“Preliminary Investigation into the Effects of Carbonation on Cement-Solidified Hazardous Wastes” Corso in: Bonifica dei siti contaminati – Gestione degli Impianti di Ingegneria Sanitaria- Ambientale Info paper: Liséte C. Lange, Colin D. Hills, Alan B. Poole, Environmental Science and Technology, Vol. 30, pp , 1996
Caso studio 1: Aspetti generali Solidificazione mediante cemento: Trattamento utilizzato per rifiuti inorganici pericolosi per la salute; Applicazione per scarti industriali e aree contaminate; Abbattimento della mobilità del contaminante migliorandone l’accettabilità in discariche autorizzate. Carbonatazione di cemento e malta: Abbassamento del pH dei fluidi presenti nei pori; Variazione di volume per la trasformazione della Portlandite a Calcite; Decalcificazione del CSH; Corrosione delle armature.
Caso studio 1: Aspetti generali Il fenomeno di carbonatazione presenta effetti differenti in rifiuti solidificati in cui l’idratazione è compromessa da agenti leganti; Esempi: Stabilizzazione di metalli pesanti nei cementi dopati con alto tasso di carbonatazione; Alterazione dello stato chimico di silice idrata e miglioramento dei fenomeni di stabilizzazione; Decomposizione dell’ettringite in gypsite e carbonato di calcio (condizioni dry); Decomposizione dell’ettringite in condizioni wet:
Caso studio 1: Aspetti generali Miglioramento delle proprietà di stabilizzazione ad opera della presenza di carbonato di calcio; Determinazione di: Effetti su materiale solidificato da rifiuti commerciali mescolati con cemento Portland ordinario; Resistenza del rifiuto solidificato; Sviluppo della microstruttura del rifiuto stabilizzato; Composizione dei metalli nel lisciviato.
Caso studio 1: Materiali e metodi Cemento Portland ordinario per la stabilizzazione di rifiuto commerciale stabilizzato; Rifiuto (caratteristiche generali): Contenuto solidi: 55% (m/m); pH: 8-10; TOC: 2-4% (<5 mg/l solubile); Rifiuto impiegato (caratteristiche): pH: 8; Solidi disciolti totali: 9200 mg/l; TOC solubile: 2 mg/l; Metalli in forma idrossida.
Caso studio 1: Materiali e metodi Trattamenti preliminari: Essiccamento a 105°C; Riduzione granulometria a 500 μm; Mix rifiuto essiccato, Portland e acqua distillata; Contenuto solidi: 55-65%;
Caso studio 1: Materiali e metodi Cilindri (50X50 mm) in stampi di PVC: Contenitori a controllo climatico; Tempo maturazione: 28 gironi; Ambiente/laboratorio; CO 2 ; Azoto. Estrazione dei cilindri dagli stampi in PVC dopo 5 giorni.
Caso studio 1: Materiali e metodi Ambiente CO 2 : Umidità relativa: 50% (massimo tasso di carbonatazione); Passaggio del gas in bottiglie contenenti Mg(NO 3 ) 2 ·6H 2 O saturo; Insufflazione d’aria e stabilizzazione con 5 ml/l di CO 2 per 10 min (ciclo periodico); T= 20-23°C. Raccolta di campioni di azoto.
Caso studio 1: Materiali e metodi Determinazione dell’unconfined compressive strength (UCS): Cella di carico: 10 kN; Velocità del testacroce: 1 mm/min; Tre cilindri con superficie smerigliata. Test lisciviazione: Cilindri fratturati; Tempo di miscelazione: 24 ore; Filtrazione e analisi del lisciviato. Mineralogia: Diffrattometria a raggi-X.
Caso studio 1: Risultati Aumento della forza all’aumentare della miscela di OCP; MPa con condizionamento di CO 2 nell’esperimento di controllo (65%); Riduzione della forza con aggiunta di rifiuti; Valori forza inferiori ai limiti ammissibili per le condizione di auto sostenimento (OCP 20%).
Caso studio 1: Risultati
Aumento di calcite progressivo seguendo l’ordine Azoto<Bench<CO 2 ; Maggior decremento di C 3 S in presenza di CO 2.
Caso studio 1: Risultati Decomposizione dell’ettringite e formazione di calcite e gypsum (condizionamento con CO 2 ).
Caso studio 1: Risultati
Caso studio 1: Approfondimenti Vantaggi del processo di carbonatazione per i rifiuti solidificati: Variazione della CEC del CSH gel; Progressiva polimerizzazione del CSH gel per il consumo di OH e Ca (produzione di CaCO 3 ); Reazione tra portlandite e CO 2 nel produrre CaCO 3 ; Variazione di volume comportano il riempimento dei pori, l’addensamento del materiale, miglioramento dell’integrità strutturale; Precipitazione di metalli (es. CaZn(OH) 4.2H 2 O); Aumento della forza per fenomeni d’idratazione di C 3 S per la formazione di CaCO 3.
Caso studio 1: Approfondimenti
Caso studio 1: Conclusioni Stretta correlazione fra idratazione del C 3 S e formazione di calcite (livelli ottimali di cemento); Assenza di fasi d’idratazione in ambiente condizionato da azoto (bassa presenza di portlandite); La presenza di calcite, gypsum ed ettringite non consentono una completa carbonatazione; Minore lisciviazione per i campioni condizionati da CO 2 nonostante l’assenza di portlandite; Modifica dei pori e precipitazione dei sali metallici influenzano ampiamente i fenomeni di lisciviazione; La stabilizzazione del rifiuto prima dell’aggiunta di OPC comporta una riduzione di lisciviato (pH costante).
“Fundamentals for the Thermal Remediation of Contaminated Soils. Particle and Bed Desorption Models ” Corso in: Bonifica dei siti contaminati – Gestione degli Impianti di Ingegneria Sanitaria- Ambientale Info paper: Joann S. Lighty, Geoffrey D. Silcox, David W. Pershing, Environmental Science and Technology, Vol. 24, pp , 1990
Caso studio 2: Aspetti generali Processi termici: Fase di desorbimento termico; Fase di incenerimento. Desorbimento termico: Step limitanti: trasferimento di calore e di massa; Desorbimento ad elevate temperature; Desorbimento a basse temperature (<500°C) (post- trattamento ad elevate temperature).
Caso studio 2: Aspetti generali Studio incentrato sul desorbimento termico: Trasporto inter-particellare con concentrazione e temperatura definite alla superficie delle particelle; Trasporto inter-particellare con concentrazione e temperatura definite sullo strato superficiale di un letto di particelle; Determinazione del tempo necessario all’evoluzione delle specie chimiche; Reattori: Particle-characterization reactor (PCR): fenomeni di controllo sulla superficie particellare; Bed-characterization reactor: resistenza inter-particellare; Rotary skiln simulator: processi di trasporto a scala reale; Modellazione matematica.
Caso studio 2: Materiali e metodi Reattore PCR: Letto di suolo: spessore 2.5 cm; Flusso desorbente pre-riscaldato; 90% temperatura operativa in 10 min; 6 porte di campionamento; Pre-riscaldamento a mezzo di uno scambiatore di calore tubolare.
Caso studio 2: Materiali e metodi Reattore BCR: Reattore unidirezionale; Due sistemi di pre-riscaldamento (termo-coppia e bilancia elettrica); Perdita di peso del gas e contaminante.
Caso studio 2: Materiali e metodi Suolo: Umidità: 10%; Mineralogia: quarzo, illite, montmorillonite; Pori: 8×10 -7 cm; Superficie (BET): 15 m 2 /g; Argilla: 0.24% carbonio organico e 0.41% sostanza organica; Vagliatura: 1.3 cm; Contaminazione artificiale di p-Xylene.
Caso studio 2: Risultati Reattore PCR: Parametro indipendente principale rappresentato dalla temperatura; Concentrazione residua di p-Xylene nel suolo per valori superiori al punto ebollizione (139°C); Desorbimento proporzionale alla portata di gas con concentrazioni di gas esausto costanti; Parametro di controllo rappresentato da adsorbimento/desorbimento; Processi di adsorbimento osservati su argilla non contaminata (Fit dati non soddisfacente per bassi livelli di concentrazione nella fase gassosa).
Caso studio 2: Risultati Reattore PCR (modello matematico): Assenza di dispersione assiale e gradiente radiale; Isoterma di Freundlich: x= distanza; t= tempo; C g = conc. nel gas; C= conc. nel solido; u= velocità del gas; ρ= densità; ε= porosità. f’(C g )
Caso studio 2: Risultati Reattore PCR (modello matematico): Eq. 3 ed equazione di trasferimento del calore risolte mediante approssimazione agli elementi finiti; Diametro particelle: diametro medio delle particelle vagliate; Flusso di gas: costante; ρ ed ε: determinati sperimentalmente.
Caso studio 2: Risultati Reattore PCR (modello matematico): Ipotesi: Trascurabile conduzione di calore lungo il solido e assialmente; Trascurabile perdite per evaporazione.
Caso studio 2: Risultati Reattore PCR (modello matematico): Concentrazione di p-Xylene: Desorbimento= 60 min; Evoluzione del contaminante funzione del processo di adsorbimento e T.
Caso studio 2: Risultati Reattore BCR: Perdita di peso: 0.8% (dati bilancio); Perdita di contaminanti: 0.4% dati (dati GC); Possibile presenza di sostanza organica; Elevato gradiente della temperatura verticale.
Caso studio 2: Risultati Reattore BCR (modello matematico): Perdita per evaporazione trascurabile; T s = temperatura della piastra radiale; T g = temperatura sommità del letto.
Caso studio 2: Risultati Reattore BCR (modello matematico): Approssimazione agli elementi finiti: Diffusività molecolare (D ab ) e diffusività effettiva (D eff ): Concentrazione gas alla superficie particellare (C sat ):
Caso studio 2: Risultati Reattore BCR (modello matematico): Equazioni di trasferimento del calore (Eq. 6) e della massa (Eq. 7-11) (Trascurabile perdita per evaporazione); Emissività: C crit = 2.365x10 -5 kg-mol/kg ; Conduttività termica (k) e H 1 : variabili (fit); Capacità termica, porosità e Densità del letto: determinati sperimentalmente. e heater = 0.75; e soil = 0.9.
Caso studio 2: Risultati Reattore BCR (modello matematico): La riduzione di C crit comporta un aumento del tasso di desorbimento;
Caso studio 2: Risultati Reattore BCR (modello matematico): Maggiore riduzione di fenomeni di resistenza al diminuire della profondità; Riduzione della contaminazione nel suolo: Temperatura del suolo (inferiore al punto di ebollizione); Resistenza del letto (profondità, miscelazione); Tempo di ritenzione (concentrazioni residue di contaminante).
Caso studio 2: Conclusioni Incrementi della temperatura comportano minori concentrazioni all’equilibrio nella fase solida; Trasporto inter-particellare non influente come parametro di controllo; Dipendenza fra la temperatura e la concentrazione residua; Evoluzione del contaminante fino al raggiungimento della concentrazione critica; Variazione logaritmica del calore di adsorbimento con la copertura superficiale (modello PCR); Perdita di calore per evaporazione non trascurabile per elevate concentrazioni iniziali di contaminante; Elevata influenza del trasferimento di massa e resistenza termica sul processo di desorbimento del contaminante. Minori profondità del letto comportano fenomeni di desorbimento più rapidi.