Il regno dei Tudor 1485-1603 La famiglia di Enrico VIII
La dinastia dei Tudor ebbe inizio con Enrico VII Tudor La dinastia dei Tudor ebbe inizio con Enrico VII Tudor. Egli, figlio di una Lancaster, pose fine alla Guerra delle Due Rose sconfiggendo Riccardo III York; per consolidare la pace sposò Elisabetta di York, ed è per questo che la rosa dei Tudor unisce la rosa rossa dei Lancaster e quella bianca degli York.
Enrico VII 1485-1509 Rafforzò la monarchia ripristinando l’autorità del re sull’aristocrazia; Avviò le esplorazioni geografiche e il potenziamento della flotta, gettò così le prime basi del dominio dei mari e dell’impero britannico
Enrico VIII 1509-1547 1509 1520
Enrico VIII è passato alla storia soprattutto per aver provocato lo scisma tra la Chiesa cattolica romana e la chiesa inglese, scisma da cui è nata la Chiesa protestante anglicana. La causa che provocò lo scisma fu la volontà del re di annullare il matrimonio con Caterina d’Aragona (che gli aveva dato solo una figlia, Mary), per sposare Anna Bolena, di cui si era invaghito, e da cui sperava di avere finalmente l’erede maschio. Di fronte al rifiuto del papa di concedere l’annullamento, Enrico VIII, con l’appoggio del parlamento e l’acquiescenza dei vescovi inglesi, decretò lo scisma e si pose a capo della chiesa inglese (Atto di supremazia 1534).
Enrico VIII 1535 1536
Lo scisma permise a Enrico VIII di sciogliere gli ordini religiosi, di sottomettere i vescovi inglesi, di impadronirsi delle proprietà ecclesiastiche (che vennero vendute all’asta: in tal modo Enrico VIII acquisì ingenti risorse finanziarie e guadagnò il favore dei possidenti che avevano comprato i beni della chiesa) I religiosi che si opposero allo scisma (non molti, circa 300) vennero accusati di tradimento e messi a morte con atroci supplizi. Anche le rivolte popolari provocate dallo scisma e dalla politica oppressiva di Enrico VIII vennero duramente represse (Pilgrimage of Grace 1536-37).
Enrico VIII 1542 1545
Thomas More Anche Tommaso Moro, l’umanista autore di “Utopia”, Lord-cancelliere del Regno e amico di Enrico VIII, avendo rifiutato di approvare l’Atto di supremazia, finì sotto la mannaia del boia.
Il divorzio da Caterina e il matrimonio con Anna Bolena non ebbe però l’esito sperato da Enrico VIII: anche Anna Bolena diede alla luce solo una figlia, Elisabeth, e la passione finì presto. Così anche Anna venne eliminata. Ma la triste serie delle donne sposate e ripudiate, o addirittura uccise, non finì con Anna: Enrico VIII infatti ebbe 6 mogli.
Le 6 mogli di Enrico VIII Caterina d’Aragona, zia di Carlo V d’Asburgo, moglie di Enrico VIII dal 1509 al 1533. Caterina ebbe molte gravidanze, ma solo una figlia femmina (Maria) sopravvisse e diventò adulta. Fu una regina molto amata dal popolo. Il papa Clemente VII rifiutò il divorzio preteso da Enrico perché non c’erano fondati motivi per annullare il matrimonio, e anche per non offendere Carlo V, con il quale si era appena riappacificato (dopo il Sacco di Roma, 1527).
2. Anna Bolena Sposata dal re nel 1533 (lei aveva 26 anni, lui 42), la sua incoronazione venne accolta con ostilità dal popolo. Nello stesso anno diede alla luce Elisabetta, poi ebbe tre gravidanze che finirono con aborti spontanei. Nel 1536 Enrico VIII, stanco di lei e deluso per la mancata nascita dell’erede maschio, la fece arrestare. 5 uomini, sotto tortura, confessarono di essere stati suoi amanti. Venne condannata a morte per adulterio, tradimento, incesto, stregoneria; venne decapitata il 19 maggio 1536.
3. Jane Seymour Jane Seymour fu sposata da Enrico nel 1936, solo 11 giorni dopo la decapitazione di Anna. Remissiva e modesta, fu amata dal popolo; convinse il re a riconciliarsi con la prima figlia Maria e a riammetterla a corte. Nel 1937 diede alla luce l’atteso erede maschio, Edoardo, ma morì pochi giorni dopo a causa di un’infezione contratta durante il parto.
4. Anna di Cleves Anna Di Cleves, sorella di un principe tedesco, venne sposata nel 1540 da Enrico VIII, che l’aveva vista solo in ritratto, soprattutto per ragioni politiche. Tuttavia la donna non piacque al re e il matrimonio non venne consumato. Pochi mesi dopo Enrico pretese l’annullamento del matrimonio; Anna acconsentì e fu “compensata” con il titolo di “sorella del re”, con una ricca rendita e una residenza nella campagna inglese, dove visse fino alla fine dei suoi giorni.
5. Catherina Howard La giovane Caterina fu sposata dal re nel 1540, un mese dopo il divorzio da Anna di Cleves: lei aveva 20 anni, il re, ormai grasso e malato, ne aveva 50. A corte si mosse con imprudenza e arroganza, suscitando risentimenti e ostilità; inoltre allacciò una relazione adulterina con l’ex-fidanzato. Scoperta, venne condannata a morte; fu decapitata nel 1542.
6. Catherine Parr Catherine Parr sposò il re nel 1543. Avveduta e prudente, riuscì a evitare di cadere in disgrazia, nonostante le invidie di corte e il carattere del re, sempre più collerico e dispotico. Enrico VIII morì nel 1547, Catherine Parr si risposò e rimase incinta, ma morì per le complicazioni del parto (1548).
Edoardo VI (1547-1553) Edoardo VI, unico figlio maschio di Enrico, salì al trono a 10 anni. A causa della sua giovane età, il potere effettivo fu esercitato dai Lords del Consiglio reale. Durante il suo regno la Chiesa anglicana assunse i caratteri dottrinali e liturgici delle confessioni protestanti (fu abolita la Messa latina e fu imposto in tutto il regno il “Book of Common Prayer”, provocando rivolte nelle regioni cattoliche). Edoardo VI era di debole costituzione: si ammalò e morì a soli 16 anni, nel 1553.
Maria Tudor (1553-1558) Maria Tudor (detta anche Maria la Cattolica e Bloody Mary), figlia di Enrico VIII e Caterina d’Aragona, salì al trono in base all’Atto di Successione emanato da suo padre. Sposò Filippo II di Spagna, figlio di suo cugino Carlo V d’Asburgo, e cercò di restaurare il cattolicesimo in Inghilterra; ciò provocò cospirazioni e rivolte dei protestanti, soffocate dalle repressioni e dalle condanne a morte che valsero alla regina il soprannome di “Sanguinaria”. Il tentativo di riportare l’Inghilterra al cattolicesimo fallì perché Maria morì dopo 6 anni di regno e non ebbe figli. Perciò le succedette la sorellastra Elisabetta, protestante.
Elisabetta I (1558-1603) ritratti del 1575
Elisabetta I Tudor, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, pose fine al tentativo di restaurazione del cattolicesimo: con l’Atto di Uniformità impose in tutto il Regno il Libro della Preghiera Comune e confermò la separazione della Chiesa inglese da Roma. La Chiesa anglicana adottò quindi liturgia e dottrina simili a quelle delle confessioni protestanti, ma conservò la gerarchia ecclesiastica episcopale, con i vescovi dipendenti dalla regina invece che dal papa. Nei primi anni del suo regno Elisabetta adottò un atteggiamento relativamente tollerante rispetto al dissenso religioso, ma col tempo, di fronte a cospirazioni e rivolte all’interno del regno, e di fronte all’acuirsi dei contrasti tra cattolici e protestanti in Europa, divenne più intransigente e si schierò apertamente dalla parte dei protestanti.
All’interno del regno vietò la celebrazione della messa latina, espulse i sacerdoti cattolici, e mandò sul patibolo i trasgressori di questi divieti. Represse con determinazione e ferocia le rivolte cattoliche, in particolare quelle scoppiate in Irlanda. Condannò alla decapitazione anche sua cugina Maria Stuart, cattolica e regina di Scozia. Maria Stuart, era fuggita dalla Scozia a causa di una rivolta dei nobili calvinisti, e aveva chiesto aiuto a Elisabetta. Elisabetta però, temendo che Maria Stuart potesse mettersi a capo dei cattolici inglesi e potesse insidiarle il trono (infatti dal punto di vista cattolico Elisabetta non era la legittima sovrana) la tenne prigioniera per 18 anni, e poi, nel 1587, considerandola coinvolta in una cospirazione, la mise a morte.
Mary Stuart
1583 1585
In politica estera Elisabetta contrastò il tentativo di Filippo II Asburgo di imporre l’egemonia della Spagna in Europa. Per questo (per ragioni sostanzialmente politiche) assunse la guida e la protezione dei protestanti europei minacciati dalla Spagna. Infatti aiutò e protesse gli olandesi che si erano ribellati alla corona spagnola, e nel conflitto religioso scoppiato in Francia parteggiò per gli Ugonotti e per Enrico di Borbone. La lotta contro la Spagna prese dapprima soprattutto la forma degli attacchi corsari (es. Francis Drake) e del contrabbando ai danni di navi e colonie spagnole,
Nel 1588 Filippo II decise di reagire alla politica antispagnola di Elisabetta e alla condanna a morte di Maria Stuart, cattolica. Inviò perciò contro l’Inghilterra una poderosa flotta (Invencible Armada). Ma nel canale della Manica la Invencible Armada venne distrutta dalle navi inglesi, più agili ed efficienti, e da un’improvvisa tempesta. Iniziava così il definitivo declino della potenza spagnola e l'ascesa dell'Inghilterra come potenza militare, mercantile e marinara.
1588 1592
1599 1600