RILIEVO CRITICO DELL’UNITA’ STRUTTURALE N. E INTERVENTI PROPOSTI RILIEVO CRITICO DELL’UNITA’ STRUTTURALE N. E INTERVENTI PROPOSTI ANALISI DI LIVELLO URBANISTICO/PRE-PROGETTUALE.

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2. Il Progetto SISMA - L’esperienza campione di Offida B) Nuove letture ed analisi a scala edilizia.
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RILIEVO CRITICO DELL’UNITA’ STRUTTURALE N. E INTERVENTI PROPOSTI RILIEVO CRITICO DELL’UNITA’ STRUTTURALE N. E INTERVENTI PROPOSTI ANALISI DI LIVELLO URBANISTICO/PRE-PROGETTUALE (*) Il “codice intervento” è tratto dalla “legenda interventi proposti – scheda aggregato”

2. Il Progetto SISMA - L’esperienza campione di Offida

TAVOLA 14 PROPOSTE DI INTERVENTO SULL’AGGREGATO CAMPIONE N. 19 introdurre l’elemento mancante o ripristinare l’efficacia perduta; eliminare l’elemento/la parte “in eccesso” (ad esempio, superfetazione, aggetto strutturalmente martellante, ecc); recuperare, risanare o anche sostituire (se non diversamente praticabile) l’elemento ammalorato.

Proposte di intervento di scala pre-progettuale 2. Il Progetto SISMA - L’esperienza campione di Offida

Verso nuovi piani particolareggiati per i centri storici Integrazione dell’analisi urbanistico – edilizia “classica” (caratteri tipologici materici- formali) con la lettura delle criticità strutturali Proposte di interventi con finalità antisismiche (v. “categorie” edilizie) Per ogni aggregato lettura di tipo “speditivo” (analisi di livello programmatorio) Per ogni aggregato Unità minime strutturali ed attribuzione del grado di vulnerabilità (alta media bassa) Per ogni aggregato Rilievo delle criticità strutturali (analisi di livello urbanistico) Per ogni unità strutturale / aggregato proposte di intervento di scala urbanistica / pre-progettuale Per ogni unità strutturale /aggregato giudizio critico sintetico sullo stato strutturale (buono/mediocre/pessimo) Criteri DGR 2979/99 + Scheda a 10 parametri Scheda con legenda unificata rilievo critico Scheda con legenda unificata interventi strutturali 3. Integrare gli strumenti di pianificazione

CRITICITA’PROPOSTE DI INTERVENTO Interventi progettuali integrati Cooperazione fra soggetti strumenti e risorse (politiche di sostegno statali e regionali) Interventi normativi regolativi Consapevolezza degli effetti delle scelte urbanistiche sulla “resilienza” del sistema centro storico (capacità di resistere ad eventi critici)

Primi “Lineamenti metodologici per la prevenzione del rischio sismico nei centri storici” (DGR n.1506/2007) 1) Il centro storico, quale “oggetto” urbanistico unitario “di interesse artistico, storico, archeologico ed etnoantropologico”, va considerato a tutti gli effetti come “bene culturale” 2) La prevenzione del rischio sismico a scala urbana ed edilizia passa necessariamente attraverso una pianificazione territoriale ed urbanistica che la inseriscano e la assumano come proprio “obiettivo strategico” nella dimensione della “sostenibilità” 3) Il centro storico si configura come “un sistema di sistemi vulnerabili” tra loro strettamente interrelati e condizionantisi 4) I livelli di conoscenza e di indagine vanno commisurati con le diverse finalità degli strumenti: programmatorio, pianificatorio, esecutivo. E’ importante sottolineare che, nel progressivo approfondimento del livello conoscitivo, si mantengano ed utilizzino “gli stessi parametri” al fine di rendere omogenei e confrontabili gli esiti delle diverse elaborazioni alle diverse scale →programmazione statale e regionale finanziaria attuativa →pianificazione territoriale d’area vasta (PPAR / PAI / PTC provinciali / Piani dei parchi →pianificazione urbanistica comunale (tradizionale e complessa, strategica e operativa, d’emergenza) I livelli differenziati di indagine vanno commisurati a corrispondenti livelli decisionali: a) di carattere normativo e regolamentare b) di natura pre-progettuale c) di natura progettuale ed esecutiva 3. Integrare gli strumenti di pianificazione

6) L’individuazione di “strutture urbane minime” nelle quali può essere scomponibile l’insediamento storico, è finalizzata a “perimetrare” ambiti integrati in cui vengono svolte funzioni specifiche, come quelle primarie da garantire in caso di emergenza (per Offida la STU coincide con il Centro Storico) 7) Dal confronto delle esperienze emerge che le successive fasi di approfondimento sono necessariamente guidate dalle peculiarità di ogni centro storico e delle sue caratteristiche. Insieme alla “criticità” intese come “elementi di debolezza”, intrinseci ed estrinseci, fisiologici e patologici dei sistemi fisici e funzionali, è importante analizzare i principali “punti di forza” (ad esempio, un buon funzionamento del sistema di accessibilità) e dei principali “elementi di resilienza” del sistema, rispettivamente quali sue attuali e potenziali capacità di risposta. 8) La lettura integrata delle principali criticità va connessa a proposte coerenti per la riduzione del rischio sismico. Assumere la mitigazione del rischio sismico quale obiettivo strategico della pianificazione territoriale ed urbanistica significa effettuare una “valutazione preventiva di compatibilità sismica” delle decisioni. 5) L’analisi della morfologia urbana e delle sue trasformazioni nel tempo è un’operazione fondamentale per leggere: riconoscibilità di “parti”; loro ruolo nel funzionamento del sistema centro storico; modificazioni alla morfologia urbana che hanno inciso sul tessuto edilizio storico 3. Integrare gli strumenti di pianificazione

 Integrare la strumentazione urbanistica con specifiche disposizioni aventi finalità antisismiche  Integrare il recupero edilizio con il miglioramento sismico  Integrare il restauro architettonico con il miglioramento strutturale ( v. art.29 Codice e Direttiva – Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale )  Orientare la pianificazione di emergenza (piano comunale di protezione civile) agli esiti delle valutazioni di compatibilità sismica 4.Le prospettive: verso buone pratiche di prevenzione

ConoscereAnamnesiCapireDiagnosiIntervenireTerapia per PREVENIRE 1. Per motivazioni etiche: salvaguardare la vita umana quale bene primario 2. Per motivazioni culturali: salvaguardare e conservare il nostro patrimonio culturale - la nostra identità - 3. Per motivazioni economiche: prevenire costa meno che riparare (rapporto 1 a 9)

E ancora:  Inserire la mitigazione del rischio sismico nell’agenda politica delle priorità (warning: le trasversalita’ fra settori…) le trasversalita’ fra settori…)  Individuare politiche finanziarie di sostegno alla mitigazione del rischio sismico (meccanismi premianti ed incentivanti – contributi per studi di fattibilità)  Promuovere la conoscenza del patrimonio con attenzione agli aspetti (criticità) strutturali attenzione agli aspetti (criticità) strutturali  Promuovere la formazione di strutture tecniche pubbliche, di professionisti, di maestranze edili qualificate  Curare l’informazione e la partecipazione dei cittadini su questi temi: diffondere una cultura della prevenzione

Sviluppo culturale del territorio Valorizzazione ambientale e qualità del paesaggio Cura del patrimonio edilizio storico e monumentale Manutenzion e con migliorament o sismico Riuso (anche nuovi usi compatibili) Economia del recupero e valorizzazione immobiliare No spreco altre risorse fisiche