COMUNICAZIONE E RESPONSABILITA’ IN ONCOLOGIA Milano, 24 ottobre 2008 Maria Teresa Cattaneo ONCOLOGIA MEDICA AZIENDA OSPEDALIERA L. SACCO ONCOLOGIA MEDICA.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Sondrio, Settembre 2007 Imparare ad Accogliere: "Parlando di polmone... per parlare di Persona" Frigo A.L., de Pangher Manzini V., Rucli M. U.O.
Advertisements

Epidemiologia TUMORI del POLMONE
Responsabile Dr. Livio Blasi
Focus sul Carcinoma della mammella Ruolo delle antracicline Chieti 11
IL CARCINOMA DEL COLON-RETTO METASTATICO
CONTROVERSIE nella terapia del carcinoma del colon-retto metastatico
Mediterranean School of Oncology Highlights in the Management of Urogenital Cancer Roma, Maggio 9-10, 2008 CASO CLINICO Dr. Bruno Perrucci Università degli.
Caso clinico Carla Cavaliere Sara Corvigno
Caso clinico Maria Anna Sarno Antonella Prudente
Caso clinico: cancro del colon-retto Istituto Nazionale Tumori
IDENTIFICAZIONE CORRETTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
LE QUATTRO STAGIONI LA PRIMAVERA L’ESTATE L’INVERNO L’AUTUNNO.
X Riunione Annuale AIRT Seminario Satellite
LA CHIRURGIA RESETTIVA DELLE LESIONI EPATICHE SECONDARIE
Lo scenario farmaceutico
CASO CLINICO Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Monitoraggio attivo sulle reazioni avverse da farmaci e sulle interazioni, sulla comprensione dei contenuti del Foglio Informativo da parte del paziente.
RESPONSABILE DEL PROGETTO: Lavagna Mara
MELANOMA.
Sondrio, Settembre 2007 AGGIORNAMENTO CONTINUO PER UNA MIGLIOR ASSISTENZA AI PAZIENTI PiazzaE., Cattaneo MT.,Tosca N., Filipazzi V.,Isabella L.,Esani.
Il ruolo dellostetrica e dellinfermiere professionale nel 2° livello diagnostico- terapeutico. Esperienza di Reggio Emilia MARIUCCIA MERCATI Ambulatorio.
Studio Randomizzato di Fase II per la valutazione di un approccio
Continuità delle cure: la comunicazione tra medici di famiglia, ospedalieri e specialisti Pisa, 12 maggio 2014 Norma Sartori - Pisa 2014.
lun mar mer gio ven SAB DOM FEBBRAIO.
Costruire la cultura di Rete
Dipartimento di “Diagnostica per Immagini” Ospedale Maggiore di Novara
Angela Denaro Centro Oncologico Trieste
L’impiego di nab-paclitaxel nel trattamento del carcinoma pancreatico metastatico Caso Clinico Paolo Marchetti Federica Mazzuca Azienda Ospedaliera Sant’Andrea.
CASO CLINICO Impiego del Nab-paclitaxel nel trattamento del carcinoma mammario metastatico in II linea Valeria Forestieri Dipartimento Assistenziale di.
Universita’ degli Studi di Cagliari Azienda Ospedaliero-Universitaria
L’impiego di nab-paclitaxel nel trattamento del carcinoma mammario metastatico (in prima/seconda linea) Grazia Artioli Servizio Sanitario Nazionale – Regione.
Oncologia Medica – Ospedale Civile
TAVOLA ROTONDA LA COMUNICAZIONE TRA I NODI DELLA RETE NEL PERCORSO DEL PAZIENTE CON MALATTIA AVANZATA: “LA STORIA DI GIOVANNA” M. Cancian, D. Ferrari,
Impiego di nab-paclitaxel nel trattamento del carcinoma mammario metastatico già trattato con taxani Antonella Ferro UO di Oncologia Medica Trento.
CASO CLINICO Filippo Alongi Direttore
L’impiego di nab-paclitaxel nel trattamento terapeutico del carcinoma mammario metastatico (in prima/seconda linea) Nome e Cognome: Ornella Fusco Centro:
Istituto Nazionale Tumori Regina Elena Aula R.Bastianelli
L’impiego di nab-paclitaxel in II linea nel trattamento terapeutico del carcinoma mammario metastatico Elena Zafarana UO Oncologia Medica “S.Pitigliani”
“La legionellosi nelle strutture ospedaliere e turistico-alberghiere”
L’impiego di nab-paclitaxel nel trattamento terapeutico del carcinoma mammario metastatico (in prima/seconda/…..? linea) Silvana Saracchini Oncologia Azienda.
L’impiego di nab-paclitaxel nel trattamento terapeutico del carcinoma mammario metastatico (in prima/seconda linea) Nicola Giuntini H. San Gerardo, Monza.
Tra biblioterapia e diritto all’informazione dei pazienti. La biblioteca per i pazienti dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia R. Iori*, E.Cervi*,
CASO CLINICO Filippo Alongi Direttore
Caso Clinico G. Cartenì Direttore U.O.S.C. di Oncologia Medica A.O.R.N. A. Cardarelli Napoli.
Gennaio LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM
9 Approccio Bio Psico Sociale
Dott.ssa CLARISSA FLORIAN - Hospice di Abbiategrasso-
Expert Meeting EXTRAppeal Sardara, 20 settembre 2012
Sondrio, Settembre 2007 DAL PARTICOLARE AL GENERALE: LA CONSULENZA GENETICA Piazza E., Cattaneo MT., Nosenzo A., Filipazzi V., Tosca N., Ferrario.
Dott.ssa Lucia Sartor, Oncologia Ulss 15
Italian -Months of the Year To know the months of the year
CASO CLINICO 1. Mini - anamnesi Donna di anni 77 anni; 2009: diagnosi di neoplasia della guancia destra (pT2 pN2 M0, R0). Successiva radioterapia adiuvante;
Le Feste in Italia National Holidays in Italy. Pasqua 2016 – il 27 marzo.
Programma Anno 2014 CORSO BASE SU LA TERAPIA CONSECUTIVA Relatore Prof. Malzac Jerome Louis Robert CORSO BASE SU LA TERAPIA CONSECUTIVA Relatore Prof.
All’ amore si arriva con uno sguardo Gornja Bistra 2016.
LA PREPARAZIONE PREOPERATORIA AMBULATORIALE: Ruolo dell’infermiere
CASO CLINICO Tumore della prostata. 75 anni ernioplastica inguinale bilaterale ipertensione arteriosa BPCO IMA silente nel 2006 con crisi comiziale generalizzata,
Dott. Alberto Vannelli DUOS Chirurgia Oncologica ESAME ESTEMPORANEO: INDICAZIONI, LIMITI ED IMPATTO CHIRURGICO ESAME ESTEMPORANEO: INDICAZIONI, LIMITI.
LA COMUNICAZIONE NELLA FASE AVANZATA DI MALATTIA Dr.ssa M. E. Damiani Dipartimento Oncologico A.O. L. Sacco - Milano Direttore Dr.ssa E. Piazza.
Assistenza Domiciliare Integrata e ADI - Cure Palliative Dott.ssa Adriana Brusa Direttore Distretto n. 4.
Esperienza nell’Azienda Ospedaliro - Universitario S.Orsola-Malpighi Settore Sorveglianza L.d.D. Relazione : Inf. Mirella Fontana Riccione 15 Maggio 2008.
CASSA EDILE DI MILANO Ente bilaterale costituito e gestito da Assimpredil-ANCE e FeNEAL-UIL, FILCA-CISL, FILLEA-CGIL Trend dati Cassa Edile – imprese territorio.
AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA SENESE. Eventi formativi non organizzati dal Coordinamento AOUS.
Gennaio 20.. LUNEDÌMARTEDÌMERCOLEDÌGIOVEDÌVENERDÌSABATODOMENICA.
Vito Barbieri U.O. Oncologia Medica Azienda Ospedaliera- Universitaria “Mater Domini” Catanzaro Innovation in 2 nd line treatment for NSCLC Case Report.
CALENDARIO PIRELLI PER SOLE DONNE
L’impiego di nab-paclitaxel nel trattamento terapeutico del carcinoma mammario metastatico in prima linea Laura Orlando UOC Oncologia & Breast Unit Brindisi.
Gabriele Luppi DH Oncologia
1 – 70 1 – Aprile – Maggio – Giugno – Luglio 1985
Transcript della presentazione:

COMUNICAZIONE E RESPONSABILITA’ IN ONCOLOGIA Milano, 24 ottobre 2008 Maria Teresa Cattaneo ONCOLOGIA MEDICA AZIENDA OSPEDALIERA L. SACCO ONCOLOGIA MEDICA AZIENDA OSPEDALIERA L. SACCO

Uomo di 40 anni Ingegnere Nato in Egitto, cittadino italiano Coniugato con donna italiana Ha due figli Anamnesi: Meningite meningococcica Ipogammaglobulinemia Broncopolmonite in età giovanile Uomo di 40 anni Ingegnere Nato in Egitto, cittadino italiano Coniugato con donna italiana Ha due figli Anamnesi: Meningite meningococcica Ipogammaglobulinemia Broncopolmonite in età giovanile

Dicembre 2004 resezione anteriore di retto per adenocarcinoma + stomia temporanea (pT3N2 MX. 29 ln positivi) Alla Tc addome di stadiazione due metastasi epatiche Febbraio – giugno 2005 FOLFIRI x 9 cicli secondo protocollo GISCAD (braccio FOLFIRI continuativo) Dicembre 2004 resezione anteriore di retto per adenocarcinoma + stomia temporanea (pT3N2 MX. 29 ln positivi) Alla Tc addome di stadiazione due metastasi epatiche Febbraio – giugno 2005 FOLFIRI x 9 cicli secondo protocollo GISCAD (braccio FOLFIRI continuativo)

Giugno 2005 Tc di ristadiazione con RP > 50% delle lesioni epatiche Luglio 2005 Resezione cuneiforme di mts epatica VI seg e biopsie del VII (conferma di secondarismi epatici) Sett - Nov 2005 FOLFIRI x 5 cicli Nov 2005 Alla Tc di ristadiazione P epatica, mts splenica, mts mesenteriche. EGFR neg Giugno 2005 Tc di ristadiazione con RP > 50% delle lesioni epatiche Luglio 2005 Resezione cuneiforme di mts epatica VI seg e biopsie del VII (conferma di secondarismi epatici) Sett - Nov 2005 FOLFIRI x 5 cicli Nov 2005 Alla Tc di ristadiazione P epatica, mts splenica, mts mesenteriche. EGFR neg

Nov Feb 2006 FOLFOX x 6 cicli Marzo 2006 Alla Tc addome RP epatica e splenica Marzo- Maggio 2006 FOLFOX x 6 cicli Giugno 2006 Progressione epatica e comparsa di metastasi polmonari Luglio- Gennaio 2007 FOLFIRI + Bevacizumab x 12 cicli Nov Feb 2006 FOLFOX x 6 cicli Marzo 2006 Alla Tc addome RP epatica e splenica Marzo- Maggio 2006 FOLFOX x 6 cicli Giugno 2006 Progressione epatica e comparsa di metastasi polmonari Luglio- Gennaio 2007 FOLFIRI + Bevacizumab x 12 cicli

Gennaio 2007 Alla Tc total body progressione polmonare ed epatica Febbraio 2007 Consulto c/o INT (MI) e successiva terapia sperimentale. Maggio 2007 Tc total body ulteriore progressione Consulto Prof Sobrero Non indicazione all’arruolamento in nessun protocollo Gennaio 2007 Alla Tc total body progressione polmonare ed epatica Febbraio 2007 Consulto c/o INT (MI) e successiva terapia sperimentale. Maggio 2007 Tc total body ulteriore progressione Consulto Prof Sobrero Non indicazione all’arruolamento in nessun protocollo

Maggio - Agosto 2007 Mitomicina C+ Capecitabina per clinical benefit Settembre 2007 Ristadiazione Tc total body: P polmone bilaterale, adenopatie mediastiniche, P epatica, infiltrazione della vescica, carcinosi peritoneale e mts al bacino Ottobre 2007 ricovero c/o il ns reparto e successivo decesso Maggio - Agosto 2007 Mitomicina C+ Capecitabina per clinical benefit Settembre 2007 Ristadiazione Tc total body: P polmone bilaterale, adenopatie mediastiniche, P epatica, infiltrazione della vescica, carcinosi peritoneale e mts al bacino Ottobre 2007 ricovero c/o il ns reparto e successivo decesso

Periodo di cura Dicembre Ottobre 2007

Dall’inizio il paziente è stato informato e aggiornato relativamente allo stadio della malattia dall’oncologo, durante colloquio personale. Il paziente è stato inserito in Studi Clinici Controllati che richiedevano Consenso Informato scritto. Ha effettuato consulti presso altri Istituti su indicazione del Centro Oncologico di riferimento recando relazione clinica aggiornata. Il paziente ha gestito la malattia da solo senza coinvolgere la famiglia. Dall’inizio il paziente è stato informato e aggiornato relativamente allo stadio della malattia dall’oncologo, durante colloquio personale. Il paziente è stato inserito in Studi Clinici Controllati che richiedevano Consenso Informato scritto. Ha effettuato consulti presso altri Istituti su indicazione del Centro Oncologico di riferimento recando relazione clinica aggiornata. Il paziente ha gestito la malattia da solo senza coinvolgere la famiglia.

L’esito dell’ultima Tc è stato comunicato e consegnato al paziente, per la prima volta accompagnato dalla moglie. L’esito dell’ultima Tc è stato comunicato e consegnato al paziente, per la prima volta accompagnato dalla moglie.

Nelle settimane successive al decesso, la moglie telefona in ambulatorio chiedendo di parlare con “un” oncologo, lamentandosi di non essere mai stata coinvolta nella malattia del marito e di non essere stata edotta delle reali condizioni cliniche e della gravità della patologia. La moglie accusava gli oncologi di non averle permesso di preparare se stessa e i figli alla perdita di un marito e di un padre. Nelle settimane successive al decesso, la moglie telefona in ambulatorio chiedendo di parlare con “un” oncologo, lamentandosi di non essere mai stata coinvolta nella malattia del marito e di non essere stata edotta delle reali condizioni cliniche e della gravità della patologia. La moglie accusava gli oncologi di non averle permesso di preparare se stessa e i figli alla perdita di un marito e di un padre.

1.C’è un errore di comunicazione? 2.Se si, chi l’ha commesso? 3.A che punto della storia clinica il paziente non può più essere l’unico interlocutore? 1.C’è un errore di comunicazione? 2.Se si, chi l’ha commesso? 3.A che punto della storia clinica il paziente non può più essere l’unico interlocutore?

GRAZIE