La valutazione come strumento per rispondere alle responsabilità sociali Elisa Boaretto emme&erre S.p.A.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Il Network del Bilancio Sociale delle CdC: Pareto punto di partenza per la costruzione di un sistema di rendicontazione condiviso Claudio Cipollini Roma,
Advertisements

Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
RE.SE.T. IMPRESA Rete di servizi per il trasferimento dimpresa.
I SERVIZI SOCIALI: OLTRE I CONTRIBUTI ECONOMICI.
UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA Verso una nuova forma di affido
LUVI PROGETTI PER CRESCERE. 2 CHI SIAMO LUVI (Unione Volontari per lInfanzia), fondata nel 1967 da Lina Toniatti, è al suo 40mo anno di attività. Fin.
2° transnational meeting Regione Lombardia settembre 2010.
Regione Siciliana Assessorato Bilancio e Finanze Dipartimento Regionale Bilancio e Tesoro Ragioneria Generale della Regione Unità di Staff – Controllo.
Provincia di Mantova LA VALUTAZIONE DEI PIANI DI ZONA
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
verso la pratica del bilancio sociale
ValutaPASSI Gruppo Tecnico PASSI Nazionale Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (ISS) Incontro Coordinamento Nazionale,
La nuova impostazione della relazione previsionale e programmatica - 1 La relazione previsionale e programmatica è lo strumento di programmazione idoneo.
1 Disciplina per la realizzazione di Interventi e Servizi Sociali Educativi rivolti a: a. INFANZIA b. ADOLESCENZA c. GENITORI LEGGE REGIONALE n. 9/2003.
PROGETTO INDIVIDUALIZZATO
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
Monitoraggio del progetto A cura di RES – Ricerca e studio
Progetto Integrazione sociale e scolastica Livia Bovina, WS
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
ANALISI DEL FENOMENO DELLE POVERTA IN CASENTINO Presentazione del Terzo rapporto provinciale sulle povertà – anno 2006 Sabato 26 Maggio 2007 Sala consiliare.
Valutazione degli interventi: ex ante, in itinere, ex post
2 PAROLE CHIAVE 1) Sistema di accreditamento Valida e credibile attestazione della capacità delloggetto della valutazione di soddisfare i bisogni dei.
Trasparenza e rendicontazione in sanità
“TWENTY TWENTY EUROPEAN POLICIES FOR MENTAL HEALTH
COMUNICAZIONE PUBBLICA Il bilancio sociale nelle amministrazioni pubbliche 8°e 9° lezione 23/24 ottobre 2008 Anno Accademico 2008/2009.
Segni,03/06/13 ACCORDO DI RETE. costituzione di reti territoriali tra istituzioni scolastiche, al fine di conseguire la gestione ottimale delle risorse.
Area Innovazione Sociale 1 1 IV ConferenzaPAR Bologna, 20 gennaio 2012 Raffaele Tomba Il Bilancio sociale di ambito distrettuale Agenzia sanitaria e sociale.
Volterra 19 Giugno 2009 DOPO DI NOI…. obiettivi e impegni della Regione Toscana Giornata pubblica di presentazione del Progetto COSTRUIAMO INSIEME UN NUOVO.
Le esigenze conoscitive per fini valutativi: il ruolo del monitoraggio
Fare salute in montagna: verso la costruzione dei Distretti e dei Piani di Salute Le risposte dei Servizi Sociali della Comunità Montana Val Pellice 29/09.
LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA COMUNITARIA
Programma di integrazione sociale e scolastica di cittadini non comunitari III ANNUALITA LARCOBALENO DELLA CITTADINANZA NELLA VENEZIA ORIENTALE 18 APRILE.
Il Piano Nazionale di Prevenzione in Agricoltura :Graduazione dei rischi e buone prassi come opportunità strategica della prevenzione Dr. Giancarlo Marano.
ABUSO AI MINORI: dalla COAZIONE che costringe
La verifica e valutazione di un progetto. Partiamo dalla definizione di valutazione un concetto complicato… ma di fondamentale buon senso.
Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari
Le cooperative in Lombardia oggi Oltre cooperative in Lombardia cooperative sociali attualmente registrate nell’Albo regionale 2 milioni sono.
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI.
Metodologie di tipo partecipativo: i “circoli di studio”
Avviare, attraverso una metodologia che preveda il coinvolgimento di tutti i soggetti che hanno espresso manifestazione di interesse, la costruzione del.
La programmazione sociale a livello locale Un welfare che crea valore per le persone, le famiglie e la Comunità 24 novembre 2015.
BILANCIO SOCIALE e PATTO per la SICUREZZA e la LEGALITA’ Alimena – 03 aprile 2014 Il Bilancio Sociale: verso la costruzione delle aree di rendicontazione.
COMUNE di ROMA MUNICIPIO ROMA 1 CENTRO STORICO Progetto GENITORI SI DIVENTA Il sostegno precoce alla genitorialità Francesca Pezzali.
Carmela Cristallo Assessorato alle Politiche di Promozione
1. Welfare “a misura di bambino e adolescente” tra protezione e tutela. La rete dei servizi sociali e della giustizia minorile Restituzione dei lavori.
TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LE CITTA’ RISERVATARIE AI SENSI DELLA LEGGE 285/97 INCONTRO TECNICO ROMA,
VIVERE LA CITTA’ Diventare protagonisti del bene comune Aprile - Maggio 2012 Istituto ITCG “Bassi” - Lodi A cura di: Comune di Lodi.
Cooperative, crisi finanziaria e rapporto con il credito Un’indagine tra le imprese cooperative e le banche I R P E T Istituto Regionale Programmazione.
Direttiva MIUR 27 DICEMBRE 2012 C.M. N° 8 DEL 3 MARZO 2013.
Laboratorio Valutazione in Promozione della Salute Torino, 23 novembre 2006 Pillola Formativa La “sostenibilità” di un programma di promozione della salute.
Programma territoriale di intervento per l’infanzia e l’adolescenza  E’ il Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia.
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
1 Prospettive ed opportunità dello sviluppo locale: i Progetti Integrati Locali (PIL) Lorenzo Bisogni Fermo – 7 marzo 2016 SERVIZIO AMBIENTE E AGRICOLTURA.
TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LE CITTA’ RISERVATARIE AI SENSI DELLA LEGGE 285/97 Stato di implementazione.
TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LE CITTA’ RISERVATARIE AI SENSI DELLA LEGGE 285/97 Gli indicatori del benessere.
IL PUNTO D’ASCOLTO. IL PUNTO D’ASCOLTO PER IL SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’
1Committente: Comune di Perugia La costruzione di un sistema di Valutazione della Qualità 1. La definizione del profilo di Qualità 2. La costruzione degli.
Paola Papi A.S. Comune di Genova. L’esperienza del Comune di Genova sulle attività di protezione avviate nell’ ambito del progetto “Creuzedema”
La rete di servizi Perché parliamo di rete? Cos’è una “rete organizzativa”? Chi sono gli attori della rete? Come funziona una rete?
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
Prospettiva di genere:integrare la dimensione di pari opportunità tra donne e uomini nei progetti che beneficiano di finanziamenti europei. La metodologia.
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LE CITTA’ RISERVATARIE AI SENSI DELLA LEGGE 285/97 INCONTRO TECNICO ROMA,
Il bando «Campioni del Mondo !»
PIANO DI ZONA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA PIANO DI ZONA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA.
L’esperienza del Tavolo di coordinamento tra il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e le città riservatarie ai sensi della legge.
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
Valutazione indipendente del PSR Toscana 2007 – 2013 Le attività di Valutazione Comitato di Sorveglianza Firenze, 28 Ottobre 2011.
Laura Cesar Strumenti di Innovazione per la Cittadinanza Sociale.
Transcript della presentazione:

La valutazione come strumento per rispondere alle responsabilità sociali Elisa Boaretto emme&erre S.p.A.

Cos’è la responsabilità sociale Il concetto (o principio) di responsabilità sociale incarna il dovere di tutte le organizzazioni di rispondere dell’utilizzo delle risorse economiche, sociali e ambientali e della produzione di utilità (o disutilità) sociali.

Chi sono gli “stakeholders”? Sono tutti gli individui o gruppi che possono influenzare il successo dell’impresa (o di un’organizzazione in generale) o che hanno con essa un interesse in gioco (at stake).

Due parole sull’accountability … Il riconoscimento della social accountability ha avuto origine da cambiamenti socio-culturali, tra i quali l’avvento della competizione globale, che hanno determinato: Una moltiplicazione degli stakeholders Un cambiamento nelle modalità di concertazione degli interessi Una diminuzione dell’autonomia delle grandi imprese (specie multinazionali) per le quali si è resa acuta la necessità di “rendere conto” delle proprie scelte strategiche e degli effetti ambientali e sociali delle loro attività.

Perché fare accountability Perché aiuta a rispondere alle pressioni esterne esercitate dalla società civile che sempre più chiede di dare conto della “sostenibilità” in termini di impatti ambientali e sociali e non solo dei risultati economici (logica triple bottom line)

Fare accountability implica Analizzare le attività realizzate, da un punto di vista economico e di risultato (outcome?). Comunicare agli stakeholders in modo trasparente quanto realizzato. L’utilità dell’attivare un processo continuo di accountability sta nel fatto che se quanto realizzato è coerente con le attese (esplicitate a priori o meno), il soggetto ne trae grande forza e legittimazione.

Perché la valutazione serve per fare accountability? Perché la valutazione sostanzialmente assolve al duplice scopo di assegnare un valore all’azione e di riuscire a comunicarlo agli altri. (Bertin, Ed. Angeli 1995)

Un caso: La valutazione dell’impatto della LEGGE n°285 del 28/8/97: Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza. Regione Veneto, annualità e

Obiettivi della valutazione rilevazione dello stato di attuazione degli interventi previsti (attività svolte, utenza raggiunta, ….) Verificare la congruenza delle misure adottate per il miglioramento delle condizioni di vita dei minori Valutare il raggiungimento degli obiettivi sulle singole iniziative promosse

Operare la valutazione su quegli aspetti ha permesso di dare conto del buon utilizzo di risorse pubbliche e di re-indirizzare le politiche rivolte ai minori in maniera congruente. In questo senso gli obiettivi dell’attività di monitoraggio e valutazione sono strumentali al dovere di accountability che il soggetto promotore (la Regione) ha nei confronti dei suoi stakeholders.

Valutazione di politiche Fase 1: valutazione della coerenza Bisogni della popolazione Obiettivi della politica Obiettivi delle azioni e risorse impiegate Coerenza esterna Coerenza interna Di che cosa si riesce a “dare conto”?

Valutazione di politiche Fase 2: valutazione dell’impatto Risultati prodotti dalla politica Azioni e processi attivati Esiti sociali: outcomes

I fattori di complessità Non sempre gli obiettivi della politica (sia di outcome che di processo) sono espressi con chiarezza Non sempre il tempo a disposizione è sufficiente per poter misurare gli impatti Non sempre è facile isolare gli effetti della politica considerata da altri effetti (gross outcome – net outcome) Non sempre i sistemi informativi sono adeguati per supportare l’attività di monitoraggio e valutazione

Le fasi di lavoro valutazione della coerenza esterna ed interna analisi del sistema informativo corrente individuazione degli “indicatori bersaglio” utili per la valutazione dell’impatto elaborazione in serie storica degli “indicatori bersaglio lavoro con esperti per l’individuazione di possibili altri fattori causa che possono aver agevolato il raggiungimento degli obiettivi enunciati l’individuazione della quota parte degli eventuali cambiamenti imputabile alla realizzazione della 285/97 in Regione Veneto individuazione di eventuali altri effetti prodotti dalla 285/97 non previsti negli obiettivi iniziali.

Le fonti informative i bandi regionali per il finanziamento dei progetti a valere sulla Legge 285/97 i piani sviluppati per la Legge 285/97 dai 21 ambiti territoriali le schede di monitoraggio dei progetti il giudizio di esperti altre fonti informative specifiche per disporre dei dati sugli indicatori “bersaglio” della politica

Gli obiettivi regionali della Legge 285/97 Outcome Aumentare la qualità della vita dell’infanzia e dell’adolescenza Tutelare l’infanzia e l’adolescenza Aumentare l’integrazione multirazziale/l’interculturalità Sostegno alla famiglia Processo Costruzione di rete Target adolescenza

Come si è proceduto Analisi di tutti i progetti per obiettivi e target Esplicitazione degli obiettivi dei progetti in termini di outcome (cambiamento atteso sulla popolazione target) Classificazione dei progetti, riconducendo ogni sub-obiettivo (di progetto) ad un macro- obiettivo (della politica)

E poi: Interrogazione di esperti per ricostruire il livello logico di coerenza tra: Obiettivi della politica e bisogni della popolazione target Obiettivi della politica e obiettivi dei progetti Ricostruzione dei flussi finanziari per ogni obiettivo

Il problema dell’inputazione dei costi Servizio 1 Servizio 2 Servizio3Servizio 4 Macro- Obiettivo 1 Azione 1.1XXX Azione 1.2Xx Macro- Obiettivo 2 Azione 2.1XXX Azione 2.2xX Tot $

Valutazione di impatto Sono stati individuati gli indicatori bersaglio per ciascun macro-obiettivo Si è verificata la potenzialità del sistema informativo a rispondere a quegli indicatori e individuate strategie di raccolta informazioni ad hoc o sulla base di un giudizio qualitativo fornito da esperti

Riclassificazione degli indicatori per target e sub-obiettivi OBIETTIVO: Tutelare l’infanzia e l’adolescenza TargetObiettivi dei progetti Indicatori Attivazione di processi Outcome Minori Diminuire il ricovero dei minori in istituto A, B, C, D, HE, F, G, I, L Minori Prevenzione abuso e sfruttamento minorile M, C Famiglie in difficoltà Aumentare la capacità di rispondere alle emergenze e crisi C, D Minori e genitori Garantire la tutela del minore nel caso di separazione tra genitori N Genitori Aumento delle competenze genitoriali O Operatori Aumento delle consocenze e delle competenze P

In particolare: Attivazione di processiOutcome Diminuire il ricovero dei minori in istituto % di Comuni che hanno attivato il servizio di educativa domicilare N. di collocamenti etero-familiari N. di utenti seguiti dal servizio di educativa domiciliare % di affidamenti familiari sul totale dei collocamenti etero-familiari N. di strutture residenziali per minori alternative all’Istituto %di rientri in famiglia dei minori inseriti in strutture residenziali N. di posti in strutture residenziali per minori alternative all’Istituto Tempo medio di permanenza dei collocamenti eterofamiliari in famiglia Tassi di divorzio e di separazione delle famiglie con figli minori Tempo medio di permanenza dei collocamenti eterofamiliari in strutture residenziali per minori OBIETTIVO: Tutelare l’infanzia e l’adolescenza

Tutti gli indicatori-bersaglio INDICATORI Attivazione di processi Outcome A % di Comuni che hanno attivato il servizio di educativa domicilare X B Numero di utenti seguiti dal servizio di educativa domiciliare X C Numero di strutture residenziali per minori alternative all’Istituto X D Numero di posti in strutture residenziali per minori alternative all’Istituto X E Numero di collocamenti etero-familiari X F Percentuale di affidamenti familiari sul totale dei collocamenti etero- familiari X G Percentuale di rientri in famiglia dei minori inseriti in strutture residenziali X HTassi di divorzio e di separazione delle famiglie con figli minoriX

Conclusioni La valutazione persegue l’obiettivo di assegnare valore alle azioni che si compiono, mediante metodiche di analisi di tipo scientifico. In questo senso risulta quale perfetto strumento per fare accountability, cioè di rispondere al bisogno di dare evidenza della bontà delle azioni praticate.

Alcuni indicatori-bersaglio INDICATORI Attivazione di processi Outcome ITempo medio di permanenza dei collocamenti eterofamiliari in famigliaX L Tempo medio di permanenza dei collocamenti eterofamiliari in strutture residenziali per minori X M % di comuni (scuole) in cui sono stati realizzati incontri di formazione per genitori sulla tematica della violenza e del maltrattamento dei minori X N % di comuni in cui è stato attivato un servizio di mediazione familiare (anche tramite AULSS) X O % di comuni (scuole) in cui sono stati fatti incontri di formazione per genitori sulle tematiche relative alla tutela dell’infanzia X P % di ASL in cui sono stati fatti incontri di formazione per operatori sulle tematiche relative alla tutela dell’infanzia X