lavoro attivamente sono disposti a lavorare subito MA la loro ultima ricerca di lavoro risale ad un periodo antecedente le 4 settimane. In media in Europa questo gruppo costituisce 1/5 di coloro che cercano lavoro.
I potentials sono significativamente diversi dai disoccupati? E, data la loro rilevanza, è giusto escluderli dalla forza lavoro?
Test di transizione Per rispondere, è stato effettuato un test sulla probabilità di transizione, in modo da determinare se la probabilità di passare da uno status all’altro differisce tra disoccupati forza lavoro potenziale altri inattivi generici.
Procedimento test Il test di transizione segue una metodologia standard ma presenta due innovazioni: non parametricità (no assunzione normalità della popolazione) comparatività, per evidenziare le principali caratteristiche in comune tra i mercati del lavoro europei. Esso è effettuato sui dati 2003 dell’ECHP (European Community Household Panel), un’indagine coordinata dall’Eurostat tra il 1994 e il 2000 su un campione di donne e uomini tra i 16 e i 64 anni di 14 Paesi Europei.
Test d’intensità Successivamente, si è proceduto nell’effettuare un test d’intensità (numero di mesi dall’ultima azione di ricerca) utilizzando dati Istat sul tempo trascorso dall’ultima azione di ricerca di lavoro. Questi dati sono disponibili esclusivamente per la popolazione adulta italiana. L’intensità è tanto maggiore quanto minore la distanza nel tempo dell’ultima azione di ricerca effettuata. Il test d’ intensità è stato effettuato al fine di comprendere se l’intensità della ricerca influisca sulle probabilità di transizione degli individui senza lavoro.
Procedimento test Il test d’intensità segue la seguente metodologia: confronto della probabilità di transizione di un disoccupato con quella del gruppo con intensità di ricerca maggiore tra i potenziali. inclusione nel gruppo dei potenziali di coloro che sono caratterizzati da un’intensità di ricerca via via minore I diversi status possono essere analizzati in modo dinamico, per cui, se due categorie hanno simili probabilità di transizione, anche il contesto di partenza è ragionevolmente simile indipendentemente dalla classificazione.
Risultati ottenuti dal test di transizione Probabilità di transizione (passaggio da una condizione all’altra) di disoccupati, potenziali e altri inattivi. UnemployedPotentialsOther inactive Germany 38,735,314,5 Denmark 4832,520,7 Netherlands 45,146,624,5 Belgium 3824,28,3 Luxenburg 45,432,16,6 France 31,525,610,2 United Kingdom 43,232,714,5 Ireland 35,733,315,6 Italy 25,215,55,3 Greece 3520,78,6 Spain 35,1228,1 Portugal 46,534,813,9 Austria 46,734,312,2 Finland 41,428,116,5 Authors calculations based on ECHP data
Risultati ottenuti dal test di transizione/2 Dalla tabella precedente si evince che le probabilità di transizione per i potentials è maggiore rispetto a quella degli altri inattivi ed è più vicina a quella dei disoccupati. Viene successivamente redatta una seconda tabella, per età e sesso, che rafforza tale conclusione. I potentials, pertanto, possono essere considerati uno stato intermedio tra inattivi e disoccupati, ma per alcuni gruppi più vicini a questi ultimi. In questo modo, si determinano 4 aree (occupati, disoccupati, potentials, inattivi), invece delle tre canoniche dell’ILO.
Risultati ottenuti dal test d’intensità/2 In Italia: i potentials sono sempre distinti dagli inattivi, per probabilità di transizione; La FL potenziale è in molti casi assimilabile alla disoccupazione, purchè l’ultima ricerca non sia troppo lontana nel tempo ; I confini tra disoccupazione e FL potenziale sono molto vaghi a seconda del sesso, dell’età e della zona (e.g. al Sud gli adulti maschi che hanno cercato un lavoro meno di 12 mesi prima dell’intervista, hanno probabilità di transizione vicina a quella dei disoccupati).
Chi cerca lavoro intensamente tra i potentials avrà la stessa probabilità di transizione di un disoccupato!
Risultati del test d’intensità Tassi di disoccupazione in Italia, aprile Rielaborazione degli autori su dati Istat. Il dato della disoccupazione aumenterebbe di quasi 2 punti percentuali se includessimo i potentials.
Conclusioni La FL potenziale si distingue dai disoccupati e dagli inattivi Il test di “intensità” aiuta a comprendere chi è più attivo nella ricerca di un lavoro da chi si impegna meno MA… Non è detto che chi si impegna meno sia da classificare tra gli inattivi Il metodo ILO non è del tutto adeguato a definire la classificazione delle categorie nel mercato del lavoro né per l’Europa, né per l’Italia, dove i potentials sono molto simili, per probabilità di transizione, ai disoccupati (a meno di una ricerca troppo lontana nel tempo). Pertanto, riteniamo che anche per l’Europa bisognerebbe approfondire le modalità di non partecipazione al mercato del lavoro e le sue dinamiche.
Ultimi dati del mercato Italiano I dati del terzo trimestre 2010: Popolazione totale: milioni FL: 25 milioni Inattivi: 35 milioni Tasso disoccupazione: disoccupati = 8,31% FL Tasso occupazione: occupati = 56,8% pop età lavorativa Tasso di attività: FL = 62% pop età lavorativa NB: nel Sud Italia è più contenuta la disoccupazione ma risulta maggiore l’inattività.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!