Lezioni 53-57 Le proprietà colligative e la diluizione.

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Non esiste una equazione di stato, come nel caso dei gas. Liquidi e solidi Nei liquidi e nei solidi le molecole sono molto più vicine tra loro; le forze.
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Lezioni Le proprietà colligative e la diluizione

Se aggiungo 3 molecole di KMnO 4 si producono 3 ioni K + e 3 ioni MnO 4 - Se aggiungo 3 molecole di Na 2 CO 3 si producono 6 ioni Na + e 3 ioni CO 3 2- La dissociazione elettrolitica

Stiamo attenti a NON confondere la dissociazione con la solubilità! Una sostanza può infatti essere: Solubile e dissociarsi; Solubile e NON dissociarsi; Insolubile e dissociarsi; Insolubile e NON dissociarsi.

Soluzioni elettrolitiche Si chiamano elettrolitiche quelle soluzioni che a causa della presenza di ioni positivi e negativi presentano una conducibilità elettrica. La formazione degli ioni può essere causata da una semplice dissociazione. Elettroliti forti, Elettroliti deboli, Non elettroliti.

NaCl (aq)  Na + (aq) + Cl - (aq) Si dissociano completamente negli ioni corrispondenti. Un’elevata concentrazione di ioni significa un valore elevato di conducibilità. Elettroliti forti

CH 3 COOH (aq)  CH 3 COO - (aq) + H + (aq) Ionizzazione < 5% Elettroliti deboli

Si disciolgono in acqua ma non si ionizzano, perciò non conducono la corrente elettrica. C 12 H 22 O 11(s)  C 12 H 22 O 11(aq) zucchero Rottura dei deboli legami idrogeno e solvatazione Non elettroliti

Dissociazione elettrolitica  = grado di dissociazione = moli dissociate / moli totali  può assumere valori compresi tra 0 ed 1 (0% e 100% di dissociazione) AB  A + B (n-n  ) n  n tot =(n-n  )+n  =n(1-  +  )=n[1+  ( -1)] i =[1+  ( -1)]= fattore di vant’Hoff Se si hanno n moli totali e si indica con il numero di particelle che si dissociano da una singola molecola

Concentrazione effettiva a) Soluzioni diluite di elettroliti forti totalmente dissociati: C tot =C. Dove è il numero di ioni formati dalladissociazione di una singola molecola. Es. NaCl  Na + + Cl - =2 C tot =C. 2 CaCl 2  Ca Cl - =3 C tot =C. 3

Concentrazione effettiva b) Soluzioni diluite di elettroliti deboli parzialmente dissociati, per I quali è valido il grado di dissociazione: C tot =(C-C  )+C  =C(1-  +  )=C[1+  ( -1)] Es. Considerando la soluzione acquosa M di acido acetico con  = CH 3 COOH+H 2 O  CH3COO - +H 3 O + =2 C tot = C[1+  ( -1)]= =10 -2 [ (2-1)]=

Per gli elettroliti un indice della ionizzazione è il “grado di dissociazione”  definito come: In base alla definizione del grado di dissociazione: per i non elettroliti  = 0; per gli elettroliti forti  = 1; per gli elettroliti deboli 0 <  < 1. Il grado di dissociazione  si può esprimere pure in percentuale: così i valori vanno dallo 0 % sino al 100 %. Gli elettroliti deboli hanno bassi valori di , tipicamente qualche unità percentuale.

Il grado di dissociazione (per gli elettroliti deboli) varia al variare della concentrazione: tanto più concentrata è la soluzione, tanto più piccolo è . Riepilogando quindi: NON ELETTROLITI Sostanze organiche  = 0 ELETTROLITI FORTI Sali, acidi forti e basi forti  = 1 ELETTROLITI FORTI Sali, acidi forti e basi forti  = 1 ELETTROLITI DEBOLI Acidi deboli e basi deboli 0 <  < 1

Proprietà colligative Nei tre becher sono state sciolte quantità corrispondenti alla massa molare in (A) di glucosio C 6 H 12 O 6, in (B) di cloruro di sodio NaCl, in (C) di cloruro di bario BaCl 2. Il numero delle particelle presenti nelle tre soluzioni, però, non è uguale,perché in (A) c’è glucosio, un composto molecolare, in (B) c’è un composto ionico che in soluzione è dissociato in due ioni, Na + e Cl –, in (C) c’è un sale che si scompone in tre ioni, uno di Ba 2+ e due di Cl –. Il numero delle particelle in (B) è doppio e in (C) è triplo rispetto ad (A). Proprietà delle soluzioni che dipendono esclusivamente dal numero di particelle di soluto

Abbassamento della tensione di vapore La tensione di vapore di una soluzione contenente un soluto non volatile è minore di quella del solvente puro: infatti alla superficie della soluzione alcune particelle di solvente sono sostituite da quelle di soluto, che non hanno alcuna tendenza ad evaporare. molecola del solvente molecola del soluto

Abbassamento della tensione di vapore Le soluzioni a concentrazione maggiore mostrano minore tendenza a evaporare. Essendo il solvente lo stesso, la soluzione 1 M è quella che evapora più lentamente, sia se anche il soluto è lo stesso nelle quattro soluzioni (A), sia se i soluti sono quattro sostanze diverse (B). I valori di molarità si riferiscono all’effettivo contenuto di particelle in soluzione, cioè tengono conto dell’eventuale dissociazione in ioni del soluto.

Pressione di vapore La pressione di vapore del solvente p solv in una soluzione è perciò direttamente proporzionale al numero di moli di solvente, rispetto al numero di moli totali presenti nella soluzione, cioè è proporzionale alla frazione molare del solvente X solv. La presenza del soluto fa diminuire la tendenza a evaporare del solvente; l’abbassamento della pressione di vapore del solvente rispetto al solvente puro è proporzionale alla concentrazione della soluzione.

Abbassamento della tensione di Vapore (legge di Raoult) P solvente = X solvente K Se abbiamo solo solvente puro P° solvente = X solvente K Il numero di molecole d ’ acqua in prossimità della superficie è minore rispetto a quello che si avrebbe in acqua pura. P solvente = X solvente P° solvente

Legge di Raoult per soluzioni ideali Se la soluzione contiene più di un componente volatile, allora la legge di Raoult può essere scritta per ognuno dei componenti P A = X A P° A In ogni soluzione la frazione molare del solvente sarà sempre minore di 1, perciò la tensione di vapore di una soluzione ideale sarà sempre minore della tensione di vapore del solvente puro. Si definisce abbassamento della tensione di vapore  P solvente :  P solvente = P solvente –P° solvente  P solvente = (X solvente P° solvente )–P° solvente  P solvente = -(1 - X solvente )P° solvente Poiché X solvente + X soluto = 1  P solvente = -(X soluto )P° solvente

Innalzamento del punto di ebollizione Il punto di ebollizione normale di un liquido si raggiunge alla temperatura alla quale la pressione di vapore eguaglia quella atmosferica. Un soluto non volatile abbassa la tensione di vapore del solvente in cui è disciolto e perciò una soluzione di questo tipo deve essere riscaldata ad una T più alta di quella di ebollizione del solvente puro perché raggiunga la P atmosferica, cioè Un soluto non volatile innalza il punto di ebollizione del solvente  T = K b m soluto  T = innalzamento del p. di eb. K b = costante molale di innalzamento eb. m = molalità

tempo Temperatura(°C) inizia l ’ ebollizione acqua salata acqua pura Innalzamento della temperatura di ebollizione Le interazioni che si vengono a creare tra soluto e solvente diminuiscono la tendenza delle molecole del solvente a liberarsi, per passare allo stato di vapore. E ’ necessaria più energia per vincere queste interazioni, rispetto a quella necessaria al solvente puro. Di conseguenza, si registrerà una temperatura di ebollizione più elevata.

Abbassamento del punto di congelamento Quando un soluto viene disciolto in un solvente, il punto di congelamento è inferiore a quello del solvente puro.  T = abbassamento del p. di congelamento. K cr = costante molale di abbass. crioscopico. m = molalità  T = K cr m soluto La pressione di vapore del ghiaccio decresce più rapidamente di quella dell ’ acqua liquida.

tempo Temperatura(°C) inizia il congelamento acqua salata acqua pura Abbassamento della temperatura di solidificazione L ’ abbassamento della temperatura di solidificazione della soluzione, rispetto a quella del solvente puro, è dovuta al disturbo che le particelle di soluto provocano alle molecole del solvente, le quali dovendole accoglierle, cambiano il loro modo di aggregarsi. Le particelle di soluto costituiscono un ostacolo alla solidificazione del solvente perché si interpongono tra le sue molecole impedendo loro di organizzarsi in un reticolo cristallino

Pressione osmotica Osmosi: Flusso di molecole di solvente passano attraverso una membrana semipermeabile (che consente il passaggio delle molecole di solvente ma non di quelle di soluto) da una regione a minor concentrazione ad un’altra con maggior concentrazione di soluto. 10% saccar 4% saccar

4% amido10% amido H2OH2O 7% amido H2OOH2OO Membrana semipermeabile L’osmosi è la migrazione spontanea delle molecole del solvente da una soluzione più diluita a una più concentrata, attraverso una membrana semipermeabile. OSMOSI

Pressione osmotica La pressione osmotica di una soluzione è la pressione che occorre esercitare per bilanciare il flusso di solvente che passa attraverso una membrana semipermeabile, dalla soluzione più diluita a quella più concentrata. E’ prodotta dal numero di particelle disciolte in soluzione. E’ eguale alla pressione che si dovrebbe apportare per impedire il flusso di solvente nella direzione della soluzione più concentrata. Aumenta all’aumentare del numero di particelle disciolte.

 = MRT  = pressione osmotica in atmosfere M = molarità del soluto R = costante universale dei gas T = temperatura in gradi Kelvin Calcolo della pressione osmotica

I globuli rossi, come tutte le cellule, hanno una membrana esterna che permette il passaggio dell’acqua, ma non dei soluti. Grazie a questa membrana semipermeabile le cellule sono interessate dal fenomeno dell’osmosi.

Proprietà colligative delle soluzioni elettrolitiche Le proprietà colligative di una soluzione dipendono dalla concentrazione totale efficace delle particelle di soluto La relazione tra le moli di soluto disciolto e le moli di particelle in soluzioni è espressa dal fattore di van ’ t Hoff (i) i = [1+ ( -1)  ] = moli di particelle in soluzione/moli di soluto disciolte

 t cr = K cr × m  t cr = K cr × m ×  t eb = K eb × m  t eb = K eb × m ×  = MRT  = MRT × S gas = p gas × K H P solv = X solv × P° solv ( p° - p) / p°= n/( n + N ) ( p° - p) = n/( n + N ) p° ( p° - p) / p°= n/( n + N ) ( p° - p) = n/( n + N ) p°

 t cr = K cr × m  t cr = K cr × m × i  t eb = K eb × m  t eb = K eb × m × i  = MRT  = MRT × i S gas = p gas × K H P solv = X solv × P° solv Equazione per sostanze che si dissociano parzialmente

Dato un volume V c di una soluzione concentrazione di molarità M c aggiungo solvente e ottengo una nuova soluzione con volume V d e nuova molarità M d V c × M c = V d × M d Moli originale = Moli dopo la diluizione

Diluizioni Se la concentrazione di una soluzione è espressa come quantità di soluto (in peso, in volume o in moli) rispetto ad una data unità di volume di soluzione, la quantità totale q di soluto contenuta nel volume di soluzione V è data da : q = V × c – Se la soluzione viene diluita mediante aggiunta di solvente, il suo volume aumenta e diminuisce la concentrazione, ma la quantità di soluto rimane la stessa: V 1 × c 1 = V 2 × c 2

Diluizione 450 ml di una soluzione 0,3M in HCl viene diluita con acqua e portata al volume di 1,7 litri. Determinare la nuova molarità dell’acido cloridrico, Applicando V 1 × c 1 = V 2 × c 2 0,3 × 0,45 = M x × 1,7 M x = 0,0794

Mescolamento di due soluzioni della stessa sostanza a concentrazione diversa Siano a e b i valori delle concentrazioni di partenza e c la concentrazione che si vuole ottenere per mescolamento; a > b e c = valore intermedio. Si pone c al centro di un quadrato ideale, a sul vertice alto a sinistra e b sul vertice basso. Si eseguono le due sottrazioni (a-c) e (c-b) e si dispongono i due valori nei vertici a destra. Si ottengono in questa maniera le parti cercate di a e b da mescolare insieme

Si devono preparare 2 kg di acido solforico al 45% in peso partendo da acido al 75% e da acido al 20%. Calcolare le rispettive quantità di acido al 75% ed al 20% che devono essere mescolate Si devono mescolare 25 g di acido al 75% e 30 g di acido 20%. In tal modo si otterranno = 55 g di acido al 45%. Per prepararne 2 Kg, dalla proporzione: 25 : 55 = x : 2000 x = 909 g di acido al 75% = 1091 g di acido al 20% Si poteva anche usare la relazione x ×a + (q-x) × b = q × cx ×75 + (2000-x) × 20 = 2000 × 45 dove q = quantità di soluzione a concentrazione c da ottenere x = quantità di soluzione a conc. a; q-x = quantità di soluzione a conc. b