SCETTICISMO.

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SCETTICISMO

Σκέψις = ricerca La filosofia scettica esalta un atteggiamento di ricerca, cioè di continuo approfondimento dei caratteri della realtà, A PARTIRE DALLA CONSAPEVOLEZZA che una verità definitiva non è mai raggiungibile. Proprio questo rende possibile una continua ricerca. In ogni caso l’idea che la verità sia irraggiungibile è di chiara derivazione sofistica, e ha a che fare con il sapere di non sapere socratico. A ciò si aggiunge uno sguardo complessivo sulla diversità e inconciliabilità tra le dottrine di coloro che sono stati considerati sapienti (i filosofi del passato). 2

SCUOLE: Scuola di Pirrone Timone. Media e nuova accademia: Arcesilao Carneade Ultimi scettici: Enesidemo Agrippa Sesto empirico 3

Pirrone Nasce a Elide Nel Peloponneso nel 365 circa. Prendendo parte alla spedizione di Alessandro Magno in Oriente, lì conosce i gimnosofisti, sapienti indiani che vivevano una vita ascetica e , almeno nelle apparenze, simili a quella esaltata dai cinici, fondata su straordinarie forza di volontà e resistenza al dolore. Muore molto vecchio nel 270 a.C. Non scrive nulla. Sappiamo di lui grazie ai suoi allievi ma anche grazie a Cicerone e Sesto Empirico. Tra i suoi scolari vi è quell’atomista Nausifante che diverrà maestro di Epicuro. 4

Qualunque sia la natura dei fatti, essa risulta inconoscibile all’uomo Qualunque sia la natura dei fatti, essa risulta inconoscibile all’uomo. Infatti tutti i giudizi che possiamo formulare sulla natura delle cose sono convenzionali e relativi: ciò che rende un ente buono o cattivo, bello o brutto, vero o falso, è una credenza umana mutevole, basata su costumi culturali diversissimi da paese a paese e indimostrabili in sé e basata anche sulle decisioni umane. Non bisogna secondo Pirrone dichiarare giudizi o valutazione perchè la realtà per prima non è comprensibile. L’unico atteggiamento permesso è l’astensione dai giudizi: epoché scettica. 5

Il risultato: afasia e atarassia La conseguenza di tale prospettiva sarà dapprima un silenzio indicatore di come sulle cose non ci si vuole pronunciare (afasia) e poi un’imperturbabile serenità dell’anima che i greci chiamano atarassia. 6

Timone Sostine che per essere felice l’uomo dovrebbe conoscere tre cose: Quale sia la natura delle cose Che atteggiamento si deve assumere rispetto a esse Quali conseguenze derivano da questo atteggiamento L’impossibilità di conoscere certe cose però conduce come a unica soluzione l’afasia. 7

Arciselao Arciselao non esprime mai una sua propria opinione, ma si limita a criticare quelle degli altri. Infatti ad ogni tesi lui ne contrapponeva una diversao opposta mostrando come nessuna di queste fosse vera, producendo così l’epochè A differenza di Socrate sostiene che neanche la propria ignoranza si può affermare con certezza. Un uomo quando deve compiere una scelta si può fare giudare solo da motivi più o meno fondati e ragionevoli. Quindi il criterio di ciò che si deve scegliere o evitare è il buon senso e la ragionevolezza (Eulogia)

Carneade Attraverso la dialetica dimostra l’inconciliabilità tra saggezza e giustizia. Critica molto la dottrina stoica in particolare Crisippo, infatti negava la rappresentazione catalettica, (un metodo che divideva verità e falsità) e negava il valore degli argomenti con i quali dimostravano l’esistenza di una provvidenza divina. 9

La rappresentazione persuasiva Egli dice anche che non è possibile trovare un criterio di verità, ma si può usare un criterio di credibilità, cioè una regola che permette di di scegliere le cose più plausibili. Questo criterio è chiamato rappresentazione persuasiva, che però è soggettiva e mutabile e quindi non garantisce la corrispondenza di una rappresentazioneal suo oggetto. Se una rappresentazione persuasiva non è contradetta da altre rappresentazioni allora questa avrà un grado di maggior probabilità. Una rappresentazione non contradetta ed esaminata in ogni sua parteè il grado più alto di verosimiglianza che l’uomo può raggiungere. 10

Enesidemo di Cnosso Elenca 10 modi per giungere alla sospensione del giudizio, per togliere il valore assoluto alla conoscenza umana e per considerarla relativa: a seconda di diversi animali a seconda di diversi uomini per la loro diversità reciproca per le circostanze in cui si acquistano per gli intervalli di tempo o luogo in cui ricorrono per le varie mescolanze in cui si trovano per la quantità e la composizione degli oggetti che la producono per la variabilità della relazione tra cose in oggetto e il soggetto giudicante per la diversa frequenza tra oggetto e soggetto per l’educazione, i costumi,le leggi e le credenze umane è dunque impossibile decidere quale opinione sia giusta e l’unico atteggiamente possibile è l’epochè. 11

I tropi di Agrippa Sesto Empirico attribuisce altri 5 modi per giungere alla sopsensione dell’assenso, di natura dialettica e polemica: Mostrare il dissidio tra le opinioni di diversi filosofi (discordanza) Ogni dimostrazione parte da principi che sono da dimostrare attraverso altri principi che a loro volta vanno dimostrati e così via all’infinito (infinito) Noi conosciamo un oggetto non in sé ma in rapporto a noi (relazione) In principi delle dimostrazioni si ammettono non per dimostrazione ma per convenzione (ipotesi) Le dimostrazioni si fondano su un circolo vizioso, che dà per dimostrato proprio ciò che si deve dimostrare. (circolo vizioso o diallele) 12

I testi di Sesto Empirico Fonte delle notizie dello scetticismo è Sesto Empirico. Di lui possediamo 3 scritti, di cui due sono compresi sotto un unico titolo: Schizzi Pirroniani: compendio di filosofia scettica Contro i Matematici: il mathema è per i Greci l’insegnamento nel suo significato oggettivo, i matematici sono i cultori delle scienze. I suoi scritti sono importanti non solo per la spiegazione della dottrina in sé, ma anche delle stesse dottrine che combattono. I bersagli più famosi per Sesto Empirico sono: deduzione ed induzione, concetto di causa e la teologia stoica. 13

Contro i ragionamenti deduttivi e induttivi In particolare il ragionamento deduttivo cade in un circolo vizioso, perché la premessa universale si pone solo in funzione della conclusione particolare cui si vuole arrivare. “Ogni uomo è animale, Socrate è uomo, dunque Socrate è animale” L’induzione non è più corretta della deduzione. Infatti se esamina solo alcuni casi, altri casi potranno sempre smentirla, se li vuole invece esaminare tutti cerca di compire un’impresa impossibile giacché essi sono virtualmente infiniti. 14

Contro il concetto di causa Si ritiene che la causa produca l’effetto e sussista prima di esso. Ma se essa sussiste prima di produrre l’effetto è causa prima di essere causa. La causa non può seguire l’effetto né essere ad esso contemporanea, perché l’effetto non può nascere da qualcosa di anteriormente sussistente. 15

Contro il concetto di Dio Sesto ha insistito anche con il concetto stoico di Dio: Secondo gli stoici “tutto ciò che esiste è corporeo” dunque anche Dio. Quindi dovrebbe essere mortale o un elemento inanimato: assurdo Se vivesse dovrebbe provare piacere e dolore, ma dolore significa turbamento: se Dio provasse turbamento sarebbe mortale: Assurdo Se Dio ha tutte le virtù ha anche il coraggio, ma coraggio è la scienza delle cose temibili e non: Ci sarebbe qualcosa di temibile per Dio: assurdo 16

Sospensione del giudizio e pura ricerca Questi esempi servirono per usare il concetto scettico della sospensione del giudizio Secondo Sesto il vero scettico non ammette nulla ma si limita alla pura ricerca, cioè ad un’indagine “aperta” per principio. 17