PRIMA ETÀ FEUDALE. SECOLI VIII-XI (PRIMA METÀ) ORIGINI Rapporti vassallatico-beneficiari da ricondurre all’istituto della clientela armata, diffuso tra i popoli germanici, le cui attitudini militari si mantennero intatte in minoranze guerriere (trustis di sovrani ed esponenti della nobiltà). I Pipinidi creano una vasta rete di clientele concedendo in feudo (beneficio) le terre di chiese e monasteri in cambio della prestazione del servizio militare (concessione, non dono).
ETÀ CAROLINGIA formalizzazione del rapporto con la cerimonia dell’omaggio (immixtio manuum) e il giuramento di fedeltà diffusione dei rapporti vassallatici per il controllo di domini sempre più estesi reclutamento dei funzionari pubblici (anche i conti) tra i vassalli, con conseguente tendenziale confusione tra feudi e cariche pubbliche progressiva trasformazione della natura degli eserciti: fine dell’esercito di popolo e sostituzione della leva degli uomini liberi con una partecipazione passiva sotto forma di servizi e albergarie.
ETÀ POST-CAROLINGIA ulteriore diffusione dei rapporti vassallatici, per tentare di arginare l’orientamento degli ufficiali pubblici verso l’autonomia (patrimonializzazione delle cariche pubbliche, allodialità del potere), con conseguente dissoluzione dell’ordinamento pubblico tendenza alla ereditarietà dei feudi: Capitolare di Quierzy (Carlo il Calvo, 877) capovolgimento del rapporto vassallaggio-feudo e fenomeno della pluralità degli omaggi (primo esempio documentato nell’895)
SECONDA ETÀ FEUDALE. SECOLI XI (SECONDA METÀ)-XIII Constitutio de feudis (Corrado II, 1037) l’assoluta garanzia nel possesso del feudo induce molti signori ad entrare nella feudalità ruolo dei giuristi, che codificano il diritto feudale e danno: a) ai vassalli certezza dei loro diritti e possibilità di dare un fondamento giuridico ai loro poteri signorili, collegandosi con il sovrano o un signore potente; b) a sovrani e signori territoriali il riconoscimento della loro autorità in territori nei quali non erano in grado di imporsi con altri strumenti, e ciò come premessa per un futuro consolidamento del loro potere - nasce ad opera di giuristi e intellettuali del sec. XII l’immagine della piramide feudale, in cui tutti i poteri sono collegati tra loro - i rapporti vassallatico-beneficiari perdono il carattere personale e militare delle origini, acquistandone uno sempre più decisamente politico (feudum sine servitio, feudum sine fidelitate) e configurandosi come un efficace strumento dei processi di ricomposizione politico-territoriale in atto in tutto l’Occidente nel sec. XII, ma in alcuni ambiti già avviati nella seconda metà dell’XI.