IL TEATRO A Cividate Camuno, il giorno 29 aprile 2009, abbiamo osservato i resti del teatro e dell' anfiteatro romani. Al tempo dei Romani il teatro era un luogo all'aperto dove si rappresentavano tragedie e commedie. Oltre a far divertire il popolo, le rappresentazioni servivano per distrarre la folla dalle decisioni politiche. Gli attori erano solo uomini, molto spesso portavano delle maschere perché, se uno spettacolo richiedeva ruoli femminili, un uomo doveva mascherarsi da donna, indossando maschere di terracotta che facevano risuonare meglio la voce. Il teatro romano era di forma semicircolare; vi si trovavano tre entrate: quella centrale era ben affrescata e sicuramente era quella usata dai patrizi, le altre due stavano ai lati e probabilmente le usava la gente meno ricca. Intorno al "palco" che stava in basso, c'erano le gradinate. Nelle gradinate più alte si sedevano le donne. Da qui non si vedeva molto bene la scena, ma l'acustica era uguale per tutti.
I "poveri" sedevano sulle gradinate centrali, mentre i "ricchi" stavano nei posti più vicini agli attori su gradinate arricchite da affreschi. Quindi, a seconda dell' entrata e della gradinata, si capiva a quale gruppo sociale apparteneva la gente presente a teatro. Le gradinate venivano costruite a strati cosi come le mura esterne del teatro: si alternavano uno strato di pietra naturale ed uno di mattoni entrambi impastati con la calce. I romani usavano il cocciopesto, un impasto rossiccio che si otteneva unendo la calce con resti di mattoni e di tegole sminuzzati, era un isolante che impediva le infiltrazioni di acqua. Quando lo strato di cocciopesto era asciutto, si poteva anche affrescare. A Cividate, del teatro romano sono rimasti i resti delle prime gradinate mentre quelle più in alto sono sotterrate perché in questa zona sono state costruite delle abitazioni ed anche perché nel corso dei secoli si sono verificate delle frane sul versante della montagna.
L’ANFITEATRO Al tempo dei Romani l'anfiteatro era un luogo di divertimento per tutti (patrizi, plebei, donne... ) Aveva una struttura ovale ed era circondato da gradinate costruite dal basso verso l'alto. Il nome "anfiteatro" deriva dal greco "anfi": doppio, teatro. Qui gli spettatori potevano assistere a combattimenti tra gladiatori e bestie feroci. Prima di ogni combattimento i gladiatori si recavano nel "SACELLO", un piccolo tempio dove veneravano e pregavano gli dei (la dea Fortuna, Marte, Minerva.. ). Il sacello era affiancato all'anfiteatro. Prima di ogni battaglia i gladiatori si cospargevano il corpo di grasso per meglio sfuggire alla presa dell' avversario.
Mentre lottavano, si sporcavano di sabbia e terra; pertanto al termine della lotta si recavano nelle Terme, costruite vicino all'anfiteatro. Qui raschiavano lo sporco più grosso con lo "strigile" e poi si lavavano. All'interno delle Terme si trovavano vari ambienti: il "tepidarium" il "frigidarium"... Molte volte i gladiatori erano schiavi di guerra in cerca di libertà. L'entrata per gladiatori e belve era divisa. Le belve venivano fatte uscire molto lentamente per creare più attesa. Presso i Romani era molto diffuso questo modo di dire:" panem et circenses" che, tradotto in italiano significa:"cibo e divertimenti"; i Romani usavano questo metodo per tenere a bada gli abitanti dell'Impero. A Cividate Camuno (Civitas Camunnorum) abbiamo potuto osservare i resti dell' anfiteatro, del sacello e delle terme, riportati alla luce grazi agli scavi effettuati negli anni '90.