AUSL BOLOGNA. Definire il punteggio sociale  Azione valutativa che non può essere ricondotta ad automatismi, elementi esclusivamente oggettivi o ad una.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
Advertisements

I SERVIZI SOCIALI: OLTRE I CONTRIBUTI ECONOMICI.
La qualità come processo di creazione di senso. Verifica della qualità: approccio per standard Concetto utilizzato: qualità come conformità a norme predefinite.
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE
GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE
9 Circoscrizioni 9 Distretti Sociali 1 U.O. Cittadini senza Territorio
Analisi e progettazione
La RETE TERRITORIALE.
La “Carta Etica degli Operatori Sanitari” La “Carta Etica degli
Sistema Integrato Anziani
Volontariato e servizi Lavorare insieme in ambito socio-sanitario
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
L’Assistenza Economica STRUMENTO nel PROCESSO DI AIUTO
MODELLO UNITARIO e PROCESSO D’ AIUTO
Il PUNTO di VALUTAZIONE FISIOTERAPICA
Dr. Antonio Perruggini Direttore Casa Protetta “Cavallino Hotel” – Modugno (Ba)
LA COMUNICAZIONE TRA PROFESSIONISTI E TRA SERVIZI
AL PERCORSO DI PRESA IN CURA
REGOLE DI SISTEMA 2011 DG Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale.
1 PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RESIDENZIALITA' SOCIALE SENZA EMARGINAZIONE DOMICILIARIETA concetto portante la persona si sviluppa e vive nel.
Oltre la Comunità Terapeutica, la riabilitazione continua.
Gli strumenti di gestione per la disabilità: i Piani Integrati di Salute Dr.ssa Laura Brizzi Resp. U.F. Alta Integrazione Az. USL 8 Zona Valdarno Pisa.
PERCORSI INTEGRATI SOCIO-SANITARI NEGLI STUDI DI MEDICINA GENERALE
1 Lezione 19 Levoluzione delle politiche di cura per gli anziani.
FONDAMENTI DI INFORMATICA III A2A2-1 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE DEL LAVORO DUFFICIO Argomento 2 Approfondimento 2 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE.
LE NUOVE FRONTIERE DEL NURSING ONCOLOGICO
Le attività svolte nel trimestre 16 ottobre 2005 – 15 gennaio 2006 Il progetto Filo dArgento/ Pronto Servizio Anziani.
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
1 Introduzione: il concetto di ruolo Seminario di formazione per i Tutor degli Animatori di Comunità PROGETTO POLICORO MONOPOLI - 22 MAGGIO 2005.
Le persone con disabilità al tempo della crisi
PAR PAR POLITICHE INTEGRATE REGIONALI PER LE PERSONE ANZIANE Assessore Regionale al Welfare.
PIANO DI ZONA Il Piano di Zona :documento e processo di programmazione delle politiche sociale di un territorio l.r.3/ Il piano di zona è lo strumento.
Volterra 19 Giugno 2009 DOPO DI NOI…. obiettivi e impegni della Regione Toscana Giornata pubblica di presentazione del Progetto COSTRUIAMO INSIEME UN NUOVO.
La società della salute COMUNITA MONTANA DEL MUGELLO CHE COSA E: definizione DALLA SANITA (diagnosi- cura- riabilitazione) gli obiettivi della politica.
ORIENTAMENTI PER LA COMUNICAZIONE TRA SCUOLA E SERVIZI SOCIALI E SOCIOSANITARI PER LA PROTEZIONE E TUTELA DEI DIRITTI DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI.
L’importanza dell’Idea e del Progetto “Lungodegenza ospedaliera in Struttura Residenziale” R.I.D. Elisabetta Guidi Inf. Coord. Silvia Nughini.
soggetti privi di autonomia
Le funzioni dell’Assistente Sociale nell’ambito della VMD
Educare e insegnare nellintegrazione: quali opportunità ci offrono le flessibilità di sistema in una scuola ormai intesa come comunità di sostegno Rita.
Intervista ! LA SEGUENTE INTERVISTA È FINALIZZATA A INDIVIDUARE SE LEI SARÀ D ACCORDO O MENO CON LA NS " IDEA " E SE LE POTREBBE FAR PIACERE DI COLLABORARE.
Aggiungere qualità alla vita La rete delle cure palliative Riva del Garda, 21 novembre 2013 Per-corso di sensibilizzazione ad una nuova cultura del morire.
Laboratorio Analisi e Sviluppo “BENESSERE in EMERGENZA”
> ( Simone de Beauvoir) “ Continuare a perseguire dei fini che diano un senso alla nostra vita; dedizione ad altre persone, ad una collettività, ad una.
Le teoriche del nursing
Istituto comprensivo statale Robbiate - Lecco
Dr. Mario Marin Responsabile S.D.D. Residenzialità Extraospedaliera PROGETTO COT.
Comune di Genova Servizi alla Persona Settore Politiche Sociali.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi Dipartimento di Medicine e Specialità Mediche.
ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI SUL TERRITORIO
Piera Papani Responsabile del SAA
La scheda modulare degli accessi nell’ADI
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
PROFESSIONE. Termine utilizzato spesso in modo improprio, mentre ha un significato specifico. La sociologia delle professioni ed in particolare il contributo.
Amministrazione Provinciale di Siena 1 Osservatorio Sociale Provinciale Progetto Un Euro all’ora.
Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI.
Area Anziani Piano di Zona Ambito Territoriale 1 di Bergamo.
Il ruolo della Comunità:
BILANCIO SOCIALE e PATTO per la SICUREZZA e la LEGALITA’ Alimena – 03 aprile 2014 Il Bilancio Sociale: verso la costruzione delle aree di rendicontazione.
Il progetto Community Care finanziato dalla Legge 285/97, è attivo da maggio 1999 nel V Municipio del Comune di Roma, nel quadrante est della città. Il.
AICH milano. Una Alleanza, per creare una Speranza. AICH milano ONLUS Regione Lombardia Delibera n°X/740 del 27/09/ Gennaio 2014 Milano 1.
Strumento per la presa in carico integrata: UVM
Progettare nel sociale: l’esperienza della co-progettazione nell’Ambito Distrettuale 6.1 Palmanova, 6 giugno 2014.
Conferenza Episcopale Campana Delegazione Regionale Caritas Commissione Pastorale Regionale Famiglia e Vita Collegamento Ecclesiale Campano per l’Accoglienza.
1 Prospettive ed opportunità dello sviluppo locale: i Progetti Integrati Locali (PIL) Lorenzo Bisogni Fermo – 7 marzo 2016 SERVIZIO AMBIENTE E AGRICOLTURA.
Conferenza Regionale Salute Mentale Bologna ottobre 2007 Pietro Pellegrini.
OSSERVATORIO REGIONALE SULLA CONDIZIONE DELLA PERSONA ANZIANA E DISABILE.
Università di Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Servizio Sociale A.A – 2016 Tecniche e Strumenti Professionali LA VISITA.
FAMIGLIE E WELFARE: PER UNA NUOVA ALLEANZA SUL TERRITORIO LIBRO VERDE Maggio 2012 VERSO UN PIANO DI POLITICHE FAMILIARI NEL COMUNE DI LODI.
Baggiovara,9-23 Ottobre ° giornata Corso formazione CCM Il modello di Accreditamento istituzionale della Regione Emilia-Romagna Baggiovara,9-23 Ottobre.
= serie di fasi pianificate per risolvere un problema
Transcript della presentazione:

AUSL BOLOGNA

Definire il punteggio sociale  Azione valutativa che non può essere ricondotta ad automatismi, elementi esclusivamente oggettivi o ad una classificazione esaustiva della casistica potenziale  risente della soggettività del valutatore che non può essere eliminata ma che può essere gestita come espressione di autonomia e responsabilità professionale  richiede l’esplicitazione dell’obiettivo conoscitivo, individuazione dei principali elementi oggetto di indagine, la condivisione di linee operative e di significati e di concetti

Il Punteggio Sociale Azione valutativa complessa di sintesi e di traduzione di informazioni quali-quantitative in un valore numerico che andrà a rappresentare e a determinare, insieme ad altri punteggi (BINA), la posizione del singolo utente nella graduatoria di accesso al sistema pubblico dei servizi socio-sanitari

Scheda di Valutazione della Situazione Sociale Strumento di supporto:  per omogeneizzare ed uniformare la valutazione (nel rispetto dei principi di equità e trasparenza),  per ridurre discrezionalità e soggettività (senza perdere le specificità e le peculiarità del singolo caso)  per “rapportare” e “ordinare” i bisogni del singolo caso alle richieste della generalità degli utenti in un sistema dato di risorse e prestazioni (graduatorie e priorità di accesso)

Obiettivo Conoscitivo Condiviso SI TRATTA DI DESCRIVERE SINTETICAMENTE LA RETE SOCIALE di RIFERIMENTO DELL’UTENTE OVVERO LA STRUTTURA DI RELAZIONI IN CUI IL SOGGETTO E’ INSERITO CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLE CAPACITA’ DELLA RETE DI SOSTENERE E ATTIVARSI, IN QUEL DATO MOMENTO, IN MODO ADEGUATO ED EFFICACE, PER RISPONDERE AI BISOGNI DELL’UTENTE O FARE FRONTE ALL’EVENTO CRITICO

EFFICACIA E ADEGUATEZZA L’EFFICACIA DELLA RETE RIMANDA ALL’ESITO DELL’AZIONE DI FRONTEGGIAMENTO E DI GESTIONE DELLA SITUAZIONE DI BISOGNO ED E’ INDIPENDENTE DAL TIPO DI LEGAME GIURIDICO CHE DEFINISCE IL RAPPORTO DI CURA, MENTRE L’ ADEGUATEZZA NON INTENDE ESPRIMERE UN GIUDIZIO DI VALORE SULLA FAMIGLIA MA RIMANDA AL GRADO DI COPERTURA DEL BISOGNO RILEVATO

PUNTEGGI E GRADUATORIE PS ADEGUATA PARZIALMENTE ADEGUATA NON ADEGUATA INEFFICACE O ASSENTE RETE

Aree di indagine per valutare… Età, genere, stato di salute e di autosufficienza delle persone della rete-familiare coabitazione o vicinanza della loro abitazione/sede di lavoro o attività svolta al domicilio dell’anziano da assistere Tempo a disposizione in rapporto agli impegni personali (lavoro, cure familiari…)

…aree di indagine Grado di disponibilità a fornire supporto e competenze/capacità pratica, organizzativa ed emotiva, anche avvalendosi di servizi privati Capacità della rete socio-familiare nel rapportarsi con i servizi pubblici interessati per la corretta soluzione dei problemi

SCHEDA DI VALUTAZIONE PUNTEGGIODESCRIZIONE 20 L’ANZIANO PUO’ CONTARE SU UNA RETE SOCIO- FAMILIARE SENZA PROBLEMATICHE DI RILIEVO E IN GRADO DI PRENDERSI CURA DELLE SUE NECESSITA’ ASSISTENZIALI DIRETTAMENTE O ANCHE AVVALENDOSI DI SERVIZI ASSISTENZIALI PRIVATI 50 L’ANZIANO PUO’ CONTARE SU UNA RETE SOCIO- FAMILIARE CHE E’ IN GRADO SOLO PARZIALMENTE DI PRENDERSI CURA IN MODO EFFICACE DELLE SUE NECESSITA’ ASSISTENZIALI (ESEMPI: DISTANZA ABITATIVA DI PARENTI E CONOSCENTI, DIFFICOLTA’ DI CONCILIARE IMPEGNI DI LAVORO E FAMILIARI CON L’ASSISTENZA ALL’ ANZIANO…)

SCHEDA DI VALUTAZIONE PUNTEGGIODESCRIZIONE 80 L’ANZIANO PRESENTA UNA RETE SOCIO- FAMILIARE IN GRAVE DIFFICOLTA’ NEL PRENDERSI CURA IN MODO EFFICACE DELLE SUE NECESSITA’ ASSISTENZIALI (ESEMPI: RETE SOCIO-FAMILIARE IN GRADO DI GARANTIRE ASSISTENZA SOLO PER UN TEMPO LIMITATO E/O SITUAZIONI CONTINGENTI,…) 100 L’ANZIANO NON PUO’ CONTARE SULL’ AIUTO DI UNA RETE SOCIO-FAMILIARE IN GRADO DI PRENDERSI CURA DELLE SUE NECESSITA’ ASSISTENZIALI (ESEMPI: RETE SOCIO- FAMILIARE ASSENTE O DEL TUTTO INEFFICACE)

Indicazioni operative IL PUNTO DI VISTA ASSUNTO E’ QUELLO DELL’ UTENTE / DEL SOGGETTO PORTATORE DEL BISOGNO: IN CHE MISURA VIENE PROTETTO E SOSTENUTO DAL SUO CONTESTO? AL DI LA’ DI UNA MAPPATURA ANAGRAFICA SI DEVE VALUTARE SE L’ANZIANO, CONCRETAMENTE, RICEVE UN SOSTEGNO EFFETTIVO NELLA RISPOSTA AI PROPRI BISOGNI

Indicazioni operative IL PROCESSO DI VALUTAZIONE SI SVILUPPA ALL’INTERNO DI UN RAPPORTO DI EMPATIA DI CUI E’ IMPORTANTE ESSERE CONSAPEVOLI PER EVITARE L’INFLUENZA DI INTENTI “PREMIANTI” O “PUNITIVI” SOGGETTI GIURIDICAMENTE NON TENUTI ALL’ASSISTENZA NON HANNO TITOLO AD AVERE PUNTEGGI PIU’ ELEVATI IN ASSENZA DI ALTRE PROBLEMATICHE DI RILIEVO

Indicazioni operative L’ASSISTENTE FAMILIARE SI CARATTERIZZA COME RISORSA DELLA RETE FORMALE E NON E’ DA CONSIDERARSI COME COMPONENTE DEL TESSUTO FAMILIARE, AMICALE O DI VICINATO (RETE INFORMALE) L’ATTRIBUZIONE DEL PUNTEGGIO SOCIALE E’ INDICE ANCHE DEL LIVELLO DI COINVOLGIMENTO DELLA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI E DELLE PRIORITA’ CON CUI QUESTA E’ CHIAMATA AD INTEGRARE QUELLA SOCIO-FAMILIARE

PER CONCLUDERE L’ORIZZONTE VALUTATIVO SI ESTENDE ANCHE ALLE RICHIESTE DI INSERIMENTO IN STRUTTURA TENUTO CONTO DELLA CONGRUITA’ DELLA SCELTA CON:  L’IMPEGNO ASSISTENZIALE RICHIESTO DALL’UTENTE  LE ASPETTATIVE DELL’ANZIANO INTERESSATO  LE CARATTERISTICHE DELLA RETE SOCIALE DI RIFERIMENTO