OGM MONOPOLIO E DIRITTI Maria Fonte. 2 Temi principali Cosa sono le biotecnologie Effetti sulla salute e sull’ambiente OGM e agricoltura: –cosa sono –dove.

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OGM MONOPOLIO E DIRITTI Maria Fonte

2 Temi principali Cosa sono le biotecnologie Effetti sulla salute e sull’ambiente OGM e agricoltura: –cosa sono –dove sono coltivati  La repubblica della soia –chi li produce: nascita e concentrazione dell’industria biotecnologica –il ruolo dell’agricoltura

3 Cosa sono le biotecnologie? 1) Ogni tecnica che utilizza organismi viventi o loro parti per fare o modificare prodotti, per migliorare piante e animali o sviluppare microrganismi per usi specifici (OTA, Stati Uniti, 1984). Questa definizione include processi tecnologici molto antichi, come la lievitazione del pane o la fermentazione della birra e del vino. Altre definizioni sono più restrittive. 2) Applicazione di principi scientifici ed ingegneristici al trattamento del materiale biologico allo scopo di fornire beni e servizi (OCSE 1982) 3) L'utilizzazione integrata di biochimica, microbiologia e ingegneria per realizzare applicazioni tecnologiche a partire dalle proprietà di microorganismi, colture cellulari e altri agenti biologici (Federazione Europea delle Biotecnologie EFB, 1981) Il termine copre un ampio spettro di tecnologie, che comprende: la medicina e la sanità (biotecnologie "rosse"); l'agricoltura (le biotecnologie "verdi") e l'applicazione industriale, per esempio l'uso di enzimi manipolati con l'ingegneria genetica per trasformare la polpa di cellulosa, o nella produzione di alimenti (biotecnologia "bianca"). Alcune tecniche delle moderne biotecnologie comprendono: –a) DNA ricombinante –b) Anticorpi monoclonali (cloni) –c) Fusione di protoplasmi Con la tecnologia del DNA ricombinante è possibile trasferire geni da una cellula all’altra, creando organismi transgenici  OGM

4 EFFETTI SULLA SALUTE 1. Reazioni allergiche del sistema immunitario alle nuove sostanze –Le nuove sostanze derivano da: i geni funzionali trasferiti; le sequenze geniche dei promoters; i geni dei cosiddetti marcatori (resistenza ad un antibiotico) 2. Cambiamenti nella composizione nutrizionale o metabolica dell'alimento –Incertezza sul locus in cui si inserisce il materiale trasferito; instabilità dei geni traferiti; incertezza sugli effetti del trasferimento

5 EFFETTI SULL'AMBIENTE (1) 1 Il flusso dei geni Da piante gm a piante affini, spontanee, a batteri nel terreno “Aggiungere a caso e senza criteri geni da altre piante a patrimoni genetici originari può comportare effetti fenotipici in grado di cambiare il modo in cui interi genomi si rapportano ai loro ambienti fisici e biotici" (Johnson 2000) La questione principale riguarda in quale misura e in che modo i transgeni possano influenzare il sistema ecologico originario: la resistenza agli insetti, ai funghi e ai virus la aumenterebbe la competitività di nuovi ibridi 2 Emergere di nuove forme di resistenza e problemi di infestazione secondaria –nell'ambito di colture gm contenenti insetticida in grado di sviluppare resistenza negli insetti –colture gm resistenti agli erbicidi, che portano ad un uso eccessivo di erbicida e a loro volta generano resistenza nelle piante infestanti Nell'ambito delle rotazioni, le piante gm "volontarie" (per esempio di mais o colza) germinanti nel ciclo colturale successivo possono diventare infestanti nella coltura successiva (di soia) e rendere inutile l'uso di erbicida Regole per ridurre il rischio (rifugi, rotazioni, uso limitati delle colture Bt)

6 EFFETTI SULL'AMBIENTE (2) 3. Ricombinazioni di virus e patogeni che producono nuovi patogeni I transgeni virali incorporati nelle colture gm potrebbero ricombinarsi per produrre virus molto competitivi. Essi potrebbero aggredire anche l'uomo, se, sopravvivendo nel passaggio nell'intestino umano, entrassero a far parte dei batteri e delle cellule del corpo umano. 4. Effetti diretti e indiretti delle nuove tossine In condizioni di laboratorio sono emersi molti rischi potenziali (farfalla monarca, patate transgeniche, coccinelle… 5. Cambiamenti nelle pratiche agricole che alterano la biodiversità Uso di erbicidi a largo spettro (cioè che sono nocivi a molte piante, come il glifosate e glufosinate) può avere effetti dannosi sulla biodiversità

7 Effetti positivi secondo i sostenitori degli OGM (ISAAA rapporto 39/2008) To-date, biotech crops have contributed to sustainable development in several significant ways, listed and summarized below: Contributing to food security and more affordable food (lower prices) Conserving biodiversity Contributing to the alleviation of poverty and hunger Reducing agriculture’s environmental footprint Mitigating climate change and reducing greenhouse gases (GHG) Contributing to the cost-effective production of biofuels Contributing to sustainable economic benefits

8 Le agrobiotecnologie: applicazioni industriali Non solo OGM: la genomica, la proteomica, la bioinformatica come strumenti importanti per lo sviluppo di sistemi agricoli sostenibili. Le applicazioni industriali per l’agricoltura tuttavia oggi riguardano principalmente lo sviluppo di OGM (organismi geneticamente modificati) per ottenere prodotti e piante (e animali) con caratteristiche desiderate.

9 Le piante transgeniche più diffuse 4 specie (soia, mais, colza e cotone) e due caratteri: resistenza agli erbicidi e ad alcuni insetti del mais e del cotone. Le piante transgeniche sono dirette principalmente all’alimentazione animale e sono state adottate all’interno di un modello tecnico di grande agricoltura specializzata e intensiva di prodotti chimici.

10 La piralide, insetto che colpisce il mais

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15 Dove sono coltivate le piante transgeniche (2008: 125 milioni di ettari)

16 Dove sono coltivate le piante transgeniche (2008, in milioni di ettari) USA62,5 Argentina21,0 Brasile15,8 Canada7,6 India7,6 Cina3,8 Paraguay2,7 Sud Africa1,8 Uruguay0,7 Australia0,2 Spagna0,1 Messico0,1 TOTALE125

17 La Repubblica della Soia (El Pais, 4/4/2010) La soia non conosce frontiere nella “Repubblica Unita della Soia”, un territorio che, nelle giuste previsioni della Syngenta, avrebbe compreso ampie zone dell’Argentina, del Brasile, del Paragua, dell’Uruguay e il territorio di Santa Cruz in Bolivia, e sarebbe diventato la regione principale produttore di soia nel mondo (sono circa 40 milioni di ha, contro 31 milioni negli USA) In Argentina, c’è “troppa soia” secondo il direttore della rivista Rosario Express, Óscar Bertone. Nel 2010 ci sono oltre 20 milioni di ha su una SAU di 31 milioni, che significa oltre il 64% della superficie. –La soja se come todo: vacas, pueblos, montes, tradiciones e incluso trabajadores rurales, porque exige poca mano de obra y porque existe una creciente concentración de la propiedad de la tierra. Algunos expertos empiezan a estar preocupados.

18 La finanziarizzazione della produzione di soia in Argentina La produzione è organizzata in pools, ossia gruppi di investitori finanziari. Uno dei principali pools è organizzato da Gustavo Grobocopatel (el rey de la soja), un agronomo che si presenta come il nuovo modello di imprenditore agricolo e sostiene di controllare ettari di soia in Argentina, per lo più campi presi in affitto. Controlla anche piantagioni di soia in Uruguay, Paraguay e Brasile. Il sistema coinvolge anche i piccoli-medi produttori agricoli (si parla comunque di ha), i quali trovano conveniente anche solo affittare le terre per la produzione di soia, percependo una rendita più che soddisfacente.

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22 Le mappe dell’incidenza di malattie...

23 Il glifosate fa male? Il glifosate Roundup, marchio della Monsanto, si fumiga sopra gli estesi campi di soia: si utilizzano circa 10 litri per ha. Nel 2009 si sono sparsi più di 175 milioni di litri di questo erbicida. Per la prima volta nel 2010 la Cámara de lo Civil y Comercial de Santa Fe (Argentina) ha proibito che si fumighi con glifosate a meno di 800 metri dalle zone rurali abitate e ha imposto che il governo predisponga un’analisi del rischio.

24 Farmers Cope With Roundup-Resistant Weeds By WILLIAM NEUMAN and ANDREW POLLACK Published: May 3, 2010WILLIAM NEUMANANDREW POLLACK

25 Farmers Cope With Roundup-Resistant Weeds

26 La domanda Intendiamo roferirci a questo modello quando parliamo di agricoltura sostenibile?

27 Nascita ed evoluzione dell’industria biotec AnniStadioCaratteristiche EsplorativoNascita delle piccole imprese start-up dalle Università Difficoltà economiche alla fine degli anni ‘ Consolidamento e integrazione nelle scienze della vita Le imprese multinazionali della “scienza della vita” acquisiscono le piccole imprese biotecnologiche specializzate e le imprese sementiere … Specializzazion e funzionale e integrazione nel sistema agroalimentare Separazione delle attività farmaceutiche da quelle agro-alimentari. Consolidamento lungo la filiera agroalimentare Quale ruolo nel mercato degli alimenti funzionali? Sviluppo di piante farmaceutiche. Fonte: basata su CEE 2000, p.21

28 Strategie di concentrazione delle imprese biotec Hanno acquisito le principali imprese sementiere –le imprese biotec hanno bisogno dei ‘tratti genetici’ contenuti nel germoplasma e allo stesso tempo incorporano le loro innovazioni nelle sementi (il prodotto finale innovativo) Attività di lobbying per estendere e rafforzare i DPI sulle innovazioni riguardanti la materia vivente (conseguenze sul germoplasma e sulla conoscenza tradizionale)

29 CHI PRODUCE GLI OGM? LA CONCENTRAZIONE DELLE IMPRESE BIOTEC ( ) BIOTECHNOLOGIE: Le prime 10 imprese quotate in borsa controllano i due terzi del mercato mondiale dei prodotti biotecnologici, stimato in 78 miliardi di $ USA nel 2007 (tutte farmaceutiche, tranne la Monsanto, 3^) SEMENTI: Le prime 10 imprese controllano il 67% del mercato delle sementi protette con DPI, stimato in milioni di $ USA. FITOFARMACI: Le prime 10 imprese controllano l’89% del mercato globale stimato in milioni di $ USA. Fonte: ETC Group,

30 Prime 10 imprese Mercato delle sementi 2008 seed sales % of (US$ millions) global proprietary 1. Monsanto (US) $ % 2. DuPont (US) $ % 3. Syngenta (Switzerland) $ % 4. Bayer Crop Science (Germany) $ % 5. Groupe Limagrain (France) $ % 6. Land O’ Lakes (US) $ % 7. KWS AG (Germany) $ 702 3% 8. Sakata (Japan) $396* <2% 9. DLF-Trifolium (Denmark) $391* <2% 10.Takii (Japan) $347* <2% Top 10 Total $ % Dati 2007 Company

31 Prime 10 imprese Mercato dei prodotti agrochimici e Mercato delle sementi CompanyAgrochemical Sales 2007 (US$ millions) % Market Share 1. Bayer (Germany)$7,45819% 2. Syngenta (Switzerland)$7,28519% 3. BASF (Germany)$4,29711% 4. Dow AgroSciences (USA) $3,77910% 5. Monsanto (USA)$3,5999% 6. DuPont (USA)$2,3696% 7. Makhteshim Agan (Israel) $1,8955% 8. Nufarm (Australia)$1,4704% 9. Sumitomo Chemical (Japan) $1,2093% 10. Arysta Lifescience (Japan) $1,0353% Total$34,39689% Company2007 seed sales (US$ millions) % of global proprietary seed market 1. Monsanto (US) (5)$4,96423% 2. DuPont (US) (6)$3,30015% 3. Syngenta (Sw) (2)$2,0189% 4. Groupe Limagrain (France) $1,2266% 5. Land O’ Lakes (US)$9174% 6. KWS AG (Germany)$7023% 7. Bayer Crop Science (1)$5242% 8. Sakata (Japan)$396<2% 9. DLF-Trifolium (Denmark)$391<2% 10.Takii (Japan)$347<2% Top 10 Total$14,78567% Source: Agrow World Crop Protection News, August 2008 Source: ETC Group

32 La più grande imprese sementiera Monsanto Nel 2007 l’87% della superficie agricola totale seminata con sementi transgeniche è seminata con sementi di proprietà o con sementi che incorporano tratti genetici di proprietà della Monsanto (dati in licenza ad altre imprese). Secondo la stessa Monsanto, i suoi tratti genetici biotecnologici coprono 71 milioni di ettari nel 2004, su 81 milioni di ettari seminati con piante transgeniche (statistiche ISAAA) in quell’anno. Con l’acquisizione di Seminis, nel 2005, Monsanto acquista una posizione dominante anche nel mercato delle sementi dell’ortofrutta, nel quale era prima assente. Seminis fornisce circa 355 varietà di sementi in 150 paesi. Nel 2008 rafforza le sue posizioni con l’acquisizione della De Ruiter Seeds, con base in Olanda. La posizione oligopolistica è rafforzata da contratti di cooperazione e da accordi di condivisione delle licenze brevettuali tra le grandi MN Fonte: ETC Group 2008 ( I dati riportati sono basati su dati della stessa Monsanto e dell’ISAAA).

33 Accordi di cartello –Monsanto (the world’s largest seed company) and BASF (the world’s #3 agrochemical firm) announce colossal $1.5 billion R&D collaboration involving 60/40 profit-sharing, respectively. “This is a great step forward in bringing to farmers higher yielding crops…”11 BASF & Monsanto, joint news release (March 2007) –Monsanto & Dow Agrochemicals join forces to develop the first-ever genetically engineered maize loaded with eight genetic traits, for release in “Farmers will have more product choices to optimize performance and protection…” – Dow news release (Sept. 2007)12 –Monsanto and Syngenta agree to call a truce on outstanding litigation related to global maize and soybean interests, and forge new cross-licensing agreements. “We’re pleased … to put farmer customers first and reach an agreement that offers them tremendous benefits and choice in the seasons ahead.”13 – Monsanto news release (May 2008) –Syngenta & DuPont announce an agreement that will broaden each company’s pesticide product portfolios. “These products, which are highly complementary to our portfolio and pipeline, will provide additional options for growers...”14 – DuPont & Syngenta, joint news release (June 2008)

34 Superficie totale USA con sementi che incorporano tratti genetici della Monsanto – Soia e Mais

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36 LA DIPENDENZA DELL'AGRICOLTORE Con lo sviluppo delle biotecnologie gli agricoltori dipendono, per l'approvvigionamento dei prodotti intermedi, da un numero più limitato di imprese, che impongono vincoli sempre più stringenti alla loro attività. La brevettazione delle nuove varietà minaccia la pratica agricola di ripiantare le sementi conservate dal raccolto dell’anno precedente (ricorda differenza tra brevetto e protezione con il certificato dei breeders rights del sistema UPOV - capitolo sui brevetti). Nella misura in cui le varietà vegetali convenzionali sono modificate geneticamente e brevettate, le imprese detentrici dei brevetti esercitano un livello di controllo crescente sull’offerta totale di sementi, acquisendo di fatto il potere di determinare quali varietà coltiveranno gli agricoltori. Le multinazionali agrochimiche non sembrano considerare sufficiente la protezione conferita loro dal brevetto e sono solite vendere le sementi transgeniche nell'ambito di contratti formali molto vincolanti, noti come Technology User Agreements. L’Accordo tipico prevede il pagamento alla multinazionale di una tassa tecnologica per unità di superficie, l’impegno dell’agricoltore a non conservare e ripiantare le sementi protette da brevetto, a usare nel suo campo solo l'erbicida dell'azienda fornitrice e a permettere l'accesso senza condizioni dentro l’azienda per verificare il rispetto dei termini del contratto. Nel caso di sospette infrazioni, le multinazionali difendono i loro diritti proprietari in modo deciso, anche con azioni legali contro gli agricoltori. –Caso Percy Schmeiser (par. 4 cap. 2).

37 PROSPETTIVE Tre scenari possibili: 1. la diffusione su larga scala degli ogm potrebbe portare all'estinzione della filiera agricola convenzionale e biologica, per l'impossibilità di controllare il flusso genico tra filiere trangeniche e no, per gli alti costi della "tracciabilità" (in rapporto a prodotti di basso valore aggiunto) e per l'orientamento mondiale della ricerca verso l'agricoltura transgenica, che potrebbe rendere le sementi convenzionali inadatte alle tecniche agricole. L'agricoltura diverrebbe allora strettamente integrata e subordinata all'industria degli inputs (le industrie agrobiotecnologiche), per le varietà coltivate e le scelte tecniche adottate. 2. il riposizionamento dell'industria nel segmento delle specialità alimentari potrebbe, da un lato, sanare il gap di accettazione sociale di cui hanno sofferto finora i prodotti transgenici, dall'altro, portare ad una ridefinizione dell'alimento e del rapporto tra agricoltura, sistema alimentare e sistema medico-farmaceutico. L’alimento o il prodotto agricolo diventano, in questa prospettiva, un prodotto della ricerca e della scienza  complesso agroscientifico, in cui le competenze rilevanti sarebbero di tipo molecolare più che agronomico 3. Ridimensionamento o controllo della rivoluzione biotech all’interno di un sistema alimentare sostenibile (rispetto dell’ambiente, della biodiversità, della salute del consumatore

38 Riferimenti bibliografici Maria Fonte, OGM: monopolio e diritti, Franco Angeli 2004 Don Lotter, The Genetic Engineering of Food and the Failure of Science – Part 1: The Development of a Flawed Enterprise, Internationa Journal of Sociology of Agriculture and Food, vol. 16, n : 31-49; Part 2: Academic Capitalism and the Loss of Scientific Integrity, p elpdmgrep_2/Tes weed.html

39 Links a organizzazioni pro-OGM /2009/02/isaaa-il-successo-della- vergogna.html