«Il figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini» (Marco 9,30-32) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale
Strumenti per capire È il secondo annuncio della morte e risurrezione (il primo in Mc 8,31 e il terzo in Mc 10,32- 34), il più breve, il più sobrio, anch’esso riservato solo ai discepoli.
v. 30 Gesù e i discepoli attraversavano la Galilea, in incognito: egli non voleva che alcuno lo sapesse (di nuovo l’ordine del riserbo come in Mc 1,34; 5,43; 7,36; 8,30; 9,9).
Sono in cammino verso Gerusalemme. E per strada li «istruiva». Continua l’istruzione riservata solo ai suoi, scandita dalle tre predizioni della morte- risurrezione.
v. 31 il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini. Espressione biblica (cfr. Dn 7,25; Is 53,12; Ger 26,24).
Il Figlio dell’uomo è consegnato da Dio agli uomini: la passione rientra nel disegno del Padre (cfr. il primo annuncio in Mc 8,31: «Il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire»).
Questo annuncio si avvererà pienamente: Gesù viene consegnato da Giuda ai capi dei sacerdoti (Mc 14,10.41), questi lo consegnano a Pilato (Mc 15,1.10) e Pilato lo consegna ai soldati (Mc 15,15).
v. 32 non comprendevano queste parole. Ricompare il tema dell’incomprensione dei discepoli (Mc 4,13; 6,52; 7,18; 8,33; Lc 18,34).
- avevano timore di chiedergli spiegazioni. Non capiscono e hanno paura di interrogarlo (Mc 9,10): non sono in grado di accettare (e condividere) l’eventualità di un Messia respinto dal suo popolo. Gesù è sempre più solo e senza ascolto.
Piste di riflessione Gesù viene consegnato (= tradito): diventerà un oggetto, una cosa, come uno schiavo che passa da un padrone all’altro, sarà manipolato, perché «faranno di lui quello che vorranno», come per Giovanni Battista (Mc 9,13).
L’avvenimento annunciato da Gesù è estraneo alla logica quotidiana e spezza la trama abituale dell’esperienza costruita in base ai desideri e alle previsioni umane.
Chi non capisce, normalmente interroga. Ma qui la paura, oltre che sordi, rende muti. La nostra incredulità e diffidenza sono la sofferenza di Dio che ci ama.
Suggerimenti per pregare Chiedere al Signore di non essere sordi alla sua parola e al suo amore per noi;
- la capacità di domandare (invocare) umilmente, con costanza e senza stancarci, luce per vedere e grazia per capire i segni (specialmente quelli dolorosi) con cui Dio si fa presente a noi quotidianamente.
Ringraziare il Padre perché ci dona (ci consegna) il Figlio, rivelandoci il suo amore incondizionato.
Fa’, o Signore, che la paura di fronte alla parola della croce non mi faccia indietreggiare, ma io sappia riconoscere in essa, oltre ogni incomprensione, il tuo amore misterioso e incondizionato. Amen.