I SISTEMI DI GARANZIA DEI DIRITTI UMANI NEL DIRITTO INTERNAZIONALE Allo Stato compete la responsabilità primaria di assicurare il rispetto dei diritti.

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I SISTEMI DI GARANZIA DEI DIRITTI UMANI NEL DIRITTO INTERNAZIONALE Allo Stato compete la responsabilità primaria di assicurare il rispetto dei diritti umani. I meccanismi di tutela predisposti dal diritto interno hanno maggiore efficacia, utilità e immediatezza di quelli internazionali.

I meccanismi di garanzia internazionali hanno di norma una funzione sussidiaria rispetto alla tutela apprestata dall’ordinamento interno.

La loro funzione è di spingere lo Stato a migliorare il livello di tutela dei diritti che si è impegnato a garantire in base a norme convenzionali o che è obbligato ad osservare dal diritto consuetudinario.

A livello delle Nazioni Unite, l’attività di controllo sul rispetto dei diritti umani è svolta da vari organi (AG, Consiglio economico e sociale) e organismi (dall’Alto Commissario per i diritti umani ai vari relatori speciali per Paese o materia, al Consiglio dei diritti umani), oltre che dagli istituti specializzati.

Il ruolo più incisivo è svolto dal Consiglio dei diritti umani (istituito, in sostituzione della Commissione dei diritti umani con ris. AG 60/251 del 3 aprile 2006) che è competente a gestire tre diverse procedure di controllo: 1) la procedura pubblica ex risoluzione 1235 del 1967 in caso di gross violations of human rights; 2) la procedura confidenziale ex risoluzione 1503 del 1970 in caso di gross violations of human rights; 3) l’esame periodico universale.

Le prime due procedure mirano ad accertare le gravi violazioni dei diritti umani fondamentali compiute all’interno di uno Stato, in contradditorio con lo Stato stesso e/o tramite attività di inchiesta anche in loco, ove possibile. L’obiettivo è di indurre lo Stato a cessare la violazione e ripristinare la situazione ad essa pre-esistente (restitutio in integrum).

Dell’esito delle procedure si possono informare gli organi delle Nazioni Unite competenti in materia, compresi AG e Cds perché, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, assumano i provvedimenti ritenuti necessari per porre fine alla violazione.

L’esame periodico universale è una procedura di controllo che periodicamente e a turno interessa tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite. Essa si basa principalmente sull’esame degli esiti di procedure di controllo previste dai trattati sui diritti umani di cui tali Stati siano parte; sui rapporti dell’Alto Commissario ONU dei diritti umani che raccoglie e filtra denunce provenienti da ong, privati cittadini; sugli esiti delle precedenti procedure di esame periodico universale.

L’esame periodico universale si conclude con un rapporto contenente una serie di osservazioni del Consiglio e repliche dello Stato. Esso svolge la funzione di supportare lo Stato nell’individuare le proprie criticità nell’attuazione dei diritti e nel superare tali problemi, nonché di individuare le best practices da esportare.

A livello convenzionale, i meccanismi di garanzia consistono, principalmente, nel sistema dei rapporti. Talvolta sono previsti meccanismi di tutela para-giurisdizionale (comunicazioni interstatali o individuali) o giurisdizionale.

Il sistema dei rapporti svolge la consueta funzione di sviluppare un dialogo con gli Stati per evidenziare violazioni sistematiche, criticità e best practices, al fine di implementare la tutela dei diritti a livello nazionale.

Le comunicazioni interstatali mirano a porre fine a violazioni dei diritti umani attraverso una procedura conciliativa (l’accordo) risolutiva della controversia.

Le comunicazioni individuali consentono all’individuo leso di denunciare la violazione di cui sia stato vittima alle autorità di controllo convenzionali, al fine di accertare tale violazione. La procedura si conclude con una raccomandazione non vincolante di cessazione della violazione, ripristino e/o riparazione. Hanno un forte peso politico.

Le procedure giurisdizionali sono più efficaci perché sfociano in sentenze di accertamento della violazione obbligatorie per lo Stato nei cui confronti sono emesse. L’efficacia è massima quando, come nel caso della CEDU, tali procedure sono attivabili dall’individuo che assuma di essere vittima della violazione.

A parte il sistema dei rapporti, tutte le altre procedure di controllo, di norma, operano nei confronti dei soli Stati parte del trattato che le abbiano accettate con una dichiarazione ad hoc, in quanto rispetto al sistema dei rapporti sono più invasive della sovranità statale.