Maria Stella Righettini Università degli studi di Padova Roma 5 maggio 2015 Anticorruzione credibile. Gli anticorpi per.

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Maria Stella Righettini Università degli studi di Padova Roma 5 maggio 2015 Anticorruzione credibile. Gli anticorpi per prevenire il rischio

Dall’ Integrazione negativa  …che favorisce lo sperpero del denaro pubblico e una idea predatoria delle risorse e dei beni pubblici….  All’integrazione positiva

All’Integrazione positiva  Comportamenti e azioni finalizzate a uno sforzo comune, coordinato, integrato, aggiornabile e trasparente..di valutazione, gestione e comunicazione del rischio…

Favorisce la corruzione (Ue): l’instabilità delle regole  L’ inadeguatezza delle leggi, inadeguata applicazione  La continua modificazione delle regole del gioco: 1.Dirotta l’attenzione ai processi di adattamento e sopravvivenza e la distoglie dai risultati conseguiti. 2.Aumenta i costi di apprendimento delle nuove regole 3.Conferisce centralità a chi fa le regole e non a chi è chiamato ad applicarle e renderle effettive (riformite) 4.Favorisce comportamenti opportunistici e l’immobilismo: si aspetta che la regola cambi

Personalizzare l’anticorruzione : vantaggi e rischi  V. Alto valore simbolico,  V. Leadership forte delle politiche  V. Centralità del tema della responsabilità  R. Elevata esposizione individuale (incentivo negativo)  R. Scarso sviluppo di un approccio sistemico integrato  R. Scarsa istituzionalizzazione. Cosa significa?  Che quando la persona identificata con quel programma o politica o attività abbandona o viene sostituita con essa si eclissa anche la politica stessa, si riducono le risorse di legittimazione e reputazione e l’efficacia dell’azione. Ruolo dell’informatizzazione nel creare un sistema di governance meno personalizzat,, più trasparente ed efficace. Valorizzare le buone pratiche a livello Nazionale ed Europeo

I piani anticorruzione  Proattivi : piani di attività, articolati settore per settore per fornire mappatura del rischio e indicazioni su interventi (trasparenza.. appalti..incarichi esterni…conflitto d’interessi, conferimento incarichi dirigenza) e responsabili  Reattivi : adempimenti burocratici piani sviluppati come risposta agli obblighi formali, già previsti dalla legge. Piani fotocopia  Tra i due estremi piani che individuano strumenti da sviluppare:  mappatura del rischio secondo criteri più o meno formali (esistenza o meno di controlli)  azioni formative da implementare o implementate principalmente sulla nuova normativa

Cambiamento di approccio Strategie di dissuasione Risorse legali Esempio “termini di prescrizione”, “sanzioni” ineleggibilità” Dalla capacità di perseguire il reato Strategie di valutazione, comunicazione, gestione del rischio. Risorse professionali (wistleblowing – appalti) Alla capacità di prevenire il rischio

GESTIONE del RISCHIO, com’è definita?  Per “gestione del rischio” si intende l’insieme delle attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo l’amministrazione con riferimento al rischio (PNA, allegato 1, p. 23)  Gestione del rischio: l’insieme delle attività poste in essere per evitare che un pericolo si verifichi e provochi un danno e volte a rimuoverne le cause

Il Rischio corruzione…cos’è?  Rischio diretto /reale. Si può sapere con ragionevole certezza che si verificherà. Condizioni che lo rendono reale: Cattura, confitto di interessi, procedure, mancanza di indipendenza, mancanza di controlli); scarsa professionalità. es: ampio ricorso a procedure negoziali (14% contro il 6% media Ue)  Rischio indiretto o potenziale: scarsa integrazione tra sistemi informativi, valutazione personale e dirigenza inadeguato, scarso controllo sui flussi informativi lungo la catena amministrativa (su stazioni appaltanti, soggetti titolari di appalti di beni e servizi pubblici, scarsa pubblicità e trasparenza sui risultati di performance )

V alutazione, comunicazione e gestione del rischio corruzione – DA EVITARE !  1. CHE chi valuta e chi è valutato coincidano, il sistema va in cortocircuito. Tende all’inefficienza ed inefficacia di medio lungo-periodo  2. CHE il soggetto che denuncia/segnala sia in relazione di dipendenza gerarchica con chi e segnalato e denunciato il sistema va in cortocircuito, disincentiva alla segnalazione.  IN ALTERNATIVA : COSTRUIRE MECCANISMO incrociato e integrato tra differenti amministrazioni. Il rapporto privilegiato di chi segnala non deve essere con l’organizzazione a cui appartiene ma con la rete di pari.

COME? Programmi di prevenzione evidence-based  Approccio scientifico alla valutazione, comunicazione e gestione del rischio corruzione  Creazione di un network istituzionale finalizzato a monitorare, controllare, comunicare dentro e fuori le p.a. i pericoli di corruzione e le azioni intraprese per farvi fronte.  Coordinamento centrale – ANAC;  I nodi della rete (primo step): responsabili anti corruzione dei capoluoghi di provincia e aree metropolitane.  Integrazione dei piani anticorruzione e dei processi di valutazione e comunicazion: integrazione, dei sistemi di raccolta, analisi, diffusione e gestione delle informazioni (piattaforma infornatica) (responsabili trasparenza e dnticorruzione)  Quali sono i dati rilevanti ai fini della valutazione e comunicazinoe dei rischio? Bisogna decidere……

Approccio evidence-based: come raggiungo dentro l’organizzazione un Livello Appropriato di Protezione (LAP)?  Approccio empirico : Definisco obiettivi misurabili di riduzione del rischio di breve, medio e lungo periodo Obiettivi di performance di riduzione Criteri di processo (wisteblowing) Valutazione risultati raggiunti.

Wistleblowing (segnalazione)

Wistleblowing: meccanismo di segnalazione  Segnalare il rischio o il pericolo non è = denunciare da parte del singolo dipendente o dirigente….  Segnalare …..è un meccanismo che mette in funzione un intervento: una rete che permette la valutazione della s. (in che fattispecie siamo), la comunicazione della s. (anche gli altri devono sapere per evitare di incorrere nello stessa situzione…), e la gestione della segnalazione (di decide chi interviene e come).  Fallimento della riforma basata sulla denuncia interna dei dirigenti della p.a. (Corte dei Conti).. Lezioni apprese….  Casi di successo nella gestione del rischio……

..il ruolo del sindacato …….  Due livello di proposta:  1. nazionale : sfruttare la propria rete capillare sul territorio per la raccolta delle informazioni e le azioni di denuncia – 100 città  2. locale. Sviluppare una contrattazione integrata che favorisca la riduzione del rischio organizzativo di corruzione  3. Favorire la formazione sulla prevenzione del rischio corruzione  4. I NTEGRAZIONE PUBBLICO-PRIVATO (UE)