IL CARNEVALE ITALIANO
La nostra Nazione è suddivisa in regioni, ognuna delle quali possiede delle proprie maschere, che sono segno di una cultura diversa. Ogni maschera ha una storia, che adesso vi racconteremo…
Abruzzo: FRAPPIGLIA La maschera ufficiale della regione abruzzese si chiama Frappiglia; Frappiglia, nella tradizione di questa regione, è colui che è riuscito ad affrontare persino il diavolo uscendone vincitore ma che sul suo volto ne porta ancora i segni.
Calabria: GIANGUROLO La maschera calabrese, Giangurolo, ha un valore quasi storico, perché secondo la leggenda calabrese, essa combatte contro l’occupazione spagnola, viaggiando per tutta la regione con un carrozzone da teatro facendo spettacoli satirici, incitando tutta la popolazione alla rivoluzione.
Emilia Romagna: DOTT. BALANZONE Dottor Balanzone è la maschera tpica dell’Emilia Romagna, ed è una maschera molto famosa che rappresenta un dottore sapientone e presuntuoso. In questa regione ci sono molte altre maschere ma la più importante e rappresentativa è proprio questa del Dott. Balanzone.
Lazio: RUGANTINO Rugantino è una maschera romanesca nota in tutta Italia, non solo per l’immagine della regione come maschera, ma anche come personaggio teatrale molto importante in tutto il panorama artistico italiano. In origine, Rugantino era un burattino, e impersona il vero carattere del popolo della regione laziale.
Liguria: CAPITAN SPAVENTA Capitan Spaventa è la maschera tipica della regione Liguria e rappresenta uno spadaccino temerario e che preferisce combattere più con le parole che con la spada, infatti era solito prendere in giro gli ufficiali liguri di un tempo.
Lombardia: ARLECCHINO, MENEGHINO, BRIGHELLA La Lombardia è ricca di maschere, tra le più importanti troviamo Arlecchino, Meneghino e Brighella. Arlecchino è decisamente la maschera principale della regione il quale ha un vestito da i “cento colori” perché essendo povero vestiva con toppe di molti vestiti usati e di vari colori; Meneghino è invece un servitore rozzo e di buon senso, però generoso ed è disponibile con tutti e non fugge mai quando si tratta di aiutare i propri simili; infine Brighella è l’antagonista di Arlecchino ed è un cuoco scaltro, è un imbroglione chiacchierone e insolente.
E’ un contadino fustigatore dei liberi costumi. Marche: MOSCIOLINO La maschera marchigiana è Mosciolino, ma principalmente è il simbolo del carnevale anconitano. E’ un contadino fustigatore dei liberi costumi.
Piemonte: GIANDUJA Gianduja è la maschera della regione piemontese principalmente del suo capoluogo: Torino. Ha tutte le buone qualità di un popolano piemontese, ma è caparbio e sospettoso, se non vede chiaro in quanto gli accade intorno. Indossa in testa un tricorno e la parrucca con il codino. Gianduja è un galantuomo, con buon senso e con coraggio, amante del buon vino e della buona cucina, ed è famoso per essere un personaggio distratto.
Puglia: FARINELLA Farinella è la maschera tipica della regione Puglia. Il suo abito è simile all’abito di un Joker, i cui colori rappresentano i colori della città che lo rappresenta (PUTIGNANO), invece il suo cappello rappresentano i colli su cui questa città è costruita.
Sicilia: PEPPE NAPPA Maschera principale della regione Sicilia è Peppe Nappa, è un personaggio beffardo e pigro ma è capace di incredibili salti e danze acrobatiche solo se necessarie per procurarsi del cibo, infatti la sua particolarità è l’essere ghiotto.
Toscana: STENTERELLO E’ la maschera principale della regione Toscana, anche questa è una delle principali maschere del carnevale italiano. E’ molto generoso con chi è più povero di lui, è dotato di arguzia e di saggezza che, unite all’ottimismo, gli fanno superare le avversità della vita. Spesso è ricercato dai suoi creditori.
Veneto: PANTALONE e COLOMBINA Il Veneto ha due maschere importanti: Pantalone e Colombina. Il primo nella cultura veneta, rappresenta una persona avara, attaccata soltanto al denaro e brontolone. Si impicciava spesso negli affari altrui, ricavandone sempre e soltanto botte, e pur essendo una persona anziana crede di piacere ancora alle donne, e questo lo rende ridicolo. La seconda, Colombina, è l’unica maschera femminile; è una donna vivace, allegra, intelligente e furba. Con i padroni vecchi e brontoloni non va molto d’accordo e si fa rispettare da chi le manca di rispetto, rispondendo con forti schiaffi.
NAPOLI: PULCINELLA Ultima ma non meno importante, è Pulcinella, famosa maschera Napoletana conosciuta in tutta Europa. Questa maschera rappresenta la virtù e i vizi del borghese napoletano. Si adatta ad ogni ruolo, dall’essere un servo all’essere un magistrato, è poliedrico. E’ sobrio, ma goffo e lento nei movimenti e di poche parole, però quando parla è sempre secco e pungente.
‘Sta maschera ‘e tantu tiempo fa ‘o munno sano ‘o fa ancora parlà, dicevano ca era povero , ‘gnurante.. ma era furbacchione, sapeva campà. Pulecenella pe’ tirà annanze ‘a miseria s’ ‘a metteva a cuffià, e pe’ ragnere chella bella panza steva sempe a ridere e a pazzià. Isso ‘e patrune ‘e ffaceva fesse cu nu pirulè se sapeva arravuglià, matina e sera steva miez’ ‘a ggente e nun le piaceva proprio ‘e faticà. ‘A tarantella? nun s’abballa si Pulucenella nun ce ce stà! ‘Sta maschera ‘e ate tiempe … chi maje s’‘a pò scurdà? Sì, Pulecenella nascette Acerra, Napule, nun abbasta maje a ringrazià, e rimarrà ll’orgoglio ‘e chesta terra fino a che ‘o Pataterno ce fà campà
Essendo tutti noi dei bambini napoletani, abbiamo deciso di inserire, in questo lavoro che riguarda tutta la nostra nazione, una poesia in napoletano, della maschera che rappresenta la nostra bellissima regione; regione bella e dannata, amata e odiata, che è sulla bocca di tutti, anche di coloro che non sono degni di nominare neanche per sbaglio la parola “NAPOLI”, perché soltanto noi che la viviamo, e la amiamo, sappiamo quanto può fare male sentirla maltrattare. Noi amiamo Napoli e la Campania, e la rispettiamo, e siamo sicuri, che… CITTA’ CHIU’ BELL E CHEST NUN CE STA’.