Formazione in rete e ruolo del tutor: un’esperienza nella scuola secondaria superiore Angela Berto I. M. S. “Sandro Pertini” di Genova.

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Formazione in rete e ruolo del tutor: un’esperienza nella scuola secondaria superiore Angela Berto I. M. S. “Sandro Pertini” di Genova

Le principali differenze tra formazione in aula e e-learning Aula 1.Orari rigidi 2.Rivolta a gruppi 3.Presenza del docente 4.Scambi personali tra i partecipanti 5.Registrazione delle presenze 6.Contenuti sviluppati ex ante 7.Apprendimento guidato dal docente 8.Manca un reale controllo di qualità 9.Elevati costi indiretti 10.Formazione come evento isolato Web 1.Flessibilità di accesso 2.Rivolta al singolo individuo 3.Presenza del tutor on line 4.Attività di Community 5.Monitoraggio continuo 6.Contenuti progettati per il delivery via web, facilmente aggiornabili e modificabili in fieri 7.Atteggiamento attivo del singolo 8.Verifica automatizzata dei risultati 9.Riduzione dei costi di spostamento o assenza dal lavoro 10.Possibilità di formazione continua

Perché e-learning L’e-learning, per sua struttura, favorisce la comunicazione necessaria per l’apprendimento collaborativo, lo scambio di idee, di materiali, di riflessioni. L’apprendimento attivo, learning by doing, aumenta la motivazione, invoglia a condividere esperienze facilmente accessibili on line, invita al lavoro di gruppo e facilita la comunicazione diretta tra docente e studente.

Il corso on line Il corso si proponeva di fornire agli studenti le abilità cognitive e strumentali per sostenere gli esami ECDL.

La struttura del corso  Struttura in moduli.  Erogazione on line secondo un modello a distanza misto.  Presenza di un tutor per ogni singola classe virtuale.

La funzione tutoring  La figura del tutor.  Le dinamiche comunicative.  Il modello di apprendimento sotteso.

La funzione del tutor  Non necessariamente un esperto di contenuti.  Collettore e filtro di esigenze e richieste.  Esercitatore.

Le dinamiche comunicative  La fase della conoscenza.  La fase della condivisione.  La fase della collaborazione.

La fase della conoscenza

La fase della condivisione

La fase della collaborazione

Il modello di apprendimento  Autoapprendimento: lettura e studio degli argomenti esercitazioni  Le attività individuali avevano un peso consistente rispetto alla discussione e al confronto con i compagni.

Abilità richieste agli studenti  Avere consapevolezza delle proprie pre- conoscenze e dei propri bisogni formativi.  Saper pianificare uno studio autonomo.  Saper utilizzare adeguate strategie di apprendimento.  Saper monitorare il processo di apprendimento e saper valutare la propria comprensione.

Gli studenti hanno evidenziato  Difficoltà ad interagire con contenuti in forma ipermediale.  Mancanza di una visione di insieme.  Difficoltà a percepire la mole di lavoro da affrontare.

L’attività del tutor  Attività di scaffolding e di contatto personale – comunicativo.  Creazione di un contatto affettivo in rete, attraverso un lavoro costante, attento, delicato, ma vitale per il buon fine del corso e per il processo formativo.

Una metafora… Contenuti Esercitazioni Dimensione temporale Tutor

Valutazione dell’esperienza  Il 20% degli studenti ammessi si è ritirato nei primissimi mesi.  Tutti gli studenti rimasti hanno superato i test di autovalutazione.  È risultato fondamentale che i tempi avessero termini precisi di avvio e di conclusione.

Valutazione dell’esperienza  È risultato fondamentale delineare: finalità formative (che cosa sto facendo) obiettivi (perchè lo faccio) tempi (quanto sarò impegnato) attività (che cosa dovrò fare) modalità di realizzazione (come lavorerò, chi mi supporterà, quali mezzi o strumenti avrò a disposizione)

Le principali difficoltà  Coordinamento delle dinamiche di interazione.  Gestione della comunicazione scritta.  Abilità socio – personali.