LA GUERRA DELLE DONNE Progetto di Marta Tibaldi, Melissa Dine, Marta Barresi; Alessia Moraglio
Buongiorno oggi parleremo di una importante suffragetta inglese: Emmeline Pankhurst. Intervistiamo sua nipote Mary Pankhurst.
Salve signora Mary è vero che sua nonna non approvava che le altre suffragette rovinassero quadri e opere famose ne che facessero del male alla polizia ma preferiva che attaccessero la proprietà privata ? Si, infatti dice va sempre che non dovevano mettere in pericolo le altre persone a quello ci pensavano già gli uomini in guerra loro dovevano colpire la proprietà privata perché allo stato importa più la proprietà privata che la vita degli agenti.
E parlando di guerra durante la prima Guerra Mondiale vostra nonna è stata chiamata dal re in persona per organizzare le donne e sostituire gli uomini al fronte giusto? Si, tutte la donne in prigione furono rilasciate e anche i più feroci antifemministi che volevano portare le suffragette in Nuova Zelanda le accettarono
Mia nonna aveva scritto che il voto faceva capire che le donne sono uguali all’ uomo. Ma solo quando si vota. C’erano ancora tanti pregiudizi e tante battaglie da fare per ottenere i diritti che gli uomini al potere non volevano dargli. Ci può dire cosa penso sua nonna quando nel 1917 venne concesso il voto alle donne?
Tornando indietro sappiamo che sua nonna ha fondato il WSPU. Sa dirmi qualcosa in più? Certo il WSPU fu fondato nel 1903 si prefiggeva l’obiettivo di estendere il suffragio alle donne e spesso usavano la violenza contro edifici pubblici e molte suffragette vennero arrestate
Grazie per la collaborazione Mary. È stato un piacere
Non abbiamo testimonianze di persone ancora in vita che hanno vissuto la guerra ma abbiamo molti scritti: lettere mandate dal fronte alle città e viceversa. Sono la prima autobiografia del popolo.
Tra questi troviamo anche il libro dello storico Alessandro Gualtieri: LA GRANDE GUERRA DELLE DONNE. ROSE NELLA TERRA DI NESSUNO.
Un mondo in guerra al femminile, donne coinvolte e scagliate nel conflitto sociale generatosi lontano dalle trincee vere e proprie, ma pur sempre in prima linea, in quel grande campo di battaglia e dolore che fu il "fronte interno". Una ricerca che parte dalla mortificante considerazione ottocentesca della donna, valutata come schiava, fattrice, oggetto di piacere a pagamento, alla stregua di un bene di consumo deperibile e sacrificabile, ininfluente ai mutamenti socio-politici di nazioni pur ormai evolute dell'Europa post-risorgimentale. Alla rivalutazione della donna contribuì notevolmente la Grande Guerra, conflitto mondiale che per la sua globalità coinvolse i continenti e le relative popolazioni, nel senso più esteso del termine. Come una sassata, la Grande Guerra incrinò i modelli di comportamento e le relazioni tra generi e classi di età, nonché tra le varie classi sociali, mettendo in discussione gerarchie, distinzioni e autorità ritenute immutabili: un effetto che - contenuto per il momento dalla legislazione repressiva - sarebbe emerso più ampiamente nel dopoguerra, contribuendo a conferire alle lotte sociali, comprese quelle per i diritti delle donne, quell'impronta di stravolgimento radicale dell'ordine esistente che avrebbe cambiato il mondo per sempre. Un mondo in guerra al femminile, donne coinvolte e scagliate nel conflitto sociale generatosi lontano dalle trincee vere e proprie, ma pur sempre in prima linea, in quel grande campo di battaglia e dolore che fu il "fronte interno". Una ricerca che parte dalla mortificante considerazione ottocentesca della donna, valutata come schiava, fattrice, oggetto di piacere a pagamento, alla stregua di un bene di consumo deperibile e sacrificabile, ininfluente ai mutamenti socio-politici di nazioni pur ormai evolute dell'Europa post-risorgimentale. Alla rivalutazione della donna contribuì notevolmente la Grande Guerra, conflitto mondiale che per la sua globalità coinvolse i continenti e le relative popolazioni, nel senso più esteso del termine. Come una sassata, la Grande Guerra incrinò i modelli di comportamento e le relazioni tra generi e classi di età, nonché tra le varie classi sociali, mettendo in discussione gerarchie, distinzioni e autorità ritenute immutabili: un effetto che - contenuto per il momento dalla legislazione repressiva - sarebbe emerso più ampiamente nel dopoguerra, contribuendo a conferire alle lotte sociali, comprese quelle per i diritti delle donne, quell'impronta di stravolgimento radicale dell'ordine esistente che avrebbe cambiato il mondo per sempre. Ecco la trama
E con questo è tutto grazie e arrivederci