La mezzadria
Cos’è la mezzadria? La mezzadria è un contratto agrario, sviluppatosi in Europa alla fine del XII secolo, in base al quale un proprietario o un affittuario terriero(concedente) assegna al socio-colono(mezzadro) un podere idoneo alla produzione agricola. In Italia il primo contratto accertato risale al 9° secolo.
Come funziona? Il podere è costituito da un complesso di terreni da coltivare organizzati unitariamente e da una casa colonica per la residenza stabile del coltivatore e della sua famiglia, proporzionata alla misura del suolo da coltivare. Il colono era obbligato a risiedere nel podere e a contribuire con la famiglia alle spese di gestione e agli utili nella misura del 50%. Stesse regole per il guadagno da esso.
Il contratto Il mezzadro Era un uomo libero senza obblighi feudali e decideva autonomamente come organizzare il proprio lavoro, sempre nei vincoli del contratto.
Cos’ha portato alla creazione di questo patto? Lo sviluppo di questo contratto è dovuto molto alla presenza di condizioni tali da permettere il ritorno nei campi dei contadini, che li avevano abbandonati durante la crisi del ‘300, all’abolizione della servitù della gleba e alla crescita delle città. L’aumento nel tempo della pressione demografica ha influito sul variare della forza contrattuale delle parti contraenti. Questo ha avvantaggiato soprattutto il concedente fino a dar luogo, in aree sovraffollate e a bassa produttività, a forme appena mascherate di lavoro subordinato.
Una rivoluzione? Il sistema mezzadrile è definibile una rivoluzione agraria precoce e incompiuta, ma comunque dotata di una sua dinamica moderna riscontrabile nell’incremento produttivo e nell’introduzione del lavoro colonico. Eppure nell’8° secolo la rivoluzione agricola parallela a quella industriale non si manifestò nelle aree d’Italia dove era presente la mezzadria.
Lavoro a cura di: Di Sarno Ivan Pesce Riccardo Puzella Giulia Sasso Gabriel A. Scaccino Lorenzo Prof Luciana Cuomo Liceo Scientifico Statale «Ischia» Classe IIIE