! Mater materici di Fernanda Menéndez Laboratori di manipolazione e avvicinamento al libro “Il senso è il libro nella sua totalità non quello che contiene. Il libro non ha un senso è se stesso il senso non ha una forma è se stesso la forma” Anne Moeglin–Delcroix
l percorsi Mater Materici propongono l’avvicinamento al libro attraverso la materia e la sua manipolazione. La dimensione tattile dell’oggetto viene potenziata e capovolta: si arriva alla storia attraverso la percezione sensoriale della materia per poi passare alla costruzione di piccoli e rudimentali ‘contenitori di tracce e significanti’ ovvero piccoli prototipi di libri. In questi manufatti il linguaggio che s’intende privilegiare è il racconto attraverso l’immagine: il bambino esperimenta e gioca creando così una propria narrazione costruita di tracce, segni grafico- pittorici e disegni. Il linguaggio verbale articolato del libro si sviluppa nel dialogo che nasce tra il creatore del libro e il lettore: il bambino che racconta all’adulto e assieme fanno crescere la storia. Lo scopo è incentivare la creazione di supporti narrativi semantici, contenitori di segni, siano essi letterari che visivi, usando come punto di partenza la materia e gli stimoli sensoriali.
Inseriti nell’offerta didattica della Biblioteca civica di Novi Ligure per il Sistema Bibliotecario Novese, i percorsi Mater Materici partecipano attivamente al progetto regionale Nati per Leggere Piemonte proponendo il libro come strumento di interazione, di contatto e di comunicazione tra il mondo del bambino e quello dell’adulto e tra tanti mondi di diverse sponde.
Prima fase del lavoro la scoperta della creta
Attraverso l’osservazione, la percezione e l’ascolto delle particolarità del materiale: umidità, morbidezza, temperatura, plasticità, consistenza, inizia l’ esplorazione.
La creta è presentata al gruppo in quanto materia nuova pronta per l’esplorazione tattile, per la manipolazione e per il tracciato di segni.
Man mano che, attraverso la manipolazione, i bambini familiarizzano con il materiale alterandone la superficie con l’utilizzo delle mani e di vari strumenti, iniziano a sorgere spunti visivi e tattili: semi delle future storie.
Seconda fase del lavoro cosa ci raccontano le forme e i segni
Dopo la manipolazione si arriva ad un momento di riflessione. Uno sguardo attento verso le forme, i segni creati e l’ascolto di come ogni creazione risuona dentro. Attraverso giochi e suggestioni s’indaga sulle possibilità narrative dei significanti per procedere poi alla creazione di oggetti semantici, gestori e contenitori di storie e sensazioni.
I manufatti narranti ovvero immagini e parole raccontano
“C’era una volta una bambina bella che aveva visto nel lago una paperella attorno alla quale c’erano tante uova. Un giorno un uovo si aprì e una piccola papera uscì. (…)”.
“- Prima di dirti chi siamo noi, ci dici il tuo nome?. - Io mi chiamo Sara (…)”.
“Marlene vede una coccinella nel prato: - Ciao coccinella! - Vieni a casa a mangiare, ho una focaccia buonissima in forno! - Grazie coccinella, mangiamo assieme ma poi tu vieni a dormire da me? - Ci penso”.
“C’era un cuoco che non trovava un ristorante dove cucinare. Nella sua testolina immaginava tanti buoni piatti da preparare. Un giorno trovò lavoro ma era già tardi e non poté cucinare, il giorno dopo era domenica e il ristorante restò chiuso. Il ristorante non aprì più e il cuoco trovò un altro lavoro”.
“C’era una volta un sole e una luna. Litigavano perché non sapevano chi ‘era per prima’: se il sole o la luna Dei bambini si fermavano perché c’era la luna e il sole messi in disaccordo. Andarono avanti per sempre così senza sapere chi fosse il primo”.
“C’era un’oca che era amica di un albero. - Ciao albero, cosa racconti? - Sto facendo maturare le ciliegie per darle da mangiare a una bambina di nome Isabell.
“L’oca vede arrivare la bambina e le chiede: - Quanti anni hai? - Ne ho sei - risponde Isabell. L’oca disse: - Allora oggi mangerai 6 ciliegie!”.
Momenti di lavoro
I laboratori ! Mater Materici Sono stati progettati e coordinati da Fernanda Menéndez per il Sistema Bibliotecario Novese nell’ambito di Nati per Leggere Piemonte anno2013