Misure dispensative e strumenti compensativi

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Misure dispensative e strumenti compensativi Dott.ssa Valentina Paola Cesarano Dott. Stefano Maltese Centro d’Ateneo SInAPSi, Università degli Studi di Napoli Federico II

Perché gli strumenti compensativi e le misure dispensative La legge 170/2010 riconosce alle persone con Disturbi Specifici dell’ Apprendimento misure di sostegno nei loro percorsi formativi e promuove una prospettiva di crescita su diversi piani: Sociale: estensione dei diritti e opportunità di partecipazione alla vita scolastica; Formativo: apertura del sistema formativo formale a talenti e stili conoscitivi altri; Personale: implementazione dell’ autostima, individuazione delle proprie capacità, promozione del benessere psicosociale. Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013

Strumenti e non soluzioni preconfezionate Tali strumenti manifestano la loro efficacia solo se compresi all’ interno di un progetto didattico individualizzato e personalizzato che tenga conto delle variabili cognitive e psicologiche di ciascuno. La loro natura strumentale implica che siano da supporto alla metodologia didattica e non un semplice sostituto. Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013

Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013 Definizioni Gli strumenti compensativi sono: strumenti didattici e tecnologici che rendono accessibile la prestazione richiesta riequilibrando l’abilità deficitaria. Le misure dispensative sono: interventi che consentono allo studente di non svolgere alcune prestazioni risultanti particolarmente difficoltose a causa del disturbo specifico. Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013

Strumenti dispensativi e misure compensative: il centro di un percorso Diagnosi funzionale per la costruzione di un profilo neuropsicologico Individuazione di misure compensative e strumenti dispensativi Stesura del piano didattico personalizzato (PDP) Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013

Le implicazioni psicologiche Le conseguenze di un disturbo specifico dell’ apprendimento, in termini di adattamento alle richieste scolastiche, dipendono: dalla severità della compromissione funzionale, dalle risorse e dalle problematiche psicologiche del singolo individuo (es. motivazione, ansietà, scarsa autostima), dalla qualità ed efficienza del supporto familiare dalle caratteristiche dellʼambiente scolastico. Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013

Le implicazioni psicologiche L’ambiente, inteso nell’accezione dell’ICF”, assume un ruolo cardine quando si parla di disabilità e dei DSA. Così come la disabilità viene definita “una condizione di salute in un ambiente sfavorevole”, in maniera analoga un DSA può rappresentare una condizione di svantaggio in un ambiente non inclusivo. Estremizzando, si può affermare, che in molti casi, è lʼambiente a creare la difficoltà, ovvero quando il contesto non è in grado di prevenire (quando possibile), riconoscere precocemente, supportare e gestire le difficoltà del singolo individuo mettendo in atto le opportune misure dispensative e consentendo lʼimpiego dei necessari strumenti compensativi. Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013

Le implicazioni psicologiche Il primo passo per migliorare la qualità di vita, ovvero migliorare il contesto in cui si trova lo studente con DSA, è comprendere le caratteristiche del disturbo e le relative implicazioni, al fine di garantire il diritto alla personalizzazione didattica e valutativa (Wiegand 2012). Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013

Le implicazioni psicologiche Non basterà, dunque, procurarsi solo lo strumento o l’applicativo del momento, poiché il delicato passaggio tra l’accettazione dello stesso da parte dello studente e lo sviluppo di una reale competenza, nel suo utilizzo attivo e consapevole, è un passo imprescindibile verso una reale autonomia. I livelli di motivazione degli studenti con DSA sono decisivi per un utilizzo costante ed efficace degli strumenti, così come il contesto ambientale, la didattica, le strategie e le competenze compensative. Per acquisire queste competenze la persona con DSA deve divenire consapevole dei propri stili di apprendimento, contestualmente all’utilizzo degli strumenti compensativi, imparare a imparare, acquisendo con il tempo un efficace metodo di studio che diverrà il più potente strumento compensativo per un alunno con DSA. Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013

Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013 DSA e inclusione Fornire adeguate misure dispensative e strumenti compensativi non significa creare disparità o concedere privilegi ma, al contrario, mettere tutti in condizione di accedere allo stesso diritto alla formazione Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013

Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013 Per approfondire Wiegand NM, Belting J, Fekete C, et al. All Talk, No Action? The Global Diffusion and Clinical Implementation of the International Classification of Functioning, Disability, and Health. Am J Phys Med Rehabil 2012 [Epub ahead of print] C. Cornoldi, P. E. Tressoldi, M. L. Tretti, C. Vio, Il primo strumento compensativo per un alunno con dislessia: un efficiente metodo di studio, in Dislessia, n.1, Trento, Erickson, 2010. Attività di formazione ex D.M. n. 821/2013