IL DIBATTITO RISORGIMENTALE

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Introduzione al periodo storico Liberalismo radicale Liberalismo moderato Mazzinianesimo Giuseppe Mazzini Le sette segrete La Carboneria La Giovine Italia.
Transcript della presentazione:

IL DIBATTITO RISORGIMENTALE

Introduzione al Risorgimento: Il Risorgimento: periodo storico in cui l’Italia conseguì la propria unità nazionale (1815-1861) Iniziò dopo la caduta di Napoleone e la fine è stata stabilita dopo la liberazione della Lombardia dall’Austria e con l’annessione del Piemonte

Il Proclama di Rimini (1815) I primi moti costituzionali (20-30) Situazione a livello politico: Il Proclama di Rimini (1815) I primi moti costituzionali (20-30) I guerra 1848 Moti rivoluzionari II guerra 1860 Unità III guerra 1866 Annessione del Veneto, proclamazione del regno d’Italia. La Breccia di Porta Pia (1870) “IV guerra” Dopo la guerra del ‘15-’18 Annessione di Trento e Trieste.

Liberali e democratici Tramite questo lavoro si cerca di ricostruire il dibattito che vide coinvolte diverse personalità che fecero passi importanti per l’unificazione della penisola italiana. Due ideologie si contesero la guida del Risorgimento italiano. LIBERALI: Cavour, Gioberti, Balbo, D’azeglio; DEMOCRATICI: Mazzini, Cattaneo, Ferrari, Pisacane.

Differenze: LIBERALI: -si basano sulle teorie di Locke e Montesquieu; -forma di governo ideale: monarchico-costituzionale; -garantiscono libertà pubbliche ed uguaglianza giuridica (di fronte alla legge); -suffragio censitario (cittadini abbienti); -borghesia terriera e imprenditoriale; -rappresentanti: Cavour, Gioberti, Balbo, D’azeglio. DEMOCRATICI: -si basano sulle teorie di Rousseau; -forma di governo ideale: repubblica;  -sostengono l’uguaglianza politica;   -suffragio universale; -piccola e media borghesia, strati operai; -rappresentanti: Mazzini, Cattaneo, Ferrari, Pisacane.

Teorie politiche: DEMOCRATICI: Mazzini- sostenitore dell’unità d’Italia, libera e repubblicana e fiducioso delle possibilità rivoluzionarie del popolo; Cattaneo- confederazione degli Stati italiani e avversione nei confronti della monarchia dei Savoia; Ferrari- impronta socialista e insurrezioni popolari; Pisacane- socialista con attenzione alle libertà individuali e alle classi popolari.

Teorie politiche: LIBERALI: Cavour- Stato unitario in difesa dei diritti civili e dei progressi economici; Gioberti- (neoguelfismo) confederazione degli Stati italiani guidati dal papa; Balbo- confederazione degli Stati italiani guidati dalla monarchia dei Savoia; D’Azeglio- riforme concordate tra cittadini e monarchie.

CONTE CAMILLO BENSO DI CAVOUR 1810-1861 (liberale) Leader del movimento liberale moderato.

Cavour sosteneva: l’INIZIATIVA MONARCHICO-GOVERNATIVA quindi era ANTIREPUBBLICANO (non ammetteva la Repubblica) e ANTIRIVOLUZIONARIO (rifiutava ogni forma di rivoluzione popolare per raggiungere l’unità); che l’unità si sarebbe raggiunta utilizzando MEZZI PACIFICI; che l’ITALIA NECESSITAVA DI UN RE PROPRIO era comunque accettato il sostegno di altre potenze per fronteggiare l’Austria; che la politica e la religione (quindi la morale) dovevano rappresentare DUE ENTITÀ BEN DISTINTE(libera Chiesa in libero Stato).

Cavour era convinto che la causa principale che ostacolava l’Italia nella sua unificazione era l’arretratezza economica quindi Promosse assieme ad alcuni proprietari terrieri l’associazione agraria nel 1842; Fondò, insieme a Cesare Balbo, il giornale “Il Risorgimento” attraverso il quale diffondeva la sua campagna Primo numero del giornale propagandistico di Cavour.

Il programma inserito esplicitamente nel giornale propagandistico mette sullo stesso piano: l’indipendenza dell’Italia; l’unione politica ed economica di tutti gli stati della penisola volti ad accettare l’idea del progresso.

Nel 1852 Cavour divenne primo ministro del governo piemontese. Tra le sue manovre significative per l’unità d’Italia possiamo descrivere il suo impegno nella sensibilizzazione di nazioni come Francia e Inghilterra. Con la prima riuscì ad ottenere un’alleanza nel 1852. Cavour venne denominato “grande ministro” sia per la durata della sua carica (circa un decennio) sia per i grandi risultati raggiunti.

IL NEOGUELFISMO “Primato morale e civile degli italiani” Di Gioberti (1843) teorizza una confederazione di Stati italiani con a capo le rispettive dinastie regnanti ma tutte sotto la guida del pontefice

Perché questa scelta? Nel passato il papa si era battuto per la libertà nazionale di fronte ai dominatori stranieri e l’Italia aveva sempre avuto una posizione di rilievo grazie alla figura del pontefice e della Chiesa. In realtà non erano idee nuove ma risaltarono dal 1815 grazie ad alcuni scrittori che le avevano riproposte.

Ebbe l’appoggio di chi? Lo strato più alto della società pensava che fosse possibile conciliare la tradizione con il cambiamento politico. Cambiamento in pieno accordo con la Chiesa. Gioberti ebbe il merito di avvicinare alla questione risorgimentale quella parte del mondo cattolico che fino ad allora se ne era tenuta lontana.

Perché la proposta di Gioberti fu accolta così bene? Il “Primato” di Gioberti fece scalpore perché fornì ai liberali un programma attorno al quale raccogliersi e da seguire. Parve conciliare la voglia di indipendenza nazionale con la salvaguardia della Chiesa. Il successo di Gioberti si deve alla sua proposta conciliatrice, alla soluzione gradualistica e antirivoluzionaria.

Problemi e critiche: Critiche rivolte a Gioberti Balbo dichiarò di essere d’accordo con la sua idea ma diede al Piemonte il ruolo guida Il programma sembrò realizzarsi tra il 1846 e 1848 quando Papa Pio IX salì al pontificato nel 1848 il papa si dissociò dalla lotta per l’indipendenza infine l’ideale unitario prevalse se quello di federazione

Vincenzo Gioberti (liberale) Auspicò a una confederazione degli Stati Italiani ma sotto la guida del pontefice.   Nel 1843 pubblicò l’opera intitolata “Del primato morale e civile degli italiani” che ebbe molto successo nel fronte moderato di orientamento cattolico.

IL PENSIERO DI GIOBERTI: l’Italia doveva recuperare la sua vita come nazione, e al suo interno ci doveva essere un’unione politica fra i vari membri. cosicché avrebbe ricevuto molti beni tanto da accrescere la forza e la potenza dei vari prìncipi. diminuirebbero le guerre, le rivoluzioni interne e le discordie. Sostiene che il principio dell’unità Italiana debba essere reale e non astratto. La lega italica potrebbe annullare le differenze di moneta, di misura e di dogana che miseramente dividono le varie provincie.

IL MOVIMENTO REPUBBLICANO Il ‘leader’ democratico era Mazzini, che fu il primo a rivendicare l’Italia in quanto nazione che doveva essere una nazione di liberi ed eguali. «Una, indipendente e sovrana.» Per Mazzini l’Italia doveva tornare ad essere una repubblica come in passato.

Il primo ad avere un’idea precisa: Un’idea così completa di come doveva essere l’Italia ce l’aveva soltanto Mazzini, infatti: Cavour si opponeva fortemente all’idea di Italia unita in quanto la pensava solo come un ampliamento del Regno di Sardegna; Cattaneo restrinse il suo progetto federalista al solo nord; Gioberti col ‘Primato’ si faceva promotore di una confederazione fondata sul legame Stato-Chiesa; D’Azeglio si preoccupò di cambiare il rapporto Corona-Parlamento sulla costituzione.

MAZZINI 1805-1872 (democratico)

-Nascita: Genova, 22 giugno 1805 - Educazione familiare - Studi universitari - Dedizione alla letteratura - Inserimento nella Carboneria - Creazione della Giovane Italia

ISTRUZIONE GENERALE.docx Giovane Italia ≠ Carboneria Obiettivi politici pubblici Mezzi adottati pubblici NO supporto straniero NO concezione materialistica ISTRUZIONE GENERALE.docx

-Nascita: Genova, 22 giugno 1805 - Educazione familiare - Studi universitari - Dedizione alla letteratura - Inserimento nella Carboneria - Creazione della Giovane Italia - Insurrezioni: Genova e Alessandria, Genova e Savoia

-Nascita: Genova, 22 giugno 1805 - Educazione familiare - Studi universitari - Dedizione alla letteratura - Inserimento nella Carboneria - Creazione della Giovane Italia - Insurrezioni: Genova e Alessandria, Genova e Savoia - Creazione della Giovane Europa: Ginevra, 1834 - Tempesta del dubbio

Filosofia della Musica(1836) Dedicata ad un Ignoto Numin i, che lui associava a Rossini; Antichi Avevano solo il germe dell’arte musicale(la melodia); Elementi generatori Melodia e armonia; Individuo Infinito «L’anelito delle anime nostre» …gettano le basi per il melodramma di Giuseppe Verdi «Mazzini non fu né un uomo di stato, né un filosofo. Fu un mistico. Chiunque vive non per se stesso, ma per gli altri, è un mistico anche se è ateo». Gaetano Salvemini

-Nascita: Genova, 22 giugno 1805 - Educazione familiare - Studi universitari - Dedizione alla letteratura - Inserimento nella Carboneria - Creazione della Giovane Italia - Insurrezioni: Genova e Alessandria, Genova e Savoia - Creazione della Giovane Europa: Ginevra, 1834 - Tempesta del dubbio - Accuse: da parte di Ferrari, D’Azeglio e Cattaneo - Repubblica Romana

La Repubblica Romana (febbraio 1849-luglio 1849) Momento maggiormente rappresentativo delle sue capacità amministrative, la cui Costituzione assume il ruolo di anticipatrice delle moderne Costituzioni democratiche europee. Giovanni Spadolini L’Assemblea mazziniana doveva essere il compimento del Primo Risorgimento, ma così non fu e l’Assemblea Costituente era il simbolo della resistenza che era stata un secondo Risorgimento i cui protagonisti furono le masse popolari. Piero Calamandrei

Presieduta dal triumvirato: Mazzini, Armellini e Saffi. Concretizzazione di ideali democratici come: L’istituzione del suffragio universale L’abolizione della pena di morte La proclamazione della libertà di culto

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA COSTITUZIONE ITALIANA DEL 1948 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA «La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione». (art.1) Libertà di insegnamento Inviolabilità del domicilio Abolizione della pena di morte Artt.3,6,7,8 Artt.13,14,8,21

-Nascita: Genova, 22 giugno 1805 - Educazione familiare - Studi universitari - Dedizione alla letteratura - Inserimento nella Carboneria - Creazione della Giovane Italia - Insurrezioni: Genova e Alessandria, Genova e Savoia - Creazione della Giovane Europa: Ginevra, 1834 - Tempesta del dubbio - Accuse - Repubblica Romana - Mazzini in crisi - Movimento operaio - Prima Internazionale - Presa di posizione

Garibaldi ≠ Mazzini Si definisce internazionalista e tenta di difendere Parigi attaccata dalla Comune Rivoluzionaria. Si oppone al governo socialista, associandolo alla fine della Nazione e dello smembramento della Francia.

-Nascita: Genova, 22 giugno 1805 - Educazione familiare - Studi universitari - Dedizione alla letteratura - Inserimento nella Carboneria - Creazione della Giovane Italia - Insurrezioni: Genova e Alessandria, Genova e Savoia - Creazione della Giovane Europa: Ginevra, 1834 - Tempesta del dubbio - Accuse - Repubblica Romana - Mazzini in crisi - Movimento operaio - Prima Internazionale - Presa di posizione - Morte: Pisa, 10 marzo 1872

«L’intera penisola è stata unificata sotto una sola dinastia, la casa Savoia. Tutte le altre dinastie sono state spezzate». Gaetano Salvemini «Non v’è carriera più santa al mondo di quella del cospiratore che si costituisce giudice dell’umanità, interprete delle leggi eterne della natura». Giuseppe Mazzini

Mazzini - Manifesto di Ventotene (1941-1944) -Altiero Spinelli -Ugo La Malfa -Umberto Terracini -Giorgio Amendola Ipotizza l’integrazione fra le nazioni europee in chiave democratica e riformista

Mazzini - Hegel Mazzini ≠ Hegel L’Italia avrebbe ceduto il primato agli Stati Uniti. Mazzini ≠ Hegel Le nazione sono in una naturale e reciproca competizione.

Mazzini ≠ Machiavelli Si interessa alle nazioni in quanto popoli e non stima i principi che le guidano, seguendo il pensiero di Mitterand: «Sono le nazioni, qualora ne siano in grado, a fare grandi i propri governanti».

I doveri dell’uomo(1860) Opera viva e politicamente attuale Opera sconosciuta a molti ma non ignorata da grandi statisti: Wilson, George, Gandhi, Meir, Gurion e tanti altri hanno considerato Mazzini il proprio Maestro e «i doveri dell’uomo» la propria Bibbia morale, etica e politica.

Mazzini e Cavour (CONFRONTO) -Iniziativa popolare-rivoluzionaria; -Iniziativa monarchico-governativa; -credeva nell’iniziativa popolare quindi nell’insurrezione per giungere all’unità; -era antirivoluzionalista quindi era fiero sostenitore dei mezzi pacifici per ottenere l’unità; -si mantenne neutrale tra scegliere monarchia e repubblica; -era a favore dell’antirepubblicanesimo; -riteneva che il popolo italiano potesse liberarsi da sé contro la potenza austriaca -credeva che l’Italia non potesse farcela da sola contro l’Austria; -la politica e la morale si fondono misticamente. -la politica e la religione (quindi la morale) sono entità separate.

IL FEDERALISMO I federalisti costituirono una delle correnti più importanti nell’ambito risorgimentale. La formazione del federalismo prese avvio dal gruppo milanese che si formò sotto Romagnosi, il quale dirigeva un periodico. Romagnosi poteva contare su collaboratori degni di nota, come Ferrari, Cavour o Cattaneo; ed altri che facevano parte dell’élite del movimento liberale italiano.

Cos’è il federalismo? Nei decenni in cui si svolse la battaglia per l’indipendenza italiana si contrapposero due ipotesi politiche: UNITARIA FEDERALISTA Solo l’ipotesi federalista avrebbe potuto la conservazione delle differenti culture e storie dei vari Stati che componevano la penisola italiana.

Due divisioni All’interno della proposta federalista si distinguevano due indirizzi: uno moderato-monarchico ordinamento monarchico-costituzionale, nella quale potessero convivere le sovranità esistenti e le libertà individuali e uno democratico-repubblicano. un governo repubblicano fondato sulla libertà e sovranità popolare

Il movimento Nei primi anni di questo movimento i federalisti vagheggiavano un assetto simile a quello svizzero o americano. Dopo il fallimento dei moti del ‘20/’21, l’ipotesi si arricchì di nuovi pensieri e sostenitori. Ogni nuovo progetto si basava sul compromesso. I successi del Piemonte, e le annessioni tra il 1859/1860, portarono alla piena sconfitta del federalismo.

Il federalismo di Cattaneo Alla concezione unitaria di Mazzini si contrapponeva quella federalista, sostenuta principalmente da Cattaneo. Cattaneo riteneva prioritario per l’Italia mettersi al passo con i paesi progrediti. Cattaneo auspicava che l’impero asburgico diventasse una federazione di Stati di cui faceva parte il Lombardo-Veneto. Rimase fedele al federalismo anche dopo l’unità d’Italia, cercando di attuare un ‘decentramento regionale’.

Carlo Cattaneo (democratico) Era democratico e repubblicano. Nel 1839 fondò la rivista “Il Politecnico” dove sottolineò l’importanza essenziale della scienza e della tecnica per il progresso sociale. Carlo Cattaneo (democratico)

Dall’opera “Dell’insurrezione di Milano” è rintracciabile la concezione federalista e democratica dello scrittore e in oltre possiamo delineare il suo pensiero:   ogni stato d’Italia deve rimanere sovrano e libero in sé; finché l’Italia avrà governi sconnessi ci saranno guerre; l’errore più grave è la potenza militare.

L’IDEA DI EUROPA Nel pensiero di Mazzini e Cattaneo trova spazio anche l‘idea di Europa. Mazzini, grazie all’esperienza della Giovine Italia e della giovine Europa, scriverà poi delle riflessioni sulla democrazia europea, mentre Cattaneo è un federalista che parla di “Stati Uniti d’Europa”.

CESARE BALBO (liberale) Fu presidente del Regno di Sardegna e una volta confinato a Camerano cominciò a dedicarsi agli studi di storia arrivando ad una conclusione per favorire l’Unità d’Italia : Confederazione di stati sotto la guida dei Savoia Regime costituzionale al livello di quello inglese

MASSIMO D’AZEGLIO (liberale) Politico e patriota italiano che partecipò alla prima guerra d’indipendenza e divenne ministro del Piemonte. Promosse riforme radicali e si oppose all’unificazione della penisola considerandola «immatura» Nel 1847 compose «Programma per l’opinione nazionale italiana»

Con la sua opera desidera raggiungere l’unità d’Italia con metodi pacifici Con il trattato «La restaurazione del sistema rappresentativo» da vita al manifesto del liberalismo italiano Massimo d’Azeglio credeva nell’opinione pubblica e sperava in una «sapiente politica , e di primo interesse de’ Principi italiani , quella di dirigere gli atti del loro governo in modo da rendere i loro sudditi , e la parte italiana dell’Italia , la più felice e la meglio ordinata»

Giuseppe Ferrari (democratico) Era venuto a contatto con i socialisti e con il passare degli anni si professerà di fede; in uno dei suoi saggi scrisse che l’unità italiana non esiste se non nelle regioni della letteratura e della poesia, e in queste regioni non si trovano popoli, non si può fare leva sugli eserciti e non si può ordinare un vero governo; anteponeva la lotta per la repubblica e la democrazia a quella per l’indipendenza; il federalismo era per lui la formula più idonea e rispondente alle tradizioni storiche dell’Italia.

CARLO PISACANE (democratico) Fu un rivoluzionario , patriota italiano ed ex-ufficiale dell’esercito borbonico. La rivoluzione dove avere un carattere «libertario e socialista» -trasormazione della società in direzione dell’uguaglianza di tutti i cittadini sul piano economico e sociale

Carlo Pisacane compose nel 1857 il «Saggio sulla rivoluzione» dove espose i principi che sono alla base del suo pensiero Desiderava la liberazione dallo straniero e dall’oppressione borghese Mostra il suo carattere socialista e spinge il popolo alla battaglia «Schiavitù e socialismo , altra alternativa non v’è (…) Io sono convinto che l’Italia sarà grande per la libertà o sarà schiava (…) Ogni mia ricompensa io la troverò nel fondo della mi coscienza e nell’animo di questi cari e generosi amici (…) Sarà una gloria almeno per essa l’aver prodotto dei figli che vollero immolarsi al suo avvenire.»