Insegnare italiano L2 in carcere Insegnare nei mondi di confine: l'esperienza di un'insegnante di L2 in carcere Luisa Scandola
La scuola in carcere: breve storia Lo Statuto Albertino e le leggi fasciste del 1931 Art. 27 della Costituzione: “L'istruzione deve tendere alla rieducazione del condannato”- Art. 34 istruzione primaria obbligatoria 1953: istituzione della prima scuola carceraria Ordinamento carcerario del 1975: le attività trattamentali Ordinamento carcerario del 2000: diversi gradi di istruzione L'importanza di percorsi di alfabetizzazione (direttiva MIUR 6/02/01) Gli artt. 17 e 18 L'istruzione un diritto costituzionale
Analisi del contesto La casa circondariale di Montorio (Verona) La nuova sezione “penale” Il CTP “Carducci” e la scuola in carcere - corsi di alfabetizzazione - corsi per la licenza media - corsi in partenariato per qualifiche superiori - corsi di formazione (panificatore, giardiniere)
LE VARIABILI CONTESTUALI I TEMPI IL SETTING D'AULA E LE CARATTERISTICHE AMBIENTALI I PROBLEMI ORGANIZZATIVI LE VARIABILI UMANE: LA PP, GLI APPRENDENTI
Nazionalità degli studenti per grado di corso ITALIANI STRANIERI
Grado di istruzione apprendenti scuola media CON DIPLOMA NON DIPLOMATI
Nazionalità maggiormente rappresentate
Età media degli studenti
Motivi di abbandono della frequenza
Fase di ricognizione 1 2 Raccolta delle iscrizioni (domandine) Colloqui conoscitivi e motivazionali Secondo colloquio Redazione del patto formativo 3 Formazione delle classi Inizio delle attività didattiche (ottobre)
Le fasi di conoscenza Colloquio orale: - Il livello linguistico - Le convinzioni I bisogni
PROGETTAZIONE DELL'INTERVENTO CONTENUTI DISCIPLINARI - adeguati al livello - adatti all'utenza - vissuti come autentici - organizzati in microargomenti OBIETTIVI LINGUISTICI - Livello minimo in uscita - A2 del QCER Proposta flessibile OBIETTIVI FORMATIVI - socializzazione - rispetto delle regole - attività di aiuto
Mettere in discussione le credenze Credenze sull'apprendimento linguistico Credenze sulla scuola Credenze sull'utilità di un percorso di apprendimento RAPIDITA' DIPENDENZA DEL DISCENTE TECNICA DELLA RIFORMULAZIONE POSITIVA
QUALE STILE D'INSEGNAMENTO? Silent way- stile paterno- insegnante come moderatore Controllo dell'ansia, gestione del dialogo interiore Interesse per il processo di apprendimento Questionari sullo stile di apprendimento (personalizzazione del percorso) Strategie di tipo riflessivo (PQ4R) (preview, questions, read, recite, review,reflect) (Thompson- Robinson 1972) Riflettere su ciò che si impara E le tecniche CLIL? “Leggerezza”
Considerazioni finali Senso di fallimento dell'insegnante Isolamento dell’insegnante Contesto di potere e importanza del clima in classe La scuola come “carburante motivazionale”
“SI PUO' RESISTERE ALL'INVASIONE DEGLI ESERCITI, MA NON SI PUO' RESISTERE ALL'INVASIONE DELLE IDEE” (VICTOR HUGO)