La tutela internazionale dei diritti umani nasce e si sviluppa solo dopo la II guerra mondiale a causa degli orrendi crimini perpetrati dai nazisti e per.

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La tutela internazionale dei diritti umani nasce e si sviluppa solo dopo la II guerra mondiale a causa degli orrendi crimini perpetrati dai nazisti e per evitare una III guerra mondiale

La pace è strettamente correlata al rispetto dei diritti umani. Nascono le Nazioni Unite con l’obiettivo di mantenere una pace qualificata dalla promozione della tutela dei diritti umani.

Noi popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all’umanità, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole, a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altri fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti, a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà, e per tali fini a praticare la tolleranza ed a vivere in pace l’uno con l’altro in rapporti di buon vicinato, ad unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ad assicurare, mediante l’accettazione di principi e l’istituzione di sistemi, che la forza delle armi non sarà usata, salvo che nell’interesse comune, ad impiegare strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli, abbiamo risoluto di unire i nostri sforzi per il raggiungimento di tali fini

La Carta non indica quali sono i diritti umani da tutelare e attribuisce le maggiori competenze in questo campo all’AG.

L’AG può solo fare a)raccomandazioni; b) intraprendere studi; c) predisporre progetti di convenzione. In questa fase i diritti umani sono ancora questioni meramente interne agli Stati (attengono alla domestic jurisdiction).

L’AG si adopera per rendere i diritti umani fondamentali questioni di interesse della CI. Nasce la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Grazie all’AG nascono numerose consuetudini che obbligano gli Stati al rispetto dei diritti umani fondamentali per tutti gli individui sotto la loro sovranità. Vengono stipulati numerosi trattati sui diritti umani.

Spesso la tutela dei diritti umani (o la maggiore tutela dei diritti umani) a livello statale si deve alle norme internazionali in materia.

Allo Stato compete la responsabilità primaria di assicurare il rispetto dei diritti umani. I meccanismi di tutela predisposti dal diritto interno hanno maggiore efficacia, utilità e immediatezza di quelli internazionali.

I meccanismi di tutela predisposti dal diritto internazionale svolgono una funzione propulsiva rispetto al diritto interno: essi esercitano forme di pressione per indurre lo Stato a promuovere o a tutelare più adeguatamente i diritti umani. Talvolta, obbligano lo Stato a promuovere o a tutelare più adeguatamente i diritti umani.

Dopo la II guerra mondiale, la tutela internazionale dei diritti umani conosce varie fasi.

1) La pace si fonda su rispetto libertà di pensiero, parola, religione, libertà dal bisogno e dalla guerra.

2) Contraddistinta dalla sovrapposizione tra concezione USA e sovietica della tutela diritti umani e dalla nascita ONU coi poteri suddetti.

Secondo la concezione USA i trattati devono definire i diritti civili e politici da tutelare, deve valere il limite domestic jurisdiction, l’autodeterminazione è solo 1 principio.

Secondo al concezione sovietica, i trattati devono garantire diritti economici, sociali e culturali e autodeterminazione; deve valere il limite della domestic jurisdiction; sono opportuni gli interventi delle OI per le gross violations of human rights (come l’apartheid) perché possono compromettere la pace internazionale.

3) gli Stati nati dal processo di decolonizzazione chiedono piena attuazione del diritto allo sviluppo attraverso una redistribuzione delle ricchezze a favore dei PVS e aiuti nello sfruttamento delle proprie risorse; ammettono il sacrificio di libertà civili a favore dei diritti economici e sociali, propedeutici allo sviluppo; sono favorevoli alle azioni ONU c gross violations of human rights che possano minacciare la pace.

4) caratterizzata dal rafforzamento della correlazione tra pace e rispetto diritti umani e dell’interdipendenza tra i diritti umani tutti. In questa chiave assume rilevanza la promozione del diritto allo sviluppo sostenibile, inteso come comprensivo della promozione di tutti i diritti umani fondamentali.

Negli ultimissimi anni, l’AG sta in particolare concentrando l’attenzione sui seguenti problemi connessi alla tutela diritti umani: divieto di discriminazioni su base religiosa; rispetto diritti umani nella lotta al terrorismo (il contrario fomenta il terrorismo); diritto allo sviluppo, diritto al cibo, promozione di un nuovo ordine internazionale equo e democratico; pace e diritti umani.

Nel 2000, l’AG ha approvato i Millennium Goals che pongono come obiettivi prioritari dell’azione dell’ONU, da raggiungere entro il 2015, la lotta alla povertà e al sottosviluppo, con particolare riferimento alla fame nel mondo e alla promozione del diritto all’educazione e alla istruzione per tutti (soprattutto donne e bimbe).

Nel settembre 2015, l’AG ha approvato i Development Goals 2030 (The 2030 Agenda for Sustainable Development), un piano di azione che consta di 17 Sustainable Development Goals e 169 targets.

Allo scopo di rafforzare la pace e garantire una maggiore libertà, l’Agenda mira a: 1) porre fine a povertà e fame; 2) proteggere il pianeta e le sue risorse, favorendo uno sviluppo sostenibile e consapevole delle esigenze delle future generazioni; 3) garantire una vita dignitosa e prospera per tutti gli esseri umani; 4) perseguire la pace nella consapevolezza che lo sviluppo sostenibile presuppone la pace e che lo sviluppo sostenibile è condizione essenziale per garantire la pace; 5) realizzare questi obiettivi attraverso una partenrship globale basata sulla solidarietà e la sensibilità per le esigenze dei più poveri e vulnerabili.

La nuova sfida delle NU riparte dagli obiettivi di Roosvelt fatti propri dalle NU 70 anni fa: Libertà dalla paura; Libertà dal bisogno; Libertà di parola e di pensiero; Libertà religiosa

La reinterpretazione di questi obiettivi tiene conto del problema delle migrazioni e della connessa minaccia terroristica, rispetto alla quale le NU hanno elaborato un piano di azione per prevenire gli estremismi violenti.

Il Piano d’azione per prevenire gli estremismi violenti prevede la promozione della rule of law, del buon governo, dei diritti umani, la partecipazione attiva alla vita politica, l’accesso all’istruzione e a un lavoro dignitoso per tutti.

Inoltre, nell’ottica di prevenire le gravi violazioni dei diritti umani e la protezione dei civili in tempo di guerra, di proteggere i diritti umani, di prevenire i conflitti, di sviluppare la «responsibility to protect» il SG nel 2013 ha inaugurato la Human Rights up Front initiative (HRuF).

La HRuF si basa su una analisi ampia dei dati, “early warning” e “early action” e mira a realizzare un cambio culturale all’interno delle NU, così che i diritti umani e la protezione dei civili divengano “a system-wide core responsibility”.

Nel maggio 2016, in Turchia, vi sarà il World Humanitarian Summit, già preceduto dal rapporto del SG An Agenda for Humanity.

L’Agenda for Humanity conferma: l’obiettivo di prevenire i conflitti; la responsabilità degli Stati di tutelare i diritti umani e proteggere la popolazione civile.

Essa chiede inoltre agli Stati di occuparsi degli ultimi, dei più poveri e degli emarginati; di passare da una politica di aiuti ad una che ponga fine alle situazioni di bisogno: di investire nelle risorse locali e di creare istituzioni in grado di gestire contesti fragili.