Valutazione della gravità e dei danni della malattia scopi  quantificazione della perdita economica aziendale  valutazione alla coltivazione di una specie.

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Transcript della presentazione:

valutazione della gravità e dei danni della malattia scopi  quantificazione della perdita economica aziendale  valutazione alla coltivazione di una specie in presenza di un determinato patogeno  valutazione dei risarcimenti  soglia di intervento confronto efficacia / costo dei trattamenti fitoiatrici  seguire l’evoluzione delle epidemie

definizione delle perdite di produzione in funzione della gravità della malattia gravità della malattia quantificazione dell’inoculo quantificazione dei sintomi conta diretta captaspore incidenza = % di piante con sintomi + intensità = quantità dei sintomi su ogni singola pianta malattie sistemicheclassi di gravità (intensità) classe 1 = 0,5 - 1,5 = % di estensione dei sintomi sulla chioma delle viti classe 2 = 2 - 2,5 = % “ classe 3 = 3 - 3,5 = % “ classe 4 = 4 - 4,5 = % “ Valore percentuale medio di intensità ΣN x 100 / Y x Z

malattie che comportano lesioni localizzate n° di organi colpiti per pianta o per unità di superficie o percentuale di superficie colpita stima della perdita di produzione in funzione della gravità della malattia valutare la gravità in una determinata fase fenologica della coltura D = cX

diagnosi identificazione del patogeno  rilevazione di sintomi tipici  identificare specie, varietà e resistenze genetiche  origine del seme o del materiale di propagazione ed età della pianta  tipo di malattia, incidenza, distribuzione e diffusione  ambiente di coltivazione  pratiche colturali  descrizione dei sintomi  prelievo di campioni ed osservazioni di laboratorio

accertamenti diagnostici sierodiagnosi accertamento della natura e presenza di un patogeno  reazione tra parti o prodotti del medesimo ed i relativi anticorpi vantaggi basso costo; poco spazio; assenza di rischi biologici; svantaggi sensibilità poco elevata; obbligo di decidere a priori il patogeno da cercare prove sierologiche precipitazione: provetta; goccia su vetrino; immunodiffusione. semplici ma poco sensibili: richiedono una elevata concentrazione di Ag

immunomicroscopia (IME) prove immunoenzimatiche (DAS-ELISA) le osservazioni in microscopia ottica od elettronica vengono eseguite tramite Ab coniugati a marcanti reazione immunologica rivelata da una reazione enzimatica associata

diagnosi con rilevamento degli acidi nucleici sonde molecolari reazione a catena della polimerasi (PCR) diagnosi col profilo degli acidi grassi diagnosi con analisi elettroforetica delle proteine POSTULATI DI KOCH il potenziale patogeno deve risultare costantemente associato alla malattia il patogeno sospetto deve essere isolato e coltivato in purezza il patogeno inoculato in un ospite sano deve riprodurre la malattia il patogeno deve essere reisolato dall’ospite infettato

parassitismo relazioni ecologiche sinergiche metabiosi effetto favorevole di un organismo su un’altro antagonistiche competizionealta densità infestanti allelopatie sostanze tossiche da infestanti o da improprie consociazioni o rotazioni azione a distanza di tossine prodotte da microrganismi del terreno (esopatogeni) antibiosi sostanze tossiche prodotte da e attive su microrganismi

relazioni simbiotiche mutualistiche commensalistiche parassitarie parassiti epifitiendofiti patogeni il termine “patogeno” comprende anche i fattori abiotici e gli organismi non parassiti che causano danno (allelopatie) producendo tossine a distanza (esopatogeni)

parassita facoltativoparassita obbligato necrotrofobiotrofo specializzazione parassitaria specializzazione d’organo specializzazione d’ospite variabilità genetica progenie varianti biotipo: popolazioni di individui geneticamente identici che prendono origine da varianti ceppo, patotipo, razza fisiologica nei funghi parassiti: varietas (var.) e formae speciales (ff.spp.)

inoculo insieme dei propaguli di un patogeno produzione ingente di propaguli per aumentare le probabilità di contatto con l’ospite densità d’inoculo quantità di propaguli per unità di volume non coincide con il potenziale d’inoculo che dipende oltre che dalla concentrazione dei propaguli, dalla loro energia intrinseca legata alle condizioni del loro sviluppo, di quelle dell’ambiente in cui potrebbero verificarsi le infezioni e dalla suscettibilità dell’ospite liberazione dell’inoculo processi passivi fattori ambientali processi attivi propaguli o strutture portanti

trasporto dell’inoculo nella maggior parte dei casi è affidato all’azione di acqua, vento e animali pioggia trasporta sul terreno e sulla vegetazione i propaguli presenti nell’aria solleva e distribuisce con gli schizzi quelli presenti a terra ridistribuisce quelli presenti sulla vegetazione il ruscellamento dell’acqua piovana e lo scorrimento dell’acqua di irrigazione trasportano i patogeni terricoli vento trasporto a distanza delle xerospore animali si imbrattano di inoculo superficialmente o lo ingeriscono uomo trasporto a distanza di parti di pianta e materiali infetti

sopravvivenza dell’inoculo necessità dei parassiti di mantenersi vitali quando le piante ospiti sono assenti o le condizioni ambientali inadatte al loro sviluppo parassiti facoltativifase saprofitaria nei residui di vegetazione proliferano riparo per i virus e batteri fitopatogeni che non producono organi di resistenza i funghi producono organi di resistenza come oospore, sclerozi, ife ispessite scalarità di germinazione sopravvivenza nei semi e materiale di moltiplicazione sopravvivenza nelle piante ospiti piante perenni e infezioni sistemiche sopravvivenza nei vettori

trasmissione delle malattie contatto con l’ospite penetrazione attivapassiva vettori trasmissione delle fitoplasmosi, virosi, batteriosi trasmissione attraverso terreno ferite polline, semi, materiale di propagazione

meccanismi di attacco dei parassiti infezione penetrazione colonizzazione aperture naturali perforazione strutture superficiali ferite penetrazione stomatica appressorio tubulo germinativo

penetrazione cuticolare strutture specializzate funghi appressorio fortemente aderente alla superficie mediante collanti mucillaginosi o forze intermolecolari tra superfici di contatto meccanismo meccanico tramite elevata pressione probabile partecipazione enzimatica nella perforazione della cuticola

colonizzazione obiettivo della colonizzazione soddisfacimento esigenze nutrizionali del parassita meccanismi differenti in relazione al tipo di nutrizione del patogeno colonizzazione biotroficacolonizzazione necrotrofica elevata compatibilità ospite-parassita colonizzazione delle pareti cellulari senza lesionare il plasmalemma massimo sfruttamento dell’ospite ed elevata attività metabolica delle cellule colonizzate fenomeni necrotici posticipati al momento della moltiplicazione del patogeno nelle fasi finali della malattia

variabilità nella colonizzazione biotrofica austorio: struttura di assorbimento biotrofico specializzata

colonizzazione necrotrofica l’uccisione delle cellule e la necrosi sono contemporanee alla colonizzazione aggressione dell’apoplasto o del simplasto azioni fisiche o chimiche la maggior parte dei funghi con meccanismo di attacco apoplastico si sviluppano negli spazi intercellulari ed aggrediscono le diversi componenti delle pareti cellulari dell’ospite tramite EDPC favoriscono l’avanzamento dei parassiti forniscono molecole assimilabili dai parassiti disgregano i tessuti esercitano effetti necrotici sul simplasto

meccanismi di attacco del simplasto indiretto, tramite danneggiamento della parete cellulare diretto, da parte di patogeni che uccidono le cellule a distanza prima di penetrarvi tossine prodotte da parassiti non enzimatici basso peso molecolare condizionano patogenicità e virulenza dei parassiti selettività variabile