Gerard Tortora, Brian Derrickson

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Transcript della presentazione:

Gerard Tortora, Brian Derrickson Conosciamo il corpo umano

Capitolo 11. Il sistema linfatico e immunitario I due tipi di immunità Il sistema linfatico L’immunità innata L’immunità adottiva

1. I due tipi di immunità L’immunità o resistenza è la capacità di utilizzare le proprie difese fisiche per contrastare danni o malattie. I due tipi sono immunità innata o aspecifica: si riferisce alle difese presenti fin dalla nascita, che danno risposte rapide; immunità adottiva o acquisita o specifica: si riferisce alle difese che prevedono il riconoscimento di un patogeno che ha superato le difese dell’immunità innata.

2. Il sistema linfatico Il sistema responsabile dell’immunità adottiva è il sistema linfatico. Consiste di linfa, vasi linfatici, organi e tessuti linfoidi e midollo osseo rosso.

2. Il sistema linfatico Il sistema linfatico ha tre funzioni far fluire l’eccesso di liquido interstiziale; trasportare i lipidi introdotti con l’alimentazione; veicolare le risposte immunitarie.

2. Il sistema linfatico La circolazione linfatica inizia dai capillari linfatici, piccoli vasi diffusi in tutto il corpo tranne che nel sistema nervoso centrale, nel midollo osseo rosso e nei tessuti privi di capillari sanguigni.

2. Il sistema linfatico A intervalli regolari lungo i vasi linfatici si trovano i linfonodi, piccoli ammassi di tessuto linfoide formati da linfociti B e T. Dai vasi linfatici la linfa passa in due canali il dotto toracico; dotto linfatico destro.

2. Il sistema linfatico Le stesse due pompe che consentono il ritorno del sangue venoso al cuore mantengono il flusso linfatico: la pompa muscolare scheletrica; la pompa respiratoria.

2. Il sistema linfatico Il timo è un organo bilobato posto dietro allo sterno. Contiene linfociti T, cellule dendritiche, cellule epiteliali e macrofagi. I linfonodi sono piccoli ammassi a forma di fagiolo, rivestiti da una capsula di tessuto connettivo denso. Ospitano linfociti B, T cellule dendritiche e macrofagi. I linfonodi filtrano la linfa.

2. Il sistema linfatico

2. Il sistema linfatico La milza è il più grande ammasso isolato di tessuto linfoide presente nell’organismo. Contiene due tessuti: la polpa bianca e la polpa rossa. I noduli linfatici sono masserelle ovoidali di tessuto linfatico prive di capsula. Le tonsille sono in posizione strategica per la risposta immunitaria contro sostanze estranee inalate o ingerite.

3. L’immunità innata Il sistema immunitario innato comprende sia la barriera fisica fornita dalla pelle e dalle membrane mucose sia varie difese interne. Le proteine antimicrobiche interne sono interferoni; sistema del complemento; transferrine; peptidi antimicrobici.

3. L’immunità innata I fagociti sono le cellule specializzate che effettuano la fagocitosi, ovvero l’ingestione di microrganismi o di altre particelle.

3. L’immunità innata L’ infiammazione è la reazione localizzata di un tessuto a una lesione. I segnali sintomi dell’infiammazione sono l’arrossamento, il dolore, il calore e il gonfiore.

3. L’immunità innata Nell’ infiammazione si possono evidenziare diversi stadi viene rilasciata istamina, che determina un aumento della permeabilità e vasodilatazione; fuoriescono le proteine coagulanti; i fagociti vengono attratti per chemiotassi verso il sito danneggiato; si forma un ammasso di cellule morte, detriti, liquidi e componenti del tessuto morto, che costituiscono il pus.

3. L’immunità innata La febbre indica una temperatura corporea anormalmente alta che si instaura durante le infezioni e i processi infiammatori. È una risposta adattativa dell’organismo per favorire la guarigione.

4. L’immunità acquisita L’antigene è un qualsiasi elemento che il sistema immunitario riconosce come estraneo. Il ramo della scienza che si occupa delle risposte del corpo agli antigeni si chiama immunologia. Le cellule che veicolano una risposta immunitaria adattativa sono i linfociti B e T.

4. L’immunità acquisita L’attività adattativa consiste in due tipi di risposte immunitarie risposta cellulo-mediata: i linfociti T attaccano direttamente l’antigene invasore; risposta anticorpo mediata: i linfociti B si trasformano in plasmacellule che sintetizzano e secernono plasmacellule.

4. L’immunità acquisita Un antigene innesca nell’organismo la produzione di anticorpi e/o linfociti T specifici. Sulla membrana plasmatica si trovano gli antigeni self (propri), cioè le proteine del cosiddetto complesso maggiore di istocompatibilità (MHC). Le proteine MHC aiutano i linfociti T a riconoscere se un antigene è estraneo, cioè non-self.

4. L’immunità acquisita Gli antigeni inducono le plasmacellule a secernere proteine conosciute come anticorpi. Gli anticorpi sono costituiti da quattro catene polipeptidiche. Alle estremità di ognuna ci sono le cosiddette regioni variabili.

4. L’immunità acquisita Gli anticorpi appartengono a un gruppo di proteine plasmatiche note come immunoglobuline, raggruppate per struttura chimica e funzioni in cinque diverse classi: IgG; IgA; IgM; IgD; IgE.

4. L’immunità acquisita La processazione degli antigeni è il meccanismo con cui le proteine antigeniche vengono degradate e combinate con le molecole di MHC. La presentazione è quando il complesso antigene-MHC è inserito nella membrana plasmatica di una cellula somatica. Una speciale categoria di cellule chiamate cellule che presentano l’antigene (APC) processano e presentano l’antigene.

4. L’immunità acquisita I passaggi della presentazione e della processazione sono fagocitosi dell’antigene; digestione dell’antigene in frammenti; sintesi di molecole dell’MHC; fusione delle vescicole; legame dei frammenti antigenici all’MHC; inserimento del complesso antigene-MHC nella membrana plasmatica.

4. L’immunità acquisita

4. L’immunità acquisita Per l’attivazione di un linfocita T sono necessari due segnali: il riconoscimento di un antigene processato presentato da un APC; la costimolazione. Un comune costimolatore è l’interleuchina 2 (IL-2).

4. L’immunità acquisita

4. L’immunità acquisita I quattro tipi principali di linfociti T sono linfociti T helper: aiutano le altre cellule a combattere l’invasore; linfociti T suppressor: inibiscono la risposta immunitaria B e T; linfociti T citotossici: uccidono le cellule del corpo infettate; linfociti T della memoria: rimangono di riserva nel tessuto linfatico.

4. L’immunità acquisita I linfociti T citotossici uccidono i loro bersagli secernendo direttamente granzimi, che inducono l’apoptosi o secernendo perforina, che provoca la citolisi delle cellule bersaglio infette.

4. L’immunità acquisita L’immunità anticorpo-mediata si ha grazie all’attivazione, la divisione e il differenziamento di linfociti B.

4. L’immunità acquisita I linfociti B si sviluppano in plasmacellule, che secernono anticorpi. Alcuni linfociti B non si differenziano ma rivestono il ruolo di linfociti B della memoria.

4. L’immunità acquisita Tutti gli anticorpi attaccano gli antigeni in uno o più dei seguenti modi: neutralizzazione dell’antigene; immobilizzazione dei batteri; agglutinazione dell’antigene; attivazione del complemento; intensificazione della fagocitosi.

4. L’immunità acquisita La memoria immunologica è dovuta alla presenza di anticorpi di lunga durata e di linfociti longevi. Le risposte immunitarie adottive, sia cellulo-mediata che anticorpo-mediata sono molto più rapide e intense a una successiva esposizione all’antigene rispetto alla prima. Ci sono due tipi di risposta immunitaria acquisita: primaria; secondaria.

4. L’immunità acquisita Riposta primaria: all’inizio soltanto poche cellule possiedono i recettori giusti per attuare una risposta immunitaria con la massima intensità. In seguito, aumenta il numero di anticorpi circolanti nel plasma sanguigno che poi diminuiscono di nuovo. Risposta secondaria: in seguito a un nuovo incontro con lo stesso antigene, c’è una rapida divisione delle cellule della memoria e un intervento immediato e massivo delle IgG.

4. L’immunità acquisita

4. L’immunità acquisita La vaccinazione è l’acquisizione di una immunità artificiale che si attua attraverso il contatto con un vaccino che contiene un agente patogeno (o parte di esso) opportunamente trattato in modo da avere perso la capacità infettiva, ma non quella antigenica in modo da attivare i linfociti T e B.