Ricordi… Eric Gualdoni 2 a A. LA SECONDA GUERRA MONDIALE Nell' anno 1940 arrivò il telegramma dal comune: mi avevano chiamato le forze armate, dovevo.

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Ricordi… Eric Gualdoni 2 a A

LA SECONDA GUERRA MONDIALE Nell' anno 1940 arrivò il telegramma dal comune: mi avevano chiamato le forze armate, dovevo partire per la guerra in Russia. Siamo partiti dall'Italia con un treno pieno di armi. Eravamo tutti in divisa da soldato con delle borracce e delle armi. Appena arrivati, siamo subito andati in guerra: per prima cosa abbiamo scavato delle trincee, cioè dei grandi buchi per ripararci. Dormivamo dandoci il cambio.

Mangiavamo una volta al giorno; ce lo portavano i nostri alleati che cucinavano in un tendone. Si mangiava nella gavetta in alluminio: sotto ci mettevano il minestrone e sopra o un pezzo di carne o della pasta.

Dopo cinque anni, nel 1945, mi arrivò la lettera di rimpatrio con scritto che mi era morto un fratello in guerra e allora potevo tornare a casa. Ci ho impiegato quindici giorni; di sera mi ospitavano i russi nelle loro case: dormivo davanti ai camini per terra. Quando sono tornato avevo i piedi gelati per le temperature che c'erano in Russia. Qui c'erano ancora in giro i tedeschi per il paese ed io allora sono andato a fare la guardia alle bestie d'Induno, se le portavano in Germania Dopo gli Americani bombardarono i ponti e i tedeschi non potevano tornare in Germania. Bombardarono anche il ponte sul Ticino.

LA VITA DI QUANDO ERO PICCOLA Ciao a tutti! Io sono Olga Bertoloni e vi parlo della mia vita quando ero piccola. Abitavo a Bedizzole che era un paesino di campagna in provincia di Brescia. Mio padre era un contadino mentre mia madre era casalinga e certe volte aiutava mio papà nel campo. A Brescia si usa festeggiare invece del Natale Santa Lucia. Ricevevo pochi regali: solo un’arancia e qualche caramella da mia zia. Io e le mie compagne da piccoline ci facevamo i cappelli e le bambole con le pannocchie del granoturco, dopo giocavo alla mamma con mia sorella nella casetta, praticamente cucinavamo e le curavamo.

A 15 anni sono andata a lavorare in un cotonificio. Lavoravo 6 ore al giorno, mangiavamo dalle suore e ci pagavano. Dopo sei anni la ditta ha chiuso il convitto e allora sono venuta a Busto Arsizio. Poi mi sono trasferita a Cuggiono: eravamo in tre in una stanzetta. Mi hanno fatto maestra di filatura con la mia cognata: praticamente insegnavo a quelle nuove cosa fare e come cucire. Come ultimo lavoro ho fatto per 30 anni la “ tutto fare” al ristorante “Da Mariuccia, poi sono andata in pensione. A 13 anni sono andata a fare la raccolta del tabacco; stavamo dal lunedì al sabato, come ricompensa mi davano una mancia