Bologna, 11 Dicembre 2007 Ing. Cinzia Sassi Ing. Cinzia Sassi Direttore Fondazione Aldini Valeriani Il modello formativo Progetto Equal Space Economy.

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Bologna, 11 Dicembre 2007 Ing. Cinzia Sassi Ing. Cinzia Sassi Direttore Fondazione Aldini Valeriani Il modello formativo Progetto Equal Space Economy

Pag. 2 La dimensione sovra-aziendale Il modello propone contenuti, percorsi formativi, ruoli professionali pensati per una dimensione sovra-aziendale: distretto / comparto / filiera Per rendere disponibile un’offerta diversa rispetto a quella rivolta a singoli e imprese, specificamente indirizzata ad un sistema più complesso di soggetti, collegati da relazioni economico-produttive forti e strutturate Nel modello il distretto è visto non come somma di soggetti espressione di fabbisogni individuali ma come soggetto esso stesso, con un proprio fabbisogno di sistema che solo molto parzialmente è la sommatoria di fabbisogni individuali

Pag. 3 Le trasformazioni in atto La dimensione sistemica è quella rispetto alla quale studiare le dinamiche evolutive dei territori, rapportate a trasformazioni esterne più ampie  Globalizzazione di mercati e reti di fornitura  Problematiche energetiche e ambientali  Invecchiamento delle popolazioni e flussi migratori  Necessità di innovazione di prodotto e di processo  Capacità di attrarre talenti Il modello suggerisce che il distretto / comparto sia il soggetto di riferimento rispetto al quale valutare: Forze e debolezze; Il potenziale di innovazione; Le competenze distintive e critiche

Pag. 4 Il modello formativo Il nuovo modello formativo viene concepito con lo scopo di soddisfare le esigenze formative indotte da innovazione e globalizzazione, tenendo conto dei vincoli esistenti (una realtà di pmi).  Si basa su una serie di moduli didattici che coprono la maggior parte delle esigenze formative rilevate, quelle tradizionalmente meno soddisfatte dall'attuale offerta formativa  È rivolto principalmente ai capi intermedi, che spesso sono Over 45 le cui conoscenze rischiano di essere soggette a una rapida obsolescenzae  Ma non trascura interventi formativi, soprattutto di sensibilizzazione (ma non solo), rivolti a imprenditori e top manager, in considerazione del loro ruolo fondamentale di decisori sull'acquisto o meno dei pacchetti formativi proposti

Pag. 5 Gli elementi distintivi La composizione delle classi: pmi collegate da rapporti di filiera, imprenditori e top managers e operativi; Il prevalere della logica del team: nell’analisi dei fabbisogni, nella mappatura delle competenze, nell’apprendimento; Il taglio pragmatico-applicativo: un progetto di miglioramento vero, risultati misurabili I contenuti: formazione alle competenze necessarie per diffondere e consolidare nelle imprese la capacità di modificare i processi di business e mantenerli allineati alle nuove e mutevoli esigenze del mercato.

Pag Introduzione alla Supply Chain 4. Gestione scorte 5. * Pianificazione produzione 6. MRP 7. Programmaz. operativa 12. Modello Lean 8.* Rapporti evoluti di fornitura 9. Comunicazione e Leadership 2. Governo dei Processi aziend. 10. Introduzione Lean e Six Sigma 11. Six Sigma 15. Introduzione allo SNP 16. Concurrent Engineering 17. Project Management 18. Strumenti di progetto 19.* Strategia di sviluppo 14. La dimensione economica 13. Balanced Scorecard 20. Inglese tecnico I moduli del formativi 1. I Distretti industriali Il modello si basa su una serie di moduli formativi che forniscono agli operatori la capacità di modificare i processi di business. I moduli contrassegnati con un * richiedono una trattazione differenziata per ogni Distretto

Pag. 7 Le modalità di fruizione dei moduli All'interno di tale offerta, chiunque può ritagliare il proprio percorso formativo personalizzato. Tuttavia, il modello propone due modalità di utilizzo preferenziali: L'individuazione di percorsi professionalizzanti per ruoli "chiave" che tradizionalmente risultano poco presidiati nelle aziende dei Distretti, per formare figure che potranno operare anche a livello sovra-aziendale : Gestore della Supply Chain di filiera / distretto Agente del Miglioramento Continuo di filiera / distretto Coordinatore del processo di Sviluppo Nuovo Prodotto di filiera / distretto La formazione rivolta alla soluzione di problemi aziendali, di filiera, di distretto

Pag Introduzione alla Supply Chain 4. Gestione scorte 5. * Pianificazione produzione 6. MRP 7. Programmaz. operativa 12. Modello Lean 8.* Rapporti evoluti di fornitura 9. Comunicazione e Leadership 2. Governo dei Processi aziend. 10. Introduzione Lean e Six Sigma 11. Six Sigma 15. Introduzione allo SNP 16. Concurrent Engineering 17. Project Management 18. Strumenti di progetto 19.* Strategia di sviluppo 14. La dimensione economica 13. Balanced Scorecard 20. Inglese tecnico Percorso professionalizzante Agente del miglioramento continuo di filiera / distretto 1. I Distretti industriali esempio: Black Belt interaziendali di professione (con riferimento alle metodologie Six Sigma) I moduli contrassegnati con un * richiedono una trattazione differenziata per ogni Distretto

Pag. 9 Formazione finalizzata alla soluzione problemi Modalità alternativa di fruizione del modello, pensata specificamente per le PMI dei nostri distretti, mantenendo l’obiettivo di cambiare, migliorandoli, i processi di business. Vincoli delle PMI: Il Top Management chiede risultati concreti in tempi brevi I dipendenti non hanno tempo da dedicare alla formazione Soluzione: Affianchiamo il Top Management per identificare problemi che possano essere risolti con un progetto di miglioramento che duri solo pochi mesi (3-6 mesi), con un ritorno economico immediato e quantificabile che possa essere realizzato da un team di 3-4 persone che dedicano non più del 10-20% del loro tempo lavorativo al progetto  Svolgiamo quindi un'attività di formazione e coaching al team sulle aree in cui denunciano un gap di competenze

Pag. 10 Formazione finalizzata alla soluzione problemi (segue) L'innovazione consiste nella centralità che assume il "problema/opportunità" e quindi il progetto di miglioramento Due le caratteristiche innovative: Il punto di partenza non è il gap di competenze di un singolo ma la necessità di affrontare e risolvere un problema reale, avvertito come importante dal Top Management; L’ottica di Team con cui si svolge l’intervento formativo, dalla verifica delle competenze alla progettazione del percorso  Si affianca il Team per aiutarlo nella prima applicazione delle competenze acquisite sul campo.

Pag. 11 La sperimentazione L’impostazione della sperimentazione prevede: 1.Individuazione di alcune aziende capofiliera, e insieme a loro coinvolgimento di alcuni loro fornitori principali 2.Identificazione delle opportunità di miglioramento 1 Workshop con imprenditori e top manager per ogni provincia, che si conclude con la proposta di diversi progetti Scelta dei 3-6 progetti di miglioramento da lanciare nelle 3 province 3.Identificazione dei partecipanti ai team 4.Formazione e coaching ai team Il nuovo modello formativo è stato sperimentato nella modalità di fruizione volta alla soluzione di problemi

Pag. 12 Mappatura delle competenze del team (esempio) Legenda Azione Formativa Effetto trascinamento