. Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale Autodiagnosi del processo di predisposizione del piano 2° parte: Processo di predisposizione del piano.

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. Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale Autodiagnosi del processo di predisposizione del piano 2° parte: Processo di predisposizione del piano

IL PROCESSO DI DEFINIZIONE DEL PROGRAMMA: FASI 1.Avviamento del programma - formazione e organizzazione del partenariato locale; - analisi del contesto e rappresentazione dei bisogni; - individuazione dell’orientamento strategico (scelta dei temi catalizzatori) 2.Definizione della diagnosi strategica 3.Pianificazione dei risultati attesi Sulla base dell’orientamento individuato, si approfondisce l’analisi del contesto locale traendone conclusioni diagnostiche per giungere alla definizione di una strategia operativa di intervento. Definizione del quadro operativo del Piano confrontando la strategia delineata con i fattori vincolanti in termini di fattibilità (tempi, risorse, condizioni attuative ecc.)

Decisioni prese dal partenariato locale Progettazione partecipativa Lavoro di ricerca e documentazione Fasi principali di avanzamento del piano IL PROCESSO DI DEFINIZIONE DEL PROGRAMMA DIAGNOSI STRATEGICA DEFINIZIONE DELLA DIAGNOSI ED ARTICOLAZIONE DELLA STRATEGIA 2 AVVIAMENTO ORGANIZZAZIONE DELLA PARTNERSHIP ED INDIVIDUAZIONE DELL’ ORIENTAMENTO STRATEGICO 1 PIANIFICAZIONE DEI RISULTATI DEFINIZIONE DI RISULTATI ATTESI, IMPEGNI E PIANO FINANZIARIO 3 DEFINIZIONE DEL PROGRAMMA CONFEZIONAMENTO DEL PIANO ED APPROVAZIONE 4 Analisi di contesto e storia del progetto Sviluppo di visioni condivise Orientamenti strategici e “percorso” Raccolta di elementi conoscitivi specifici Analisi dei problemi Articolazione della strategia di intervento Analisi degli attori e simulazioni Analisi di scenario e verifica degli interessi Definizione di priorità ed impegni Verifica in momenti di confronto pubblico Descrizione delle procedure di gestione ed eventuali revisioni Approvazione del piano

Cosa bisogna fare in avviamento? All’avviamento formale di un nuovo programma è necessario che il partenariato si esprima su alcune questioni essenziali, così sintetizzabili: quali regole per partecipare e prendere le decisioni cosa si vuol fare /dove si vuol andare (orientamento strategico/visione) e per quali motivi; attraverso quale percorso (tappe/scadenze, opportunità di sostegno finanziario, vincoli/regole); quale tipo di risorse (finanziarie, umane e logistiche) sono necessarie (qualità e quantità) per realizzare il programma;

FASE DI AVVIAMENTO: 1) Decisioni del partenariato Regole di partenariato Chi può partecipare (requisiti membri) e come si decide Come è organizzato il lavoro del partenariato (organi tipo assemblea, tavoli ecc.) Orientamento strategico Inquadramento dell’iniziativa: nell’ambito delle politiche sovra- territoriali cui essa risponde; nello scenario delle politiche locali (sinergie e collegamenti); rispetto alle esperienze passate (insegnamenti). Individuazione, sulla base dell’analisi di contesto e degli elementi di inquadramento, dei temi catalizzatori e degli obiettivi legati alle vocazioni specifiche del territorio (potenziale locale). Piano di lavoro Struttura di supporto tecnico (risorse ed organizzazione). Agenda: tappe del percorso da compiere alla luce di opportunità, vincoli, rischi e opzioni di scelta per il partenariato, tempistica delle attività.

Domanda valutativa sul partenariato locale

Domanda valutativa sull’orientamento strategico

FASE DI DIAGNOSI ED ELABORAZIONE STRATEGICA Diagnosi locale Descrizione delle risorse del territorio con particolare riferimento agli elementi di maggiore rilevanza rispetto all’orientamento strategico Confronto delle specificità locali con quelle di altre aree Ricognizione delle dinamiche sociali ed economiche in atto e delle tendenze extra-territoriali Ricognizione delle linee di programmazione regionale e locale, riferimento alle esperienze passate rilevanti ed inquadramento delle iniziative in corso e in previsione Costruzione di elaborazioni interpretative (analisi SWOT, bench marking, alberi di analisi dei problemi, rappresentazioni grafiche/geografiche di vario genere ecc.) Costruzione del quadro strategico Costruzione del quadro strategico condiviso (Obiettivi generali, specifici ed operativi) Raccordo della strategia delineata con le linee di programmazione (individuazione dei collegamenti alle linee di programmazione e degli indicatori di misurazione)

Le componenti del “capitale territoriale” Le risorse fisiche e la loro gestione: le risorse naturali (rilievi, sottosuolo, suolo, flora e fauna, risorse idriche, atmosfera), gli impianti e le infrastrutture, il patrimonio storico e architettonico. Le risorse umane – i residenti nel territorio, coloro che vi si trasferiscono e coloro che lo abbandonano, le caratteristiche demografiche e la relativa strutturazione sociale. Le attività e le imprese: concentrazione geografica (più o meno grande) e caratteristiche (dimensione delle imprese, filiere, ecc.); La cultura e l’identità del territorio: valori condivisi, vocazioni, modelli, forme e modalità di riconoscimento, ecc.. I know-how e le competenze: la padronanza delle tecnologie e le capacità nel campo della ricerca e sviluppo. I mercati e le relazioni con l’esterno: cosa compra e cosa vende il territorio, presenza sui diversi mercati, la partecipazione a reti promozionali o di scambio, ecc.. L’immagine e la percezione del territorio: sia all’interno che all’esterno della zona. Le istituzioni e le amministrazioni locali - le “regole del gioco” politiche, gli operatori collettivi e, in linea più generale la “gestione degli affari pubblici” del territorio (governance).

Obiettivo specifico n.1 Obiettivo operativo n.1.1 Obiettivo operativo n.1.2 Obiettivo generale Obiettivo operativo n.1.3 Obiettivo specifico n.2 Obiettivo operativo n.2.1 Obiettivo operativo n.2.2 Obiettivo specifico n.1 Obiettivo operativo n.3.1 Obiettivo operativo n.3.2 Quadro logico con struttura ad albero

OBIETTIVO GENERALE Funzione Rappresenta i benefici a lungo termine che il piano dovrebbe apportare alla comunità locale. Esso deve altresì illustrare come il piano sia coerente con le politiche di riferimento (comunitarie, nazionali e regionali). Come si misura Indicatori di impatto Si riferiscono agli effetti che il piano produce al di là delle ricadute immediate che si vengono a determinare sui beneficiari degli interventi (effetti a lungo termine)

OBIETTIVI SPECIFICI Funzione Chiariscono come il piano concorra a conseguire l’ obiettivo generale (apportando quali benefici e/o risolvendo quali problematiche). Possono coincidere con le “misure”. Normalmente tra di essi si generano una serie di connessioni logiche utili che li rendono interdipendenti. Come si misurano Indicatori di risultato Misurano l'effetto diretto ed immediato prodotto dal programma.

OBIETTIVI OPERATIVI (O RISULTATI ATTESI) Funzione Il conseguimento di ogni obiettivo specifico è affidato, sul piano operativo, ad uno o più obiettivi operativi. Essi possono rappresentare le azioni del piano, ciascuna delle quali presenta uno specifico quadro di descrizione e viene attuata con uno o più interventi (operazioni). Come si misurano Indicatori di realizzazione Sono riferiti alle specifiche attività e si misurano in unità fisiche o finanziarie (beni e servizi prodotti)

INTERVENTI (O OPERAZIONI) I progetti relativi agli interventi vengono selezionati sulla base di specifici criteri: I criteri di ammissibilità riguardano normalmente la conformità dell’intervento alle norme in vigore e la sua capacità di contribuire al conseguimento degli obiettivi operativi (quantificati con gli indicatori di realizzazione). I criteri di priorità si riferiscono maggiormente all’efficienza dell’intervento o alla sua capacità di contribuire al conseguimento degli obiettivi specifici e generali.

FASE di DEFINIZIONE DEI RISULTATI ATTESI Identificazione di specifici strumenti (misure, sottomisure, azioni, relativi dispositivi, risorse allocate ecc.) a sostegno della strategia del programma Quantificazione dei risultati sulla base delle risorse individuate (individuazione e quantificazione degli indicatori) Analisi dei rischi e delle possibili azioni correttive

ESEMPIO DI MISURAZIONE Risultato atteso Miglioramento della gamma dell’offerta ricettiva Ind. di realizzazione Nuovi posti letto creati x tipologia ricettiva Ind. di risultato Incremento della quota di offerta micro-ricettiva e case x vacanza (x sub- area) sul totale offerta Fonti/metodi di misurazione Dati annuali APT Monitoraggio del piano