Linguistica generale e applicata mod.B Prof.ssa Stefania Cavagnoli

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Transcript della presentazione:

Linguistica generale e applicata mod.B Prof.ssa Stefania Cavagnoli

Linguistica Studio scientifico del linguaggio. Nasce come comparazione fra le lingue indoeuropee XVIII-XIX secolo (scoperta del sanscrito) Linguistica storica GLOTTOLOGIA Linguistica sincronica LINGUISTICA GENERALE

Cosa studia la linguistica? La struttura delle lingue Il loro funzionamento Il rapporto linguaggio/lingue La storia delle lingue Il rapporto linguaggio/pensiero Studiare linguistica aiuta a capire come funzionano le lingue e ad usare meglio lo strumento delle parole

Che cos‘è la linguistica applicata? Definizione di linguistica Cosa studia la linguistica? Lingua come sistema di segni Scienza empirica (osservazione di fatti e di dati) Scienza descrittiva, non prescrittiva Linguistica e linguistiche, sulla base dei metodi utilizzati

Le linguistiche Linguistica strutturale: sincronia, sistema, arbitrarietà del segno Linguistica funzionale: funzione opposto a norma (bisogni linguistici) Linguistica generativa: universale linguistico, grammatica Linguistica storica: diacronia Linguistica tipologica: categorizzazione

Linguistica applicata Applicata a cosa? Al mondo reale e alle questioni di comunicazione in senso lato In un primo momento: educazione linguistica e glottodidattica (anni ’50 e ’60) – analisi degli errori, approccio contrastivo, traduzione Oggi legami con altre discipline (antropologia, psicologia, diritto, matematica, informatica...)

Contenuti della disciplina carattere interdisciplinare e trasversale soluzione di problemi legati all'uso del linguaggio e alla comunicazione linguistica teoria e prassi, riflessione sulla prassi dati linguistici ed extra-linguistici oggetto di indagine: la comunicazione umana nei suoi aspetti linguistici ed extralinguistici

Oggetto di studio Apprendimento e acquisizione di lingue prime e seconde; educazione linguistica; oralità e scrittura; analisi del discorso e della conversazione lingua e genere; lingua e media; lingua e società linguaggi specialistici; pianificazione linguistica traduzione

rface.php rface.php linguistica-medica/ linguistica-medica/ mese mese

Linguistica funzionale Jakobson (scuola di Praga) M.A.K.Hallyday Lingua: non solo come sistema in cui tutto significa in funzione dell’insieme e la struttura conferisce alle parti il loro significato e la loro funzione, ma anche in rapporto alla realtà esterna (attività linguistica del parlante come attività complessa) Comunicazione linguistica al centro dell’indagine

Linguistica funzionale II Sei elementi della comunicazione, sei funzioni; nessuna predominante Linguaggio= sistema semiotico Lingua non è nomenclatura, ogni lingua realizza in modo diversificato la realtà Grammatica funzionale: obiettivo la descrizione delle modalità d’uso del linguaggio

Funzioni della lingua emotiva espressione di noi stessi emittente imperativa persuasiva-conativa (per agire sugli altri) ricevente informativa referenziale (per chiedere informazioni) referente meta- linguistica per spiegare la lingua codice poetica la forma del messaggio messaggio fática controlla il canale, mantiene la comunicazione canale o contatto

Linguistica funzionale III Grammatica funzionale = grammatica naturale (modalità d’uso della lingua) contrapposta a formale. 3 elementi di analisi: Interpretazione dei testi Interpretazione del sistema Interpretazione degli elementi delle strutture linguistiche

Linguistica funzionale IV Tutte le lingue organizzate intorno a due principi (metafunzioni), le due finalità principali degli usi linguistici Ideazionale (riflessivo): comprendere l’ambiente Interpersonale (attivo): agire sugli altri Terza metafunzione: testuale- collega le altre due

La sociolinguistica La variazione libera non esiste, scelta legata a fattori sociali Comunità linguistica: insieme di tutte le persone che parlano una determinata lingua o varietà linguistica e ne condividono le norme d’uso (stratificata) Repertorio linguistico: insieme dei codici e delle varietà che un parlante è in grado di padroneggiare nella comunità linguistica di appartenenza Competenza comunicativa: capacità di utilizzare la lingua in modo appro- priato alle situazioni (fatto individuale)

Dimensioni sociolinguistiche La lingua è stratificata sia verticalmente che orizzontalmente. Dimensioni Diastratica : stratificazione sociale Diatopica : differenze dialettali Diafasica: livello di formalità Diamesica : mezzo utilizzato per comunicare

Varietà dell’italiano Formale aulicoMi pregio di informarla che la nostra venuta non rientra nell’ambito del fattibile Tecnico-scientificoTrasmettiamo a lei destinatario l’informazione che la venuta di chi sta parlando non avrà luogo BurocraticoVogliate prendere atto dell’impossibilità della venuta dei sottoscritti Standard letterario La informo che non potremo venire Parlato colloquialeSa, non possiamo venire PopolareCi dico che non possiamo venire Informale trascurato Mica possiamo venire, eh! GergaleEhi, apri ‘ste orecchie, col cavolo che ci si trasborda!

L‘italiano come gamma di varietà (Asse diafasico): (Sottocodici Registri) (Asse dia- stratico) (Asse diamesico) (CENTRO) (PERIFERIA) 1. it. standard letterario 2. it. neo-standard (it. regionale colto medio) 3. it. parlato colloquiale 4. it. re- gionale popolare 5. it. in- formale trascurato 6. it. gergale 7. it. formale aulico 8. it. tecnico- scientifico 9. it. burocratico (Sub-stan- dardità) Berruto, 1990

Papà cortesemente vienimi a prendere La invitiamo a recarsi presso i nostri uffici I miei cari La informo che, il giorno mercoledì 8 aprile… Informiamo gli studenti che domani non ci sarà lezione La informo che, a causa delle mie precarie.. Chiediamo il vostro aiuto nello svolgimento.. Mia sorella è stata assunta presso il ristorante. Vorrei che tu fossi più attento a lezione Siete stati convocati dal giudice per l’udienza No, mi duole dirle che non è presente in casa Scusi, potrebbe farmi passare?

Varietà diatopiche accenti.html

Varietà diastratiche varietà sociali o diastratiche appartengono al livello macrosociolinguistico Contesto sociale di ruoli e poteri Classi sociali, professioni, formazione culturale

Varietà diamesiche PACINI - Poi te lo dico che c'e' di grave, tanto credo mi posso fidare di te... Qui tutta 'sta baracca, c'e' uno che vuole... che si chiama avvocato Brollini... Massoneria... DANESI - Ah! Segretario di Coronas... PACINI - Questo avvocato Brollini e' quello che gli ha fatto riaprire il processo... e va da Necci, va da Incalza, va da questo e dice: Castellucci lo conosco, e' intimo amico mio. Castellucci ha paura di questo qui, non puo' dire: guarda che io ho mangiato i soldi con quelli delle Ferrovie, percio' fa finta di non conoscerle... DANESI - Certo, e' un ambiente questo qui, ragazzi!

PACINI - Io gli ho detto: Ragazzi!... No, io sono stato ancora piu' chiaro. Ho detto: ragazzi, voi chiamate Castellucci e dite: Hai preso i soldi?... Si'!... L'hai distribuiti con quegli altri? Si'!...Ora hai rotto i c..., ora questa pratica la chiudi te, perche' se non la chiudi te... noi ti mandiamo sui giornali e ti diciamo anche come hai preso i soldi, noi ne abbiamo le p... piene, perche' questo avvocato Brollino ci viene e dice: Castellucci ha detto che lei sara' inquisito.... Se Castellucci e' amico di Renato... E' come se arriva uno e mi dice che Emo mi ha detto che finisci nei guai, dico, oh io chiamo te e ti dico: che cosa e' 'sta storia. DANESI - Chiaro, ma sono dentro li' tutti... PACINI - Tutti li' dentro sono... son sempre stati la' dentro dei signori. Io ad esempio ci ho vissuto in tempi d'oro, sempre pero' un casino e' stato. (corriere, )

Coppia formale informale ALTO: FORMALE. CONTROLLATO, IMPERSONALE LINGUA ESPLICITA, MENO LEGATA AI CONTESTI E ALLE CONOSCENZE COMUNI BASSO: INFORMALE, FAMILIARE, COLLOQUIALE CONTINUO RINVIO AL CONTESTO, MENO ESPLICITA, INTERRUZIONE, DEITTICI

Parlato e scritto Dimensione diatopica Evanescenza Frasi coordinate: paratassi Prosodia Prossemica Pause Sovrapposizione Corpo, viso Produttività/qualità velocità Segni grafici Più mezzi Maggiore autorevolezza Permanenza del testo Maggiore cura

Parlato vs. scritto ParlatoScritto ImmediatezzaNon immediatezza Emotività - corpoNon immediata Poca cura formaleCura della forma Povero lessicalmenteRicerca delle parole Possibile cambiare registro ridondanzalinearità Non pianificazionepianificazione Contestualizzazione per la comprensione Non contestualizzazione Varietà diatopiche Pausepunteggiatura

Il trasmesso Monodirezionale? Presenza di scritto e parlato Possibilità di accedere con più ascoltatori Possibilità di interruzione Economicità? Immagini Linguaggio adeguato (chat, articoli, mail…)

Varietà diafasiche

legati soprattutto al destinatario del messaggio, e i sottocodici, legati invece all'argomento del messaggio.

Esempi di lessico e varietà Meno formalePiù formale CapoSuperioredirigente Tirar suCostruireedificare PurtroppoDisgraziatamentemalauguratamen te Braccia e gambeArti Specialepeculiare Comprareacquistare Per + infinitoPerché + congiuntivo affinché

Italiano neo standard, italiano medio semplificazione della coordinazione che/il quale dislocazioni a destra e a sinistra frase scissa c'è presentativo presente in luogo del futuro gli per `a loro' (ma non gli `a lei': v sotto) lui lei soggetti: scrivendo si evita di affrontare il problema, cambiando costrutto (altrettanto ostico è ad es. ella)

Caratteristiche - continua prevalenza della paratassi prevalenza coordinazione generica: e ma però (e) poi (e) allora uso del che polivalente limitazione delle congiunzioni: e ma poi perché che: congiunzioni diverse sono spesso costruite con il che: adesso che, visto che `perché', solo che `ma, però' dislocazione a sinistra

Sistema verbale presente indicativo usato come futuro semplice passato prossimo come passato remoto passato prossimo in luogo del futuro anteriore imperfetto indicativo nei costrutti ipotetici dell'irrealtà imperfetto indicativo nel discorso riportato può per segnalare il futuro nel passato Sostituzione del congiuntivo con indicativo

Sistema pronominale semplificazione delle terze persone: lui lei loro; è assente il paradigma esso/a/i/e, ed è di scarso uso il neutro ciò ciò tende ad essere sostituito con questo e quello, che perdono l'originario valore dimostrativo, e diventano a tutti gli effetti dei pronomi neutri nel registro più informale anche i pronomi personali designano cose uso di gli per il dativo plurale, in luogo di loro posposto e per il femminile Uso di che concordanze a senso

Sistema lessicale generico evitate parole delle fasce `alte' di registro prevalgono parole generiche (iperonimi): coso cosa fatto roba parole espressive, dell’ambito affettivo: mamma/madre; diminutivi affettivi e attenuativi (momentino, queste sono cosine di sintassi, sorellina, nonnina, è una robina piccola, è un po' tardetto, giochicchiare); superlativi e formule varie di enfasi (tantissimo, sicurissimo, differentissimo, pazzesco, mostruoso, allucinante); locuzioni come tanto di quel `molto', un sacco di, un casino di, ecc.

La comunicazione Quando si comunica... Trovare un contenuto chiaro per l’emittente Trovare un’espressione che esprima il contenuto nel modo più adeguato alla situazione, al contesto Eseguire un controllo se l’espressione è adeguata

Il concetto di comunicazione forteA comunicazione in senso stretto 1. emittente intenzionale 2. ricevente intenzionale (linguaggio verbale, linguaggi animali, gestualità, sistemi artificiali di comunicazione) B passaggio di informazione 1. emittente non intenzionale 2. ricevente (interpretante) intenzionale (comunicazione non verbale, linguaggio del corpo, prossemica...) deboleC formulazione di inferenze 1. nessun emittente (solo oggetto culturale) 2. interpretante (tetti spioventi = nevica molto) Berruto, 1997

Comunicando … Gli scopi della comunicazione: acquisire conoscenze interagire a livello sociale Come avviene la comunicazione? dare agli altri conoscenze sul mondo e sui nostri scopi

Comunicazione Codice Referente Emittente Ricevente Canale Situazione Scopi Presupposizioni Circostanze di luogo, tempo, ecc. Stato sociale, ruolo, ecc. Messaggio Altieri Biagi, 1989

La linguistica del testo La competenza grammaticale 1. riconoscere se una frase appartiene alla lingua 2. riconoscere se la frase è grammaticale 3. produrre e interpretare un numero infinito di frasi 4. parafrasare o riassumere una frase, cambiarla con una frase equivalente Tradizionalmente: frase come il livello di analisi più alto La competenza testuale 1.ricostruire l'unità di un testo 2.parafrasarlo 3.riassumerlo 4.assegnarli un titolo 5.riconoscere la completezza 6.classificarlo

Le caratteristiche del testo (I) 1. tema coerente 2. chiara funzione comunicativa 3. posto in un'azione comunicativa concreta Inizio situazione che precede il fatto o antefatto Svolgimento avviene qualcosa (eventi) Fine conclusione

Le caratteristiche del testo (II) Beaugrande/Dressler 1984 e appropriatezza 7 condizioni per testualità principi costitutivi 1. coesione 2. coerenza condizioni incentrate sugli utenti: 3. intenzionalità 4. accettabilità del ricevente 5. informatività 6. situazionalità 7. intertestualità principi regolativi: efficienza, effettività Sabatini 1986, 1990 Semplificazione requisiti di qualità unità: unico tema di fondo completezza: trattazione del tema coerenza: congruenza fra le varie parti coesione: legamenti di tessitura o di semantica

Tipologia di testi Rapporto del testo con la situazione pragmatica e la forma linguistica che esso assume. Libertà di interpretazione legata al tipo di testo: –testi descrittivi –testi narrativi –testi argomentativi –testo prescrittivi testi con discorso molto vincolante (testi scientifici, giuridici) testi con discorso mediamente vincolante (testi informativi, divulgativi, testi con discorso poco vincolante (testi letterari ) Sabatini 1986, 1990

Pragmatica e contesto del discorso I Dimensione pragmatica: fatto linguistico nella totalità del processo comunicativo Contestualizzazione dell’enunciato: situazione e cultura di riferimento Appropriatezza del messaggio

Pragmatica linguistica II Fenomeni tipici: Deissi Atti linguistici Implicature conversazionali

Pragmatica linguistica III Orientarsi nel contesto: deissi personale, spaziale e temporale Deissi sociale Deissi testuale Anafora

Pragmatica linguistica IV Enunciato come azione: atto linguistico Austin Un enunciato ha sempre un significato come atto, dunque legato al suo contesto d’uso. Come atto, ha degli scopi e degli effetti, oltre a delle condizioni di ‘buona riuscita (‘condizioni di felicità’)

Atti linguistici Tipi di atti linguistici: Rappresentativo : sostenere, enunciare CONOSCENZE Espressivo: ringraziare, salutare EMOZIONE-RELAZIONI SOCIALI Commissivo: promettere, minacciare AZIONE FUTURA Direttivo: pregare, ordinare, consigliare AZIONE FUTURA INTERLOCUTORE Dichiarativo: nominare, battezzare POTERE, RUOLO

Enunciato come informazione Oggi vado al cinema Senti, io al cinema ci vado Senti, pensavo quasi di andare al cinema Dinamismo comunicativo (scuola di Praga): Minimo: elementi noti e condivisi Massimo: non condivisi, nuovi, apice informativo

Vi dichiaro marito e moglie Condizioni di buona riuscita Scopo effetto Esiste l’istituzione del matrimonio il matrimonio è celebrato secondo determinate regole/rito Il rito è ufficiato da qualcuno ufficialmente prepostovi il rito è officiato mediante la recitazione di certe formule il rito è officiato alla presenza di testimoni, ecc. Dichiarazione Stipulazione di un contratto

Chiudi la porta! Scopo Effetto A che ora torni a casa? Scopo Effetto Ordine Esecuzione o mancata esecuzione dell’ordine Domanda risposta

Teoria atti linguistici Scopo atto illocutivo (intenzione con cui l’enunciato viene prodotto: asserzione, domanda, richiesta, ordine, esclamazione, promessa, ecc.) Effetto atto perlocutivo (conseguenza extralinguistica, che la produzione dell’enunciato determina).

Atti linguistici Atto locutivo (forma locutiva) Atto illocutivo(forza illocutiva) Atto perlocutivo (effetto perlocutivo) produzione dell’enunciato a livello fonetico, morfosintattico e semantico capacità che l’enunciato ha di trasmettere l’intenzione del parlante conseguenze concrete dell’enunciato

Dimensioni dell’uso di una frase Locutorio: atto di dire qualcosa (pronunciare) Illocutorio: atto nel dire (modo dell‘interpretare) Perlocutorio: atto col dire (ciò che si ottiene nel dire)

Differenze Austin/Searle Austin Atto locutivo Atto illocutivo Atto perlocutivo Searle Atto espressivo proposizionale Illocutivo perlocutivo

Performativi diretti (= atti linguistici diretti) Controllano in maniera diretta l’effetto perlocutivo dell’enunciato) Scommetto €100 che la data dell’esame slitterà Vi dichiaro marito e moglie Mi scuso Ti nomino Alfiere del lavoro La condanno al pagamento di una multa

Performativi impliciti (= atti linguistici diretti) Chiudi la porta!(Ti ordino) A che ora torni a casa? (Ti domando) Mi presteresti il tuo ombrello? (Ti chiedo)

Austin-Searle teoria degli atti linguistici Lingua come strumento di comunicazione, compiere atti linguistici Principio di esprimibilità “qualunque cosa significata può essere detta” 12 dimensioni significative di variazione per differenziare gli atti linguistici (scopo, vettore, stati psicologici espressi, energia/intensità, istituzioni extralinguistiche)

Costruzione enunciati Enunciati: costruiti secondo un crescendo di dinamismo comunicativo Partire dal noto per inserire il nuovo Bush: non mi dimetto Falluja: nuovi attentati contro gli americani

Esempi L’assassino ha colpito la vittima con un coltello L’assassino ha usato un coltello per colpire la vittima L’assassino ha brandito un coltello e ha colpito una vittima La vittima è stata colpita con un coltello Il delitto è stato compiuto con un coltello

Inferenze «Levati il cappello, disse il re al cappellaio Non è mio, disse il cappellaio Rubato! Esclamò il re, rivolto ai giurati, che subito presero nota del fatto» Il cappello non è del cappellaio Il cappellaio ha un cappello in testa Il cappellaio ha rubato il cappello Il cappellaio stava consegnando un cappello

Fonti delle inferenze «il negozio era chiuso» Chiusura dell’attività/inizio Giorno di riposo Chiusura momentanea «il negozio era già chiuso» «come stai? - ho smesso di fumare» «oh finalmente sei arrivato» ritardo??? «Ero impaziente di sentire le novità»

Focus a) Hai pagato il caffè? b)Sì a) Chi ha pagato il caffè? b)Io a) L’hai pagato tu il caffè o lo pago io? a)Hai pagato il caffè? b)Io no, eri tu che dovevi pagarlo a) Chi ha pagato il caffè? b) Nessuno l’ha pagato, è ancora da pagare

Pragmatica linguistica. Grice Significato naturale / significato non naturale (convenzionale) Significato del parlante e dell‘enunciato Inferenze e presupposizioni – significato letterale e non letterale Principio di cooperazione: „Conforma il tuo contributo conversazionale a quanto è richiesto, nel momento in cui avviene, dall‘intento comune accettato o dalla direzione dello scambio verbale in cui sei impegnato“ (Grice 1989)

Pragmatica linguistica - Grice Massima della qualità: tenta di dare un contributo che sia vero (non dire ciò che credi falso, non dire cose senza prove adeguate) Massima della quantità: dai un contributo tanto informativo quanto è richiesto Massima della relazione: sii pertinente Massima del modo: sii perspicuo (evita oscurità, ambiguità, sii breve, sii ordinato nell‘esposizione) Implicature convenzionali Implicature conversazionali: intenzionalità e analisi del significato Eventi linguistici

Violazione delle implicature Intenzione di ingannare (senza mostrare la violazione) Uscendo dal raggio di azione della massima Nel conflitto, non si riesce a rispettarle tutte Burlandosi della massima

Logica della cortesia Robin Lakoff 1973 Tre regole della cortesia: Non ti imporre Offri delle alternative Metti il destinatario a suo agio – sii amichevole Fa freddo qui…. Chiudi la finestra per favore

Conversazione come gioco aperto Tre elementi cruciali: i turni, il tema e un atteggiamento di reciprocità e democraticità della comunicazione. Turno: può essere preso in una pausa o alla fine di un’enunciazione Tema: a. rinforzo tramite contatto b. rinforzo verbale c. disco rotto

Linguistica persuasiva Due amici, un gesuita e un francescano, hanno lo stesso problema, il vizio del fumo… Il gesuita sta fumando una Marlboro. Il francescano lo guarda con invidia. «Come hai fatto? Gli chiede. Io sono andato dal superiore e gli ho confessato che a volte quando prego sento il bisogno di fumare una sigaretta, ma lui mi ha risposto che dovevo essere forte, sopportare con rassegnazione… Il gesuita tira una boccata e gli risponde: Non capisco, anch’io sono andato dal mio superiore, gli ho detto che quando fumo sento spesso il desiderio di pregare e lui mi ha abbracciato dicendo: figliolo, ma certo, non è mai un momento sbagliato per pregare»

Linguistica persuasiva Mamma vado a farmi un tatuaggio Mamma mi hanno promosso, stavo pensando di farmi un piccolo tatuaggio Mamma potrei avere dei soldi, devo uscire? Mamma non vuoi la felicità di tua figlia? Mi serve la macchina, devo uscire Devo uscire prendo la macchina così faccio benzina

Linguistica persuasiva Per persuadere, non mettere subito in evidenza, ma lasciare sullo sfondo Messaggi volutamente poco espliciti: Se la ditta dice che il prodotto è buono, posso non crederci Non dire esplicitamente la cosa che sta a cuore; deve passare in modo implicito, indiretto. Immagini, suoni, linguaggio

Influssi sonori R doppia o vicina ad altra consonante (tr, pr, cr, dr, rd, rb) – suono del motore Suoni meno vibranti per piccole cilindrate Influssi stranieri Profumi, creme. Idea della Francia Inglese lingua della tecnologia

Grammatica della persuasione Presupposizione di esistenza La Francia ha un re falso Il re di Francia è calvo senza senso Art.determinativo e sostantivo la sorella gemella di tua moglie Dà per scontata l’esistenza del referente dell’espressione linguistica

Presupposizione di esistenza La freschezza di Jocca ha solo il 7% di grassi (freschezza) Maionese vive la vie. Il nuovo gusto ha meno grassi (nuovo gusto) La sicurezza di VW non va in vacanza. Buone vacanze (le VW sono sicure)

Presupposizione di verità Quando proverai una nuova emozione, avrai raggiunto la Danimarca che cercavi Proverai una nuova emozione Cerchi una Danimarca (e ti serve un biglietto aereo) Frasi relative e subordinate avverbiali (temporali, causali, finali, concessive, modali) hanno il potere di presupporre il contenuto Test della negazione

Informazioni implicite Rimpiango di aver aderito alla vostra iniziativa Ho aderito alla vostra iniziativa (altra informazione) Mi sono sentito grande come la mia prima Alfa. Non è la prima Cento per cento Yoga Continuare, procedere, ancora

Creatività nomenclatoria Dare nuovi nomi alle cose Saper creare oggetti linguistici Vaillant: Calore per la vita