Sparta e Atene Città dorica Città ionica militaresca e violenta

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Transcript della presentazione:

Sparta e Atene Città dorica Città ionica militaresca e violenta con un forte esercito Oligarchia (“governo di pochi”) L’assemblea popolare si chiamava Apella Fonti scarse, più leggendarie che veritiere Città ionica colta e raffinata Dominatrice dei mari con la sua potente flotta Democrazia (“governo del popolo”) L’assemblea popolare si chiamava Ecclesìa Molte fonti

Sparta Città del Peloponneso fondata dai Dori intorno all’ XI sec. a.C. nella regione della Laconia, dove sorgeva la città micenea di Lacedemone, distrutta nel 1200 a. C. (di cui re era il mitico Menelao) perciò Spartani detti anche Lacedemoni. Circondati da popoli ostili devono combattere: conquistano tutta la Laconia(750 a.C.) ,la Messenia(I Guerra mes. 757-738 ;2^ guerra 684-668 tradita dagli Arcadi) e nel 500 a.C. di tutto il Peloponneso (eccetto l’Acaia e Argo). Soddisfatti i bisogni alimentari dalla politica espansionistica si passa a quella di difesa dei confini: nasce la Lega Peloponnesiaca (militare) La società spartana era rigida e divisa in 3 classi: Spartiati, Perieci e Iloti Educazione militare solo per gli Spartiati (discendenti dei Dori) Città guerriera in cui l’educazione militare dei giovani durava anni. Aretè non è più individuale e si afferma la tattica oplitica : organismo collettivo con guerrieri che combattono uno accanto all’altro non per la propria gloria ma per la polis.

La società spartana Schiavi Libertà personali Diritti politici Spartiati Perieci Iloti Libertà personali Schiavi Diritti politici

SPARTIATI Diretti discendenti dei Dori Classe dominante con pieni diritti politici e di proprietà per nascita che si dedica solo alle attività militari Si definiscono “homòioi”=uguali Vita comunitaria (sissìzi) e militare fino ai 30 anni dai 7 per i bambini sani (i malformati lanciati dal Taigeto e uccisi), tolti alla famiglia ed affidati al paidonòmos(=educatore di ragazzi) A 19 anni iniziavano a combattere Dai 30 anni facevano parte dell’apella (=assemblea dei cittadini) e potevano abitare con la famiglia Addestramento militare fino a 60 anni Ricevevano dallo stato un terreno che non poteva essere venduto (=inalienabile) ma ereditato solo dal primogenito maschio e coltivato dagli Iloti

PERIECI Non hanno diritto di voto ma sono liberi “Coloro che abitano intorno”(=abitanti delle città vicine) Non hanno diritto di voto ma sono liberi Devono combattere insieme agli Spartiati come opliti(fanti) in caso di guerra

ILOTI Gli autòctoni, i cui avi erano stati sottomessi dai Dori Erano assegnati dallo Stato agli Spartiati ,coltivavano i loro poderi a proprie spese e rendevano metà del raccolto Condizioni di vita pessime:schiavi (liberati solo talvolta dal padrone) e senza alcun diritto né civile né politico (ucciderli non era reato; Kryptéia=“assalto furtivo”, prova di abilità per i giovani spartiati che consisteva nell’uccisione del maggior numero possibile di Iloti)

IL GOVERNO SPARTANO Originariamente Sparta era governata da 2 re; intorno al 650 a.C. il leggendario legislatore LICURGO diede vita ad una costituzione e a nuove istituzioni politiche: L’APELLA (assemblea popolare) che eleggeva gli efori e la gherusìa, inviava ambascerie e conferiva la cittadinanza LA GHERUSìA (CONSIGLIO DEGLI ANZIANI) composta da 2 re e da 28 membri (gheronti) con più di 60 anni eletti a vita dall’apella giudicava i delitti e il tradimento, condannava all’esilio e alla morte EFORI:5 magistrati eletti ogni anno dall’apella, inizialmente con funzioni di controllo, poi per legiferare;tra essi l’EFORO EPONIMO , così chiamato perché dava il nome all’anno, presiedeva l’apella e la gherusìa.

L’ordinamento politico spartano Diarchia (2 re a vita) Controllano 5 Efori(eletti ogni anno prima solo per controllare, poi anche per legiferare, amministrare la giustiizia, Convocare l’apella e la gherusìa) Gherusia(2re+28 spartiati con più di 60anni, eletti a vita , giudicano tradimenti e delitti, stabiliscono leggi e questioni da sottoporre all’apella) In questo ordinamento monarchico non esiste potere assoluto Elegge Apella Assemblea di tutti gli spartiati

ATENE

Secondo il mito l’egizio Cecrope fu il primo re, il quinto Teseo che avrebbe riunito in una sola città i 12 villaggi in cui era divisa l’Attica , Crodo l’ultimo, morto in battaglia contro i Dori. Anche i ritrovamenti archeologici attestano che era stata una roccaforte micenea ed era sopravvissuta a lungo alle invasioni Sorge nell’Attica (Grecia orientale), a 4 km dalla costa, con i porti del Pireo e del Falero e al centro delle comunicazioni Inizialmente formata da 4tribù, ciascuna divisa in fratrìe (gruppi di famiglie con funzione di tutela dei diritti dei membri), composte da ghene(=antiche famiglie aristocratiche, detti anche eupatrìdi=discendenti dei buoni padri), i tìasi (=famiglie plebee) gli orgheònes(cittadini ma anche meteci, ossia stranieri residenti ad Atene che godevano di diritti se avevano un ateniese come garante) È ricca di argilla, marmo bianco dei monti Pentelico e Imetto, argento e piombo del Laurio Deriva dalla fusione (=sinecismo) di diverse comunità (Athènai=le Atene)

Il sistema politico ateniese Si possono individuare 5 fasi: 1. periodo monarchico (dal XII sec) 2. prime leggi di Dracone (624 a.c.) 3. leggi di Solone (VI sec. a.C.:594a. C.) 4. tirannide di Pisistrato (dal 561 a. C.) 5. riforma di Clistene (508 a.c.)

Atene aristocratica Nel VII sec. al re si affiancano L’ARCONTE EPONIMO(governatore che si occupa della giustizia civile e penale) IL POLEMARCO=che comanda la guerra 6 TESMOTéTI(i legislatori)controllano la legalità degli atti dei magistrati Collegio dei 9 arconti

DRACONE È il primo legislatore ateniese che nel 624 a.C. stabilisce norme severe oltre che sui debiti sui delitti, ponendo fine alla vendetta privata e segnando la nascita del diritto penale: l’accusato veniva punito solo dopo un pubblico processo e se ritenuto colpevole Resta il malcontento di mercanti, artigiani e soprattutto dei CONTADINI perchè il latifondo è nelle mani di pochi aristocratici i piccoli proprietari si indebitano e spesso sono costretti a vendere tutto, anche la propria libertà.

SOLONE (594 a. C.) SOLONE, nominato arconte con ampi poteri opera il cosiddetto «scuotimento dei pesi»(seisàchteia): la cancellazione dei debiti il divieto di schiavitù per debiti foto di Solone

La riforma di Solone riordina la società in base al censo, creando un sistema timocratico, in cui i diritti politici dipendevano dal censo(e non più dalla nascita) divide la cittadinanza in quattro classi, in base al reddito fondiario (produzione di grano misurata in medìmni ,olio e vino in metreti, unità di misura pari a circa 52 litri) pentacosiomedìmni  500  26000 litri cavalieri  300  15600 litri zeugìti  200  10400 litri tèti  meno di 200 medìmni di grano foto di Solone

Solo i membri delle prime due classi possono far parte dell’Arcontato (organo con potere esecutivo composto da 9 membri)e dell’ Areopago (organismo preesistente con potere legislativo, costituito da ex arconti in carica a vita ) Zeugiti: potevano accedere solo al Consiglio degli Undici, magistrati con potere giudiziario Ecclesìa: cittadini adulti maschi di almeno 20 anni discutono e approvano decisioni degli arconti Crea l’Elièa: un tribunale popolare i cui componenti erano estratti a sorte fra tutti i cittadini maschi di oltre 30 anni e a cui chiunque poteva appellarsi in caso di offese, esclusi i delitti. Si viene a creare un sistema molto più flessibile e aperto, ma ancora aristocratico e privo di un organo che coordinasse le varie istituzioni

La riforma di Solone tèti Pentacosio- medìmni AREOPAGO massimo organo di governo cavalieri zeugìti Consiglio degli Undici tèti ELIEA tribunale del popolo

Riassumendo… L’oligarchia escludeva la partecipazione popolare Dracone elabora il primo codice di leggi,severissimo, distinguendo tra omicidi involontari e legittimi(d’onore) Solone compie il primo passo verso la democrazia: con la sua riforma contano i soldi non piu’ le origini per la carriera politica Inoltre abolisce la schiavitù per debiti Dracone Solone

Il tiranno Pisìstrato (561 a. C.) approfitta del malcontento lasciato dalla riforma di Solone soprattutto tra i nobili e della popolarità dovuta al valore mostrato nella guerra contro Megara per prendere il potere che mantenne fino al 528 a. C.(eccetto che tra il 557 e il 547 a.C. quando è costretto all’ esilio) Uomo saggio, non abolisce la costituzione di Solone ma assume il controllo diretto dell’arcontato ed instaura un potere assoluto. Offre occupazione alle classi meno abbienti con grandi lavori pubblici sull’Acropoli (il tempio di Apollo) istituisce le Dionìsie e le Panatenee, feste religiose che prevedevano rappresentazioni teatrali e che daranno impulso al genere tragico Fa costruire una grande flotta fonda varie colonie sulle coste del mar Nero e nel nord della Grecia Assume il controllo della città di Delo, centro sacro di tutta l’Ellade per aver dato i natali al dio Apollo fa redigere in forma scritta i poemi omerici foto di Solone

Atene perde il controllo di Delo (Policrate di Samo) nel 528 a. C. il potere passa ai suoi due figli, Ippia e Ippàrco, molto dispotici e perciò invisi al popolo Armòdio e Aristogìtone uccidono Ipparco e divengono il simbolo della libertà Atene perde il controllo di Delo (Policrate di Samo) Sparta nel 510 interviene ed Ippia fugge presso il re di Persia Fallisce il colpo di stato attuato da Isagora con l’appoggio spartano messo in fuga da una rivolta armata guidata da Clistene foto di Solone

La riforma di Clìstene (509-508 a. C.) L’aristocratico Clìstene, eletto arconte, pone le basi della democrazia: abolisce l’ordinamento soloniano sul censo divide l’Attica in demi (circa 200), unità territoriali in cui venivano iscritti i cittadini quando nascevano (indipendentemente dal ceto sociale o ricchezza) raggruppa i demi in 10 nuove tribù e suddivide ogni tribù in tre sottogruppi o distretti, trittìe, dislocate in tre zone geografiche (e sociali) differenti ogni tribù è formata da una trittìa di pianura(formata da aristocratici, grandi proprietari terrieri), una trittìa di montagna(formata da piccoli contadini e pastori), una trittìa di costa (formata da pescatori, commercianti e artigiani) foto di Solone

La riforma di Clìstene (508 a. C.) ad esempio la tribù numero otto è costituita da 1 trittia di costa 1 trittia di montagna 1 trittia di pianura foto di Solone

Ogni tribù deve assicurare un contingente di opliti In ogni tribù confluiscono esigenze diverse, ma poiché ogni trittìa esprimeva un voto per eleggere i magistrati, prevalgono le preferenze delle classi più povere rappresentate da due trittìe su tre e che quindi avevano la maggioranza Viene meno lo strapotere degli eupatrìdi e si garantisce anche ai più poveri la possibilità di ricoprire cariche di governo,tranne che a donne, stranieri e schiavi. Clistene istituisce la bulè, Consiglio dei 500, composto da 50 rappresentanti per ciascuna tribù di almeno 30 anni , scelti a sorteggio non più di 2 volte, che elaborava le leggi da sottoporre all’ecclesia e vigilava sulla sicurezza del territorio. E’ presieduto da una PRITANìA(10) per la X parte dell’anno l’Areopago, l’antico consiglio degli anziani, perde gran parte dei suoi poteri; è formato da 9 arconti ed un segretario dal 487 a.C. sorteggiati. Aumenta il potere dell’ecclesìa (ostracismo)

L’ecclesìa di Clìstene è l’assemblea popolare a cui partecipano TUTTI i cittadini di almeno 20 anni ;all’inizio ha pochi poteri e si riunisce dieci volte all’anno, ma ben presto aumentano i poteri e quindi le riunioni diventano anche quaranta all’anno l’assemblea si occupa di politica estera poiché ratifica i trattati internazionali nominare gli strateghi(che compongono lo strategato=collegio di 10 comandanti supremi dell’esercito eletti per 1anno) Approvare leggi e decreti proposti dalla bulè Esiliare un uomo politico con l’istituto dell’ostracìsmo(da ostrakon=coccio) Permane il potere giudiziario dell’ELIEA , il tribunale popolare composto da un centinaio di giudici estratti a sorte foto di Solone

Introdusse anche l’ostracismo La riforma di Clistene Introdusse anche l’ostracismo

Limiti della riforma erano completamente esclusi coloro che non avevano la cittadinanza (donne, stranieri e schiavi) la rappresentanza diretta (e non rappresentativa) è impossibile in nuclei numerosi solo chi ha tanto tempo libero può dedicarsi alla politica (ricchi proprietari, chi vive di rendita, non certo i contadini)