Riforme e caratteristiche degli studenti in Europa Bologna, 28 maggio 2010 Spunti di riflessione tratti dal volume L’università italiana e l’Europa: analisi.

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Riforme e caratteristiche degli studenti in Europa Bologna, 28 maggio 2010 Spunti di riflessione tratti dal volume L’università italiana e l’Europa: analisi dei sistemi di istruzione superiore di Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Svezia, Ungheria

2 Premessa: i principali risultati del confronto fra pre e post riforma in Italia 1.Età e provenienza scolastica: fra il 2000 e il 2005 è aumentato il tasso di passaggio fra secondarie superiori e università, l’età all’immatricolazione e la quota di immatricolati con diploma tecnico (progressiva diversificazione del profilo degli studenti). Dal 2005, questi fenomeni si ridimensionano 2.Mobilità geografica: Resta stabile (intorno al 78%) la quota che studia nella stessa regione di residenza; alcune regioni perdono studenti, altre li attraggono

3 L’Italia a confronto con l’Europa Quale impatto ha avuto in Europa l’implementazione del Bologna process sulle caratteristiche degli studenti? Si verificano analoghi fenomeni di ampliamento della domanda di formazione? Che relazione esiste fra profilo degli studenti e offerta formativa? Alcune domande:Elementi da considerare: 1.La disponibilità di informazioni 2.I tempi di applicazione delle riforme 3.L’organizzazione complessiva dei sistemi 4.Le politiche di accesso 5.Le modalità di applicazione delle riforme

4 Elementi da considerare nella valutazione delle riforme sulle caratteristiche degli studenti 1. Le (numerose) analisi svolte sul Bologna process non consentono di valutare il cambiamento delle caratteristiche degli immatricolati (sono perlopiù focalizzate sulla valutazione dei cambiamenti istituzionali) 2. I tempi di implementazione delle riforme non consentono, in molti casi, queste valutazioni (mentre in Italia, riforma avviata sin dal 2001/02, in Germania, nel 2008/09, il 57% degli studenti era ancora iscritto a corsi v.o., in Spagna l’avvio dei corsi riformati è avvenuto nel 2008/09, in UK l’adesione è stata quasi solo formale)

5 L’organizzazione del sistema di istruzione superiore 3. I sistemi europei di istruzione superiore analizzati, ad eccezione della Spagna, offrono percorsi differenziati, pensati per diverse tipologie di studenti

6 Le politiche di accesso 4. La presenza di politiche selettive contribuisce a determinare differenti profili di studenti

7 Alcuni dati: la Francia A differenti canali formativi (università (60% iscritti), Grandes Écoles (10%), corsi biennali professionalizzanti (30%) corrispondono differenti profili di studenti età all’immatricolazione (adulti: corsi professionalizzanti) estrazione sociale (medio-alta: università o CPGE) genere (donne: università o CPGE; maschi: corsi professionalizzanti) Tassi di proseguimento degli studi (2004)

8 Alcuni dati: la Germania Nelle università (68% iscritti) prevalgono gli studenti che provengono da secondarie superiori di tipo generalista, di estrazione sociale medio-alta, con obiettivi professionali di alto profilo Nelle Fachhochschulen (27%) prevalgono coloro che hanno frequentato scuole a orientamento professionale, con profilo anagrafico e di estrazione sociale più variegato (molti coniugano studio e lavoro) Titolo di studio dei genitori dei laureati (2003)

9 Alcuni dati: Il Regno Unito Il sistema, formalmente unitario, è in realtà molto diversificato: le old universities svolgono ricerca di punta e reclutano studenti molto selezionati, le new universities sono più specializzate nella didattica, i college (soprattutto i FECs) svolgono un ruolo di primo piano nella politica della widening participation Ogni istituzione sceglie il proprio target di riferimento. In generale, l’accesso è molto selettivo: il 40% degli studenti che presenta domanda di iscrizione in un’università resta escluso dall’ateneo indicato come prima scelta Alcuni dati: nel 2004/05, il 45% degli immatricolati a Oxford e Cambridge proveniva da independent schools, mentre il dato medio si ferma al 7%. Dalle classi sociali più modeste proviene il 50% degli immatricolati, dato che si ferma al 13% nelle università più prestigiose

10 Modalità di applicazione del Bologna process Francia: riforma LMD implementata nelle sole università (2 livelli preesistenti), Grandes Écoles e corsi biennali professionalizzanti: precedente organizzazione Germania: i due cicli possono essere offerti da università e Fachhochschulen UK: applicazione marginale del Bologna process Il profilo degli studenti non dipende solo da Bologna Nuova missione delle università: reclutare studenti appartenenti a classi sociali meno favorite) I diversi profili di studenti si devono alla struttura del sistema Ciò mette in crisi la tradizionale suddivisione del sistema tedesco, tendenza verso progressiva uniformità. Ciò vale anche per Svezia e Ungheria

11 In conclusione: riforme e caratteristiche degli studenti Per valutare l’eventuale cambiamento delle caratteristiche degli studenti occorre tenere in considerazione l’organizzazione del sistema e la specifica modalità di implementazione del Bologna process La mobilità per motivi di studio assume caratteristiche diverse nei diversi paesi: è modesta dove il sistema è omogeneo e dove convergono elementi culturali e scarsità di idonei strumenti di supporto (Italia, Spagna). È rilevante nei sistemi stratificati e dove prevalgono elementi culturali di segno opposto (UK) Difficile valutare l’impatto delle riforme sulle caratteristiche degli studenti nei vari Paesi: scarsità di dati; tempi di applicazione; solo nel 2005 la “dimensione sociale” è entrata a far parte delle politiche Infine…