Il ben…essere organizzativo Renzo Remotti
Scopo del presente intervento non è dare delle risposte e nemmeno mettere in luce criticità. Piuttosto è offrire elementi di riflessione e di dibattito per migliorare l’organizzazione del lavoro pubblico
Le basi dei Grandi Herbert A. Simon (Economista, Nobel 1978) Norbert Wiener (Matematico e biologo)
Cosa significa benessere in senso organizzativo? Il senso di appartenenza; La flessibilità; Sempre più frequentemente si sente il termine benessere organizzativo. Si rischia, però, di non dare un significato operativo al termine e trasformarlo in un mero, adempimento. Eppure sono solo due gli elementi che creano un’organizzazione sana
Il senso di appartenenza Il senso di appartenenza, sentirsi parte di un progetto. Amare il proprio lavoro, subirne anche la pesantezza, la durezza, ma sentirsi protagonista in una squadra. Mio padre quando arrivo a Torino per andare a lavorare in Fiat, viveva con entusiasmo e passione questi valori. Quando passeggiavamo e incrociavamo un’auto prodotta dalla casa automobilistica torinese, lui si fermava e mi diceva: «Vedi, quella l’ho fatta io». Sapevamo bene tutti e due che non aveva costruito proprio quell’auto, al massimo ne aveva realizzato una parte, ma l’orgoglio dell’appartenenza lo spingeva con onore ad assumerne la sua paternità. Oggi questo senso di appartenenza è negato. Non c’è più il tempo di innamorarsi del proprio impiego: tutto è talmente mobile, veloce, determinato nel tempo. On. Antonio Boccucci
L’orgoglio di lavorare in un’organizzazione si crea con pochi, ma essenziali elementi Avere una strategia d’azione interna chiara; L’organizzazione è autorevole; Il livello di equità è elevato; tutti sanno cosa ci si aspetta da loro; Nella pubblica amministrazione significa legalità e imparzialità; Le scelte di carriera sono fondate su criteri chiari, predeterminati e non discrezionali.
Flessibilità Che gente era quella? Di che cosa parlavano? Da quale autorità dipendevano? Eppure K. viveva in uno stato di diritto, dappertutto regnava la pace, tutte le leggi erano in vigore, chi osava aggredirlo in casa sua? Era sempre propenso a prendere ogni cosa con disinvoltura, a credere al peggio solo quando il peggio era arrivato, a non farsi preoccupazioni per il futuro, neanche quando si presentava minaccioso. Ma ora questo non gli sembrava giusto, si poteva considerare il tutto uno scherzo, uno scherzo pesante, montato dai colleghi della banca per motivi a lui sconosciuti, magari perché oggi compiva trent'anni, era senz'altro possibile, forse gli bastava ridere in un modo qualsiasi in faccia alle guardie che avrebbero riso anche loro, forse erano fattorini dell'angolo della strada, non sembravano troppo diversi - questa volta comunque, fin dal primo momento che aveva visto la guardia Franz, era deciso a non rinunciare al minimo vantaggio che forse possedeva di fronte a quella gente. F. Kafka, Il processo.
Non è sufficiente la legge… è necessario interpretarla, «organizzarla» in un sistema d’azione equo. Però…nell’ultimo decennio… La rilevazione automatica dell’orario di lavoro sta comportando un forte irrigidimento delle organizzazioni pubbliche (si valuta la presenza, non l’attività); Sono stati di fatto aboliti i funzionari laureati e la dirigenza tende ormai ad affidare compiti senza differenziare tra titoli di studio e capacità. Il prolificare di regolamenti interni (il codice di condotta etc.) introduce sovrapposizioni di regole con conseguente incertezza interpretativa. Perciò questa è divenuta l’immagine del pubblico impiego…
Ecco alcune nuove tendenze nel privato … e di un Ministro… France Telecom proibisce contatti al di fuori dell’orario di lavoro, comprese le . BMW ha introdotto il diritto alla non reperibilità. «Ci stiamo avviando verso una situazione in cui possiamo valutare le attività svolte dai nostri dipendenti. […] Il fatto che uno arrivi in ufficio, si siede e poi timbra quando se ne va, magari senza aver fatto nulla è un controllo?» On. Luigi Nicolais